venerdì 7 giugno 2013

Benedetto XVI: Come dimenticare che nulla fa soffrire tanto la Chiesa, Corpo di Cristo, quanto i peccati dei suoi pastori, soprattutto di quelli che si tramutano in "ladri delle pecore" (Gv 10,1ss), o perché le deviano con le loro private dottrine, o perché le stringono con lacci di peccato e di morte?

Clicca qui per rileggere il testo dell'omelia tenuta da Benedetto XVI nel 2009.

2 commenti:

laura ha detto...

Questo era un magistero che dava la sensazione di essere al sicuro. Ora siamo pecore matte, senza guida vera. Chi è al posto suo si rifiuta di essere pastore. Chi ha un posto di comando deve guidare non per il gusto del potere, ma per non sottrarsi al servizio e il lusso non c'entra nulla

maura ha detto...

Santo Padre adorato , Santo Padre tanto amato mi hai arato l'anima ! Rileggere le tue omelie e meditarle mi spinge ad essere migliore e a progredire nella fede . PF l'ammiro, la sua vita parla per lei ma io Non intendo uscire da questo sentiero . Da questa traccia io non schiodero' neanche se dovesse cadermi in testa la grondaia . Voglio vedere il Volto di Dio . Santo Padre con te mi sento al sicuro e gni notte mando il mio Angelo Custode a vegliare su di te e a farti compagnia. maura