giovedì 20 giugno 2013

Riflessione di Padre Ignazio La China sul significato della rinuncia di Benedetto XVI

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Antonio.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Da leggere molto attentamente e da incorniciare! Teresa

Newman ha detto...

Trovo il commento profondo e soprattuto non banale! In un ultima intervista, Mons. Giussani riferendosi ad una passo dei Cori della Rocca di Th. Elliot, disse che la Chiesa, quindi noi, abbiamo abbandonato gli uomini quando ci siamo vergognati di dire Cristo; quando non abbiamo più fatta nostra ala sua causa! Non è un particolare che è messo in dubbio all'interno della Chiesa, quanto piuttosto l'avvenimento cristiano tout court. Non possiamo che pregare che Cristo ci conceda "santi" da seguire!

Anonimo ha detto...

Chapeau bas,da meditare ed incidere nella memoria,finalmente mi sento meno solo nel credere che questo è un grandissimo papa,si pentiranno in tanti per non averlo voluto,non potuto,capire,una chiosa sull'omelia per Paolo VI,profetica,bellissima,Ratzinger con S.Giovanni crisostomo ed Ambrogio,maestri inarrivabili di omiletica.Grazie.GR2

Anonimo ha detto...

questo articolo dice in maniera molto colta, ma non complessa, quello che molti di noi vivono e sentono da quel tragico 11 febbraio 2013. Maria Pia

Anonimo ha detto...

"Ecco Benedetto ci ha fatto ripensare all'anima"
è esattamente quelo che ha fatto capire a me, che senza spiritualità, senza tensione verso l'assoluto l'uomo non può vivere.
e lo dico da non credente in senso stretto, in quanto credo che il suo sia un messaggio universale.
daria

Anonimo ha detto...

Magnifico! d'accordo con Maria Pia, tutto il disagio e tristezza che noi sentiamo e per questo. Dopo 11 febbraio, io sentivo per la prima volta una paura--quasi una paura del buio. Sono medico, madre, moglie e cinquantenne e ho visto e provato tante cose ma dopo le dimissioni di BXVI ho sentito questo senso di paura esistenziale per la prima volta in mia vita.Ho detto questo a mio marito dopo qualche mese e lui anche ha provato la stesssa "sensazione"--anzi lui mi ha detto che ha provato questa sensazione da un po di tempo. Quest'articolo esprime chiaramente il perche. E da leggere e rileggere.

maura ha detto...

Ma come , ma se era un pontificato " languido "!! Piuttosto andiamo a pulire l'insalata ! Grazie padre Ignazio perche' cominciavo a sentirmi "strana"

sam ha detto...

"MONUMENTALE"

laura ha detto...

Pochi lo hanno seguito, pochissimi lo hanno capito, tutti lo hanno giudicato e quasi tutti l ohanno dimenticato. Cobdivido l'articolo che spiega come la sua rinuncia non sia stata un atto di abbandono, né d iresa, ma di ritiro solo per un servizio diverso nel momnto in cui non aveva più a disposizione energie per guidare l Chiesa in mod attivo. Son certa che se il "successo" di Papa Francesco sembra così eclatante, questo è dovuto alla preghiera di Benedetto XVI per la Chiesa. Quello che non ha potuto fare più con la parola, ora l ofa con la preghiera e chi è più forte di Lui davanti a Dio per portare a dio le sofferenze, i i bisogni e i mali del mondo. Son certa che nel suo isolamento sappia e veda molto più e moto più in profondità di noi che siamo sconcertati e disorientati. La sua rinuncia, forse non è dovuta ad una crisi ma ad un atto di fede estremo in quel Gesù che Lo aveva chamato a guidare la Chiesa e al Quale l'ha restituita perché la salvasse, certo, come ha detto nell'ultima udienza, che la Chiesa non è del Papa e non è nostra, ma è di Cristo che non la lascia affondare. La sua decisione è stata frutto della preghiera e, quando ha detto di senrtire di essere chiamto a salire sul Monte, era certo di dire "Sì" ancora una volta, in mod ancora più pieno e fedinitvo, anche se sarebbe scomparso. Per chi, come me, ha poca fede e s iferma alle apperenze, le sue dimisssioni son state uno shock e un motivo di disperazione, emntre bisognrebbe darGli la mano e fre ,con Lui e come lui, il "salto" della fede