lunedì 10 giugno 2013

Papa Francesco: non si possono servire due padroni. O si serve il Signore o si serve lo spirito del mondo. Non si può mischiare tutto

Messa del Papa a Santa Marta 

Porte aperte alla consolazione

Perché ci sono persone che hanno il cuore chiuso alla salvezza? È su questo interrogativo che Papa Francesco ha incentrato l'omelia della messa di oggi, lunedì 10 giugno, nella cappella della Domus Sanctae Marthae, concelebrata, tra gli altri, dal cardinale Stanis?aw Ry?ko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, presenti responsabili e dipendenti del dicastero. Una domanda che trova una risposta e una spiegazione nella paura, perché - ha spiegato il Pontefice - la salvezza ci fa paura. È un'attrazione che scatena i timori più nascosti nel nostro cuore. "Abbiamo bisogno" della salvezza, ma al tempo stesso ne "abbiamo paura", perché, ha detto il Santo Padre, "quando il Signore viene per salvarci, dobbiamo dare tutto" e a quel punto "comanda lui; e di questo abbiamo paura". Gli uomini infatti vogliono "comandare", vogliono essere "i padroni" di loro stessi. E così "la salvezza non arriva, la consolazione dello Spirito non arriva".
Nella liturgia del giorno il brano del vangelo di Matteo (5, 1-12) sulle Beatitudini ha offerto al Papa l'occasione per una riflessione sul rapporto tra salvezza e libertà. Solo la salvezza che arriva con la consolazione dello Spirito, ha affermato, ci rende liberi: è "la libertà che nasce dallo Spirito Santo che ci salva, che ci consola, che ci dà vita". Ma per comprendere pienamente le beatitudini e cosa significhi "essere poveri, essere miti, essere misericordiosi" - tutte cose che "non sembra" ci "portino al successo" - occorre custodire "il cuore aperto" e aver "gustato bene quella consolazione dello Spirito Santo che è salvezza". Le Beatitudini, del resto, sono "la legge di quelli che sono stati salvati" e hanno aperto il cuore alla salvezza. "Questa - ha aggiunto - è la legge dei liberi, con quella libertà dello Spirito Santo". Possiamo "regolare la vita, sistemarla su un elenco di comandamenti o di procedimenti", ma è un'operazione meramente umana, ha avvertito Papa Francesco. "È una cosa limitata e alla fine non ci porta alla salvezza", poiché solo un "cuore aperto" può farlo.
In proposito il Vangelo narra che, vedendo le folle, Gesù salì sul monte. "Tra le folle - ha notato il Santo Padre - c'erano tanti che avevano bisogno di salvezza. Era il popolo di Dio che seguiva Giovanni Battista prima, poi il Signore", proprio perché bisognoso di salvezza. Ma c'erano anche altri che "andavano là per esaminare questa dottrina nuova e poi litigare con Gesù. Non avevano il cuore aperto, avevano il cuore chiuso nelle loro cose". Si chiedevano cosa Gesù volesse cambiare, ma "siccome avevano il cuore chiuso, il Signore non poteva cambiarlo"; e purtroppo "avevano il cuore chiuso" ha aggiunto Papa Francesco.
Perciò il Pontefice ha invitato a chiedere al Signore "la grazia di seguirlo"; ma non con la libertà dei farisei e dei sadducei, che diventarono ipocriti perché volevano "seguirlo solo con la libertà umana". L'ipocrisia è proprio questo: "Non lasciare che lo Spirito cambi il cuore con la sua salvezza. La libertà che ci dà lo Spirito è anche una sorta di schiavitù, una schiavitù al Signore che ci fa liberi. È un'altra libertà". Invece, la nostra libertà è "una schiavitù: non al Signore, ma allo spirito del mondo". Da qui l'invocazione del Papa, che ha chiesto "la grazia di aprire il nostro cuore alla consolazione dello Spirito Santo, perché questa consolazione, che è la salvezza, ci faccia capire bene" i nuovi comandamenti contenuti nel Vangelo delle beatitudini.
Non a caso l'inizio della seconda lettera di san Paolo ai Corinzi (1, 1-7) nella liturgia del giorno parla per ben "nove volte di consolazione". Sembra un po' esagerato, ha commentato il Papa. E sottolineando che Paolo "ha bisogno di sette versetti per dire questa parola: consolazione", si è chiesto: "Perché insiste in questo? Cosa è questa consolazione?". La lettera dell'apostolo è rivolta a cristiani "giovani nella fede", a quanti "hanno incominciato da poco la strada di Gesù". Paolo "insiste su ciò. Nella strada di Gesù il Padre ci offre la consolazione". Questi cristiani "non erano tutti perseguitati. Erano persone normali che avevano la loro famiglia, il loro lavoro, ma avevano trovato Gesù. E questo è un cambiamento di vita tale che era necessaria una forza speciale di Dio, dello Spirito Santo; e questa forza è la consolazione".
Cosa significa consolazione? Per Papa Francesco essa "è la presenza di Dio nel nostro cuore. Ma perché il Signore sia nel nostro cuore è necessario aprire la porta". La conversione di questi pagani a cui scrive Paolo è consistita proprio nell'"aprire la porta al Signore". E per questo hanno avuto "la consolazione dello Spirito Santo". La salvezza è infatti "vivere nella consolazione dello Spirito Santo, non vivere nella consolazione dello spirito del mondo. Quello non è salvezza, è peccato". Al contrario, la salvezza è "andare avanti e aprire il cuore perché venga questa consolazione dello Spirito Santo".
L'uomo corre spesso il rischio di cercare di "negoziare", di prendere quello che ci fa comodo, "un po' di qua e un po' di là". È come "fare una macedonia: un po' di Spirito Santo e un po' dello spirito del mondo". Ma con Dio non vi sono mezze misure: o si sceglie "una cosa o l'altra". Infatti, ha rimarcato il Pontefice, il "Signore lo dice chiaro: non si possono servire due padroni. O si serve il Signore o si serve lo spirito del mondo. Non si può mischiare tutto".
Questa nuova legge che "il Signore ci porta, queste nuove Beatitudini si capiscono soltanto se uno ha il cuore aperto. Si capiscono dalla consolazione dello Spirito Santo. Non si possono capire con l'intelligenza umana o con lo spirito del mondo". Dobbiamo essere aperti alla salvezza, altrimenti "non si possono capire. Sono i nuovi comandamenti, ma se noi non abbiamo il cuore aperto allo Spirito Santo sembreranno sciocchezze".

(©L'Osservatore Romano 10-11 giugno 2013)

2 commenti:

Luisa ha detto...

Per chi legge lo spagnolo:

http://www.reflexionyliberacion.cl/articulo/2729/papa-francisco-dialoga-como-un-hermano-mas-con-la-clar.html

Un estratto in inglese:

http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/06/pope-on-traditional-groups-pelagians.html

Preferisco dirmi che la fonte è liberale, anche se descrivono il loro incontro con Papa Bergoglio, perchè il suo pensiero sul Rosario mi sembra difficilmente accettabile, e c`è da restare sconcertati su quel che dice a proposito della riforma della Curia la cui esecuzione sarebbe lasciata in mano ai cardinali della Commissione.
È una questione di gestione, avrebbe detto Papa Bergoglio, e lui non può farla, non è mai stato bravo in questo, perchè è molto disorganizzato, ma i cardinali sono molto ordinati e la faranno in fretta...
Da brividi se è vero.

"(al reflejarle lo difícil de hacerse cargo de la Curia romana, y de la comisión de cardenales que lo apoyará, etc.) Y, sí… es difícil. En la curia hay gente santa, de verdad, hay gente santa. Pero también hay una corriente de corrupción, también la hay, es verdad… Se habla del “lobby gay”, y es verdad, está ahí… hay que ver qué podemos hacer…

La reforma de la Curia romana es algo que pedimos casi todos los cardenales en las congregaciones previas al Cónclave. Yo también la pedí. La reforma no la puedo hacer yo, estos temas de gestión… Yo soy muy desorganizado, nunca he sido bueno en esto. Pero los cardenales de la comisión la van a llevar adelante. Ahí está Rodríguez Maradiaga, que es latinoamericano, que lleva la batuta, está Errázuriz, son muy ordenados. El de Munich también es muy ordenado. Ellos la llevarán adelante."

Guido ha detto...


Gentile Luisa, ho letto il testo su Rorate caeli e facci molta fatica a scandalizzarmi sul passo a proposito dei rosari. Qui evidentemente il papa non ha parlato del rosario in sé, ma di questo modo di 'contare' i rosari 3525, se non sbaglio, come un tempo si contavano le indulgenze, 30 giorni + 15 + 62 + 21 = ... giorni in meno in Purgatorio. Meglio se avessero detto: migliaia di fedeli hanno pregato il rosario per Lei.
P.S.: Il cuore che ama cerca sempre di comprendere, quello che non ama trova sempre ogni virgola per potere criticare con astiosità.