lunedì 17 giugno 2013

L'omelia di sabato a Santa Marta e l'udienza ai parlamentari francesi nei commenti di Salvatore Izzo

PAPA: AI CRISTIANI NON SERVE LA PACE DEI FILOSOFI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 giu. 

"I filosofi dicono che la pace e' una certa tranquillita', nell'ordine: tutto ordinato e tranquillo, ma quella non e' la pace cristiana". Sono parole di Papa Francesco nell'omelia della messa di oggi alla Domus Santa Marta. "La pace cristiana - ha spiegato - e' una pace inquieta, non e' una pace tranquilla. La pace cristiana ci spinge ad andare avanti". La vera vita cristiana, infatti, "si vive annunciando, girando per il mondo a dire che Gesu' si e' fatto peccato per riconciliare gli uomini con Dio. Non si vive per stare in pace fino al Cielo".
Per Papa Francesco, in sostanza, "la vita cristiana non e' una terapia terminale: stare in pace fino al Cielo... No, la vita cristiana e' sulla strada con la premura di Paolo, l'Apostolo delle genti". "La vita cristiana - ha insistito - non e' stare in un angolo a ritagliarsi una strada che porta comodamente in cielo, ma e' un dinamismo che spinge a stare 'sulla strada' ad annunciare che Cristo ci ha riconciliati con Dio, facendosi peccato per noi". Nell'omelia, Francesco si e' soffermato proprio sul brano della Lettera ai Corinzi, proposto dalla liturgia di oggi, nel quale in poche righe un San Paolo usa per ben cinque volte il termine "riconciliazione". E lo fa, ha osservato il Papa, alternando forza e tenerezza, prima esortando e poi quasi in ginocchio, "Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio". "L'amore di Cristo - ha concluso - ci possiede, ma ci spinge, ci preme, con questa emozione che si sente quando uno vede che Dio ci ama. Chiediamo - ha infine esortato i presenti - questa grazia". 

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PAPA:A PARLAMENTARI FRANCIA,LAICITA' NON DEVE ESCLUDERE RELIGIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 giu. 

"Il principio di laicita' che governa le relazioni tra lo Stato francese e le diverse confessioni religiose non deve significare un'esclusione delle religioni dal campo sociale e dai dibattiti che lo animano". Papa Francesco ha tenuto a chiarirlo in un discorso rivolto a un gruppo di parlamentari francesi. "La Chiesa - ha spiegato - desidera offrire il proprio contributo specifico su questioni profonde che impegnano una visione piu' completa della persona e del suo destino, della societa' e del suo destino. Questo contributo non si situa solamente nell'ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale".
Papa Francesco ha esortato dunque i parlamentari del Gruppo di amicizia Francia-Santa Sede - ricevuti oggi, nella Sala Clementina - a non indulgere a forme di "ostilita' alla realta' religiosa", ricordando che e' dovere di chi e' eletto infondere nelle leggi "un supplemento, uno spirito, direi un'anima, che non rifletta solamente le modalita' e le idee del momento, ma che conferisca ad esse l'indispensabile qualita' che eleva e nobilita la persona umana". Il compito dei parlamentari, infatti, e' "contribuire al miglioramento della vita dei concittadini" e non si esaurisce nel "compito certamente tecnico e giuridico, che consiste nel proporre, emendare o abrogare le leggi". La vostra, ha detto ai parlamentari, e' "una missione alla ricerca sempre del bene della persona e promuovendo la fraternita'". 

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PAPA: CON LA FRANCIA AMICIZIA AL DI LA' DELLE DIVERGENZE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 giu. 

"Esistono relazioni di fiducia in Francia tra i responsabili della vita pubblica e quelli della Chiesa Cattolica, sia a livello nazionale che locale, al di la' di quelle che possono essere le diverse sensibilita' politiche". Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in Vaticano i parlamentari del Gruppo di amicizia Francia-Santa Sede. 

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PAPA: HA CONCELEBRATO CON IL CARDINALE CINESE ZEN ZE-KIUN

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 giu. 

Papa Francesco ha concelebrato oggi con il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong e e membro della commissione speciale per la Cina, il nunzio apostolico Justo Mullor, e i vescovi Luc Van Looy di Gent, in Belgio, Enzo Dieci, ausiliare emerito di Roma, e Antonio Santarsiero di Huacho, in Peru'. Lo ha reso noto la Radio Vaticana. 

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PAPA: ANNUNCIARE VANGELO NON E' FARE PROSELITI PER STATISTICHE 

(AGI) - CdV, 15 giu. 

"Lo zelo apostolico non e' andare avanti per fare proseliti e statistiche". Papa Francesco lo ha ricordato nell'omelia della messa di oggi alla Domus Santa Marta. Non serve a molto dire, ha spiegato, "quest'anno sono cresciuti i cristiani in tal Paese", o i fedeli "in tali movimenti". Infatti "le statistiche sono buone, aiutano, ma fare proseliti non e' quello che Dio vuole da noi, quello che il Signore ci chiede e' invece proprio l'annuncio che "Cristo si e' fatto peccato per me! E i miei peccati sono la', nel suo Corpo, nella sua Anima! Questo e' da pazzi, ma e' bello, e' la verita'! Questo e' lo scandalo della Croce!". "Chiediamo al Signore - ha esortato il Pontefice rivolto ai presenti nella cappella della Domus - che ci dia questa premura per annunziare Gese', ci dia un po' quella saggezza cristiana che nacque proprio dal Suo fianco trafitto per amore". 

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1 commento:

Dante Pastorelli ha detto...

Nella Chiesa i carismi son sempre stati diversi. Vita attiva e contemplativa, la missione ed il proselitismo ch'è parte della missione, come altrove ho scritto, sono due modi di servire Dio e la Chiesa. I Papi, in altri tempi,hann'esaltato la vita contemplativa come la più vicina a Dio, la più perfetta donazione di se stessi a Dio, in angoli nascosti. Siamo davvero convinti che la vita in un monastero di clausura (e non voglio parlar degli eremi), sia davvero una via comoda per il cielo?
Preciso che non ho letto l'intera omelia, ma le citazioni sono indicative