mercoledì 5 giugno 2013

Papa Francesco: il Vangelo condanna il politicamente corretto. Gli adulatori possono poi tradirci (Izzo)

PAPA: IL VANGELO CONDANNA IL POLITICAMENTE CORRETTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 giu. 

I cristiani non debbono usare "un linguaggio socialmente educato", incline "all'ipocrisia", ma farsi portavoce della "verita' del Vangelo con la stessa trasparenza dei bambini". 
Lo chiede Papa Francesco nella messa celebrata questa mattina nella Cappella della Domus Santa Marta, presenti anche i vertici della Rai (la presidente Tarantola e il direttore Generale Gubitosi). "Quando Gesu' parla ai suoi discepoli, dice: 'il vostro parlare sia 'Si', si'! No, no!'", ricorda il Pontefice, per il quale invece "l'ipocrisia non e' un linguaggio di verita'". "Questi- aggiunge riferendosi ai fautori del 'politicamente corretto' - vogliono una verita' schiava dei propri interessi". Sono essi stessi vittime, spiega, "dell'idolatria narcisista che li porta a tradire gli altri, li porta agli abusi" di potere su chi ha fiducia in loro.
 Quello che sembra un "linguaggio persuasivo", insiste Papa Francesco, porta invece "all'errore, alla menzogna". Il Pontefice prende spunto dall'episodio evangelico del tributo a Cesare, e della subdola richiesta dei farisei e degli erodiani a Cristo sulla legittimita' di quel tributo. L'intenzione con cui si avvicinano a Gesu', afferma nell'omelia diffusa da Radio Vaticana, e' quella di farlo "cadere nella trappola". La loro domanda se sia lecito o no pagare le tasse a Cesare viene posta pero' "con parole morbide, con parole belle, con parole troppo zuccherate". "Cercano di mostrarsi amici", ma e' tutto falso perche', spiega il Papa, "questi non amano la verita'" ma soltanto se stessi, "e cosi' cercano di ingannare, di coinvolgere l'altro nella loro menzogna, nella loro bugia". "E' proprio il linguaggio della corruzione, l'ipocrisia", condanna Bergoglio.
 "Loro hanno il cuore bugiardo, non possono dire la verita'", denuncia dunque Papa Francesco, che nell'omelia di ieri aveva parlato dei "corrotti", cioe' di quanti teorizzano il male come se fosse bene, aggiunge cosi' un nuovo tassello al suo ragionamento e, sul filo dell'ironia, osserva che quelli che oggi avvicinano Gesu' e "sembrano tanto amabili nel linguaggio, sono gli stessi che andranno la sera del Giovedi' Santo a prenderlo nell'Orto degli Ulivi, e il Venerdi' lo porteranno da Pilato". Invece, Gesu' chiede esattamente il contrario a chi lo segue, una lingua "si', si', no, no", una "parola di verita' e con amore". Secondo il Pontefice, "la mitezza che Gesu' vuole da noi non ha niente, non ha niente di questa adulazione, con questo modo zuccherato di andare avanti. Niente! La mitezza e' semplice; e' come quella di un bambino. E un bambino non e' ipocrita, perche' non e' corrotto. Quando Gesu' ci dice: 'Il vostro parlare sia 'Si', si'! No, no!' con anima di bambini, dice il contrario del parlare di questi". Con il Papa hanno concelebrato questa mattina il patriarca dei cattolici armeni, Nerses Bedros XIX Tarmouni, monsignor Fernando Vianney, vescovo di Kandy nello Sri Lanka, e monsignor Jean Luis Brugues della Biblioteca Apostolica Vaticana, che era accompagnato da un gruppo di collaboratori della struttura. 

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PAPA: GLI ADULATORI POSSONO POI TRADIRCI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 giu.

Una "debolezza" che abbiamo un po' tutti: "ci piace che dicano cose buone di noi". Questo "i corrotti lo sanno e con questo linguaggio cercano di indebolirci". Sono parole di Papa Francesco nell'omelia della messa di oggi alla Domus Santa Marta. Occorre dunque vigilare su questa "certa debolezza interiore", stimolata dalla "vanita'". Infatti, ammonisce il Pontefice, " questi ipocriti che cominciano con la lusinga, l'adulazione e tutto questo, finiscono poi,cercando falsi testimoni, per accusare chi avevano lusingato". "Pensiamo bene oggi: qual e' la nostra lingua? Parliamo in verita', con amore, o parliamo un po' con quel linguaggio sociale di essere educati, anche di dire cose belle, ma che non sentiamo?", chiede Bergoglio ai 50 fedeli presenti alla messa nella Cappella della Domus. "Che il nostro parlare - conclude infine sia evangelico, fratelli! Chiediamo oggi al Signore che il nostro parlare sia il parlare dei semplici, parlare da bambino, parlare da figli di Dio, parlare in verita' dall'amore". 

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6 commenti:

Luisa ha detto...

Constato che sono sempre più numerosi gli invitati extra muros vaticani presenti alle messe private di papa Bergoglio, ieri le diverse fonti ci hanno riportato parole come corrotti, adulatori, ipocrisia, idolatria narcisista, politicamente corretti, quelle parole sono state dette davanti anche ai i vertici della Rai (la presidente Tarantola e il direttore Generale Gubitosi).
Non conosco quelle persone, e non so che eco quelle parole possono avere avuto nella loro coscienza, ma mi domando se il vescovo di Roma le ha giudicate degne di ricevere la Comunione da lui, più degne di altri cattolici .

Anonimo ha detto...

Ciao Raffy.
Bartezzaghi (alias la Jena de la stampa) ci ha fatto un pezzo su repubblica. Dove erano i media, essenza stessa del politicamente corretto e della convenienza, negli anni passati quando altri Papi esortavano a non seguire l'opinione comune, a andare controcorrente, a non essere politicamente corretti?
Alessia

Luisa ha detto...

Per assistere alle Messe celebrate dal Vescovo di Roma ci sono ormai due corsie parallele, che non comunicano fra di loro, quella preferenziale degli invitati alla Messa privata, per loro nessuna lunga fila d`attesa, nessun passaggio attraverso i metal detector, e c`è quella dei cattolici che, dopo aver ottenuto il biglietto dalla Prefettura, dopo aver fatto a lungo la coda e atteso l`apertura degli accessi, passano i controlli, corrono a cercare una sedia libera e aspettano ancora l`arrivo del Papa.
Mi sembra che Papa Bergoglio non vuole fare favoritismi, ad esempio nel dare la Comunione, non è di certo sua intenzione farlo, ma in realtà è quel che succede.

Fabiola ha detto...

Io nessuna fila, nessuna lunga attesa sotto il sole o sotto la pioggia. L'ultima il 27 febbraio. Dopo otto splendidi e faticosissimi anni adesso mi riposo un po'.

Anonimo ha detto...

Bisogna poi anche vedere cosa si intende per politicamente scorretto. Se il politicamente scorretto de la Stampa e della Chiesa coincidono, personalmente comincio a preoccuparmi

Eugenia ha detto...

Neanche io Fabiola....... sono passati i tempi delle alzatacce mattutine per le udienze, celebrazioni etc. Quel che ho fatto in questi otto anni l'ho fatto col cuore e perché ero convinta di farlo.