martedì 11 giugno 2013

Matrimoni omosessuali, dopo Parigi e Madrid, anche Berlino e Londra (Sir)

MATRIMONI OMOSESSUALI

Se cadono le penultime barriere legislative

Dopo Parigi e Madrid, anche Berlino e Londra hanno dato il via libera alle unioni fra persone dello stesso sesso e anche al diritto all'adozione e alla procreazione assistita. È necessario evitare ''fughe in avanti'' e soluzioni legislative affrettate, imposte da variabili maggioranze parlamentari, le quali, anziché rispondere a esigenze reali, tenderebbero a chiudere, nel peggiore dei modi, il necessario confronto democratico

Gianni Borsa - Sir Europa (Bruxelles)

Analizzare, interrogarsi, valutare, comprendere, proporre, obiettare, anche con fermezza e con spirito costruttivo. Di fronte al diffondersi, nel mondo e in specie in Europa, di legislazioni nazionali favorevoli al riconoscimento del matrimonio fra persone dello stesso sesso, gli atteggiamenti da assumere devono, per forza di cose, essere molteplici. Perché se anche Germania e Regno Unito - due grandi Paesi europei in cui la presenza politica di forze moderate o conservatrici è forse maggioritaria (detenendo comunque responsabilità di governo), e dove la presenza dei cristiani delle diverse confessioni è tuttora significativa - imboccano la strada dei matrimoni omosessuali, risulta evidente che le trasformazioni in atto nel vecchio continente sono più rapide e profonde di quanto non si sia finora pensato.
Si tratti di trasformazioni del costume e della mentalità diffusa, oppure del patrimonio valoriale dei popoli, della cultura e della società e - di conseguenza - della politica, queste tendono a fare pressioni sempre più consistenti, tante volte sostenute dai mass media, sulle Assemblee legislative e perciò sulle norme che, solo fino a una decina di anni or sono, non contemplavano disposizioni in materia di unioni omosessuali. Così è accaduto che proprio nell’ultimo decennio, con una strana accelerazione dal 2010, Spagna e Francia, poi Regno Unito e ora la Germania, si siano poste il problema di dare riconoscimento legale - oltre che una doverosa protezione contro ogni forma di discriminazione - alle coppie gay. Questi quattro grandi Stati europei si vanno ad aggiungere a Paesi Bassi, Belgio, Portogallo e a tutti gli Scandinavi, che già da tempo hanno deciso, pur con normative differenti, di creare un quadro giuridico per i matrimoni omosessuali, per lo più parificandoli a quelli etero e talvolta giungendo a definire persino le adozioni e addirittura il diritto alla procreazione assistita a “genitori” dello stesso sesso. In altri Stati sono state approvate leggi che riconoscono diritti e prerogative alle coppie costituite da due donne o da due uomini quali “unioni di fatto”.
Se questa è la situazione attuale, non sono da escludersi ulteriori spinte in tale direzione, che già avanzano in nazioni finora estranee al riconoscimento del matrimonio gay: fra queste c’è l’Italia.
Mutamenti così profondi del costume individuale e pubblico stanno già interrogando l’opinione pubblica più avvertita; ugualmente le Chiese, e particolarmente la Chiesa cattolica, si chiedono quali siano le radici delle citate “trasformazioni” e, non di meno, i possibili scenari futuri, che hanno a che fare con l’umano, con le coscienze delle persone, con i comportamenti in campo affettivo, con i principi etici e religiosi, con il senso del “generare”, con il valore naturale e storico della famiglia.
Qualcuno ha sostenuto che la via intrapresa da Berlino e Londra, dopo Parigi e Madrid, fa cadere le penultime “barriere legislative” in Europa rispetto alla tutela del matrimonio tra una donna e un uomo e della famiglia stessa. Di più: la strada che stanno imboccando i diversi sistemi legislativi richiede risposte ancora più convincenti e - per questo - condivisibili proprio sul versante antropologico, valoriale, educativo e sociale. E come la Chiesa cattolica, “esperta in umanità”, si sta impegnando in tale direzione, così dovrebbero fare, seriamente, in spirito di verità, di libertà, di rispetto altrui, tutte le agenzie educative, le famiglie in primis, la scuola, gli ambienti della cultura e dell’informazione, le realtà vive della società civile e, ovviamente, il mondo politico.
Del resto ci sono in gioco la delicatissima e preziosa sfera affettiva e sessuale - tanto delle persone etero che omosessuali - e, non di meno, la tutela e promozione della famiglia quale ambiente primo e naturale della vita umana, il significato che questa (costituita dai coniugi e aperta all’accoglienza dei figli) ha assunto nella storia dell’umanità, nel diritto pubblico e privato, nel pensiero comune, considerate anche le oggettive diversità presenti, ieri come oggi, nei vari Paesi europei ed extraeuropei.
È un dibattito che va intrapreso e condotto con serenità di giudizio, con attenzione, con metodo, evitando ogni forma di “fuga in avanti” e le soluzioni legislative affrettate, imposte da variabili maggioranze parlamentari, le quali, anziché rispondere a esigenze reali, tenderebbero a chiudere, nel peggiore dei modi, il necessario confronto democratico.

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13 commenti:

Eugenia ha detto...

Presto anche a Roma...........! Buona Giornata

Luisa ha detto...

In Italia succede anche questo, un microepisodio, forse, ma che dice molto sull`aria che tira in una certa "élite" della Chiesa, o già allineata sulle posizioni culturalmente, politicamente, socialmente corrette, o abbastanza codarda per non contrastarle, timorosa delle reazioni che il difendere i valori cattolici può provocare, e provoca, preferisce far parte di quel pensiero dominante piuttosto che difendere la Fede.
È successo durante il
Festival Biblico, organizzato tra gli altri dalla Società San Paolo, da Famiglia Cristiana e dal Pontificio Consiglio per la Cultura, chi pone domande ad una sostenitrice dell`aborto, invitata a parlare, è accusato di essere un "fanatico provocatore", è accolto da fischi e insulti.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-festival-biblicocon-scandalo-6647.htm

Anonimo ha detto...

Dall'elezione di Papa Francesco il matrimonio gay è diventato legale in Francia, Uruguay, Nuova Zelanda e 3 stati degli Stati Uniti.Entro il 2025 si prevede che sarà legale nella maggioranza degli Stati occidentali.Invece di lottare contro i mulini a venti dedichiamoci a cose serie.. La famiglia va in crisi perchè o non c'è lavoro o si lavora con stipendi da fame, non per gli orientamenti sessuali dell'8-10%della popolazione.

Raffaella ha detto...

Eh certo...ingerenza sociale ma guai a parlare di famiglia!
R.

Anonimo ha detto...

papa emerito non sta bene?

http://ncronline.org/news/vatican/benedict-xvi-declining-health-visitors-say

Raffaella ha detto...

Notizia vecchissima.
R.

Luisa ha detto...

Una minoranza attiva, ricca e potente, da decenni sta portando in avanti la sua battaglia, attraverso i media, la cultura, i libri, il cinema, la musica, la televisione, quella minoranza sta riuscendo a sovvertire le basi della nostra società, e quel che sta costruendo è una società basata sulla menzogna.
Una minoranza sta imponendo la sua legge, i suoi "costumi", la sua ideologia, e lo sta facendo anche infiltrando i sistemi educativi, sono nelle scuole, vanno nelle scuole anche attraverso libri che fanno l`apologia della teoria del "gender", i bambini si trovano a leggere in classe libri come" Maria ha due papà", " Marco ha due mamme", con il pretesto del rispetto delle differenze, della tolleranza, l`ideologia del movimento LGBT sta imponendosi nelle nostre società occidentali.
In Francia non si parla più solo di omofobia ma di transfobia, siamo alla follia, ma come tutti gli eccessi questa invasione arrogante e onnipotente della lobby LGBT sta provocando già delle reazioni, purtroppo alcune sono violente, altre sono provocazioni organizzate da quella stessa lobby per discreditare chi si oppone alla loro marcia trionfante.
Certe dichiarazioni di alcuni prelati sembrano sorprendere, ma non sorprendono chi sa che la lobby omosessuale è attiva nella Chiesa, sorprende invece che sia Mons. Paglia, per il posto che occupa, ad essere imprudente...mettiamola così, sorprende il silenzio del Papa, che prima o poi dovrà decidersi a scendere sul terreno dei temi etici e morali, della difesa della vita e della famiglia, e dovrà farlo in modo forte e chiaro.

Anonimo ha detto...

La famiglia va in crisi perchè la gente non vuole assumersi responsabilità per progetti a lungo termine,al massimo si convive,poi ci si lascia,senza alcun obbligo,ognuno pensa a sé stesso,non ha desiderio né di aprirsi all'accoglienza di figli,né di creare un rapporto stabile,peggio ancora per sempre,esiste solo l'io con le proprie voglie,tutto il resto è relativo,insignificante...quanto all'omomatrimonio,è uno dei tanti capricci laicisti per distruggere il pochissimo rimasto della morale cattolica,tempo qualche mese e i nostri eroi politici voteranno per il matrimonio e le adozioni gay,con percentuali bulgare,sedicenti'cattolici'compresi,aspettiamo il nuovo sindaco di roma,ci sarà da divertirsi...

Anonimo ha detto...

E' per le foto di Papa benedetto che comperai "famiglia cristiana" basta poco per accorgersi dove va a parare :Bianchi,Saviano,Emergency ecc..Interessante la lettura dei programmi televisivi !! maura

un ins.di Religione ha detto...

...e il Vaticano,compreso Sua Santità, continuano a tacere.....

Anonimo ha detto...

Mannaggia la sinapsi ! c'e' anche la dottrina di augias e donandreagallo...mau

Anonimo ha detto...

P.S. Scusate e' da poco che navigo...Ho dimenticato Mancuso, Scalfari.Fabiofazio,Littizzetto...mau

alberto ha detto...

In Francia che hanno detto: castità valore fondante dell'affettività coniugale, ma anche delle persone omosessuali alla ricerca di se stessi e di Dio, elemento anche di riflessione per la crescita della persona..quindi i Philippe arino che annunciano la castità per i gay come scelta gioiosa ed educante sono sostenuti dalla conferenza episcopale...in Italia, vai dal confessore e chiuditi ben dentro...e certo ripeto: se una pastorale positiva per le persone gay, con castità unita a preghiera e testimonianza, la si fosse fatta nel 1975 in modo organizzato e capillare, si sarebbe costruito un modello vitale contro il matrimonio che non serve ai gay...si è pensato di ricostruire il tabù...ed ecco che la Chiesa è in rotta...il peccato vero è che è una dinamica simile a quella del divorzio...insomma ancora qualche mese di manifestazioni eppoi il catechismo dirà che la sodomia non è ammessa, ma che comunque non bisogna mobilitarsi perché la legge è stata approvata e chi vuole vivere una vita diversa: confessione e comunione e basta...ma confiteor, vuol dire: dichiaro apertamente davanti a tutti...un omosessuale casto e cristiano ha il dovere di farlo...sennò è uno sfigato che i cattolici americani prima hanno sbeffeggiato, poi hanno compianto e infine se ne sono lavati le mani dicendo: sentimentalmente hanno diritto anche loro di sposarsi, poverini...e lo stesso accadrà qui, daltronde se la testimonianza non c'è, l'omosessuale non è una persona con una vocazione stretta ma positiva, ma un povero da compiangere e da viziare con leggi a lui inutili...in Francia l'hanno capito, sta a vedere se avranno la forza di continuare una mobilitazione pacata e ricostruttiva dei valori cattolici...in Italia mi si dice di star chiuso nel confessionale...ma la erotizzazione massonica non falcia solo i gay, ricordatevelo e se qualcuno pensa che un gay non può testimoniare, ricordo che è dovere di ogni battezzato.