lunedì 10 giugno 2013

Diario Vaticano / Sei voti in più per le unioni "gay" (***)

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22 commenti:

medievAle ha detto...

ecco un altro tassello. Durante gli 8 anni di Benedetto, qualcuno ha mai sentito parlare di CDF "levadiana" del pontificato ratzingeriano? Io no, tutti gli atti e i documenti erano attribuiti direttamente al Papa.

carmelina ha detto...

Il buon vecchio Daneels!! Un faro della chiesa cattolica europea! Peccato che gli abbiano staccato la luce e in porto (nel luminoso e gioioso belgio) ci sono rimaste attraccate solo un armata di pedalo' sfondati. Ma il buon vecchio daneels e' un dritto. L'illustrissimo e' uscito di scena nel momento giusto lasciando l'onore di beccarsi sputi, torte e insulti in faccia al suo successore, mentre lui va mendicando briciole di lustro allisciando le penne dell'opinionificio mediatico occidentale. Ma che bravo!!!!!

Luisa ha detto...

Essere stupiti da quel tipo di notizie significa non sapere, non voler credere, o far parvenza di non sapere, che nella Chiesa è da tempo presente, e molto attiva, la lobby omosessuale.

Ricordo questi articoli:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-una-lobby-gay-condiziona-la-chiesa-5439.htm

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nella-chiesa--in-atto-un-golpe-omosessualista-5590.htm

Anonimo ha detto...

Anzitutto mi sconcerta che tra i "possibilisti" ci sia Schonborn, considerato da molti (almeno fino a qualche tempo fa) una sorta di "delfino" di Ratzinger. Cosa gli sia successo non so, ma mi fa paura, 'sto fatto. Premesso che sono assolutamente contraria al matrimonio tra persone dello stesso sesso, il tema -secondo me- prima che coinvolgere Papa o vescovi locali, dovrebbe coinvolgere tutti noi. Mi spiego: l'aborto è un omicidio. Nessun dubbio. Dunque sono contraria. Ma almeno, legalizzandolo, si è evitata almeno in parte la piaga dell'aborto clandestino. Insomma, è la cultura della vita che va promossa, giorno dopo giorno, parola dopo parola, da tutti noi. Non mi dimenticherò mai delle parole della Beata Teresa di Calcutta allorché andò a ritirare il Nobel della Pace. Del resto, parliamoci chiaro, cosa possiamo fare noi in concreto che questo, oltre, ovviamente, a utilizzare la nostra prima arma, la preghiera? E cosa può fare un vescovo (di Roma o altro) che non sia pregare e invitare i credenti a farlo, oltre che ribadire i punti fermi del nostro vivere cristiano? Il suicidio di Notre Dame non ha portato a nulla. Il mondo va in una direzione diversa, noi possiamo e dobbiamo opporci, noi tutti, ma bisogna essere concreti. E, in concreto, ripeto: in concreto, cosa altro dovrebbe fare un Papa? Anche perché, per quanto Ratzinger si sia immolato nel suo tenere dritto il timone della Chiesa, non mi sembra che il mondo lo abbia granché seguito. Allora, forse, siamo noi che dobbiamo responsabilizzarci maggiormente, avere coraggio, più coraggio, "uscire" da noi (come dice Bergoglio) e testimoniare, come fece Teresa di Calcutta e altri come lei...
E' solo la mia opinione, non prendete fuoco, por favor...
Paola

Raffaella ha detto...

Concordo! Perche' Ratzinger si e' immolato? Evidentemente per nulla.
Meglio un bel quieto vivere e tacere sugli argomenti scottanti.
Tutta salute per il Papa e per i cattolici.
Temo che siamo alla teorizzazione della fede privata.
Se e' cosi' pero' gradirei che si parlasse chiaro in modo che nessuno si faccia grandi illusioni.
R.

Anonimo ha detto...

Almeno quelli nominati hanno fatto outing,la stragrande maggioranza approva silente,bergoglio?non farà niente,come a baires,siamo tutti come Giuseppe,venduto dai fratelli....Leonard dopo quello che ha subito da parte delle femen,non mi pare schierato,ma mai dire mai....a proposito,in p.zza S.Pietro,sempre 100.000,ma neanche 1 femen a pagarla a peso d'oro,neppure cartelli contro l'omofobo papa... ( vedremo a Palermo il prossimo day of gaypride cosa tireranno fuori,con BXVI sono sempre stati oltre che feroci offensivi al massimo),che strano.....Lettore attento e silenzioso.

Anonimo ha detto...

Si puo' sapere quale è la posizione ufficiale della Chiesa riguardo questa questione? Si vede ogni giorn o di piu' perchè Benedetto era scomodo!! Teresa

pb ha detto...

scommetto che se il Papa Francesco si dovesse pronunciare in modo netto contro il matrimonio omosessuale sarebbe già pronta l'excusatio soft che, da pontefice, lui non potrebbe d'emblee smentire secoli di magistero, soprattutto le dure prese di posizione indovinatedichi

alberto ha detto...

vi parlo come omosessuale cristiano, casto per scelta:

1) schoenborn con due preti omo ebbe nel 1997 una reazione da grande inquisitore delle epoche passate e ora...non so, mi sa che fosse gran conservatore, ma che poi abbia perso la fiducia...

2) la Chiesa ha fatto un solo grande errore: non capire che 35-40 anni fa c'erano tanti gay pronti a rinunciare a se stessi per Dio: sono stati lasciati soli, sono stati sbeffeggiati, sono stati non accolti per la mancanza di coraggio pastorale...potevano essere invece gli alfieri di una visione positiva della castità, come incondizionata offerta di tutti i propri sentimenti a Dio.

3)Prima la chiesa ha iperaccettato candidati al sacerdozio gay non disposti alla castità, poi ha chiuso le porte a tutti anche a chi ci tiene alla castità, facendo una retrospettiva offesa a migliaia di santi sacerdoti che nel passato hanno avuto tendenze omo, ma anche fiducia totale in Dio...l'argomento ratzingeriano-grocholewskiano che i gay non possono entrare perché non vivono, ipso facto, la castità come qualcosa di positivo perché non rinunciano alla prospettiva del matrimonio mi fa ridere per 3 motivi:
a) nella storia della Chiesa ci sono stati e ci sono preti sposati e dunque la rinuncia al bonum matrimoni non è ostativo alla chiamata.
b) ci sono sacerdoti gay santi che offrono e rinnovano ogni giorno il sacrificio loro unito a quello eucaristico: imita quello che fai si diceva: cioè imita il sacrificio che celebri.
c) la chiamata quindi per decisione vaticana del 2005 non dovrebbe ricadere tra i gay, ma prima poteva ricadere tra i gay...bel modo di comandare a Dio!
d) il matrimonio non è precluso ai gay: se trovo una donzella che accetta il mio orientamento prima delle nozze e mi sposo, è tutto regolare.

L'unica prospettiva che vedo possibile è quella di creare un'apostolato per i laici gay che li impegni alla totatle consacrazione di se stessi alla Croce di Cristo e li abitui con una spiritualità tipo ignaziana (vedi dentro te stesso per restare in unione con Dio, ma marcia nel mondo) che li porti a testimoniare l'elezione di essere casti...mi piacerebbe anche che la Chiesa denunciasse le aggressioni ai minori nelle scuole e dicesse che essi sono chiamati ad amare Dio in modo perfetto rinunciando a tutto, non avendo riserve, che questa scelta va fatta con un'età dovuta e che chi ammazza o picchia un gay di 15 anni è un assassino reprobo.
Questo rpogramma se adottato nel 1975 avrebbe creato possibilità alle comunità cristiane di amare i loro fratelli gay senza le riserve del tabù, e avrebbe creato una bella masnada di gay casti che avrebbero rilanciato l'amore di Dio tramite la castità...invece ci si è chiusi a riccio...si è detto che i gay sono la causa di guerre...si è detto tutto il male possibile, senza capire che sono anime e spesso, quando soffrono, Dio li soccorre...ma se poi ogni porta è chiusa?

ps: per me PF parlerà su aborto e altro...andrà cauto sui gay e per una ragione semplice: se condanni uno schiacciandogli la croce sulle spalle, invece di creargli delle opportunità di vera conversione (come ho detto sopra)...Dio te ne chiederà conto...insomma basta leggere San Gregorio di Nazianzo...

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo contributo, di vita e di parole, Alberto.
Paola

alberto ha detto...

ho postato un precedente commento che spiega l'impasse vaticana...daltronde mi ricordo che quando vennero approvate le nozze civili, il card. lercaro fece suonare a lutto le campane e tuonò in modo rimasto leggendario...ma dopo pochi anni la Chiesa non parla più di pubblico concubinato...neanche gpII o altri iperconservatori....lo stesso purtroppo accadrà con le nozze gay...dico purtroppo perché i gay sono chiamati ad altro...ma la Chiesa paga un'intransigenza folle contro le persone, che ha sempre fatto il paio con l'intransigenza giusta contro gli atti. I catechismi hanno sempre detto no agli atti, ma poi, pastoralmente, si è sempre detto no anche alle persone...questo è scandaloso, perché le vie del paradiso sono aperte per tutti...certo i gay hanno una strada irta...ma chi crede seriamente di entrare in Paradiso per la strada piana???
Teresa d'Avila in mezzo a difficoltà e persecuzioni chiese a Gesù di togliergliele di mezzo e Gesù: "è così che trattano i miei amici!" e la santa: "ecco perché ne hai così pochi, Signore!"...un ragazzo gay di 15 anni si trova un muro di domande, di incomprensioni, di teorie che lo allontanao da Dio...come fa???, chi gli porta il buon annuncio???, chi gli dà fiducia???

Ovvio che un elogio della castità come via dell'unione con Dio va fatta???Ma chi l'ha fatta???
SE GPII o BXVI poco hanno parlato di pubblico concubinato nel caso delle nozze civili, sono revisionisti alla bergoglio che pure deve ancora pronunciarsi...è 150 anni che ci sono leggi antifamiliari, vi svegliate adesso...i massoni & co. stanno agendo da 200 anni almeno, almeno hadjadj l'ha detto bello e tondo alla manif pour tous...si il rischio è che la manif pour tous si faccia solo contro le mariage pour tous e non contro gli altri 150000 attentati alla famiglia...spero che le critiche mosse all'impostazione del problema negli ultimi 40 anni della chiesa non sia stato letto come un attacco frontale al caro BXVI...penso che però posso dire la mia, dopo almeno 10 anni di riflessione sulla mia pelle, anche perché quando leggo caterina da siena scopro che i sacerdoti venivano detestati da gesù per i loro atti e se fossero tornati sulla retta via, pur avendo la tendenza, sarebbero stati perdonati e non dimessi dallo stato clericale...quindi tutta la Tradizione condanna solo gli atti...qui si getta la colpa sulla tendenza ed è grave.

Dante Pastorelli ha detto...

L'anonimo che tanto sproloquia sui gay, mi sa che lo fa soltanto pro domo sua, ed io non vi vedo alcuna sofferenza personale: mi sa tanto di provocazione meditata.
La Chiesa è sempre stata chiarissima sulla questione. Che qualcuno possa aver pensato che tale condizione psico-fisica potesse sublimarsi in amore di Dio, può darsi, ed io non escludo che ci siano santi omosessuali. Che siano stati ammessi al seminario ed al sacerdozio, e lo sono tuttora, omosessuali facilmente individuabili come tali, è stata ed è una gravissima colpa della gerarchia (la Chiesa è altra cosa ben più importante).
Benedetto ha parlato in modo inequivocabile sull'argomento,
ed i documenti che ha voluto fossero pubblicati sono definitivi.
Anche se, come spesso nelle sue affermazioni, si rispecchia più il desiderio che la volontà definitoria. Che dal concilio in poi è scarsamente visibile.

alberto ha detto...

scusa non avevo visto il contributo pubblicato...l'avevo scritto col cuore...comunque è semplice: oggi fare una bella società dei gay casti per cristo è una prospettiva bella per 4 gatti...ieri sarebbe stata una grande onda per convertire anche qualche eterosessuale...

Anonimo ha detto...

Pastorelli, se per "anonimo" intende Alberto, non le sembra di essere un tantino poco misericordioso? Cosa ne sa lei della sofferenza interiore altrui?
Paola

carmelina ha detto...

alberto, trovare una soluzione etico-morale alla esistenza e convivenza di e con persone aventi tendenze sessuali non-etero (non solo dunque omosessuali) e' un problema complicatissimo. in passato malati di mente e dannati che si ritrovavano nottetempo nelle fogne; al presente icone da propaganda di regime da sbandierare come certificati di buona e robusta costituzione liberal-democratica; in mezzo il niente. e in quel niente l'unica voce a segnare un filo conduttore tra il passato e il presente, ovviamente, la Chiesa cattolica. l'unica a porre e a porsi delle domande, a far notare il paradosso di un capovolgimento di fronte da capogiro. e della Chiesa, la voce piu' forte, quella di un pontefice come Benedetto che si e' visto insultato e dileggiato semplicemente per aver posto delle obiezioni ad un problema etico-morale che si e' voluto risolvere arbitrariamente con un golpe mediatico-culturale a botta di bombardamenti propagandistici a tappeto giocando sul sostanziale menefreghismo generale. risultato? colui che ha trattato con reale rispetto il popolo e' stato tacciato di oscurantismo e razzismo, coloro che hanno fatto di un problema etico-morale una campagna pubblicitaria subliminale da manuale per intortatori professionisti, assurti a eroi della liberta' e del progresso sociale. MA COME FAI A NON IN.........!!!!!!!!!!!!!

sam ha detto...

Ringrazio Alberto per la sua coraggiosa testimonianza.

Io sono assolutamente eterosessuale e per molti anni ho avuto una vita sessuale intensa e appagante. Anni fa il Signore mi chiamò alla castità integrale per una piena comunione con Lui e la Sua Chiesa ed oggi lo considero il più bel regalo che il Signore mi abbia fatto, senza rimpianti e senza rivendicazioni, perchè essere totalmente di Dio e non soggiacere alla carne è un gran privilegio e una grande libertà, che valgono qualunque rinuncia o sacrificio, fino a non farli apparire più nemmeno tali!
(Tra l'altro mi pare un tantinello eccessivo paragonare il sacrificio della propria sensualità, specie se si tratta di non commettere peccato, al Sacrificio di Cristo!)

Certo, una persona con tendenze omosessuali casta è più virtuosa di una persona normale* che conduce una vita sessualmente irregolare.
Tuttavia approvo pienamente il limite (ahimè solo teorico) d'accesso al seminario per persone con chiare e insopprimibili tendenze omosessuali, come devono essere quelle di chi definisce se stesso "omosessuale cristiano, casto per scelta."

[Perdonami una domanda Alberto... ma perchè, invece di definirti "un cristiano con tendenze omosessuali", confondi le tue tentazioni con la tua identità, ti identifichi nelle tue tentazioni fino a farne il tuo principale attributo? non è questo un modo per difendere e cristallizzare, pur non accondiscendendovi, le proprie concupiscenze? ... E' come se una fedele tentata nella carne si definisse "una prostituta cristiana, casta per scelta"... :-D ...].

Credo che i limiti d'accesso in seminario siano giusti e sacrosanti, innanzitutto perchè la statistica mostra incontrovertibilmente che la maggior parte degli abusi su minori (quasi tutti su adolescenti di 15-17 anni) nella Chiesa viene commesso da omosessuali (circa il 90%, "l'83 per cento dei casi sono di maschio verso un maschio" e il resto da femmina verso femmina), ma anche perchè l'omosessualità è un disordine che, come tale, rende più fragile ed esposta una persona agli attacchi del maligno.
Per un sacco di lavori vengono fatti test psico-attitudinali.. solo per fare il pilota sono necessari un mare di requisti e persino l'assistente di volo (quasi tutti gay) cui è richiesto un bell'aspetto, un bel carattere, una tenuta ordinata dei capelli e della divisa e di non avere tatuaggi... :-)
Dunque non dovremmo preoccuparci che chi si prende cura della nostra anima risponda ad alcuni precisi requisiti?
Il Sacerdozio (anche diventar suora) non è un diritto, ma un'elezione: non è per tutti!
Non solo l'omosessualità, ma tutti i disordini e le fragilità (... forte tendenza all'alcol, al gioco d'azzardo, alla pornografia, all'iracondia, all'ambizione e alle ricchezze... per esempio) dovrebbero essere attentamente considerate nel vagliare le vocazioni, tenendo presente che se una vocazione è autentica - viva Dio! - ci sono molti modi per poter servire il Signore nella Chiesa in castità, povertà e obbedienza, anche nel caso non si possa diventare sacerdoti o suore e anche questa rinuncia può essere offerta al Signore come dono.
Anch'io per un po' ho sofferto di non poter diventare suora... poi quando ho letto quello che scrivono le suore americane, ho ringraziato Dio per avermi chiamato e lasciato tra i peccatori :-D

Infine vorrei dire che non ho mai trovato un cristiano che assolva in qualche modo e non condanni le violenze o l'omicidio contro i gay... ci mancherebbe altro!!!

*Parlo di "normalità" perchè è un dato oggettivo da rivendicare che la normalità umana sia eterosessuale. D'altro canto "anormale" non indica un giudizio denigratorio, ma un dato di fatto: anche la castità è "anormale"!

Fabiola ha detto...

Un secondo elemento che qualifica l'identità europea è il matrimonio e la famiglia. Il matrimonio monogamico, come struttura fondamentale della relazione tra uomo e donna e al tempo stesso come cellula nella formazione della comunità statale è stato forgiato a partire dalla fede biblica. Esso ha dato all'Europa, a quella occidentale come a quella orientale, il suo volto particolare e la sua particolare umanità, anche e proprio perché la forma di fedeltà e di rinuncia qui delineata dovette sempre venir riconquistata con molte fatiche e sofferenze.
L'Europa non sarebbe più Europa, se questa cellula fondamentale del suo edificio sociale scomparisse o venisse cambiata nella sua essenza.
Tutti sappiamo quanto il matrimonio e la famiglia siano minacciati: da una parte c'è lo svuotamento della loro indissolubilità ad opera di forme sempre più facili di divorzio, dall'altra si va diffondendo la pratica di una convivenza fra uomo e donna senza la forma giuridica del matrimonio.
Al contrario, PARADOSSALMENTE, gli omosessuali chiedono che sia conferita alle loro unioni una forma giuridica, che sia più o meno equiparata al matrimonio.
IN QUESTO MODO SI ESCE DAL COMPLESSO DELLA STORIA MORALE DELL'UMANITA' CHE, nonostante la diversità di forme giuridiche espresse, NON HA MAI PERSO DI VISTA CHE IL MATRIMONIO NELLA SUA ESSENZA, E' LA PARTICOLARE COMUNIONE DI UOMO E DONNA, CHE SI APRE AI FIGLI E COSI' ALLA FAMIGLIA.
Qui non si tratta di discriminazione, bensì della questione di cos'è la persona umana in quanto uomo e in quanto donna e di quale unione può ricevere una forma giuridica. Se da una parte l'unione fra uomo e donna si distacca sempre di più da forme giuridiche, se dall'altra l'unione omosessuale viene vista sempre più come dello stesso rango del matrimonio, SIAMO ALLORA DAVANTI A UNA DISSOLUZIONE DELL'IMMAGINE DELL'UOMO, LE CUI CONSEGUENZE POSSONO SOLO ESSERE ESTREMAMENTE GRAVI. (Joseph Ratzinger- Senza radici Milano 2004)

Tanto per ricordare cosa c'è in gioco davvero.

Dante Pastorelli ha detto...

Non credo, Paola. La chiesa è sempre stata misericordiosa con le persone omosessuali, tutti chiamando alla santità. Nelle parole di Alberto vedo invece una severa critica all'operato della Chiesa.
Questa specie di lezione sulla pastorale verso le persone omosessuali non mi convince per niente, come tutta l'analisi e certe proposte.
Ho conosciuto nelle parrocchie persone omosex che erano apprezzate e vivevano ( e due vivono) santamente e collaboravano (e i due di cui sopra collaborano attivamente) alla vita comune, senza discriminazioni. I pubblici peccatori non vengono allontanati, d'ogni "genere", si allontanano da sé perché non pentiti. Vista la mia professione ho una certa esperienza di giovani con tendenze omosex, che, pur amichevolmente avvicinati da ottimi sacerdoti, non han recepito l'invito alla castità. Come del resto gli eterosessuali, che, anch'essi, si allontanano perché non pentiti della loro vita vissuta in contrasto con le norme morali, non perché discriminati.
La Chiesa abbraccia tutti. Qualche peocora nera anche tra i preti si trova anche in quest'ambito di pastorale, ma oggi in linea generale c'è una grande apertura, a volte eccessiva per la minimizzazione degli atti contronatura attribuiti ad una coscienza non ben formata o ad una maturità psichica non acquisita. Sulle riviste cattoliche spesso si fan di questi discorsi.
Quanto ad Alberto, non conosco la persona, ma è il suo post che mi lascia perplesso, anche dopo due riletture, fra la'ltro lo trovo confuso ed alquanto velleitario.

alberto ha detto...

per sam: ovvio che nessuno si sacrificherà come Cristo, ma Cristo partendo dal sacrificio della propria sessualità può unirci a Lui, chiedendoci una vita cristiana sempre più perfetta sotto altri aspetti...quindi che dice: sì rinuncio alla mia sessualità fa un bell'inizio...che va continuato.

per pastorelli: la Chiesa è da 2000 anni chiara sugli atti. sulle tendenze si è fatta confusione: n 2358 del catechismo 1992, con lo stesso articolo del 1997...se si confrontano non sono identici...io vorrei che la chiesa dicesse: atti di sodomia, no! e che invece di mille professoroni che non hanno prodotto nulla (tant'é che nel lexicon si citava come auctorita Freud, che è un poco biasimevole per un testo cattolico) si mettesse in piredi un bel movimento di evangelizzazione dei gay, con castità come elemento luminoso...chiedo troppo?

Dante Pastorelli ha detto...

Non so se chiedi troppo, certo chiedi una cosa perfettamente inutile, dopo aver aspramente criticato la Chiesa.
La Chiesa ha sempre rispettato la persona, anche se colpevole, ma pentita.
Delle tendenze innate e non acquisite, nessuno è responsabile: ma ognuno dev'esser responsabile nel saperle dominare. Anche gli etero devono saper vincere le loro pulsioni che spesso posson esser in qualche modo deviate, ché esiste anche una sodomia o un onanismo etero.
Creare una categoria visibile di fedeli "diversi" nella Chiesa comporta una divisione nel popolo di Dio che non ha senso.
Ognuno - omosex o etero - viva la sua identità nel rispetto della morale divino-naturale. Dio non chiede altro e la Chiesa non deve schedar nessuno e nessuno deve chieder d'essere schedato, magari come omosessuale casto. E per qual motivo poi?
L'evangelizzazione è portare Cristo a tutti. La Chiesa a tutti si rivolge. Che facciamo: evangelizzazione per gli omosex, per gli etero che non vogliono sposarsi, per le zitelle per scelta o perché non han trovato marito? ecc? Perché questa smania di manifestar la propria identità di gruppo omosex? perché voler sentirsi gay cattolici e non semplicemente persone cattoliche? perché voler sbandierare la propria castità nella diversità sessuale?
Non capisco. Vivila e, se t'è possibile, porta il tuo messaggio a qualcuno che conosci esser nella tua situazione od anche in altracondizione. La Chiesa ti ama perché sei figlio di Dio, riscattato dal Sangue di Cristo, non perché omosex. Il tuo problema discutilo col confessore che, se ben formato, saprà indicarti le vie da seguire.

sam ha detto...

Davvero limpido ed esaustivo l'intervento del Prof. Pastorelli, non si poteva dire meglio.

"Creare una categoria visibile di fedeli "diversi" nella Chiesa comporta una divisione nel popolo di Dio che non ha senso."

alberto ha detto...

difatti in francia alla manif pour tous la chiesa locale ha scelto la visibilità come testimoni per alcune persone omosessuali (qualcuno si opponeva al mariage pour tous (boginbault e altri)...qualcuno testimoniava la castità come dono di dio (Philippe Ariño)...quest'ultimo sta facendo un giro impressionante delle parrocchie e delle curie episcopali francesi, per testimoniare quello che ho proposto io...dunque il Card vINGT-Trois sa, anzi ha approvato con forza).

Quindi rispondo a sam: creare una categoria visibile di fedeli diversi (sic) e impegnati nella testimonianza della castità, comporta un unione nel popolo di Dio (come a Parigi). ed il senso della castità come via unitiva con dio per tutti è il senso dell'unione del popolo.

Quindi la cosa perfettamente inutile è stata giudicata dalle gerarchie francesi utilissima...