lunedì 17 giugno 2013

Benedetto XVI ai giovani parigini: Molti di voi portano al collo una catena con una croce. Anch’io ne porto una, come tutti i Vescovi del resto. Non è un ornamento, né un gioiello. È il simbolo prezioso della nostra fede, il segno visibile e materiale del legame con Cristo

Clicca qui per rileggere il testo del discorso tenuto da Benedetto XVI ai giovani di Parigi.

6 commenti:

laura ha detto...

La croce non è mai un ornamento, anche se dorata e papa Benedetto ne ha portato e continua a portarne tutto il peso e a subirne tutto il dolore, ma non capiranno mai. Si fermano al metallo più o meno prezioso e non capiscono che la croce del Papa è sempre pesante. Son molto stanca d iascoltare leggere sempre stupide cose e stupidi confronti, sono stanca di sentir parlare della povertà della chiesa, sono stanca di leggere, da 3 mesi, parole che hanno poco spessore e di ascoltare un magistero che non mi dà nulla, pur con tutta la buona volontà. Ogni giorno cerco qualcosa che non troverò più. Nulla sarà più come prima dopo il "terremoto" di quest'anno.

gemma ha detto...

L'oro prezioso della croce sta tutto li', nel simboleggiare la ricchezza della fede. Non è una croce d'oro che genera povertà, ê la durezza dei cuori che da quella fede non si lasciano scalfire a farlo. Tanti ne conosco che detestano l'oro delle chiese ma le loro tasche traboccano solo per se stessi

Dante Pastorelli ha detto...

La povertà si apprezza negli altri.
La croce e l'anello d'oro, episcopali e pontifici, son un simbolo del legame prezioso con Cristo.
Quando ci si sposa ci si mette al dito una fede di latta? Io non mi sento ricco e sfruttatore per quella aurea che porto all'anulare.

stefania ha detto...

Sottoscrivo quanto scritto da Dante.

Dante Pastorelli ha detto...

I miei genitori donaron le loro fedi auree alla patria e le portaron per decenni prima che noi figli gliene regalissimo due d'oro in un anniversario.
Se fosse necessaria alla Chiesa donerei volentieri la mia. Ma ci son tanti modi per aiutare i poveri.
Comincino i cattolici adulti e pauperisti, come già molti di noi fanno, a procedere alle adozioni di bambini a distanza. Chi può anche più d'uno: non son cifre iperboliche: € 350 o poco più annuali. Ed eviteremmo gesti populistici e senza nulla togliere di prezioso dall'altare. Basta evitar per qualche mese le soste al bar.

Eugenia ha detto...

Sottoscrivo Dsnte. Solo noi cristiani cattolici abbiamo per fortuna non tutti l'ansia di snaturare la nostra religione non solo nei contenuti se serve per avere consensi ma anche nei simboli e nella liturgia. Nessun ebreo, ortodosso, musulmano, buddista etc. Si sognerebbe di fare ciò per un momento si vana gloria. Noi cattolici si ed abbiamo cominciato a farlo , adattando alle necessità ed ai desideri del mondo, ciò che è riportato negli scritti del Concilio Vaticano II. Certi simboli della religione cristiana non sono simboli di lusso o di sfarzo ma fanno parte di una tradizione chr vuole nel bello un segno di ridpetto per il nostro Dio e per la Sua celebrazione.