venerdì 5 aprile 2013

Papa Francesco come Ratzinger: Non c'è salvezza se non in Cristo (Izzo)

PAPA: COME RATZINGER RICORDA "NON C'E' SALVEZZA SE NON IN CRISTO"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 apr.

"Solo nel nome di Gesu' siamo salvati: in nessun altro c'e' salvezza".
Papa Francesco ha voluto ricordarlo ai dipendenti vaticani presenti oggi alla messa nella Domus Santa Marta, dove attualmente risiede, ribadendo cosi' uno dei punti principali della cosiddetta Riforma Benedettiana: la riscoperta della centralita' di Cristo, dopo gli sbandamenti dottrinali e liturgici seguiti al Concilio Vaticano II, un'esigenza che era gia' esplicitata nell'Istruzione "Dominus Iesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede, datata 6 agosto 2000, che ribadisce l'unicita' del messaggio cristiano e della salvezza che esso annuncia.
Il testo - che mette in guardia dal rischio del sincretismo che si nasconde dietro un malinteso pluralismo religioso - fu molto contestato all'indomani della sua pubblicazione a firma dell'allora prefetto della CDF, cardinale Joseph Ratzinger (e certamente ha costituito uno dei motivi per cui la sua elezione fu osteggiata da una minoranza dei cardinali ma tenacemente perseguita da altri nel Conclave del 18 e 19 aprile 2005). 
Le reazioni al documento, soprattutto di parte ebraica e protestante, ed anche all'interno della Chiesa Cattolica, furono cosi' forti e indirizzate contro Ratzinger anche a livello personale, che Papa Wojtyla volle intervenire sulla questione all'Angelus del primo ottobre 2000, cioe' dopo poco piu' di un mese dalla pubblicazione, per assumersi pienamente la piena responsabilita' della dichiarazione, garantendo anche che non era un passo contro l'ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Questa mattina, commentando le letture del Venerdi' dell'Ottava di Pasqua, il nuovo Papa ha ricordato come San Pietro, che aveva rinnegato Gesu', "ora con coraggio, in prigione, da' la sua testimonianza davanti ai capi giudei, spiegando che e' grazie all'invocazione del nome di Gesu' che uno storpio e' guarito". 
E', ha spiegato il Pontefice nell'omelia diffusa da Radio Vaticana, "quel nome che ci salva". Ma Pietro non pronuncia quel nome da solo, ma "colmato di Spirito Santo". Infatti, ha aggiunto il Pontefice, "noi non possiamo confessare Gesu', noi non possiamo parlare di Gesu', noi non possiamo dire qualcosa di Gesu' senza lo Spirito Santo. E' lo Spirito che ci spinge a confessare Gesu' o a parlare di Gesu' o ad avere fiducia in Gesu'. Gesu' che e' nel nostro cammino della vita, sempre". 

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