martedì 4 giugno 2013

Pedofilia, l'incoraggiamento di Papa Francesco a proseguire sulla linea imposta da Benedetto XVI

Il Papa sulla necessità di proteggere i minori

Impegno da proseguire

Il Papa ha incoraggiato il Centro per la protezione dei minori (Committee for the Protection of Children and Young People) -- istituito dalla Gregoriana dopo il simposio internazionale contro gli abusi del clero sui minori dello scorso anno -- ad andare avanti con impegno nella realizzazione di ogni progetto volto alla protezione dell'infanzia. Lo ha riferito il responsabile del Centro, padre Hans Zollner, in un'intervista rilasciata alla Radio Vaticana dopo aver assistito alla messa celebrata dal Papa questa mattina, martedì 4 giugno, nella cappella della Domus Sanctae Marthae.
Oltre a lui, erano presenti il rappresentante del Centro in Polonia e un esperto per lo sviluppo delle unità di apprendimento canoniche e teologiche del programma a distanza, da distribuire in tutto il mondo.
Padre Zollner, riferendo dell'incoraggiamento ha ricordato che il Pontefice aveva già ripetuto questo stesso messaggio circa un mese fa «durante un Angelus -- era esattamente il 5 maggio -- invitandoci a lavorare per il bene dei più vulnerabili, dei minori».
«Questo -- ha aggiunto Zollner -- è certamente nella linea di Papa Benedetto XVI, al quale, quattro mesi fa, abbiamo potuto consegnare i nostri atti del Simposio, celebrato alla Gregoriana nel febbraio del 2012, con la partecipazione dei rappresentanti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo e nel corso del quale abbiamo parlato proprio di come prevenire il male nei confronti dei minori».
A proposito dell'attività del centro il gesuita ha illustrato la realizzazione di un nuovo progetto avviato in collaborazione «con otto diocesi e con alcune province della Compagnia di Gesù, in India e in Indonesia» così come la messa in cantiere «di un programma da sviluppare dopo il 2014 quando finirà il nostro progetto scientifico». Proprio in questi giorni si sta anche definendo «un piano sul come inquadrare il Centro per la protezione dei bambini dagli abusi nell'ambito accademico più ampio». Si pensa di allargare la presenza del Centro oltre che in Italia, «anche in Germania, Ecuador, Argentina, Ghana, Kenya, India e Indonesia».

(©L'Osservatore Romano 5 giugno 2013)

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