venerdì 26 aprile 2013

Alla Messa anche il Ministero del lavoro vaticano. Papa Francesco: delle cataratte ci impediscono di vedere Gesù. Pensare alla vita dopo la morte non è alienazione (Izzo)

PAPA: ALLA MESSA DI OGGI ANCHE MINISTERO DEL LAVORO VATICANO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 apr. 

Papa Francesco ha celebrato oggi per i dirigenti, i consulenti e il personale dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, un piccolo dicastero competente per i contratti di lavoro e i contenziosi con i dipendenti, costituito da Giovanni Paolo II in risposta alle attese del "sindacato vaticano". Ne ha dato notizia la Radio Vaticana. Alla messa hanno partecipato anche alcuni dipendenti della Tipografia Vaticana, della Gendarmeria che nei giorni scorsi erano impegnati nei turni di servizio. 

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PAPA: DELLE CATARATTE CI IMPEDISCONO DI VEDERE GESU'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 apr. 

"Pensiamo a quelli che sono malati di cataratta e devono farsi operare la cataratta: loro vedono, ma dopo l'intervento cosa dicono? 'Mai ho pensato che si potesse vedere cosi', senza occhiali, tanto bene!'". Papa Francesco ha utilizzato questo paragone nell'omelia della messa celebrata questa mattina alla Domus Santa Marta. "Gli occhi nostri, gli occhi della nostra anima - ha spiegato - hanno bisogno, hanno necessita' di essere preparati per guardare quel volto meraviglioso di Gesu'. Dobbiamo - ha esortato il Pontefice - preparare l'udito per poter sentire le cose belle, le parole belle. E principalmente preparare il cuore: preparare il cuore per amare, amare di piu'".
Per Papa Francesco, "tutta la vita cristiana e' un lavoro di Gesu', dello Spirito Santo per prepararci un posto, prepararci gli occhi per poter vedere". In merito Bergoglio ha fatto l'esempio di qualcuno che ascoltandolo fare in passato questo stesso esempio gli aveva detto: "Padre, io vedo bene! Non ho bisogno degli occhiali!'". "Ma quella e' un'altra visione", era stata la sua risposta, ha raccontato. Mentre ci sono tante cose che non riusciamo a vedere. "Nel cammino della vita - infatti - il Signore prepara il nostro cuore "con le prove, con le consolazioni, con le tribolazioni, con le cose buone". "Tutto il cammino della vita - ha insistito il nuovo Papa - e' un cammino di preparazione. Alcune volte il Signore deve farlo in fretta, come ha fatto con il buon ladrone: aveva soltanto pochi minuti per prepararlo e l'ha fatto. Ma la normalita' della vita e' andare cosi', no?". "Lasciarsi preparare il cuore, gli occhi, l'udito - ha concluso - per arrivare a questa Patria. Perche' quella e' la nostra Patria". 

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PAPA: PENSARE ALLA VITA DOPO LA MORTE NON E' ALIENAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 apr. 

"Padre, io sono andato da un filosofo e mi ha detto che tutti questi pensieri sono una alienazione, che noi siamo alienati, che la vita e' questa, il concreto, e di la' non si sa cosa sia". Nell'omelia pronunciata alla Domus Santa Marta, e diffusa dalla Radio Vaticana, Papa Francesco ha raccontato questa obiezione, che gli era stata fatta in passato da un conoscente al quale aveva parlato della vita dopo la morte. "Alcuni - ha commentato - la pensano cosi', ma Gesu' ci dice che non e' cosi' e ci dice: 'Abbiate fede anche in me'. Questo che io ti dico e' la verita': io non ti truffo, io non ti inganno".
"Prepararsi al Cielo - ha ricordato il Pontefice - e' incominciare a salutarlo da lontano. Questa non e' alienazione: questa e' la verita', questo e' lasciare che Gesu' prepari il nostro cuore, i nostri occhi per quella bellezza tanto grande. E' il cammino della bellezza" e "il cammino del ritorno alla Patria". In proposito, Francesco ha fatto sue le parole di Gesu' ai discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore". "Queste parole di Gesu' - ha osservato - sono proprio parole bellissime. In un momento di congedo, Gesu' parla ai suoi discepoli, ma proprio dal cuore. Lui sa che i suoi discepoli sono tristi, perche' se ne accorgono che la cosa non va bene. Lui dice: 'Ma non sia turbato il vostro cuore'. E comincia a parlare cosi', come un amico, anche con l'atteggiamento di un pastore. Io dico: la musica di queste parole di Gesu' e' l'atteggiamento del pastore, come il pastore fa con le sue pecorelle, no? 'Ma non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio, anche in me'. E comincia a parlare di che? Del cielo, della patria definitiva. 'Abbiate fede anche in me': io rimango fedele, e' come se dicesse quello, no?'. Con la figura dell'ingegnere, dell'architetto dice loro quello che andra' a fare: 'Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre mio vi sono molte dimore'. E Gesu' va a prepararci un posto". Nell'omelia, il Papa si e' anche chiesto: "Com'e' quel posto? Cosa significa 'preparare il posto'? Affittare una stanza lassu'?". Preparare il posto' e' preparare la nostra possibilita' di godere, la nostra possibilita' di vedere, di sentire, di capire la bellezza di quello che ci aspetta, di quella patria verso la quale noi camminiamo":Infine il Papa prega perche' il Signore ci dia "questa speranza forte", il coraggio e anche l'umilta' di lasciare che il Signore prepari la dimora, "la dimora definitiva, nel nostro cuore, nei nostri occhi e nel nostro udito". 

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