venerdì 5 aprile 2013

Spadaro: "Civiltà Cattolica" resta rivista di confine. Santa Sede: vogliamo che "Civiltà Cattolica" sia audace (Izzo)

GESUITI: SPADARO, CIVILTA' CATTOLICA RESTA RIVISTA DI CONFINE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 apr. 

"Ovunque vi e' stato e vi e' il confronto tra le esigenze brucianti dell'uomo e il perenne messaggio del Vangelo, la' vi sono stati e vi sono i Gesuiti". Queste parole di Paolo VI, ripetute da Benedetto XVI, sono la "mission" della Civilta' Cattolica, una rivista che, ha riaffermato il suo direttore Antonio Spadaro presentando la nuova versione cartacea e quella per il web (fruibile da oggi anche sui tablet), "per tradizione e natura esprime una forma "alta" di giornalismo culturale collocandosi in un difficile territorio di confine".
"Vogliamo continuare - ha assicurato padre Spadaro - a rispondere all'appello dei Pontefici rivolto alla Compagnia di Gesu' nel suo complesso".
Una riaffermazione che acquista un particolare valore per la coincidenza tra il rilancio (ovviamente preparato in molti mesi di lavoro) e l'inizio (invece del tutto inatteso) di una nuova fase della vita della Chiesa con le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di Francesco, il primo Papa gesuita della storia. In proposito, padre Spadaro ha sottolineato pero' sia la continuita' di Bergoglio con i temi centrali del Pontificato di Benedetto XVI, sia il fatto che Bergoglio "e' un gesuita, e quindi potra' scrivere sulla rivista, ma non e' il Papa dei gesuiti, e' il Papa di tutti". E la rivista anche: "la Civilta' Cattolica - ha spiegato - intende condividere un'esperienza intellettuale illuminata dalla fede e profondamente innestata nella vita culturale, sociale, economica, politica, artistica e scientifica dei nostri giorni. Non vuole condividere le proprie riflessioni solamente all'interno del mondo cattolico, ma con chiunque intenda avere fonti di formazione affidabili, capaci di far pensare e di far maturare il giudizio personale".
La Civilta' Cattolica, del resto, e' la rivista piu' antica che si stampa in Italia (e' nata a Napoli nel 1850, cioe' all'indomani del trasferimento di Pio IX prima a Gaeta e poi a Portici dopo la nascita della Repubblica Romana). Ed e' autorevole, dunque, per la sua tradizione plurisecolare, per la grande preparazione dei suoi redattori (i "padri scrittori", un "collegio" del quale hanno fatto parte anche il cardinale Roberto Tucci, lo storico del Concilio Giovanni Caprile, il politologo Giuseppe De Rosa e l'attuale portavoce vaticano, padre Federico Lombardi) ma anche per il consolidato legame con la Santa Sede. Le sue bozze, infatti, fino a Giovanni XXIII, erano rilette e approvate direttamente dal Pontefice e da allora questa incombenza e' passata alla Segreteria di Stato. Oggi il presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, monsignor Claudio Celli, gia' sottosegretario per i rapporti con gli Stati negli anni '80, ha parlato di "una franca e rispettosa collaborazione" che talvolta coinvolge anche "un livello piu' alto di quello di un sottosegretario", ed ha ricordato che nel suo periodo in Segreteria di Stato gli e' capitato di "eliminare qualche articolo, e' accaduto forse tre volte - ha precisato - nei miei cinque anni", e cio' "senza mai litigare" con il direttore di allora, padre Giampaolo Salvini. Da parte sua, padre Lombardi ha sottolineato invece che spesso dalla Segretaria di Stato "arrivano suggerimenti e proposte su temi da trattare" e quindi non vi e' solo un ruolo passivo nel rapporto "dei superiori" con il Collegio dei padri scrittori. "Paolo VI - ha tagliato corto padre Spadaro - ci aveva chiesto di avere uno "sguardo profetico e dinamico verso l'avvenire per scoprire, indovinare se occorre, i segni dei tempi, cioe' i doveri, i bisogni, le vie aperte all'avvenire della societa' e specialmente della Chiesa pellegrinante verso il domani". E cosi' la Civilta' Cattolica, che non cambiava veste grafica dal 1970, ha sentito l'esigenza di una vera e propria riprogettazione coordinata, "che va dal restyling della testata, alla creazione di un marchio, dall'impaginazione della copertina, alle gabbie interne, fino alla declinazione per tablet".
Tra le rubriche scompaiono le "cronache" in un mondo in cui la cronaca e' affidata ai quotidiani, e oggi anche ai blog e ai tweets in tempo reale. "Insisteremo invece - ha promesso padre Spadaro - sui "ponti", cioe' sulle riflessioni, le valutazioni critiche, i ragionamenti, anche sulla contemporaneita' piu' attuale, grazie alla rubrica 'Focus' con articoli legati all'attualita' di carattere politico, economico, internazionale, di societa', di diritto. La riflessione sulla Chiesa avra' un posto fisso al cuore, cioe' al centro, della rivista". Appariranno nuove rubriche mobili quali il "Profilo" e l'"Intervista". Tutti questi contenuti che presto saranno disponibili anche in inglese e piu' avanti in spagnolo, verranno dunque veicolati non solo attraverso i "quaderni" (cioe' con il "cartaceo" che arriva a 10mila abbonati, cioe' a una elite) ma anche nella versione on line, fruibile finalmente con i tablet grazie alle applicazioni per iPad, iPhone, Android, Kindle Fire e Windows 8. Per di piu', ha assicurato il direttore, "il contenuto della rivista nella forma essenziale dell'abstract e' reso 'aperto' alle reti sociali per la fruizione, la condivisione, il commento, il dibattito, nelle forme che saranno possibili nell'ambito proprio: non il nostro sito ma i networks sociali come Facebook e Twitter. Infine, grazie alla collaborazione di Google, e' stato avviato un progetto per cui saranno resi fruibili su web tutti i fascicoli pubblicati dal 1850 al 2008. Google aveva infatti digitalizzato i volumi nel contesto del suo progetto Google Libri, attraverso accordi con diverse biblioteche in Europa e negli Stati Uniti.

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GESUITI: S.SEDE, "VOGLIAMO CHE CIVILTA' CATTOLICA SIA AUDACE"


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV , 5 apr. 

Nata nel 1850 per difendere il Papa che aveva dovuto abbandonare Roma in seguito alla nascita della Repubblica Romana, Civilta' Cattolica deve mostrare anche oggi "quella stessa audacia". "Sono qui non solo per testimoniare il consolidato legame tra la Segreteria di Stato e La Civilta' Cattolica, ma anche per augurarvi la stessa audacia dei vostri predecessori", ha detto ai "padri scrittori" monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario per i rapporti con gli Stati e quindi numero tre della diplomazia vaticana, intervenendo alla presentazione della nuova versione cartacea e on line del quindicinale dei gesuiti. Rilette dai diversi responsabili dei settori specifici della Segreteria di Stato, le bozze degli articoli della Civilta' Cattolica vengono riconsegnate al direttore (da un anno e mezzo padre Antonio Spadaro, critico letterario e apprezzato massmediologo, attivissimo anche sui social network) proprio dal sottosegretario per i rapporti con gli Stati che deve anche spiegare il perche' di eventuali correzioni. Questo meccanismo - nato negli anni '60, perche' fino a Giovanni XXIII era il Papa stesso a approvare i testi - ha sempre incuriosito i giornalisti. Mai pero' avrebbero sperato che il direttore e il revisore della rivista si tenessero insieme una conferenza stampa. Anche questo un segno dei tempi nuovi che si vivono con l'arrivo di Papa Francesco, che come il predecessore e' per l'assoluta trasparenza ma e' anche contro ogni formalismo.
Per il sottosegretario Camilleri, la revisione grafica e contenutistica della rivista "non e' solamente esteriore, come potrebbe apparire superficialmente, ma e' un aggiornamento che colloca La Civilta' Cattolica in maniera adeguata nel panorama contemporaneo del giornalismo culturale di alto profilo". "In questo senso - ha osservato il prelato maltese - i gesuiti del 2013 sono eredi dei primi gesuiti della rivista che furono innovatori, immaginando l'uso della stampa che era il mezzo stesso di cui si servivano i rivoluzionari, i liberali e gli anarchici, e la diffusione ampia sul territorio italiano che allora non era ancora unito". La rivista, ha ricordato monsignor Camilleri, "e' stata voluta da Pio IX, il quale con il Breve Gravissimum supremi del 12 febbraio 1866 ha dato ad essa uno statuto e l'ha posta alle dirette dipendenze del Superiore generale della Compagnia di Gesu'. Da allora La Civilta' Cattolica ha sempre avuto un vincolo particolare col Papa e con la Santa Sede: "un vincolo di amore e di fedelta'" che i vari Pontefici fino a Benedetto XVI hanno riconosciuto come "carattere essenziale di questa rivista". In particolare Camilleri ha citato Paolo VI che defini' la fondazione della rivista un "gesto d'audacia" in un contesto "privo di cultura proporzionata ai bisogni e alle aspirazioni delle nuove generazioni". E defini' la rivista stessa "giovanile e pugnace". 

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon pomeriggio Raffaella,
come cambiano i tempi... quando ero giovane io le "riviste audaci" erano tutt'altra cosa dalla Civilta' Cattolica. :)

Una indicazione utile x la versione digitale.
Se hai il classico tablet economico cinese e il Play Store di Google non riconosce il dispositivo e non ti lascia installare l'applicazione, scarica e installa su un dispositivo riconosciuto, poi fai un backup della applicazione con File Expert o simili, trasferisci l'apk sul tablet anonimo, installa & enjoy. Funziona bene anche su una tavoletta da 60 euro presa in svendita.