martedì 14 maggio 2013

Muller: Con i suoi scritti Joseph Ratzinger indica una strada che porta fuori dalla crisi del sacerdozio (Izzo)

CHIESA: MONS. MULLER, RATZINGER HA INDICATO VIA D'USCITA DALLA CRISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 mag. 

Con i suoi scritti "Joseph Ratzinger indica una strada che porta fuori da quella crisi nella quale era caduto un sacerdozio cattolico senza impostazione e motivazioni teologiche e sociologiche adeguate, che aveva condotto molti sacerdoti, che avevano iniziato il loro cammino con amore e zelo, in uno stato di personale incertezza e confusione riguardo al loro ruolo nella Chiesa". 
Lo afferma il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l'arcivescovo Gerhard Ludwig Muller nella prefazione al nuovo volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger, intitolato "Annunciatori della Parola e Servitori della vostra gioia", che raccoglie oltre 80 testi incentrati sul sacerdozio.
Edita dalla Lev, l'opera, giunta al dodicesimo volume, contiene studi scientifici, meditazioni frutto dell'attivita' del teologo, vescovo e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger, che coprono un lasso di tempo di quasi mezzo secolo, dal 1954 al 2002.
Il volume 12 presenta una traduzione ex novo di tutti i testi riportati. 
"Cosi' la Libreria Editrice Vaticana - si avverte nelle indicazioni editoriali - ha inteso garantire quel carattere irrinunciabile di unitarieta' dell'opera che fa di essa oggi la completa espressione in lingua italiana del pensiero dell'Autore sul Sacramento dell'Ordine".
In apertura della prefazione, l'arcivescovo Muller cita un passaggio dell'omelia pronunciata da Papa Benedetto XVI in piazza San Pietro l'11 giugno 2010, a conclusione dell'Anno Sacerdotale, che sintetizza la teologia e la spiritualita' del Sacramento dell'Ordine cosi' come presentati nel volume: "Il sacerdote non e' semplicemente il detentore di un ufficio: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere presente e di agire per gli uomini attraverso di lui. Questa audacia di Dio, che si affida agli uomini; che, pur conoscendo le nostre debolezze, ritiene gli uomini capaci di agire e di essere presenti in vece sua - questa audacia di Dio e' la cosa veramente grande che si nasconde nella parola sacerdozio".
"L'autentica natura del sacerdozio sacramentale - commenta l'arcivescovo - consiste nel fatto che il vescovo e il presbitero sono servitori della Parola, che svolgono il servizio della riconciliazione e, come pastori, pascono il gregge di Dio. In quanto compiono il mandato di Cristo, Cristo stesso, attraverso la loro azione e la loro parola, si rende presente quale unico sommo sacerdote nella Chiesa di Dio riunita per la celebrazione liturgica".

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15 commenti:

carmelina ha detto...

oggi parlando con una mia conoscente, e' uscito fuori l'argomento "quanto e' bravo il papa nuovo, quanto era inadeguato quello di prima". io, con la poca calma riuscita a racimolare, ho espresso il mio punto di vista che ha lasciato basita la mia interlocutrice. "sei l'unica che predilige il vecchio papa!" e subito dopo "ma come fai?! quello di prima non ti dava niente e poi correva voce fosse pedofilo". posso assicurarvi che la persona in questione e' una gentile fanciulla discreta non propensa a spararle grosse e insisteva nel dire di aver saputo la "notizia" "da qualche parte". anni di discredito mediatico misto a insulti sistematici hanno fatto si che a persone come la mia amica giungesse un accrocchio di informazioni in cui i dati reali, quelli calunniosi e i commenti offensivi da blog si sono coagulati inestricabilmente in una cosa sola. quanta fatica ho fatto a trattenermi dal non urlarle contro "ma che .......stai a di'?????????????

mariateresa ha detto...

in questo caso si può rispondere all'amica che hai saputo da fonte certa che il nuovo papa è completamente alcolizzato. Enormità per enormità si può fare vedere di non temere le sfide. E in genere quando si sparano grosse conviene andare a un tirassegno autorizzato.

gemma ha detto...

Quel che racconti tu è capitato anche a me carmelina. Troppe ne abbiamo sopportate a causa della malainformazione e il fatto che ora non riusciamo a sopportare i giornali stampati con la carta da zucchero è solo normale. Non pochi mi hanno raccontato di non aver avuto un gran feeling immediato nemmeno nei confronti di Bergoglio ma di aver cambiato idea dopo essere stati trascinati dal quel che leggevano o da come si parlava di lui in tv. Non mi si racconti che non conta, per favore...Sono sincera, il fatto di essere una al margine mi rincuora, perché se solo fossi introdotta con un qualunque ruolo laico in ambito ecclesiastico o nei dintorni, mi sentirei seriamente in difficoltà. Ringrazio il mio parroco per essersi mantenuto uguale, prima e dopo, e il mio arcivescovo, Caffarra, per il rispetto e la considerazione che ha sempre manifestato nei confronti di Benedetto, per me sono stati importanti. Spesso mi sono sentita rincuorata, nella solitudine della mia città.

mariateresa ha detto...

no, a questo livello non ho mai incontrato nessuno, ma su Benedetto ho incontrato somma ignoranza sul magistero o sulle dinamiche di certi fatti che erano ignorati.
Sì, la stampa conta nel mandare a male i cervelli; però ho notato anche che le opinioni sono molto volatili e come arrivano fanno poi anche presto a traslocare.
Quello che ha fatto la stampa a Benedetto è stato uno sforzo titanico e continuato di farlo a pezzi. Qui siamo nell'eccezionale.
Parlando con diversi fratelli nella fede mi sono resa conto che alcuni, di questo, non si sono praticamente accorti. Come ora non si accorgono dell'eccesso di zucchero nella tazzina di caffè. Molti bevono quello che è sul tavola o perchè non hanno tempo per cercare qualcos'altro o perchè non ne hanno voglia o tutte e due. Ho parlato anche con quelli che non ammettono sospetti di slealtà nella Chiesa, non ne vogliono sentire parlare, per loro è blasfema l'ipotesi che ci siano rematori all'incontrario.
E se insisti sul punto ci stanno male.Eppure quello che è successo a Benedetto è così evidente a ben guardare che è persino un insulto all'intelligenza doverlo spiegare.
Insomma stare nella chiesa oggi è un bel casino.

Anonimo ha detto...

Perché ti sei trattenuta? Perché non lo hai difeso?
Incredibile! Potevi chiederle se è fan del disturbatore televisivo Paolini, noto per certe sue sparate una delle quali è quella che ti ha detto la tua amica, che nessuno si è mai deciso a prendere a pedate una volta per tutte. Che proprio l'uomo che più di altri ha combattuto questa piaga venga calunniato in questo modo è davvero pazzesco e ingiusto. Sappiamo anche di chi è la colpa. Quello che noi non dobbiamo fare mai è tacere di fronte alle calunnie. A che serve sfogarsi sui blog se puoi nella realtà, nella vita di tutti giorni si incassa, si accetta passivamente ci ascoltare certe enormità?
Alessia

Anonimo ha detto...

La tv crea miti e poi li distrugge,è un Moloch che ha sempre fame,prima o poi si focalizzerà su qualcun altro...di cattiverie di tutti i generi sono piovute addosso a Ratzinger anche prima di essere papa,lui è sempre l'uomo nero da esorcizzare,quello che dà fastidio non solo a nominarlo,ma anche quando si nasconde e non vuole essere più motivo di discussione,è una cosa stranissima,una persona così buona e santa e così odiata,anche senza motivo...si vede che satana l'aveva individuato bene....del nuovo non dico nulla,già ci pensano,anche troppo,tutti quanti,costringendomi a tenere spenti radio e tv,anche radiomaria è diventata inascoltabile....Lettore attento e silenzioso.

gemma ha detto...

Non serve a molto Alessia battagliare, alla fine ci sono notizie certificate dai guru di riferimento, che comunque nonostante ci discuti non smuovi, vedi quella del fratello pedofilo o della lettera su Galileo che nessuno ha letto e dell'odio alla scienza. Di Maciel invece nessuno da noi sa chi sia, guarda un pò. E se vogliamo dirla tutta, le suore americane essendo state castigate dalla cattiva cdf Francesco non poteva smentire, un po' come ai tempi di Giovanni Paolo II, quando era sempre colpa della cdf. Per l'opinione pubblica e' come se ci fossero papi disgiunti dall'organo della dottrina della fede e altri che la impersonano, come se certi papi la subissero la dottrina. Pure il diavolo tanto presente nella predicazione di Francesco non e' pervenuto, normalmente non si titola su questo e mi sono sentita dire che e' impossibile che uno cosi "moderno" tiri in ballo il diavolo, roba da medioevo. Almeno io ho discusso molto in questi anni, più nella realtà che sul web. Uno splendido aiuto, e voglio dirlo, mi è arrivato dall'amico passante. Molte volte da non credente la sua voce è stata più credibile della mia. Ora mi sembra davvero di star per tirare le redini per la stanchezza, spererei davvero vedere Benedetto lasciato in pace, al resto ci penseranno altri piu' coinvolti

Anonimo ha detto...

Dipende dalle situazioni, dai momenti, dalle persone, Gemma. A me battagliare è servito tantissimo e mi ha impedito di scoppiare :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Gemma, quando vedi o senti il nostro passante chiedigli, ti prego, di passare a farci per un salutino. Abbiamo molto bisogno di una saggia parola del nostro amico ateo.
Alessia

carmelina ha detto...

alessia, perche' difenderlo seriamente, senza rischiare di passare per un'isterica, necessita perlomeno di un minimo sindacale di interesse del proprio interlocutore nell'argomento. quando capisci che dall'altra parte c'e' il disinteresse piu' totale, mettere fuori l'argenteria per poter apparecchiare una discussione che solo tu vuoi intavolare e' un insulto alla propria intelligenza e anche al soggetto in questione (Benedetto). a parte sottolineare che l'accusa di cui parlava non era mai stata manco lontanamente ventilata neppure dai piu' feroci e assatanati anticlericali e che lei probabilmente confondeva con quella del presunto insabbiamento di casi di preti pedofili da parte dell'organo in Vaticano, da lui guidato, che presiedeva l'istruttoria di tali reati dal 2001, non sono potuta andare. ti rendi conto che dall'altra parte c'e' qualcuno che non ha interesse ad andare oltre l'occhiello dell'articolo, su carta o internet. il problema con i pregiudizi, cara alessia, e' che formano un muro di gomma che rimbalza qualunque tentativo di verifica. Benedetto non e' stato un buon papa e forse (anzi probabilmente) era pure pervertito: questo e' il messaggio assorbito dalla mia conoscente e da qui non la schiodi neanche se a parlarle fosse Gesu' Cristo in persona. da qui la mia rabbia per lo scempio perpretato dai media con Benedetto: quello che gli e' stato fatto e' un'operazione propagandistica a tambur battente e a tappeto da manuale minculpop goebbeliano, cara alessia. rimediare e' praticamente e umanamente impossibile.

Anonimo ha detto...

Non so, Carmelina, io la vedo diversamente, sono per la pugna, questo mi è stato insegnato da genitori e nonni da piccola. Anche muri di gomma hanno qualche piccola crepa. Ed è battagliando che ho instillato il dubbio in varie teste di legno spingendole ad andarsi ad informare. Più che la mia abilità dialettica ha potuto l'orgoglio di queste persone, a pochi piace passare per idioti integrali. Evidentemente la tua amica, vista l'enormità che è riuscita a tirar fuori, è un caso limite, o peggio ti ha volutamente ferita con il più turpe degli oltraggi, per l'affetto che provi per un Papa che lei detesta.
Alessia

Anna Maria ha detto...

Il dramma è che c'è troppa gente incapace,per limiti di intelligenza o per superficialità-la colpa più grave in questo caso-o per malafede, di esprimere un giudizio autonomo;e quando questo atteggiamento riguarda persone che si definiscono credenti è una vera tragedia.Risulta più comodo e facile essere acritici:perciò i media hanno gioco facile.
Ero lettrice de La Repubblica,eppure, all'apice della crisi del dopo-Ratisbona,letto un articolo,ho buttato il giornale appena comprato nel primo cassonetto della spazzatura che ho trovato per strada,non ritenendolo degno di essere usato neppure come carta da riciclo,e da allora non l'ho più comprato.
Ho il brutto vizio di pensare e ,quando ho invitato altri a farlo,mi hanno dato ragione,come quel mio collega che,dopo una discussione,mi ha detto:"sai,mi sono andato a leggere degli scritti e delle omelie,veramente interessanti e veritiere." solo che era il 28 febbraio 2013:l'avrei attaccato al muro a forza di ceffoni!
Mi ero ripromessa di non intervenire più,ma non ce la faccio.

Anonimo ha detto...

Alludi all'articolo di Marco Politi, vero Anna Maria? Definirlo indegno è minimizzare.
Alessia

Anna Maria ha detto...

Non ricordo,Alessia,chi fosse l'autore dell'articolo:non passerà certo alla storia.Faceva talmente schifo!

Anna Maria ha detto...

Ho appena finito di litigare su facebook con un tizio sconosciuto che ripeteva la solita solfa su ori e scarpe e insinuava che non valesse la pena far riferimento a BXVI,come io avevo appena fatto in un commento:ho dichiarato tutta la mia intolleranza per i pregiudizi e le frasi fatte e la mia stima per Benedetto e per i suoi comportamenti coerenti.
In più ho fatto notare,con un sarcasmo che difficilmente mi sarà perdonato, ad un altro a me ben noto (mio ex dirigente che si ritiene pensatore di grande spessore e profondità,conferenziere brillante,giornalista stimato e di successo:non sa quante volte abbiamo riso di lui nei collegi docenti!)la sua superficialità e disinformazione(secondo lui,oggi per la prima volta si sente parlare contro il carrierismo e l'avidità):sono contenta e soddisfatta di me stessa!!
Non si può sempre sopportare e tacere.
Se ho mancato di pazienza e umiltà,chidero perdono.