Bello e molto vero il titolo scelto dalla Radio Vaticana. Ma per certe capocce penso che il titolo più efficace sarebbe questo: "CON IN PRINCIPE DI QUESTO MONDO NON SI PUO' DIALOGARE: E QUESTO SIA CHIARO!" gianni
Anche a me sono piaciute tantissimo le parole del Papa, all'indomani dell'incontro con Benedetto XVI sembra proprio che voglia dire: lui non ha dialogato con le lusinghe del mondo, lui che poteva per la sua cultura, la sua intelligenza, tutte le sue doti eccelse. Sempre è stato mite e umile, e nonostante l'odio del mondo, lo sa vincere con l'esempio! Come Gesù che si lascia maltrattare senza rispondere con insulti.
Come sempre, è solo una mia impressione, ma è impossibile non pensare al Papa emerito dinanzi a queste frasi, tanto più che lo stesso Papa Francesco disse a Papa Benedetto che pensava a lui quando pensava all'umiltà e alla tenerezza...
Quindi io avrei fatto un titolo ancora più duro per le due capocce... ;-)
ma caro anonimo delle 14.33, essere il primo papa da 2000 anni che riforma la Chiesa (copyright Pippo Baudo) , cambia l'aria, provoca una rivoluzione squassante, fa iniziare la primavera, comporta delle responsabilità. Anche se il malvagio Tarcisio sta ancora lì e con lui corvi, rane e vari animali striscianti. Per forza il Papa sta a S. Marta, solo in vaccinazioni per ottenere gli immunocorpi perderebbe dei mesi. Se siamo in presenza di un fenomeno, il che è stato ribadito ogni tre per due da settimane in ogni trasmissione televisiva o foglio di carta stampata, allora due mesi sono anche tanti. Guardate Massimo Franco, lui è già lì che scalpita e non si dà pace.
“Con il principe di questo mondo non si può dialogare: e questo sia chiaro! Oggi il dialogo è necessario fra noi, è necessario per la pace. Il dialogo è un’abitudine, è proprio un atteggiamento che noi dobbiamo avere tra noi per sentirci, capirci … ma quello deve mantenere sempre. Il dialogo nasce dalla carità, dall’amore. Ma con quel principe non si può dialogare: soltanto rispondere con la Parola di Dio che ci difende, perché il mondo ci odia". Mah! Cosa vuol dire "dialogare con il principe di questo mondo"? E' solo una questione morale? E' non cadere in tentazione? Ha a che fare con il giudizio e i criteri con cui giudicare tutto? "Essere miti e umili" vuol dire non opporsi mai con franchezza a ciò che non è vero e ferisce la Verità? E la libertà degli uomini può scegliere di collaborare fattivamente all'opera del Male? O tutto resta in uno spazio "altro", in cui la lotta è tra il Salvatore e "colui che non vuole che siamo stati salvati" e, quindi, ci odia? Mentre noi dialoghiamo con tutti, ma proprio con tutti e sempre. Mi sono esercitata ad elencare le domande (e non tutte) che, per me, questa omelia lascia aperte. Avrei potuto farlo con tutte le altre. So che irriterò qualcuno ma io continuo a non vedere chiaro e a sentire queste parole come interpretabili in qualsivoglia maniera.
Intanto, ancora enunciazioni di principio, ancora nessun accenno ai principi non negoziabili, ancora nessun contrasto alla "rivoluzione antropologica" che tanto impegnava Benedetto. Per ora l'unico messaggio "incarnato" nei problemi del mondo attuale resta quello sacrosanto, ma anche politicamente corretto e "non divisivo" in termini ideali, contro schiavitù e sfruttamento.
D'accordo, col demonio non si dialoga. Ma chi è oggi il demonio e come e dove si manifesta ogni tanto va spiegato. Per anni si è dato per scontato Cristo, mentre tutti se ne allontanavano e dimenticavano che oltre che morto crocifisso era poi risorto. Quando si parla di demonio si sorride, pensando ad uno spauracchio con la coda e le corna, retaggio di una fede antica, superata. Tutto viene perdonato, l'inferno non c'è più, e quindi pure il demonio è ormai una macchietta. Dico questo non per dissentire, ma perché sono reduce proprio da una discussione di questo tipo. L'operazione di restyling ha funzionato, ai più sono passati solo rinnovamento, perdono, tenerezza e misericordia della predicazione di Francesco. Insieme al fatto che siccome su certe questioni non si esprime e anchi altri che contano hanno smesso di farlo, vale il silenzio.
10 commenti:
Bello e molto vero il titolo scelto dalla Radio Vaticana.
Ma per certe capocce penso che il titolo più efficace sarebbe questo:
"CON IN PRINCIPE DI QUESTO MONDO NON SI PUO' DIALOGARE: E QUESTO SIA CHIARO!"
gianni
Gianni! :-D Sei tu? :-D
Anche a me sono piaciute tantissimo le parole del Papa, all'indomani dell'incontro con Benedetto XVI sembra proprio che voglia dire: lui non ha dialogato con le lusinghe del mondo, lui che poteva per la sua cultura, la sua intelligenza, tutte le sue doti eccelse. Sempre è stato mite e umile, e nonostante l'odio del mondo, lo sa vincere con l'esempio! Come Gesù che si lascia maltrattare senza rispondere con insulti.
Come sempre, è solo una mia impressione, ma è impossibile non pensare al Papa emerito dinanzi a queste frasi, tanto più che lo stesso Papa Francesco disse a Papa Benedetto che pensava a lui quando pensava all'umiltà e alla tenerezza...
Quindi io avrei fatto un titolo ancora più duro per le due capocce... ;-)
Ester. :-)
Finora abbiamo sentito molte parole ma i fatti ancora non sono arrivati.
ecco i rischi del silenzio:
http://gayindependent.blogspot.it/2013/05/una-rondine-silenziosa-e-la-primavera.html
anonimo delle 13.36 "finora" sono nemmeno 2 mesi, ma finiamola di parlare come se questo Papa fosse li da 10 anni e non avesse fatto niente !
ma caro anonimo delle 14.33, essere il primo papa da 2000 anni che riforma la Chiesa (copyright Pippo Baudo) , cambia l'aria, provoca una rivoluzione squassante, fa iniziare la primavera, comporta delle responsabilità. Anche se il malvagio Tarcisio sta ancora lì e con lui corvi, rane e vari animali striscianti. Per forza il Papa sta a S. Marta, solo in vaccinazioni per ottenere gli immunocorpi perderebbe dei mesi.
Se siamo in presenza di un fenomeno, il che è stato ribadito ogni tre per due da settimane in ogni trasmissione televisiva o foglio di carta stampata, allora due mesi sono anche tanti. Guardate Massimo Franco, lui è già lì che scalpita e non si dà pace.
“Con il principe di questo mondo non si può dialogare: e questo sia chiaro! Oggi il dialogo è necessario fra noi, è necessario per la pace. Il dialogo è un’abitudine, è proprio un atteggiamento che noi dobbiamo avere tra noi per sentirci, capirci … ma quello deve mantenere sempre. Il dialogo nasce dalla carità, dall’amore. Ma con quel principe non si può dialogare: soltanto rispondere con la Parola di Dio che ci difende, perché il mondo ci odia".
Mah! Cosa vuol dire "dialogare con il principe di questo mondo"?
E' solo una questione morale? E' non cadere in tentazione?
Ha a che fare con il giudizio e i criteri con cui giudicare tutto?
"Essere miti e umili" vuol dire non opporsi mai con franchezza a ciò che non è vero e ferisce la Verità?
E la libertà degli uomini può scegliere di collaborare fattivamente all'opera del Male? O tutto resta in uno spazio "altro", in cui la lotta è tra il Salvatore e "colui che non vuole che siamo stati salvati" e, quindi, ci odia? Mentre noi dialoghiamo con tutti, ma proprio con tutti e sempre.
Mi sono esercitata ad elencare le domande (e non tutte) che, per me, questa omelia lascia aperte. Avrei potuto farlo con tutte le altre. So che irriterò qualcuno ma io continuo a non vedere chiaro e a sentire queste parole come interpretabili in qualsivoglia maniera.
Non sì sì no no, ma ni ni.
Alessia
Intanto, ancora enunciazioni di principio, ancora nessun accenno ai principi non negoziabili, ancora nessun contrasto alla "rivoluzione antropologica" che tanto impegnava Benedetto.
Per ora l'unico messaggio "incarnato" nei problemi del mondo attuale resta quello sacrosanto, ma anche politicamente corretto e "non divisivo" in termini ideali, contro schiavitù e sfruttamento.
D'accordo, col demonio non si dialoga. Ma chi è oggi il demonio e come e dove si manifesta ogni tanto va spiegato. Per anni si è dato per scontato Cristo, mentre tutti se ne allontanavano e dimenticavano che oltre che morto crocifisso era poi risorto. Quando si parla di demonio si sorride, pensando ad uno spauracchio con la coda e le corna, retaggio di una fede antica, superata. Tutto viene perdonato, l'inferno non c'è più, e quindi pure il demonio è ormai una macchietta. Dico questo non per dissentire, ma perché sono reduce proprio da una discussione di questo tipo. L'operazione di restyling ha funzionato, ai più sono passati solo rinnovamento, perdono, tenerezza e misericordia della predicazione di Francesco. Insieme al fatto che siccome su certe questioni non si esprime e anchi altri che contano hanno smesso di farlo, vale il silenzio.
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