lunedì 6 maggio 2013

Come le nostre madri e le nostre nonne (Scaraffia)

Come le nostre madri e le nostre nonne

di Lucetta Scaraffia

Non è certo una novità ricordarci che la Madonna contribuisce in modo determinante alla nostra salvezza. Anche se rischiamo sempre di dimenticarlo. In fondo, i fedeli pensano a Maria come a una mamma alla millesima potenza, una personificazione della madre ideale che abbiamo nei nostri cuori e nei nostri desideri.
Papa Francesco non si è limitato a ribadire questa ben nota realtà, ma ha operato una sorta di capovolgimento, facendoci capire come opera Maria a partire dalla descrizione del comportamento di una mamma, di una mamma buona. Una mamma come ce ne sono tante, come forse è o è stata nostra madre o nostra nonna. Molto simile a quelle che conosciamo personalmente, dunque, e delle quali abbiamo un'idea precisa, concreta.
Una mamma che sa educare i suoi figli in modo che crescano bene, sia come esseri umani sia come cristiani, che sa insegnare loro come reagire alle inevitabili difficoltà della vita, ma che pure li sa educare alla libertà. Alla libertà di scegliere anche davanti a situazioni che richiedono un impegno definitivo, operando una scelta forte, in contrasto con la cultura contemporanea, in cui regna "la filosofia del provvisorio". Quindi una madre amorosa e saggia, che insegna anche ad andare controcorrente, perché la vera libertà è quella di saper resistere alle pressioni della cultura del tempo per far prevalere il frutto delle nostre riflessioni, delle nostre vere e profonde necessità.
In questo modo, seguendo la grande tradizione di cura delle anime, Francesco non solo insegna come e quando rivolgerci alla Madonna, ma anche, come la Vergine opera nel cuore di chi le si affida e come si deve comportare una buona madre. Scopriamo così che le mamme o le nonne che tanto spesso il Papa cita nelle sue omelie sono simili a Maria, quasi immagini della Madonna presenti nella nostra esperienza quotidiana che tutti conosciamo e amiamo.
Come quando ha stupito il mondo con le prime semplici parole pronunciate appena eletto, Papa Francesco trova sempre il modo di entrare nella quotidianità di ciascuno di noi, di far capire che la fede è un'esperienza concreta e non qualcosa di separato dalla nostra vita, dai nostri rapporti familiari, dalle nostre esperienze, anche da quelle che spesso consideriamo solo occasioni banali. È quindi nella nostra vita di ogni giorno che dobbiamo cercare la presenza di Dio e rivolgerci a lui.
E in questo modo semplice, piano, lontano da ogni polemica, le parole del Papa in realtà ricordano alle donne occidentali, che per molti aspetti stanno dimenticando la bellezza e l'importanza del ruolo materno, che facendo bene le mamme possono offrire un'esperienza dell'amore di Maria ai loro familiari. Cioè che nelle loro vite c'è un'occasione meravigliosa. In poche e semplici parole, quanti insegnamenti si possono trasmettere!

(©L'Osservatore Romano 6-7 maggio 2013)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Francesco continua cosi.anonima

Anonimo ha detto...


...O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell'universo, sei anche la mia Regina. Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. Perciò Ti dico con San Bonaventura: "O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente.
Non mi abbandonare". Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.....

Sant'Alfonso Maria de Liguori)
Le glorie di Maria

anonima

Luisa ha detto...

"E in questo modo semplice, piano, lontano da ogni polemica,"

Beh, non potrà restare sempre lontano da ogni polemica, non potrà evitare di andare controcorrente, contro il pensiero che i media, la cultura stanno imponendo alle nostre società, prima o poi le polemiche dovrà pur affrontarle, perchè non si tratta di polemicare per il piacere di polemicare, per creare problemi inutili e superflui, ma del suo diritto e dovere di riaffermare , chiamandoli per nome, i valori fondamentali della nostra fede cattolica.