lunedì 8 luglio 2013

Oggi il rito penitenziale di Francesco per le vittime dei “viaggi della speranza” (Galeazzi)

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14 commenti:

Anonimo ha detto...

fa mea culpa per colpe altrui?

carmelina ha detto...

Vi voglio dire come passero' la giornata di oggi e domani. Evitero' come la peste la lettura di giornali e siti di informazioni e, se mio padre e' d'accordo, anche la visione di telegiornali. Un'accortezza che mi permetterà di evitare un violento sbocco di bile che nelle mie condizioni di umore attuali sarebbe letale. L'unico contatto con la realtà pubblica sarà il tuo blog Raffaella. buona giornata a tutti

sonny ha detto...

Mi dispiace tanto per i lampedusani, persone splendide, che oggi verranno utilizzati e manipolati a proprio piacimento da orde di giornalisti affamati di populismo. Buona giornata a tutti voi, specialmente alla nostra instancabile Raffaella.

gemma ha detto...

Spero che questo viaggio porti frutto secondo le intenzioni di Francesco

Anonimo ha detto...

i lampedusani mi sembra siano quasi tutti allo stadio. Saranno stati costretti dai giornalisti ad andarci?

Raffaella ha detto...

Smettiamola! Ci mancherebbe che non fossero allo stadio!
In tutte le visite dei Papi la popolazione e' sempre stata accanto ai Pontefici.
Per restare al sud pensiamo solo alla straordinaria visita di Benedetto a Palermo o a quella di Giovanni Paolo II ad Agrigento.
R.

paoletto ha detto...

non sono certo di più di qualsiasi altra visita di un papa.

Anonimo ha detto...

Nessuno ha detto che sono di più delle altre volte o che sono folle oceaniche. Però mi sembra altrettanto demagogico parlare dei poveri lampedusani utilizzati e manipolati. Hanno il papa lì e l'impressione è che siano contenti. Punto.

marika ha detto...

molto onestamente mi sembra una normale visita di un papa...non vedo il motivo di considerazioni pro o contro! tutti i papi hanno fatto visite in luoghi anche "scomodi", come sottolineato da Raffaella, con rischi di strumentalizzazioni in un senso o nell'altro. Credo che le interpretazioni o i significati particolari debbano essere lasciati fuori ...è andato a pregare per i morti in mare, punto. Questo è il mio parere.

sonny ha detto...

Per Anonimo delle 10,18:
ovviamente mi riferivo a una manipolazione del tutto inconsapevole, ci mancherebbe.

rosalia_72 ha detto...

mah... a me papa Francesco piace molto, non riesco a detestarlo o guardarlo con sospetto come molti di voi fate. e dire "mi piace Francesco" non vuol dire implicitamente "non mi piace Benedetto", ogni papa ha il suo stile, il suo carisma, la sua storia, il suo carattere. perché un complimento per l'uno dev'essere per forza una critica implicita all'altro? per me non è così. posso dire di amarli tutti e due?

rosalia_72 ha detto...

e comunque ricordarsi di migliaia e migliaia di morti in quel mare non mi sembra populismo. non ci sono morti di serie A (italiani cattolici) e morti di serie B (immigrati musulmani).

Luisa ha detto...

Le manipolazioni ci saranno, eccome, e su diversi fronti, intanto ho acceso la tv, quel che ho visto all`altare e attorno all`altare mi è bastato ( i paramenti dei concelebranti sono in puro stile pieromariniano).
Siamo in pieno pauperismo e sciatteria liturgica.

Anonimo ha detto...

E' fuor di dubbio che questa iniziativa del Santo Padre (che ha una dimensione pubblica e politica fortissime, non è affatto una visita privata), come molte altre, al di là del suo valore di bene in sé per ogni persona che ne ricava grazie, sul piano della percezione pubblica si collochi sulla linea della politically correctness.
Facilmente procura il consenso del sistema dei media, altrettanto facilmente quello dei poteri costituiti e delle masse dominate.
La Chiesa come "ONG pietosa"; l'addomesticamento delle coscienze attraverso la "consolazione" buonista. La ri-legittimazione degli agenti politici che gestiscono il mercato dei flussi e i conflitti a monte.

Questa è una percezione indubbiamente di superficie, ma è innegabile che sia fondata. Più in profondità occorrerebbe verificare gli effetti autentici dei gesti papali, le novità che si determinano, in una parola le conversioni, anche in termini di indirizzi politici realmente innovativi. Oppure il consolidarsi degli squilibri e delle politiche che li alimentano.
La Chiesa Cattolica, infatti, non è nuova all'esperienza di stampella del potere costituito.

Al prossimo eventuale naufragio - che mi auguro non si verifichi mai - questa verifica potrà cominciare a farsi.
gianni