sabato 6 luglio 2013

Francesco: il sorriso mite e la grandezza del card. Van Thuan. A Lampedusa il Pontefice celebrerà con legni delle imbarcazioni affondate. Azione Cattolica: i nostri cuori con lui a Lampedusa (Izzo)

PAPA: IL SORRISO MITE E LA GRANDEZZA DEL CARDINALE VAN THUAN

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 lug. 

Al momento della morte era orma un "principe della Chiesa", capo di un dicastero vaticano nominato da Papa Wojtyla dopo la sua liberazione dai campi di reclusione del Vietnam. Ma il Servo di Dio Francesco Saverio Nguyen Van Thuan rimane nel cuore di tutti come un martire strappato al suo destino perche' tutta la Chiesa e il mondo potessero conoscere le sofferenze dei suoi fratelli vietnamiti. E oggi Papa Francesco ha ricordato che "la sua fama di santita' si e' diffusa proprio attraverso la testimonianza di tante persone che lo hanno incontrato e conservano nel cuore il suo sorriso mite e la grandezza del suo animo".
Ieri il cardinale Agostino Vallini, vicario di Roma, ha presieduto l'udienza conclusiva del processo diocesano di beatificazione di Van Thuan e oggi Francesco ha ricevuto i promotori della causa, che approda dunque alla Congregazione vaticana per le decisioni definitive. "In effetti - ha detto nel suo discorso - sono molte le persone che possono testimoniare di essere state edificate dall'incontro con , nei diversi momenti della sua vita. Molti lo hanno conosciuto anche attraverso i suoi scritti, semplici e profondi, che mostrano il suo animo sacerdotale, profondamente unito a Colui che lo aveva chiamato ad essere ministro della sua misericordia e del suo amore". "Tante persone - ha rivelato inoltre il Pontefice - hanno scritto raccontando grazie e segni attribuiti all'intercessione del Servo di Dio cardinale Van Thuan". "Ringraziamo il Signore - ha dunque esortato Bergoglio - per questo venerato Fratello, figlio dell'Oriente, che ha concluso il suo cammino terreno al servizio del Successore di san Pietro". E, ha concluso, "affidiamo all'intercessione della Vergine Maria il proseguimento di questa causa, come pure di tutte le altre che sono attualmente in corso. La Madonna ci aiuti a vivere sempre di piu' nella nostra vita la bellezza e la gioia della comunione con Cristo".
Nella documentazione presentata al processo c'e' anche il racconto della messa celebrata dall'allora prigioniero Van Thuan in un campo di reclusione del Vietnam, fatto davanti a Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000: "alle 21,30 bisognava spegnere la luce e andare a dormire. Allora mi curvavo sul letto per celebrare la messa, a memoria, e distribuivo la comunione passando la mano sotto la zanzariera. Avevamo fabbricato sacchettini con la carta dei pacchetti di sigarette, per conservare il Santissimo Sacramento e portarlo agli altri". "Gesu' nell'Eucaristia e' stato adorato clandestinamente dai cristiani che vivevano con me, come tante volte e' accaduto nei campi di prigionia del secolo XX", testimonio' lo stesso Van Thuan davanti Giovanni Paolo II che aveva dovuto faticare a convincerlo a restare con un incarico di Curia. "All'indomani del mio arresto - racconto' al suo arrivo a Roma il futuro cardinale - mi venne consentito di scrivere ai familiari per farmi inviare le cose necessarie. Domandai la medicina contro il mal di stomaco. I miei sapevano che non soffrivo di quel male, cosi mi mandarono il vino per la Messa in una piccola bottiglia con l'etichetta: 'medicina contro il mal di stomaco', e delle ostie in una fiaccola contro l'umidita'". A Papa Wojtyla che lo ha preceduto di poco nel cammino verso la beatificazione, Van Thuan confido' anche "la grande gioia" provata da detenuto quando "ogni giorno, con tre gocce di vino e una goccia d'acqua nel palmo della mano, ho celebrato la Messa. Era questo il mio altare ed era questa la mia cattedrale! Erano - disse - le piu' belle messe della mia vita! Cosi' per anni mi sono nutrito del pane della vita e del calice della salvezza".
Nato nel 1928 a Hue', in Vietnam, Van Thuan era stato ordinato sacerdote nel '53. Compiuti gli studi a Roma, era tornato in patria come professore e poi rettore del seminario, vicario generale e quindi vescovo di Nha Trang. Nominato da Paolo VI arcivescovo titolare di Vadesi e coadiutore di Saigon (ora Citta' Ho-chi-minh) il 24 aprile 1975, dopo pochi mesi, con l'avvento del regime comunista fu arrestato e messo in carcere. Ha vissuto in prigione per 13 anni, 9 dei quali in isolamento: nella sua cella aveva raccolto tutti i pezzetti di carta trovati, realizzando un'agendina sulla quale aveva riportato piu' di 300 frasi del Vangelo, celebrando l'Eucaristia sul palmo della mano e creando anche delle piccole comunita' cristiane che si ritrovavano per pregare insieme. Sempre in prigione, con l'aiuto di una guardia aveva forgiato con del filo elettrico una catena per reggere la croce che lui stesso aveva intagliato da un pezzo di legno. Le avrebbe portate sempre al collo, anche da cardinale. Liberato dal regime, nel 1994 e' stato nominato da Papa Wojtyla vice presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, per divenirne poi presidente nel 1998. In questa carica rimase fino al 2002, quando mori' per un tumore affrontato dando prova di virtu' eroiche, cosi' come era avvenuto durante la prigionia. Ed oggi nella Chiesa Santa Maria della Scala a Trastevere, della quale Van Thuan era il titolare e dove oggi riposa, e' stata celebrata una messa di ringraziamento per la conclusione della prima fase del processo. Il rito e' stato presieduto dall'arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, che fu stretto collaboratore di Van Thuan a Roma e che avvio' qualche anno fa la causa di beatificazione. 

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PAPA: A LAMPEDUSA CELEBRERA' CON LEGNI IMBARCAZIONI AFFONDATE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 lug. 

Lunedi' mattina Papa Francesco celebrera'a Lampedusa con un pastorale e un calice di legno ricavati dalle barche degli immigrati affondate nei pressi dell'Isola. Lo rende noto l'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice.
Il pastorale a croce - fatto realizzare dalla parrocchia di Lampedusa - e' composto con i pezzi di legno ricavati dalle barche dei migranti e i colori sono proprio quelli della barca da cui sono stati tratti. Nel braccio orizzontale della croce sono incisi due pesci, mentre nel braccio verticale cinque pani per richiamare il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, recuperando cosi' le parole di Gesu': 'date loro voi stessi da mangiare'. Il Papa usera' inoltre un calice di legno, con coppa interna rivestita di materiale pregiato (argento) come richiesto dalle norme liturgiche e con un chiodo trasversale alla base del calice, richiamo alla Passione del Signore e dei tanti fratelli, anch'esso realizzato con legno ricavato dal legno delle imbarcazioni dei migranti. Alla fine della celebrazione, trasmessa in diretta dalla Rai, monsignor Francesco Montenegro, rivolgera' un saluto. E prima della benedizione finale, Francesco si portera' davanti all'immagine della Madonna e recitera' una preghiera mariana. 

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PAPA: AZIONE CATTOLICA, NOSTRI CUORI CON LUI A LAMPEDUSA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 lug. 

"L'Azione Cattolica Italiana accompagnera' con la preghiera e in spirito di condivisione il viaggio a Lampedusa che Papa Francesco si appresta a compire lunedi'' 8 luglio". Lo afferma una nota dell'associazione che "vivra' questa giornata con la passione del cuore e come sempre vicina a tutti coloro che approdano all'isola e alla sua popolazione, forte ma provata, innanzitutto con l'Azione Cattolica diocesana di Agrigento e parrocchiale di Lampedusa". 

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9 commenti:

Gia ha detto...

Niente da eccepire sulla visita papale a Lampdusa, a parte il fatto che sicuramente verrà strumentalizzata politicamente, ma mi domando come mai , dal 13 marzo ad oggi, non abbia trovato un pò di tempo per visitare qualche ospedale in Roma. (es. Bambin Gesù)
Anche lì c'è sofferenza, e se Cristo è presente in chi soffre,è presente anche a Roma. Non si può quantificarè la sofferenza, quando arriva, nella forma che sceglie, , può essere devastante.Si soffre, nel corpo o nello spirito, senza se e senza ma. Mi pare di ricordare che tra le prime uscite dei predecessori, la visita ad un' ospedale fosse una delle priorità.( vista anche la vicinanza!)Sono un pò sconcertata.Aspettiamoci una santificazione mediatica. Se questa è la nuova primavera....

Eugenia ha detto...

Condivido qesta visita ha tutto il sapore di uns nuova mossa strategica per continuare non solo la pax mediatica ma anche la pax politica. Se fosse veramente
cosi andiamo male altro che primavera.

Anonimo ha detto...

I migranti sono una priorità della chiesa latinoamericana e dei gesuiti. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

Basta mettere ogni gesto e affermazione in un'ottica peronista, e stranamente tutto quadra..

Sine Timore ha detto...

"...Fu stabilito che il calice del Signore con la patena sia fatto tutto d'oro o d'argento, o che per lo meno il calice sia di stagno (nelle chiese molto povere). [...] Nessuno poi osi cantare la messa con calice di legno o di vetro; perché il legno è poroso e rimarrebbe in esso il sangue consacrato; mentre il vetro è fragile e potrebbe rompersi. Lo stesso vale per la pietra. Perciò per rispetto verso il sacramento fu stabilito che il calice sia fatto della materia suddetta."

(S.Tommaso d'Aquino,
Summa Teologica III, q.83)

Sine Timore ha detto...

ARREDI PER LA MESSA - parte I:

IL CALICE
"Dev’essere fatto d’oro o d’argento, almeno la coppa; soltanto per le chiese poverissime si permettono calici colla coppa di rame o di stagno.
La parte interna della coppa dev’essere sempre perfettamente dorata;
e se un Sacerdote celebra la Messa con un calice, che ha perduto
la doratura nell’interno della coppa,commette peccato grave.

Se si riflette che il calice deve contenere il Sangue preziosissimo di Gesù, si comprende facilmente come dovrebbe essere non solo dorato nell’interno della coppa,ma dovrebbe essere fatto tutto di oro massiccio e tempestato delle pietre più preziose,che si trovano al mondo. Infatti in tante chiese
vi sono dei calici preziosissimi,che hanno un valore di molte migliaia di lire"

Unknown ha detto...

S.FRANCESCO D'ASSISI - DALL'EPISTOLA AD CUSTODES:

«Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile,
supplichiate umilmente i chierici che debbano venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e sangue
del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano il corpo.

I calici, i
corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, debbano averli di materia preziosa.

E se in qualche luogo il santissimo corpo del Signore fosse collocato in modo troppo miserevole,
secondo il comando della Chiesa venga da loro posto e custodito in un luogo prezioso, e sia portato con
grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione.

Anche i nomi e le parole scritte del Signore, ovunque fossero trovate in luoghi immondi,
vengano raccolte e debbano essere collocate in luogo conveniente.»

Unknown ha detto...

In più, non dimentichiamolo, siamo nel Mese di Luglio, il mese del Preziosissimo Sangue di Gesù...!!!

Eugenia ha detto...

Summa Teologica......? Roba ds salitto e colletti inamidati a.....dimenticavo il te.