martedì 4 giugno 2013

Papa Francesco: L’ipocrisia non è un linguaggio di verità, perché la verità mai va da sola. Mai! Va sempre con l’amore!

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5 commenti:

sam ha detto...

Premesso che non sappiamo tutto quello che ha detto il Papa, ma solo quello che ci ha filtrato Lombardi, commento quello che ho letto come se fosse il tutto.

Dunque, visto che l'ipocrisia è un grande male, voglio dire apertis verbis quello che sento e che penso, senza alcuna ipocrisia, con parole chiare - sì sì, no no - e senza nemmeno edulcorare i vocaboli.

Trovo davvero BRUTTO che nel parlare di CARITA' e VERITA', i discorsi di Papa Francesco continuino pervicacemente ad ignorare, senza mai citarla, l'ultima grande enciclica pontificia, fondata proprio su quelle due parole: "CARITAS IN VERITATE".

Il mio cuore e la mia ragione mi dicono, inoltre, che è davvero BRUTTO che i testi di Papa Francesco parlino di verità e carità sempre e solo INVERTENDO i termini dell'Enciclica:

"Non c'è verità senza amore. L'amore è la prima verità. Se non c'è amore, non c'è verità" ha detto oggi Papa Francesco.
"Edificheremo la Chiesa con la verità nella carità" ha detto ai Vescovi a maggio.

A questo punto non può essere un caso. La ripetuta rimozione e la ripetuta inversione sono segno di evidente discontinuità.

Ebbene, io resto fedele all'insegnamento magisteriale di Benedetto, ma anche all'esperienza dettatami dallo Spirito Santo, che, com'è vero che non c'è verità senza amore, è altrettanto vero - ed oggi assai più attuale - che NON C'E' AMORE, SENZA VERITA'.

Nessuno venga a dire che le due frasi sono la stessa cosa, perchè qui non vale la proprietà commutativa. Le due espressioni hanno sfumature assai diverse e non sono sostitutive l'una dell'altra, ma complementari.

Per quel che mi riguarda Papa Francesco - di cui sia ben chiaro non giudico la persona, ma il comportamento suo o di chi lo filtra - in questo modo non sta testimoniando nè AMORE nè VERITA' nei riguardi di Benedetto XVI.

Mi spiace invece riscontrare in questo atteggiamento di palese rimozione magisteriale, una genuflessione intollerabile della Chiesa ai poteri forti e a quei settori statunitensi che non hanno mai perdonato a Benedetto la straordinaria Enciclica "Caritas in Veritate" [quella sì davvero rilevante e pericolosa per interessi e sfruttamenti vari sulla pelle dei popoli] come ben emerge in questo scritto di Massimo Introvigne su La Nuova Bussola Quotidiana:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-un-cattolicesimo-evangelico-per-tornare-missionari-6534.htm

Adesso se volete bruciarmi, fatelo pure, ma ribadisco che l'amore non è tale se calpesta la verità e per questo principio e questa fede sono disposta anche a farmi bruciare.

"Sono consapevole degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro, con il conseguente rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico e, in ogni caso, di impedirne la corretta valorizzazione. In ambito sociale, giuridico, culturale, politico, economico, ossia nei contesti più esposti a tale pericolo, ne viene dichiarata facilmente l'irrilevanza a interpretare e a dirigere le responsabilità morali. Di qui il bisogno di coniugare la carità con la verità non solo nella direzione, segnata da san Paolo, della « veritas in caritate » (Ef 4,15), ma anche in quella, inversa e complementare, della « caritas in veritate ». La verità va cercata, trovata ed espressa nell'« economia » della carità, ma la carità a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verità. In questo modo non avremo solo reso un servizio alla carità, illuminata dalla verità, ma avremo anche contribuito ad accreditare la verità, mostrandone il potere di autenticazione e di persuasione nel concreto del vivere sociale. Cosa, questa, di non poco conto oggi, in un contesto sociale e culturale che relativizza la verità, diventando spesso di essa incurante e ad essa restio."

Caritas in Veritate - Introduzione

Anonimo ha detto...

Condivido le tue sottolineature, Sam. Specialmente nel ricordare la complementarietà delle due direzioni, quella Paolina "veritas in caritate" (Lettera alla Chiesa di Efeso, 4,15) e quella Benedettiana "caritas in veritate" (Introd. alla Lettera Enciclica alla Chiesa universale "Caritas in Veritate").

Una efficace sintesi dell'insegnamento dei due grandi Apostoli sopra citati - occhio non fraintendete: non sto equiparando la Sacra Scrittura alle Lettere Encicliche dei Papi, mi riferisco, facendo il parallelo, alla pienezza della successione apostolica - mi sembra di vederla (sul piano omiletico), sia pure nella precarietà delle fonti e nell'inferiore grado di impegno del pronunciamento, nell'espressione oggi usata dal Papa regnante Sua Santità Francesco: "L’amore è la prima verità", cioè "amore vero", "carità vera".

Interessante anche il riferimento alle verità affermate per amor proprio, per "idolatria narcisista", che "li porta a tradire gli altri, li porta agli abusi di fiducia".
Interessante dico per il luogo e il contesto "antropologico" nel quale l'Omelia è pronunciata. :-)
gianni

sam ha detto...

Gianni sbaglio o le parti migliori stanno uscendo da altre fonti? ;-)

Anonimo ha detto...

Non ho capito a cosa ti riferisci esattamente, sam, scusami. (se rispondi ne riparliamo stasera)
gianni

sam ha detto...

Hai ragione Gianni, era solo un equivoco e mi scuso io, perchè per problemi di visualizzazione non avevo letto su Radio Vaticana la considerazione finale sulla vanità con relativo intervento pontificio sulle insidiose lusinghe degli adulatori.
Da noi si dice: "parola turna'ndrè" :-)