venerdì 28 giugno 2013

Il no dei lefebvriani: il Concilio Vaticano II ha "distrutto l'autorità della Chiesa"

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10 commenti:

mic ha detto...

Da rilevare, che dai comunicati sia della Fraternità che della S. Sede la questione non è stata considerata comunque chiusa.

Anonimo ha detto...

Beh, si veda il lato positivo : paradossalmente, il mai tenero con loro Mueller avrà modo di mostrare che "l'autorità della Chiesa è viva e vegeta". Non potendo scomunicare molti altri che, perlomeno, lo meriterebbero altrettanto se non di più, ri-scomunicherà i recidivi econiani, e sarà un bellissimo "display of authority by Rome".

(Mueller con loro sarà peggio di Ottaviani con i comunisti.. Altro che Ratzinger con Boff!)

Uomo di Chiesa ha detto...

I Lefebvriani si stanno dimostrando come tutti gli uomini a cui Ratzinger ha cercato di dare ascolto e spazio : un branco di idioti.
Speravo in un ritorno alla comunione con Roma , ma sinceramente stanno diventando pesanti , soprattutto con il Vaticano che sotto Benedetto XVI aveva teso la mano oltre ogni modo. Non credo servirà scomunicarli , perchè , per quanto la scomunica sia stata revocata , non sono mai tornati in comunione con Roma e quindi non avrebbe senso un tale provvedimento canonico nei loro confronti . Sono estranei alla Chiesa Cattolica , semplicemente resteranno tali .

Anonimo ha detto...

Penoso, come al solito, l'atteggiamento degli integristi della FSSPX.

Tutte queste prese di posizione implicano già ad ogni modo una scomunica latae sentantiae a mo', ad esempio, di chi commette, aiuta a commettere o difende una posizione sull'aborto: qui siamo di front a gente che festeggia un atto scismatico, rifiuta un Sacro Santo COncilio Ecumenico lecitamente e legittimamente convocato e celebrato, rifiuta di sottomettersi al legittimo Successore di Pietro, rifiuta la comunione con il resto di Santa Romana Chiesa rifiutando la validità del rito da Essa celebrata, eccetera eccetera.

Penso che sia tempo, di riconoscere ufficialmente che i seguaci della FSSPX non fanno più parte della struttura canonica della Santa Chiesa Romana Cattolica (il che è già il caso della persona morale della FSSPX stessa fin dal 1978): ciò chiarirebbe la loro situazione canonica e permetterebbe loro di finalmente celebrare matrimoni validi e di ricevere vere assoluzioni e non le pantomime attuali.

Riconoscerli finalmente fuori dalla Chiesa da un punto di vista canonico sarebbe quindi un grande atto di carità inverso queste persone ed un atto di chiarficazione definitiva per i i seguaci di questa chiesuola cristiana fondamentalista.

Ma sarà Papa Francesco capace di quest'atto di caritatevole chiarificazione visto il suo atteggiamento, per il momento, alquanto inclusivista?
In Pace

gemma ha detto...

Concordo con uomo di chiesa, purtroppo Benedetto si è esposto inutilmente per loro. Il grosso degli attacchi dall'interno al suo pontificato è partito dal momento della revoca della scomunica in poi, non a caso si trovò costretto a scrivere la famosa lettera
Riguardo a Müller, non dimentichiamo che la nomina alla Cdf l'ha fatta lui

Stiletto ha detto...

Ratzinger era inclusivista.
Bergoglio non lo è affatto.
No ai cristiani da salotto, no alle facce da peperoni acetati, no ai cristiani da museo, no agli inamidati, no a quelli che contano i rosari...

Anonimo ha detto...

non capisco perché questi lefebvriani debbano essere per forza inclusi nella chiesa. a suo tempo GPII li aveva scomunicati? avrà avuto le sue ragioni. e dalle idee che hanno mi auguro che vengano allontanati definitivamente (se mai si sono avvicinati).

Raffaella ha detto...

Certo che Papa Wojtyla aveva i "suoi motivi".
Pensiamo fosse un "capriccio"?
Mons. Lefebvre ordino' quattro vescovi senza il mandato del Papa.
Per questo scatto' la scomunica automatica (latae sententiae) nei confronti di Mons. Lefebvre, del vescovo concelebrante (Antônio de Castro Mayer) e dei quattro vescovi illecitamente ordinati (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta).
R.

Amicus ha detto...

Se una persona sta annegando e nessuno la soccorre, io ho il dovere di salvarla. Nessuna legge umana, civile o ecclesiastica, ha il diritto di vietarmelo. Se l'autorità civile o ecclesiastica lo facesse , comminando anche sanzioni, il loro atto sarebbe illegittimo e le loro sanzioni nulle. E quando scrivo nulle vuol dire NULLE.
Di conseguenza, di fronte alla gravissima crisi nella Chiesa e alla perdita di innumerevoli anime (crisi gravissima riconosciuta più volte anche dall'allora card. Ratzinger), Mons. Marcel Lefebvre fece ciò che era suo dovere fare: consacrare dei Vescovi cattolici per salvare il Sacerdozio e, con esso, provvedere alla salvezza delle anime, lasciate in preda ad un clero in gran parte ormai senza più né fede né morale. Venne cioè in soccorso di chi stava spiritualmente 'annegando'. Di conseguenza la scomunica fu assolutamente nulla, perché neppure il Papa poteva moralmente impedire quell'atto di salvataggio delle anime.

sam ha detto...

Chiediamoci perchè Benedetto prima di andarsene abbia voluto lasciare al Clero cattolico universale in Roma, come un testamento spirituale, quel grandissimo straordinario discorso a braccio sul Concilio Vaticano II.
Mi commuove ancora l'umiltà con cui lo definì una "chiacchierata".
Quello per me è l'unico punto di ripartenza possibile per la Chiesa. Se lo si vorrà ignorare, non vedo che rovine all'orizzonte.