giovedì 16 maggio 2013

Libertà religiosa, i testi degli interventi del card. Scola e di Bartolomeo I

Clicca qui per leggere l'intervento del card. Scola e qui per quello di Bartolomeo I.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sinceramente, senza offesa, mi sembra più cattolico il discorso di Bartolomeo.
gianni

Anonimo ha detto...

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/card-scola-liberta-di-fedi-di-culture-e.html

sam ha detto...

Interessanti letture entrambe, ma - mamma mia - concordo con gianni!

Quando leggevo gli interventi di Bartolomeo vicino a quelli di Benedetto mi parevano così poveri... questa volta mi è capitato il contrario... anzi, devo dire che, mentre Bartolomeo mi ha edificato, Scola (di cui ho molto apprezzato la riflessione trinitaria) mi ha provocato non poche perplessità.

Innanzitutto per quanto riguarda le riflessioni sulla libertà (da un figlio di "Comunione e Liberazione" mi aspettavo decisamente di più)...

"Infatti porre la domanda circa la verità e circa la libertà e stabilire quale nesso debba sussistere tra loro, significa andare al centro dell’io, da cui ogni uomo parte per il percorso che lo porti al compimento di sé, cioè alla felicità, in termini cristiani alla santità." Scola

"Nessuno è libero, se non nega l’auto-adorazione del suo “ego”, se non supera il suo “se stesso” peccatore, se non vince i suoi desideri e le sue passioni peccatrici. La libertà dal peccato è l’unica libertà reale...
La vera libertà si trova nella nostra permanenza in Dio. Come possiamo permanere in Dio per restare veramente liberi quando non siamo coerenti nei nostri atti? Nella lingua greca la parola coerenza significa il valore che ho e possiedo, che non cambio spesso con arretramenti." Bartolomeo

... segue...

sam ha detto...

Non parliamo poi della totale genuflessione dell'Arcivescovo ambrosiano al politicamente corretto.

MAI citata, neanche una volta, in nessuna declinazione, la parola Islam o le persecuzioni dei cristiani, se non quelle ai tempi di Costantino - figura peraltro trattata con estremo imbarazzo dal Primate milanese, al pari dell'Editto, in contrasto con la grande venerazione dimostrata da Bartolomeo.

Anzi la Lectio del Card.Scola riporta in conclusione questo bell'inno al politically correct:

"I cristiani di Lombardia stanno progressivamente rendendosi conto della necessità di un senso di vita adeguato ai grandi cambiamenti in atto. Un senso della vita che necessita un approfondimento della dimensione affettiva e dell’esperienza del bell’amore, l’accettazione cordiale della società plurale ed il contributo costitutivo alla vita buona e al buon governo. Fattori che implicano un pensiero positivo e deciso della “differenza”. Esso, se rettamente perseguito, non spezza l’unità. Ne è garanzia proprio il mistero del Dio Uno e Trino."

... segue ...

sam ha detto...

Al contrario Bartolomeo - che in questo senso mi è parso molto più discepolo di Benedetto del cardinale ambrosiano - ha dedicato molto spazio e coraggio alla concretezza del tema della libertà religiosa oggi. Molto apprezzabili i suoi molti passaggi a riguardo e in particolare questi:

"La situazione dei cristiani in alcuni paesi musulmani ha bisogno di importanti miglioramenti per consentire libertà e possibilità analoghe a quelle che i musulmani godono nei paesi cristiani."


"La violenza religiosa, l’odio, la mancanza di tolleranza di fronte ai cristiani, continuano a dominare in Paesi teatro di rivoluzioni. Gli eventi politici che accadono nel Medio Oriente - luoghi attraversati da Dio - le catastrofi naturali, l’insicurezza verso il futuro, minacciano i cristiani, la loro vita loro e quella delle proprie famiglie. In Siria i cristiani di ogni confessione, chierici e laici, malgrado i grandi sforzi che compiono per rimanere neutrali nel conflitto civile, malgrado la loro vita tranquilla e pacifica, vengono provati e minacciati quotidianamente con sequestri e omicidi. Il Patriarcato Ecumenico condanna senza dubbi queste e analoghe situazioni. Lontano da ogni posizione politica riproviamo - come capo spirituale e Patriarca Ecumenico - l’uso della violenza e le persecuzioni dei cristiani soltanto e solamente in quanto cristiani.Non abbiamo timore di quelli che usano la violenza contro i cristiani, perché la Resurrezione del Signore ha vinto anche la morte. Come cristiani non abbiamo paura delle persecuzioni, perché le persecuzioni sono la pagina d’oro della storia della nostra Chiesa, hanno esaltato santi, martiri ed eroi della fede. Ma anche non cessiamo di esprimere verso la Comunità Internazionale la nostra protesta, perché 1700 anni dopo la concessione della libertà religiosa con l’Editto di Milano, continuano in tutto il mondo, sotto molteplici forme, le persecuzioni.Facciamo quindi appello a tutti affinché prevalga la pace e la sicurezza tanto nel Medio Oriente - dove il Cristianesimo tiene i suoi più venerabili e antichi santuari e dove la tradizione cristiana è tanto profonda e collegata con la vita del popolo - quanto in tutto il mondo, dove viene calpestata la libertà della fede in Cristo con il pretesto del terrorismo, delle guerre, delle oppressioni economiche e in molti altri modi. Situazioni che si correggono solo con personali autocritiche, con la Grazia dello Spirito Santo. Tutto questo condanniamo, proclamando la libertà in Cristo. La libertà è per il cristiano modo di vita. La più elevata libertà è la purezza della nostra mente e perfetta libertà è la purezza del cuore. Questa è la libertà di Dio che ha le sue radici, la sua pienezza e la sua perfezione nella libertà dell’uomo. La libertà dell’uomo è la libertà di Dio."
(Bartolomeo)

Mi è parso che in qualche modo la riflessione di Scola sia la prova provata di una sua stessa affermazione:

"A differenza dei nostri fratelli d’Oriente, noi cristiani di Occidente ci siamo spesso rassegnati a non fare più della confessione della nostra fede – basata sul credo che ogni domenica professiamo comunitariamente nella celebrazione eucaristica – il cardine del nostro pensiero. Veniamo colti da uno strano pudore a comunicare l’esperienza che scaturisce dalla nostra fede, nel timore che questo possa minare l’universale solidarietà con tutta la famiglia umana, i cui componenti si riferiscono a visioni diverse della realtà." (Scola)

Anonimo ha detto...

Mi sto accorgendo che il pensiero di Scola in tema di libertà religiosa si barcamena con equilibrismi non di rado ermetici o, nella migliore delle ipotesi, retorici, entro i postulati dell'ideologia liberale.
Il nesso tra libertà e verità si chiama responsabilità, che significa apertura costitutiva alla relazione, "essere-con"...

E' strano che uno che era considerato "ratzingeriano" e addirittura papabile zoppichi su elementi centrali del pensiero e del Magistero del Maestro.

Altra suonata Bartolomeo, che allarga il cuore diciamolo pure. Sarà perché gli orientali conoscono il martirio di prima mano... Che paradossi che si vivono.
E che grazia poter vedere come i semi piantati da Benedetto diano frutti, e l'ecumenismo con gli Ortodossi, grazie anche al coraggio di Francesco, faccia passi da gigante.
gianni

Fabiola ha detto...

Non sono affatto d'accordo circa il giudizio sulla lectio di Scola.
Se qualcosa gli si può rimproverare è di essere agli antipodi rispetto al "sermo humilis" di papa Francesco. Lui lo sa e ne soffre.
Una prosa complessa e non sempre scorrevole; per capirla bene occorre, spesso, conoscere altri suoi testi in cui approfondisce ciò che qui è solo accennato.
Quanto al Maestro, se vi rileggete con attenzione alcuni testi sull'argomento "libertà e verità" (soprattutto: Verità, fede e tolleranza) di Ratzinger è evidente la consonanza assoluta, pur nella diversità dell'approccio.
Soprattutto nell'utilizzo dell'argomentazione razionale e nel tentativo di parlare a tutti, non solo ai cristiani, cioè di trovare modi per comunicare le verità di sempre con un linguaggio che parli con efficacia al "sofisticato" uomo della "nostra stanca Europa". Ci riesce? non lo so. Ma tentare è già essere nella linea di Ratzinger.
Il Patriarca costruisce, invece, uno splendido discorrere, essenzialmente spirituale, talora poetico, con tutto il carisma sintetico (divino-umano) tipico dell'Ortodossia. Mi sembra una perfetta polifonia in cui la Chiesa respira con i suoi due polmoni, per dirla con Giovanni Paolo II.

sam ha detto...

Fabiola, posso comprendere il tuo amore per il Cardinale, ma, scusa se te lo dico, a volte certe difese appaiono un tantino "corporative" ;-)

Non discuto affatto l'indubitabile statura intellettuale di Scola, ma parlo del coraggio di affermare verità scomode sul piano fattuale.

Indipendentemente dal suo stile, che può più o meno piacere, nella lectio di Scola sulla Libertà religiosa è stato per me assordante il silenzio sulle persecuzioni e sulle criticità odierne, con riferimento in particolare nel mondo islamico.

Onore doppio, invece, al coraggio di Bartolomeo, tanto più che egli sa benissimo di essere al centro del mirino (v.link).... e lui mica vive in Lombardia, ma in Turchia, da dove - giusto per ricordare di cosa stiamo parlando al di fuor di accademia - un Vescovo milanese sgozzato al grido di "Allah w akhbahr" è ritornato a Milano tra le casse di un aereo merci, senza che la nostra Città gli tributasse particolari onori o memorie, in ossequio all'ideologia/idolo del "politicamente corretto"....

Permettimi di dire che in questo campo la continuità di Scola coi predecessori mi ha profondamente deluso.

http://www.agi.it/ultime/notizie/articoli/201305102249-est-rom0124-turchia_polizia_sventato_attentato_a_patriarca_bartolomeo_i

Anonimo ha detto...

Grazie, Fabiola, del tuo commento che mi serve e accolgo.

...e a proposito di polifonia e di atti che stanno promuovendo l'ecumenismo dei "due polmoni" di cui parliamo, non meno delle altre iniziative, da un'altra parte del Nuovo Mondo o... "fine del mondo" che dir si voglia:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=gwZCbl-Jd0k

gianni