lunedì 29 aprile 2013

Pedofilia, Politi esorta Francesco ad aprire gli archivi diocesani. Grave scivolone sul "caso" Kiesle di Oakland. La ricostruzione del blog

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Bene il riconoscimento dei meriti di Benedetto XVI ma Politi scivola in maniera molto grave sul caso di un prete pedofilo di Oakland. 
Questo blog, che nel 2010 rimase al fianco del Papa combattendo anche le reticenze ed i silenzi del Vaticano, non puo' lasciar passare la frase contenuta nell'articolo.
Ricostruiamo allora il caso del prete pedofili Kiesle di Oakland.
Sotto questo mio commento troverete tutti i link per approfondire la faccenda.
Nel 2010 l'agenzia AP si convinse di avere trovato lo "scoop degli scoop": una lettera in latino del 1985, firmata dall'allora cardinale Ratzinger. 
AP rilancio' la notizia che Ratzinger aveva "protetto" un pedofilo opponendosi alla sua espulsione dalla chiesa.
Falso! Non solo: AP fece una figuraccia epocale, a livello mondiale, perche' chi diffuse la notizia, probabilmente non conoscendo il latino, prese fischi per fiaschi.
Una cosa infatti e' la dispensa dallo stato clericale (che e' un beneficio, una sorta di favore al sacerdote), altra cosa e' la riduzione allo stato laicale o dimissione dallo stato clericale (che e' una punizione).
Nella lettera, infatti, l'allora cardinale Ratzinger manifestava dei dubbi sulla "concessione della dispensa" al pedofilo, non sulla sua cacciata dalla Chiesa.
Infatti il prete pedofilo, in modo furbo, aveva chiesto al suo vescovo di lasciare la chiesa con la scusa di doversi sposare. In questo modo avrebbe evitato il processo canonico. Della serie: me ne vado prima io, prima di essere cacciato e soprattutto me ne vado prima di essere messo sotto processo.
Il cardinale Ratzinger scrisse (semplifico) che "era troppo comodo" permettere a questo signore di abbandonare il sacerdozio e che questa procedura avrebbe potuto provocare scandalo nei fedeli.
Quindi il cardinale Ratzinger si opponeva alla benevolenza mostrata verso il pedofilo e, come sempre, si mostrava severissimo con i colpevoli di abusi.
C'e' poi un'altra circostanza che dimostra quanto ho esposto sopra. La Congregazione per la dottrina della fede, nel 1985, era competente per i casi  di domanda di "dispensa dallo stato clericale" (una sorta di favore fatto al prete accordato, di solito, nei casi in cui i soggetti si volevano sposare) ma non aveva alcuna competenza per i casi di pedofilia. 
Tale competenza fu accordata alla CDF SOLO NEL 2001!
Quante volte lo dovro' ancora scrivere?
Anche volendo, nel 1985, l'allora cardinale Ratzinger non avrebbe potuto espellere il pedofilo dal sacerdozio (termine corretto: riduzione allo stato laicale) semplicemente perche' non era compito suo ma del vescovo diocesano!
Ratzinger ando' molto piu' in la' dei suoi doveri scrivendo al vescovo di Oakland che accordare un beneficio ad un prete pedofilo avrebbe provocato scandalo nei fedeli.
Fra l'altro in quegli anni (per decisione di Wojtyla) la Congregazione per la dottrina della fede non concedeva il beneficio della dispensa dallo stato clericale a chi aveva meno di 40 anni. Ed il pedofilo Kiesle ne aveva 38.
Quindi il comportamento del Prefetto della CDF e' esattamente l'opposto di quello che scrisse l'Ap e che oggi Politi vorrebbe riproporci.
ATTENZIONE, CARI MASS MEDIA: NON SI GIOCA CON IL DIRITTO E CON LA DOCUMENTAZIONE!
Non e' vero, inoltre, che il card. Ratzinger non citava le vittime perche', sempre in latino, si fa riferimento allo scandalo provocato nei fedeli soprattutto quelli di giovane eta'.
C'e' poi un altro punto dell'articolo di Politi che contesto:

"I pontefici incontrano singole vittime, ma non le loro associazioni".

Chi sono le vittime? Gli abusati o le associazioni? Per favore! E poi perche' si parla di Pontefici?
Enno', Politi, enno'!
Finora l'unico Papa che, nella storia della Chiesa, ha incontrato le vittime dei preti pedofili e' stato Benedetto XVI! Non giochiamo su questo. Ecco il resoconto dei sei incontri del Papa con le vittime.
R.

DOCUMENTAZIONE SUL CASO KIESLE

Avanti un'altra (bufala) sui preti pedofili. La lettera del 1985 del cardinale Ratzinger (Massimo Introvigne)






16 commenti:

carmelina ha detto...

non e' uno scivolone, cara raffaella. a mio avviso, politi e' consapevole di scrivere una menzogna. il suo scopo e' di gettare discredito sulla figura di un pontefice da boicottare da vivo e da morto. politi e' in perfetta e chiara mala fede. quello non scivola, sguazza nelle menzogne. e' un patetico pataccaro di notizie e giudizi.

Anonimo ha detto...

che fatica, lella, doverti ripetere sempre nelle stesse cose! Repetita iuvant, dicono: speriamo che valga almeno per gli internauti, mentre per i giornaliiti ho perso ogni speranza, visto che le loro distorsioni sono troppo unidirezionali per non essere volute.
MedievAle

mariateresa ha detto...

vedo che Politi va alle conferenze dello SNAP. Magari lo considerano un benemerito.Un eroe.
E' noto infatti quanto si è speso Politi durante il pontificato di Giovanni Paolo II perchè la Chiesa affrontasse la piaga della pedofilia. E' stato tutto un denunciare senza guardare in faccia a nessuno. Mai si potrà dire che simile coscienza gli nacque solo con il pontificato di Benedetto , mai nessuno sarà sfiorato dal sospetto che in lui ci sia ombra di parzialità e pregiudizio.
E adesso che le ho sparate così grosse ho le gambe così corte che sembro la puffetta.

Anonimo ha detto...

'Fortasse olim haec meminisse iuvabit',Virgilio diceva che forse un giorno l'aver ricordato queste cose sarà di aiuto,Raffy,ne t'en fais pas,tanto continueranno a scrivere menzogne su menzogne,al momento lasciano in pace PF,più avanti vedremo...vorrei dirti che solo a guardare la foto che hai messo mi provoca una stretta al cuore,io non ce la faccio a dimenticarlo....GR2

laura ha detto...

Per GR 2: se vedo una foto di papa Benedetto riprendo a respirare!!!!! anche se mi manca da matti....

gemma ha detto...

Politi non scrive quasi più ultimamente, viene riesumato solo quando ci si deve ricordare che Benedetto non va dimenticato (nel senso classico in cui da sempre hanno parlato di lui). D'altronde, qualcuno deve pur farsi carico di cose poco carine del passato

Eugenia ha detto...



Ancora?????? Contro Benedetto Politi???? Non ha altro da fare? Perchè non si occupa anche lei dell'aria fresca e della ventata di modernità che stiamo vivendo? Forse non la intriga più di tanto?

anonimo delle 7.00 ha detto...

Sono d'accordo con Carmelina.

Anonimo ha detto...

Se è per questo ha pure partecipato con Robert Mickens al dibattito sul docufilm patacca di Alex Gibney Mea Maxima culpa. Imputato naturalmente il nostro Benedetto. Perché invitano sempre questi due e non altri vaticanisti appena un po' più obiettivi e onesti, sempre che dopo l'avvento di Francesco "salvatore" ancora ne esistano.
Alessia

Anonimo ha detto...

Tutte le colpe sono sempre di Ratzinger, adesso lo sa Politi che c'è un nuovo papa che si deve occupare di queste cose???

Anonimo ha detto...

ciao Raffaella, ti consiglio di leggere la voce "Benedetto XVI", scritta da pochissimo da Melloni per l'Enciclopedia dei Papi della Treccani. Lettura interessante anche se su certi punti ce ne sarebbe da dire ... La supponenza del prof. è spaventosa. ecco il link:

http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-xvi_(Enciclopedia-dei-Papi)/

Antonio

Raffaella ha detto...

Caro Antonio, agghiacciante in molti punti!
R.

un passante ha detto...

La cantilena di Politi è che Ratzinger non poteva non sapere, tutti gli altri potevano non sapere, anche se, come nel caso di Maciel c'erano stati allarmi dal pontificato di Pio XII in poi. Poi chiaramente Ratzinger comandava lui da solo anche prima, e quindi doveva imporre lui da solo a Papa regnante e collegio cardinalizio l'allontanamento di ogni sospettato. Ma se non l'hanno fatto comandare nemmeno nel suo di pontificato....

Anonimo ha detto...

A Melloni non deve essere andato giù il successo mondiale di Rapporto sulla fede che, con grande scorno del professore, ha suscitato un appassionato quanto violento dibattito nella cristianità e non solo, al punto che è divenuto un long seller. Taccio poi sull'indegno modo con cui ha trattato il riconosciuto impegno anti pedofilia di Joseph Ratzinger. Ci sarebbe altro da dire, ma lasciamo perdere.
Alessia

Anonimo ha detto...

Melloni e' molto peggio di Politi che almeno fa il giornalista e parla alla Snap quello per cui l'hanno invitato. Comunque la Sala Stampa dovrebbe, non solo solo agitare i flabelli per il papa attuale, ma anche rettificare le menzogne su quello precedente. Il fatto che la pedofilia sia piu' diffusa in ambiti progressisti e omofili come il Canisius di Berlino, e non nei paesi latini alquanto retrogradi, non credo sia dovuta solo alla loro presunta omerta', ma ad un rapporto piu' umano coi fedeli. Eufemia

Anonimo ha detto...

Non lo hanno fatto per quasi otto anni, non lo faranno ora. Mica vogliono correre il rischio di mettere in ombra l'attuale vitello d'oro.
Alessia