martedì 9 aprile 2013

Papa Francesco: non giudicare né sparlare mai, il cristiano è mite e caritatevole

Clicca qui per leggere il commento.

5 commenti:

un ins.di Religione ha detto...

sono parole e concetti assolutamente giusti e che sicuramente il Papa ha inteso pronunciare nel loro giusto senso...tuttavia temo che come al solito qualcuno ci speculerà sopra! è impossibile infatti non ricordare come il "non giudicare" venga spesso adoperato impropriamente( e ideologicamente)dai laicisti,ma non solo purtroppo. Dientro infatti al "non giudicare" si nasconde spesso in realtà un intento,francamente eretico, che ha come fine non la necessaria misericordia verso il peccatore (pentito),ma la negazione stessa del peccato. Faccio un esempio: conosco personalmente una catechista che nei suoi discorsi,e presumo aimè anche nei suoi insegnamenti in parrocchia, adopera abbondantemente,imitando probabilmente il suo parroco,questo concetto del "non giudicare": non dobbiamo giudicare qui,non dobbiamo giudicare lì,volemmosse bbbene ecc..ecc..Un giorno,non molto tempo fa,ho affrontato con lei ( che so x certo essere una stretta collaboratrice e sostenitrice del parroco,un sacerdote che non ha mai nascosto le sue critiche a Papa Ratzinger e che sui temi etici e morali ha sempre mantenuto un curioso silenzio) il discorso delle unioni gay: questa persona è subito sobbalzata sulla sedia dicendo con fare indispettito che ci sono anche loro( i gay) e che ormai sono una realtà e che "non dobbiamo giudicarli",che bisogna essere "caritatevoli" ecc..ecc...Quando le ho risposto che: 1- l'omosessualità è un peccato e che andasse a vedere cosa dicono in proposito la Bibbia e il Catechismo della Chiesa cattolica.
2-La carità rettamente intesa implica il dovere x ogni buon cristiano di correggere chi è nell'errore,e quindi il coraggio di saper dire anche dei NO..
allora la suddetta persona,vistasi senza più argomenti x controbattere,è sbottata con la solita vecchia frase della "Chiesa rimasta indietro di 200 anni( mi ricordano tanto qualcuno queste paroline),che deve modernizzarsi e aprire gli occhi" ecc..ecc..Papa Francesco sicuramente ha inteso il "non giudicare" di stamattina nel giusto senso. Ma quanti manipoleranno ad arte queste parole!...esattamente come sta avvenendo con il concetto di "misericordia".
un ultima cosa: l'altro giorno il Papa,alla messa celebrata in S. Marta aveva parlato della fede che non si può negoziare..ma curiosamente,e a differenza di oggi, pressochè nessun organo di stampa ha diffuso quella notizia...forse perchè quelle inequivocabili parole non si prestano a molteplici interpretazioni?..

Gianna ha detto...

Caro ins. di religione se ti può consolare è una vita che combatto con questo pensiero eretico che purtroppo è dominante io ogni volta rischio il linciaggio prima dalla mia parte avevo il papa Benedetto in queste battaglie e adesso???Cambieranno la lettera di S. Paolo ai Romani?Anche a me rispondono sempre non giudicare alle volte ho paura di questo pensiero di questo cancro che purtroppo non riguarda i non credenti ma si è insinuato nella Chiesa tante "catechiste" la pensano cosi con il beneplacito di preti e vescovi meglio il volemose bene ma non diciamoci mai la Verità.Contro questo pensiero ha combattuto Benedetto 16 e io dietro di lui.Ho paura di questo si canonizza il volemose bene senza mai dirci la Verità????

Eugenia ha detto...

Ho lo stesso timore gianna

nonno ha detto...

@insegnante
Che la fede non sia negoziabile in genere ce lo lasciano dire, ce lo concedono come concetto generico, quando non si scende nella pretesa di propria fede come unica fonte di salvezza. Diverso sarebbe stato se avesse pronunciato la parola "principi" non negoziabili. Lì normalmente scatta l'effetto drappo rosso col toro

Anonimo ha detto...

Eufemia (e altri) , hai visto che servizio alla giustizia (e alla volontà popolare) ha appena reso lo corte costituzionale slovena?

Ormai, è come per quella radio : "One Nation, One Station."

(Ok, forse è più corretto anche "One Transnation" -applicabile a pannello anche a Torre Argentina - , absit injuria, mi riferisco alla radio della candidata presidente, nonché del diesirae usato come jingle..)