domenica 2 giugno 2013

Messa di Papa Francesco con i militari in missione di pace: le guerre sono follia (Izzo)

PAPA: MESSA CON MILITARI MISSIONI DI PACE, GUERRE SONO FOLLIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 giu.

"Questa mattina, ho celebrato la Santa Messa con alcuni militari e con i parenti di alcuni caduti nelle missioni di pace, che cercano di promuovere la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno in guerre che sono sempre una follia". 
Lo ha detto Papa Francesco ai 100 mila fedeli presenti a piazza San Pietro, rivelando una circostanza che non era stata resa nota.
"Tutto - ha aggiunto citando le famose parole di Pio XII - si perde con la guerra. Tutto si guadagna con la pace". "Chiedo - ha poi concluso rivolgendosi ai fedeli - una preghiera in silenzio per i caduti, i feriti e i loro familiari".
La Sala Stampa della Santa Sede ha successivamente reso noto che "nella Cappella della Casa Santa Marta, il Santo Padre Francesco ha celebrato una Santa Messa con un gruppo di circa 80 persone, guidate dall'Ordinario militare italiano, monsignor Vincenzo Pelvi, che ha concelebrato con il Papa".
Il gruppo era composto dai parenti - soprattutto i genitori - di militari italiani caduti nelle missioni di pace nel corso degli ultimi 4-5 anni (in particolare in Afghanistan), e da alcuni militari feriti nel corso delle stesse missioni, accompagnati anch’essi da loro cari.
I parenti di caduti erano 55, in memoria di 24 militari; i feriti 13, accompagnati, come si e' detto, da alcuni parenti. I partecipanti provenivano dalle diverse regioni italiane. 
La preghiera ha tenuto presenti naturalmente tutti i caduti e feriti per la causa della pace. Il gruppo era accompagnato, oltre che dall'Ordinario militare, da alcuni cappellani e dalle due persone che coordinano gli incontri con i feriti e le famiglie dei caduti, promossi dall'Ordinariato, per aiutarli in spirito cristiano nella loro sofferenza.
"Il giorno scelto per questo incontro - spiega la nota vaticana - e' stato domenica 2 giugno, perche' in Italia si celebra la Festa Nazionale". "Oggi il Paese –  ha ricordato da parte sua monsignor Pelvi nel breve saluto rivolto al Pontefice  all'inizio della celebrazione – con diverse manifestazioni esprime un debito di amore verso la famiglia militare".
Al termine del rito, il Papa, come ogni mattina ha salutato singolarmente tutti i presenti, con grande cordialita' e affetto.
L'intero incontro e' durato poco meno di un'ora e mezza.
La celebrazione e' stata accompagnata dai canti del coro della Cappella Giulia.
L'Ordinariato militare ha offerto in dono al Papa una bella opera di artigianato napoletano in terracotta (cm. 50x40: artisti Raffaele, Salvatore ed Emanuele Scuotto), che rappresenta San Giuseppe lavoratore che mostra gli strumenti da falegname al piccolo Gesu', il quale sorregge una cesta dove sono contenuti gli oggetti simbolo della crocifissione: chiodi, martello, tenaglia. 

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Le guerre sono sempre una follia. Papa Francesco ha riproposto qui lo stesso tema che Papa Giovanni XXIII propone nell'eciclica Pacem in terris, definendo la guerra "alienum a ratione", ossia "estranea alla ragione" quindi una follia! Mi auguro che tutti i guerrafondai, finalmente, ascoltino!!!!

Anonimo ha detto...

Figurarsi se ascolteranno! E poi che che guerre siano follia lo sanno tutti anche quelli che le provocano. Se ne strafregano delle parole di Bergoglio come se ne fregavano di quelle dei grandi Predecessori. Forse se cercasse di scendere più nel particolare, come i Predecessori, qualche reazione la produrrebbe. Così, invece, nel generico solo un "ma che bravo il Papa evviva, clap clap clap".
Alessia

Anonimo ha detto...

Purtroppo, cara Alessia, uno che scese moooolto nel particolare e rimase palesemente inascoltato fu Wojtyla... Ricordi l'anatema lanciato alla vigilia dell'attacco USA-GB all'Iraq?
Qui non si tratta di scendere o meno nel particolare. Ci vorrebbe una inversione a U del modo di intendere le relazioni internazionali. Il nostro contributo non resta che tanta, tanta preghiera. Serve un miracolo.
Paola

Anonimo ha detto...

Si ricordo e gli USA la fecero pagare alla Chiesa e ricordo pure l'appello di Papa Benedetto in favore dei copti
in Egitto e la mega polemica che scoppio per la presunta ingerenza papale.
Alessia