sabato 6 aprile 2013

Papa Francesco: impariamo dai martiri che la fede non si negozia. C'è sempre la tentazione di tagliare qualcosa dal Vangelo (Izzo)

PAPA: IMPARIAMO DAI MARTIRI CHE FEDE NON SI NEGOZIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV,  6 apr. 

Seguire l'esempio dei martiri testimoniando con coraggio l'integralita' della fede. Lo ha chiesto Papa Francesco nell'omelia della messa celebrata questa mattina nella Cappella della Domus Santa Marta. Nel Vangelo di oggi Gesu' risorto rimprovera l'incredulita' degli apostoli che non credono a quanti affermano di averlo visto vivo mentre le altre letture ricordano il coraggio di Pietro e Giovanni. E il Pontefice si e' domandato: "come va, la nostra fede? E' forte? O alle volte e' un po' all'acqua di rose?". 
Quando arrivano delle difficolta' "siamo coraggiosi come Pietro o un po’ tiepidi?”. Pietro – ha osservato – non ha taciuto la fede, non e' sceso a compromessi, perche' "la fede non si negozia".
"L'esempio di Pietro e Giovanni ci aiuta, ci da' forza - ha detto ancora il Papa - ma nella storia della Chiesa sono tanti i martiri fino ad oggi, perche' per trovare i martiri non e' necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani - infatti - sono perseguitati
per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa e' una Chiesa dei martiri", di quelli che dicono come Pietro e Giovanni: "Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato. E questo - ha proseguito - da' la forza a noi, che alle volte abbiamo la fede un po' debole, di testimoniare con la vita la fede che abbiamo ricevuto, questa fede che e' il dono che il Signore da' a tutti i popoli". 

© Copyright (AGI)

PAPA: C'E' SEMPRE TENTAZIONE DI TAGLIARE QUALCOSA DA VANGELO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 apr. 

"Sempre  c'e' stata, nella storia del popolo di Dio, questa tentazione: tagliare un pezzo alla fede". Papa Francesco ha voluto ricordarlo questa mattina nella sua omelia nella Cappella della Domus Santa Marta. Si tratta, ha spiegato, della tentazione di essere un po' "come fanno tutti", cioe' di "non essere tanto, tanto rigidi". 
"Ma quando incominciamo a tagliare la fede, a negoziare la fede, un po' a venderla al migliore offerente - ha sottolineato il nuovo Pontefice - incominciamo la strada dell'apostasia, della non-fedelta' al Signore".
La strada, per Papa Francesco, e' quella di annunciare e vivere il Vangelo nella sua integralita'. 
Ma questo, ha precisato, "non possiamo farlo da noi stessi: e' una grazia. La grazia della fede. Dobbiamo chiederla, tutti i giorni: 'Signore … custodisci la mia fede, falla crescere, che la mia fede sia forte, coraggiosa, e aiutami nei momenti in cui, come Pietro e Giovanni, devo renderla pubblica. Dammi il coraggio'. Questa – ha concluso - sarebbe una bella preghiera per il giorno di oggi: che il Signore ci aiuti a custodire la fede, a portarla avanti, ad essere, noi, donne e uomini di fede. Cosi' sia". 

© Copyright (AGI)

3 commenti:

Luisa ha detto...


"La strada, per Papa Francesco, e' quella di annunciare e vivere il Vangelo nella sua integralita."

Sì, ma bisogna farlo guidati dal Magistero della Chiesa, perchè di persone che dicono annunciare il Vangelo ce ne sono tante, molte non seguono l`insegnamento della Chiesa ma quello di cattivi maestri e falsi profeti.

Deo gratias ha detto...

Sulla cosiddetta missione dei neocatecumenali, da loro enfatizzata strumentalizzando anche il nuovo Papa mentre gioiscono perchè le dimissioni di Benedetto XVI hanno stoppato le decisioni della Feria IV da lui disposta sulla loro sincretistica liturgia, chi vuole può approfondire qui. E trovare anche altri documenti e testimonianze.

E' un grande tragico inganno.

"Evangelizzano" nelle piazze per poi rinchiudere nelle salette in un iter trentennale che trasformerà in diversamente-credenti giudeo-luterano-gnostici senza mai integrarsi nelle parrocchie.

Anonimo ha detto...

A me non piacciono i neocatecumenali. Ne ho frequentato un gruppo per un po' e trovo che "Deo gratias" abbia centrato al meglio il problema. Mi fanno paura e spero che Francesco prosegua anche in questo campo la linea di Benedetto. Perché è vero che certi aspetti della Liturgia non influiscono sulla crescita della mia spiritualità, ma quando è troppo è troppo. E i NC sono decisamente al di là del tollerabile. E' stato proprio per il loro modo di "celebrare" l'Eucarestia che mi sono allontanata. Spero che anche Francesco apra gli occhi su questo problema, veramente importante.
Ciao.
Paola