lunedì 10 giugno 2013

Essere cristiani significa essenzialmente il passaggio dall’essere per se stessi all’essere gli uni per gli altri. Un brano di Joseph Ratzinger

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1 commento:

sam ha detto...

Che meraviglia! Grazie Raffaella per queste chicche ricostituenti.
Come mi manca questo Cristocentrismo che irradia tutto intorno fraternità e autentico dono di sè, dall'amore di Cristo all'amore per il prossimo, per tutti.
Queste parole danno slancio alla missione e alla carità perchè non c'è azione che non parta dalla contemplazione, non possiamo darci gli altri se non a partire dall'Altro.
Invece l'orizzontalità pauperista mi provoca una sorta di claustrofobia e un desiderio di ripiegarmi in me stessa ed estraniarmi in preghiera da questo materialismo soffocante.
Allo stesso modo mi provocano uno strano rigetto tutte quelle parole su cui pure ho costruito il mio cammino di fede, di conversione e di relazione (mi piace di più di dialogo), come la parola misericordia, perchè ora mi sembrano abusate, svuotate di significato e banalizzate.
Ho la nausea da buonismo!
Avverto una mutazione dei contenuti della fede in una sorta di ideologia... tra l'altro tendenzialmente totalitaria, visto che, se fuori di qui si osa opporre delle eccezioni all'unanimismo entusiasta, si viene aggrediti, bollati e condannati quasi come eretici ed estranei persino da quelli che un tempo erano amici e fratelli nella fede.. tutti trasformati per incanto in "cattolici adulti", persino i più insospettabili !
L'unica cosa positiva è che così mi sento più solidale con Benedetto nell'incomprensione del mondo.