lunedì 1 luglio 2013

Il cardinale (Ruini) che si oppone alla corte suprema (Magister)

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18 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza un esplicito appoggio papale, come sotto la guida di GP2 e B16, la presa di posizione del card. Ruini è vana. Nessuno lo ascolterà, tutti si comporteranno come riterranno più conveniente perché tutti si sentiranno autorizzati a ignorare il Magistero precedente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Lettera del cardinale Bergoglio ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il matrimonio e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010).

"Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso. È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre. È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori.

Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del Demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c’è l’invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra.

Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio. E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità."

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-matrimoni-gay-linvidia-del-demonio--6017.htm

Anonimo ha detto...

Che papa Francesco non si sia ancora pronunciato non significa che non sia nella linea di JPII e BXVI.
Lo dimostrano la sua candanna pubblica alla proposta di legge in discussione al Senato argentino sulla legalizzazione del matrimonio e delle adozioni omosessuali, quando era Arcivescovo di Buenos Aires.
Scrisse lettere e appelli, convocò per domenica 11 luglio 2010 una marcia contro il matrimonio omosessuale e fece leggere in tutte le chiese, durante le messe, il seguente duro messaggio:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quando-bergoglio-marciava-contro-le-unioni-gay-6062.htm

Fabiola ha detto...

"Durante il precedente pontificato, delle visioni d'insieme teologicamente argomentate e storicamente situate come quella espressa da questa "lectio" di Ruini erano pane quotidiano, nella predicazione e negli scritti di papa Joseph Ratzinger.
Oggi sono diventate qualcosa di più raro."

I fatti sono questi. "Le visioni d'insieme teologicamente argomentate e storicamente situate non sono più pane quotidiano."

Non sto dicendo che papa Francesco non sia in linea con i precedenti pontificati.
Sto dicendo che le sue priorità sono altre. Almeno così sembra.E
l'esultanza di certi ambienti cattolici che brindano già alla "rottamazione" dei principi non negoziabili in nome dell'eterno dialogo al profumo di primavera lo attesta. Vedremo.

Anonimo ha detto...

Poco importano le sue posizioni da cardinale. Ciò che conta è come e se si esprimerà sui p.n.n. da Papa. Al momento sembra aver demandato ai vescovi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Premesso che concordo coi due ignoti (11:39 e 11:40), non vedo, sinceramente e alla luce dei precedenti, quanto una esplicita presa di posizione del Papa (chiunque egli sia) possa cambiare le cose. Purtroppo abbiamo visto che da anni non è così. E' un fatto.
Paola

Anonimo ha detto...

Se non riesci a capirlo è inutile tentare di spiegartelo. La cosa certa è che questo papa godrà del favore dei media pontificato natural durante.
Alessia

Anonimo ha detto...

Il tacere del papa io lo considero, di fatto, un atto di magistero non in continuità con i Predecessori. Saremo all'anarchia perché il popolo di Dio si sentirà autorizzato a seguire la posizione ritenuta più confacente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Non è un atto di magistero non in continuità,perchè di magistero finora non se n'è vista neanche l'ombra,è un disconoscimento vellutato del Magistero della CC in toto,che va oltre il distacco dalle prese di posizione dei papi precedenti,ricordo che GP2 era sì amato dai media,ma soprattutto negli ultimi tempi,quando era in salute e diceva cose scomode,come l'appello di non abortire alle donne stuprate nell'infame guerra dei balcani,venne crocifisso dai giornaloni,non prendo nemmeno in considerazione BXVI,pechè lui di fatto era sempre inchiodato lì anche quando taceva;Ale,sono d'accordo,siamo all'anarchia più assoluta,ognuno fa' ciò che vuole,dai religiosi ai laici,poi PF ha di fatto lasciato tutto alle Ce,quindi....GR2

Luisa ha detto...

Quel che ha detto in Argentina lo ha detto da vescovo, ora è diventato Papa, e come tale per il momento abbiamo solo il suo silenzio.
Ai cattolici non può e non deve bastare quel che ha potuto scrivere l`allora vescovo di Buenos Aires, i cattolici hanno bisogno di sentire a viva voce il Papa parlare sui temi etici e morali, devono poter contare sulla sua guida esplicita, sulla sua parola, devono essere confermati nella Fede anche su quei temi scottanti.

Anonimo ha detto...

Ok, Alessia.
Mettiamo il caso che parli.
Che compia atto di magistero, in continuità.
All'atto pratico, nella sostanza delle cose, cosa cambierebbe?
Ah, dimenticavo: continuerebbe a godere del favore dei media che, come noto, è la prima cosa cui punta Bergoglio, Verbisky e co. in Argentina insegnano, no? Perché, in fondo, diciamocelo, il ragazzone argentino è un pavido che vuol continuare a piacere a chi ha massacrato Ratzinger, vero?
Torniamo a noi: bene, il Papa parla. Immagino che tutto cambi, che il popolo di Dio si senta costretto a rivedere la sua posizione, come la storia degli ultimi anni ci insegna.
Quanto hanno parlato e scritto Montini, Wojtyla e Ratzinger sui cosiddetti "valori non negoziabili"? E quanto lo stesso popolo di Dio, cioè noi, ha dato loro retta? Guardiamo in faccia la realtà. La teoria è bella, ma se da noi non parte la vera conversione, senza che il Papa ce lo dica perché, appunto, certi valori non si possono negoziare, potrà parlare o scrivere Bergoglio quanto vuole, ma il mondo continuerà ad andare per conto suo. Purtroppo.
Paola

Raffaella ha detto...

Quindi tutti zitti e felici e contenti?
R.

gemma ha detto...

Allora tacciamo anche sulla povertà? tanto o parla o non parla non cambia nulla. E già che c'è non vada nemmeno a Lampedusa, tanto a che serve? Non funziona così, mi spiace, possono esserci priorità più sentite rispetto ad altro, ma il tacere completamente non passa inosservato.
Questo è un punto su cui possiamo discutere quanto vogliamo, ma chi ha visto lapidare Benedetto per otto anni su questi temi, e anche prima ai tempi di Giovanni Paolo di cui firmava gran parte dei documenti dottrinali, non desisterà mai dal dire la sua

sam ha detto...

Meglio perdenti, che complici.
In queste circostanze il silenzio è più inutile della parola, ma mentre la parola può vincere o perdere, il silenzio è complice.

Anonimo ha detto...

Beh,allora può tornare da dove è venuto,perchè se il vicario di Cristo in terra e successore di Pietro,morto crocefisso come il Suo maestro, tace su temi ineludibili per la fede cattolica,se fa il minimo indispensabile tenendosi sul vago,questo non è il cristianesimo che richiede di essere annunciato,vissuto e portato avanti usque ad effusionem sanguinis,fino al martirio,sennò è una delle tante confessioni 'cristiane' all'acqua di rose che elemosinano un po' di consenso dalla mondanità rincorrendola e adattandovisi; proposito,circolano orrende testimonianze filmate sulla decapitazione di padre Mure,in Siria credo,non so se ne avete notizie,sui blog stranieri girano....Lupus et agnus.

Anonimo ha detto...

Se per qualcuno tra voi andare a Lampedusa è atto di propaganda o giù di lì, come si deduce senza fare nemmeno tanta fatica, da altri commenti, beh, sì, può non andarci. Ma resta il fatto che quanto ho scritto è realtà. Dal che non vien fuori in automatico che deve tacere. Intendo solo che -purtroppo- c'è uno scollamento di fatto tra quanto il Papa dice, scrive o fa, e il popolo. Che siamo noi. Se non partiamo dal presupposto che dobbiamo noi cambiare, ogni giorno (e Dio solo sa quanto è difficile), promuovendo culture diverse da quelle comunemente accettate, nel segno dei valori non negoziabili, Bergoglio e compagnia potranno sgolarsi, ma non servirà. Come finora (ed è un fatto) non è servito. Non interpretate le mie parole fuori da quello che rappresentano, cioè una foto del reale, attribuendo ad esse contenuti che non ci sono.
Paola

mic ha detto...

Meglio perdenti, che complici.
In queste circostanze il silenzio è più inutile della parola, ma mentre la parola può vincere o perdere, il silenzio è complice.


Inoltre una parola chiara può illuminare chi è in grado di ascoltare.
E la parola di un Papa dovrebbe conservare ancora autorevolezza, almeno per alcuni credenti che in questa confusione si sono smarriti!

gemma ha detto...

Non si metta in bocca almeno a me parole che non ho detto. Il non andare a Lampedusa era una provocazione, se le parole e i gesti dei papi non servono a nulla, perché non c'è riscontro, allora potrebbero starsene zitti e muti con le braccia conserte, invece non sarà così per Lampedusa ma mi piacerebbe non lo fosse nemmeno per altri temi dove la chiesa non segue la corrente. Se poi si ascolta l'uomo della strada, scollamento tra il popolo e la chiesa c'è anche per quanto riguarda l'immigrazione, non solo sulle questioni etiche