mercoledì 3 luglio 2013

Papa Francesco nella Festa di San Tommaso: Dio si incontra baciando le piaghe di Gesù nei fratelli più deboli

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47 commenti:

Luisa ha detto...

" Alcuni hanno creduto che il Dio vivente, il Dio dei cristiani noi possiamo trovarlo per il cammino della meditazione, e andare più alto nella meditazione. Quello è pericoloso, eh? Quanti si perdono in quel cammino e non arrivano. Arrivano sì, forse, alla conoscenza di Dio, ma non di Gesù Cristo, Figlio di Dio, seconda Persona della Trinità. A quello non ci arrivano. E’ il cammino degli gnostici, no? Sono buoni, lavorano, quello, ma non è il cammino giusto. E’ molto complicato e non ti porta a buon porto”.

“Altri – ha spiegato il Papa - hanno pensato che per arrivare a Dio dobbiamo essere noi mortificati, austeri, e hanno scelto la strada della penitenza: soltanto la penitenza, il digiuno. E neppure questi sono arrivati al Dio vivo, a Gesù Cristo Dio vivo. Sono i pelagiani, che credono che con il loro sforzo possono arrivare”. Ma Gesù ci dice che il cammino per incontrarlo è quello di trovare le sue piaghe:"


!?!
Ancora e ancora la divisione fra i i buoni e i cattivi, quelli che fanno tutto giusto e quelli che si sbagliano, secondo la visione in bianco e nero di Jorge Bergoglio.
Al diavolo i mistici, chi passa la sua vita in preghiera, chi medita, chi fa penitenza e agisce... conoscono Dio ma non Gesù Cristo!
Ma si può dire certe cose? Può dirle il Papa?
Sembrerebbe di sì.

Anonimo ha detto...

Spero che stavolta non voglia censurare, come talvolta ti succede, la mia modesta analisi.
Premetto che come cattolico prego, per dovere cristiano, per il Santo Padre (nella fattispecie Francesco). Mi permetto tuttavia di esporre alcune considerazioni frutto di un'onesta (magari discutibile) riflessione su alcuni aspetti recenti del suo pontificato.
1) ho apprezzato alcuni spunti omelitici su dottrina e teologia di Papa Francesco, ma espressi in forma frammentata e non organica, con il rischio che "si perdano per strada" e non sollevino un coinvolgimento emotivo e culturale di spessore;
2) non ho apprezzato la rinuncia alla residenza in Vaticano, come non ho apprezzato, in alcun modo, la tendenza, sui grandi problemi "non negoziabili" a lasciarne la gestione alle deboli e spesso insignificanti chiese locali nazionali (aborto, eutanasia, gay, adozioni); recentemente è persino dovuto intervenire Ruini, ormai anziano pensionato privo di alcun ruolo effettivo;
3) non comprendo perché dopo l'attentato a Woitila ci fu una blindatura (papamobile ed altro) per i Papi ed ora l'attuale (che non è solo un parroco, ma il capo della Chiesa) venga lasciato avvicinare senza sostanziali protezioni fisiche in tutte le pubbliche circostanze;
4) ho la netta sensazione (ma spero di sbagliarmi anche se non amo fare le rimozioni mentali di opportunità cristiana) che il papato stia assumendo contorni esageratamente demagogici, una versione cattolica del "peronismo";
5) sarà pure casuale, ma dopo che la Ministra Kienge aveva perorato la cittadinanza per i figli dei clandestini nati in Italia (jus soli) sono ricominciati ad arrivare massicciamente i barconi dei clandestini, che la chiesa con ipocrito lessico chiama "migranti"; ciò mi pare stia di nuovo accadendo dopo l'annuncia del viaggio del Papa a Lampedusa, viaggio che come primo della serie papale, non mi sembra(ma posso sbagliarmi, anche se questa è la mia onesta percezione)il più importante e il primo da fare in questo periodo storico, gravato dalla dismissione della fede in tutta Europa. C'è anche demagogia? Forse un po' si! Ma il peso della demagogia migratoria grava sulle spalle dei disastrati contribuenti italiani (navi, aerei, eliccotteri, capitaneria di porto, ospedali, vigili del fuoco, protezione civile, polizia, carabinieri, guardie varie e chi più ne ha più ne metta), con costi pesantissimi.
Il vice-sindaco di Lampedusa, qualche giorno or sono, ha detto che di tutti quelli che entrano clandestinamente in Italia (ed a Lampedusa) solo il 10% viene per cercare un lavoro onesto; gli altri utilizzano "a sbafo" il sistema sociale italiano, per loro e per molti loro parenti in Italia ed all'estero". Qualcuno di questi (tra i maschi), è inutile nasconderlo, me lo asseriva recentemente anche un onesto cattolico di lungo corso, per "facilità predatoria con le donne", non castigate nel vestiario e nei comportamenti come in certi paesi islamici.
Per un albergo utilizzato per l'ospitalità ai clandestini nella mia città, i contribuenti italiani, da un anno e mezzo devono sborsare (tramite il fisco) 48 euro giornalieri per clandestino.
Mi auguro che l'uscita di Lampedusa non comporti l'arrivo di altre decine di migliaia di clandestini che gravino sul nostro già dissestato sistema sociale, mentre i lavoratori italiani licenziati dalle imprese italiane, per la crisi economica, soffrono di fame e di inedia con le loro famiglie e lo stato non si preoccupa granché di loro. L'importante, in quessto paese, per i governanti e per la Chiesa, è assistere i clandestini; gli italiani se la svanghino da soli, ce si riescano!
Se questa non è demagogia, cos'è, Un Vangelo strabico?

sam ha detto...

Assurdo... un Papa che dà un colpo di ramazza alla via contemplativa e mistica della Chiesa.
Ed è come negare in un colpo il Magistero infallibile che ha canonizzato tanti santi che hanno amato e baciato le piaghe di Cristo in Lui e nella Santa Eucaristia chiudendosi nella preghiera, mortificazione e penitenza di una clausura.
Hai ragione Luisa, lo dico da cattolica consacrata nella vita attiva, che ha medicato tante piaghe dei poveri... queste parole sono gravissime.
Qualunque missionario sa che non potrebbe nulla senza la preghiera dei contemplativi a suo supporto!
Con altri amici ed amiche avevamo già intuito che c'era qualcosa che non andava, ma così il pensiero del Papa si fa esplicito e - lo ripeto - personalistico e grave.
Ma è mai possibile che non intervengano vescovi, teologi... che nessuno dica niente ?!

Ci salvi il Signore!

Luisa ha detto...

Scusatemi se insisto ma sono basita.
Giovanni Paolo II aveva voluto un Monastero di suore in clausura in Vaticano , forse che il monachesimo, la clausura sono cattivi cammini?
Forse che chi passa la sua vita in preghiera non conosce Gesù Cristo?
Non esistono più, accanto alle Opere di Misericordia corporali, anche le Opere di Misericordia spirituali?
Forse che le preghiere delle monache di clausura non servono più a niente? Anche loro non sono su un cammino giusto, ma pericoloso!?!

Questo diceva una delle suore di clausura Visitandine che viveva nel Monastero Mater Ecclesiae:

"La persona che prega e che lo fa per vocazione, come siamo noi, non fa altro che essere questo testimone e questo portare Dio all’uomo e l’uomo a Dio. E’ per questo che il Santo, cioè la persona che è in relazione con Dio, la persona che prega è una persona luminosa, come è luminoso lui, come lo è sempre stato."( si riferiva a Papa Benedetto)

E ancora :

D." – Benedetto XVI ha dedicato molte catechesi proprio alla preghiera, la definisce “un modo per aiutare chi ci è vicino ad entrare nel raggio luminoso della presenza di Dio” …

R. – E’ esattamente così. Infatti, quando una persona vive a contatto con il Signore, non è mai solo per se stesso. Il Signore prende possesso di questa persona, e ne prende possesso – tra l’altro – in tutte le dimensioni: non solo quella spirituale, ma anche nella dimensione umana. Ed è questo che fa sì che la luce si irradia all’intorno. La persona che prega attrae, nella luce di Dio, e trasmette la luce di Dio: diventa un punto luminoso."


E mi ricordo e vi ricordo quel che disse Benedetto XVI il 19 novembre 2006 all`Angelus:

"È un'occasione quanto mai opportuna per ringraziare il Signore per il dono di tante persone che, nei monasteri e negli eremi, si dedicano totalmente a Dio nella preghiera, nel silenzio e nel nascondimento."

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2006/documents/hf_ben-xvi_ang_20061119_it.html




Raffaella ha detto...

Dobbiamo ammettere che quel passaggio lascia davvero sconcertati per usare un eufemismo.
R.

giovanna ha detto...

Scusate, ma a me sembra che papa Francesco si riferisca ad 'alcuni sbagli' compiuti nel corso della storia della Chiesa, in particolare parla di gnostici e pelagiani, non dunque mistici e contemplativi.

Anonimo ha detto...

bé, Gesù era uomo d'azione, e anche piuttosto controcorrente per i tempi. non era solo misticismo e preghiera, anzi.

Luisa ha detto...



" Scusate, ma a me sembra che papa Francesco si riferisca ad 'alcuni sbagli' compiuti nel corso della storia della Chiesa, in particolare parla di gnostici e pelagiani, non dunque mistici e contemplativi."

Non si riferisce affatto al passato, non è la prima volta che Papa Bergoglio si serve, in una delle sue omelie mattutine, di quei termini "gnostici" e "pelagiani" per classificare e categorizzare quei cattolici che non quadrano con la sua personale visione del buon cattolico.

laura ha detto...

Non facciamo lo stesso errore che è stato fatto con Papa Benedetto. Non son in sintonia con papa francesco, ma son sicura che creda nel valore dela contemplazione e della preghiera anche se parla in modo un po' involuto

Anonimo ha detto...

Carissime e carissimi amici,
forse non tutti conoscete la lettera che l'allora card. Bergoglio scrisse ai 4 conventi di suore di clausura carmelitane per metterle al corrente e chiedergli preghiere per l'imminente aprovazione della legge sui motrimoni gay in Argentina.

Potete trovare info in questi link:

http://www.tempi.it/cosa-pensa-papa-francesco-di-matrimoni-e-adozioni-gay-e-linvidia-del-demonio#.UdQStDumHkJ

http://www.tempi.it/papa-francesco-non-ha-mai-detto-si-alle-unioni-gay-ne-alle-unioni-civili-come-male-minore#.UdQSoTumHkI

Se mi permettete una piccola osservazione, mi pare che qualcuno è troppo frettoloso in generalizzare ed attribuire linee di pensiero a papa Francesco, prendendo spunto da qualche frase, a volte fuori contesto e senza conoscere aver letto molto delle sue omelie e discorsi, anche precedenti all'elezione a Sommo Pontefice...

Grazie!
Diego

Anonimo ha detto...

Gesù è molto di più! Gesù è vero Dio e vero Uomo! Le due cose non possono essere scisse.
Alessia

Anonimo ha detto...

Il limite allora è di chi non riesce a capirlo? Non dovrebbe essere lui a parlare in modo da non poter essere frainteso?
Alessia

Luisa ha detto...

Se si rivolge a me, Diego, io prendo le parole di papa Bergoglio, non invento niente, non estrapolo, e non tronco.
Quel che ho ripreso lo ha detto, sono parole ancora una volta durissime, con una visione in bianco e nero.
Non devo aver bisogno come cattolica di dover andare a cercare altre esternazioni del Papa, dette quando era vescovo, per passar sopra e non dare importanza a parole che non possono giustificare
un eventuale italiano imperfetto, o, in altri casi, per spiegare i suoi silenzi.
Del resto non è la prima volta che Papa Bergoglio si serve dei qualificativi di "gnostici" e "pelagiani" per descrivere i cattolici che, secondo lui, hanno "tout faux"!

Le Ali dell'Angelo ha detto...

ciò che ha detto da arcivescovo non conta.
ora deve parlare da papa.
a volte ho come l'impressione che occorra un manuale per capire ciò che vuole dire il papa nelle sue omelie mattutine.
è il rischio dell'estrapolazione di frasi invece della trascrizione del testo.
non è colpa nostra.

Fabiola ha detto...

Anch'io sono convinta che papa Bergoglio non disprezzi affatto la preghiera e il silenzio dei contemplativi e, tantomeno, li scambi per pelagiani o gnostici.
Purtroppo, però, le sue parole, in un italiano approssimativo e a ruota libera, CONSENTONO ANCHE QUESTA INTERPRETAZIONE. Non solo la consentono ma confermano coloro che ritengono del tutto inutili queste vocazioni nella Chiesa. E ce ne sono tanti, credetemi.

Anonimo ha detto...

E quell'altro Tommaso, da Kempis, al rogo?

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
a te che sei stata tanto gentile nei miei confronti e tanto equilibrata in tanti dei tuoi commenti, rivolgo una domanda che mi lascia un po' perplesso:

Ho letto che qualcuno critica a papa Francesco un'approccio alla realtà in bianco e nero... come se per lui non esistessero le sfumature di grigio.

Ma qui, tanti commenti sembrano peccare proprio di questo stesso atteggiamento. Sembrerebbe che tutto quello che ha detto e fatto papa BXVI sia lodevole, buono e sante... e tutto quello che fa o dice papa F, il contrario... (e tu sai bene quanto io stimi e voglia bene papa Ratzinger!).

Mah... Non sarà il caso che tutti ci facciamo un esame di coscienza, magari rimeditando il brano di Lc 6,39-42?

Grazie anticipate, Raffaela!

Con vero e profondo affetto fraterno per te e per tutti quelli che scrivono in questo blog,
Diego

Raffaella ha detto...

La discussione e' sempre sana e serve a chiarire i dubbi di molti.
E' innegabile che a volte le omelie del mattino crei qualche problema anche perche' non c'e' la trascrizione integrale.
R.

Anonimo ha detto...

L`omelia di oggi fa il paio con quella del 27 giugno, quella dei "gnostici", superficiali che vivono "galleggiando sulla superficie della vita cristiana", e dei “pelagiani” rigidi che hanno "uno stile di vita serioso e inamidato", che "guardano il pavimento" e che "pensano che per essere cristiano sia necessario mettersi in lutto, sempre”.
P.

Anonimo ha detto...

Il card. Bergoglio alle suore carmelitane di Buenos Aires:
"(...) mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina..."
Da queste poche righe si può capire il pensiero e la stima di papa Francesco per la vita contemplativa...
Diego

gemma ha detto...

Probabilmente il Papa si riferiva non ai contemplativi dei monasteri, ma a quelli che Signore Signore e poi sono tutta forma senza carità. Siamo sinceri, non è che non ce ne siano tra i ferventi cattolici

Anonimo ha detto...

Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
(Lettera di San Giacomo Apostolo)

Luisa ha detto...

Diego, scrive:
"Ho letto che qualcuno critica a papa Francesco un'approccio alla realtà in bianco e nero.."

Quel qualcuno sono io, dunque le rispondo volontieri che basta leggere le omelie di Papa Bergoglio, anche il discorso alla Diocesi di Roma ( se non le ha tutte c`è un sito che le riporta giorno dopo giorno) per constatare quanto frequente sia la sua divisione-categorizzazione tra buoni cattolici che fanno tutto giusto, che escono da sé, dalle sacristie, dalle parrocchie, e scendono in strada per andare alla periferia e tutti gli altri che non sto qui a ricordare come sono stati etichettati.
È questo che chiamo visione in bianco e nero.

nicoletta ha detto...

Raffaella, del brano in questione c'è sia la trascrizione sia il video (sul sito della radio vaticana, durata 4:52). Personalmente non trovo che si presti a particolari fraintendimenti, specialmente all'ascolto. Sono invece colpita dal fatto che nessuno dei commentatori abbia citato o dato attenzione alle parole che seguono. Perciò trovo che l'osservazione (e l'invito alla meditazione) di Diego abbia più di qualche fondamento...

Anonimo ha detto...

Grazie, grazie a tutti ed in particolare a chi ha risposto ai miei post.
Il dialogo ed il confronto mi aiutano a capire di più gli argomenti trattati e - nonostante la virtualità di un blog - a capire di più ognuno/a di voi e dei vostri commenti.
Grazie ancora!
Diego

Francesco ha detto...

... e così ci ritroviamo a commentare le parole di un'omelia pronunciata da un Papa ad una messa feriale alla quale hanno assistito una decina di persone. E pensare che secoli fa i cattolici vivevano senza neanche sapere il nome del Papa regnante...

Ma quale crisi, ma quale deistituzionalizzazione del Papato?!?!? Il realtà oggi il Papato è più forte che mai, Papa Francesco esercita un'influenza che un Bonifacio VIII se la sognava! Prova ne è il fatto che ci ritroviamo a fare delle vere e proprie quaestiones theologicae su una banalissima omelia feriale.

sam ha detto...

Sono mesi che alcune di noi seguono dapprima con molta prudenza e deferenza e poi via via con sempre maggiore proccupazione la linea teologica di questo Papa, per come appare dalle sue omelie mattutine e da alcuni pronunciamenti più importanti.
Se ci interessasse giudicare la sua persona, ma non è certo questo che vogliamo, forse sarebbe rilevante conoscere gli scritti del Card.Bergoglio, ma a noi interessa comprendere il suo messaggio da Pontefice, che poi, anche se le omelie in stile "pastiche" (v.Magister) di Santa Marta sono state derubricate dalla stessa Santa Sede, va in qualche modo a costituire il suo Magistero.
Ora, avendo noi seguito molto attentamente i pronunciamenti e i silenzi del Papa ed avendo individuato in questi alcune costanti ed alcuni messaggi comunicativi ridondanti in forte discontinuità non solo col Magistero del Predecessore, ma con l'intera tradizione ecclesiale cattolica, esprimiamo perplessità e preoccupazioni su questi, non sul pensiero e la spiritualità personale del Papa.
Chi ha seguito qui e sul blog di mic le nostre riflessioni, sa che ci siamo sempre sforzate di sfuggire pregiudizi ed estrapolazioni. Ora parlo solo per me e dico che vorrei tanto che chi mi contesta potesse confutare i miei timori argomentando la sua posizione con altri pronunciamenti di Papa Francesco. Invece vedo che ogni volta non mi si oppongono che argomenti legati all'attività del Card. Bergoglio e questo non ha senso dal momento che oggetto di analisi non è la sua persona, ma il suo magistero pontificio.

Luisa ha detto...

"Papa Francesco esercita un'influenza che un Bonifacio VIII se la sognava!"

Francesco, potrei chiederle di descrivermi quel che lei chiama "influenza" di Papa Bergoglio?

Non penso che uno dei suoi tratti sia il fatto che commentiamo le sue omelie mattutine, che sono ignorate dall`immensa maggioranza dei cattolici, qui lo facciamo, perchè qui sono pubblicate, perchè il Vaticano ha deciso di renderle pubbliche dopo averle filtrate.
E visto il linguaggio del Papa, forma e sostanza, visto la quantità di materiale, chi vuole, chi ha un interesse a farlo, chi ha voglia di farlo, reagisce, tutto qui.
E che cosa le permette di dire che oggi il Papato è più forte che mai? In che cosa consiste per lei quella forza?

Anonimo ha detto...

Ciao Sam,
scusa la mia ignoranza.
Non sono italiano e apprezzo questo blog anche se lo ho conosciuto non da molto tempo.
Invece non conosco il blog di mic che tu accenni. Mi potresti dire quale è il link?
Grazie!

Anonimo ha detto...

E' lodevole l'intento di tanti nuovi postanti da poco entrati in questo blog,ma temo che l'ottimismo sia un tantino esagerato,la CC e il papato non godono affatto di ottima salute e la barca di Pietro assomiglia sempre di più al Titanic,illudersi fa più male che affrontare la realtà ad occhi aperti,Ratzinger non se n'è andato a cuor leggero per lasciare il posto,la chiesa sta affondando sotto il peso dei suoi peccati,dei religiosi e di noi fedeli,l'orchestra suona motivetti allegri, ma l'iceberg è vicino,molto di più di quanto non si voglia far credere,di qui le perplessità e i timori di gran parte dei bloggers abituali,peraltro molto pacati ed educati nelle espressioni,anche grazie al filtro della webmistress,se non si possono esprimere pareri contrari a questo clima di euforia sproporzionata,allora ci autocensureremo prima che lo facciano altri.Upside down.

Fabiola ha detto...

Cattolici e politica: dualismo in evoluzione.
A questo link un esempio delle interpretazioni che questo Pontificato, nel modo con cui i media lo amplificano, permette.
http://www.estense.com/?p=312870

Non sto dicendo che questa sia l'intenzione del Papa, sto dicendo che questo tipo di strumentalizzazioni sono all'ordine del giorno.
Leggere per credere.

sam ha detto...

Gentile Anonimo,
il blog di Mic si chiama 'Chiesa e post concilio'.
Vorrei precisare che mentre qui - se la padrona di casa me lo concede - mi sento di casa, provenendo ab origine dall'esperienza appassionata degli amici di Papa Ratzinger, nel blog di Mic sono solo una "passante" [a proposito, Raffa, che fine ha fatto il nostro passante? ci mancano i suoi arguti contributi], perchè non ho preparazione, nè passione, nè tempo sufficienti per approfondite discussioni sulla teologia pre e post concliare.
Con Mic, che ho conosciuto qui, ci siamo però trovate a ragionare e convergere sulla valutazione di alcune affermazioni ripetitive di Papa Francesco, io in modo più intuitivo, lei in modo teoretico.
Chiedo scusa a Raffaella se ho parlato di un altro Blog, ma sono sicura che non ne avrà a amale perchè siamo tutte amiche, tutte ammiratrici di Benedetto XVI e tra i due blog mi pare via sia storicamente una certa osmosi e molto rispetto.

Anonimo ha detto...

STUPENDO:
IL PRIMO CARTOON DEDICATO A PAPA FRANCESCO

Per aiutare più gente a conoscere la vita di Papa Francesco un gruppo di giovani cattolici ha pubblicato sul proprio portale, Catholic-link, un video tradotto in 15 lingue dal titolo “Conosci Papa Francesco”.

In quattro minuti il simpatico cartone animato racconta brevemente i momenti principali della vita di Jorge Mario Bergoglio.

“Questo progetto – dicono gli autori del cartoon – ha richiesto la generosità e la collaborazione di un gran numero di persone. E’ stato molto emozionante vedere così tanti giovani cattolici impegnati in questo servizio a Papa Francesco e alla Chiesa. Per tutti noi, è stato un momento per ricordare e apprezzare la meraviglia di una fede universale che è davvero in grado di parlare tutte le lingue e di raggiungere tutte le nazioni”.

BUONA VISIONE A TUTTI!!!
http://www.youtube.com/watch?v=XHQjCL9dnQs&feature=youtu.be

Anonimo ha detto...

Due cosine...
Penso che per capire l'eloquio del Bergoglio sia importante non solo leggere suoi libri (se non conosco qualcuno cerco di farlo, di norma), capire che è sudamericano (ergo: lontanissimo dalle impostazioni e dalle categorie di espressione "europee"), ma anche sapere che normalmente i gesuiti insistono molto su concetti-base, ripetendoli fino a spaccare le orecchie degli ascoltatori. Personalmente non resto basita dal suo modo di parlare e da quello che dice. Non penso proprio intenda fare categorie di "buoni" e "cattivi" come a scuola, solo evidenziare che "cammini" parziali non portino alla conoscenza profonda del Cristo Dio fatto Uomo. La missione dei contemplativi potrebbe sembrare esclusa dalle preferenze del Papa argentino, ma non penso intenda questo. La vita claustrale, attraverso la preghiera, raggiunge Dio per "intercedere" per gli uomini (almeno questo mi è sempre sembrato di capire) e ciò Bergoglio non può non saperlo. Del resto i gesuiti pregano da soli e lui stesso fa molta meditazione. Qualcuno che lo conosce dai tempi di Baires lo definisce addirittura "mistico". Magari non è proprio così, ma attenzione a non rimanere intrappolati nelle apparenze di un modo di esprimersi e di argomentare, sempre frutto del background umano e spirituale dell'uomo, chiunque egli sia.
Paola

Francesco ha detto...

Per l'anonimo delle 17:48.
Mi scusi, ma lei è cattolico? Perchè dalle sue parole evinco una totale mancanza di speranza, che, ricordiamolo, è una delle tre virtù teologali. Una virtù importantissima per ogni cristiano, tant'è che il buon Benedetto XVI ci scrisse un'enciclica. E' inutile perdere la speranza (e forse anche la fede) piangendo per lo stato di salute della Catholica, perché di certo nè io, nè lei, nè il Papa (chiunque egli sia) potrà salvarla.

«Noi siamo soltanto, parola di Vangelo, dei servi, per giunta inutili. Non prendiamoci troppo sul serio, siamo unicamente strumenti e, in più, spesso inefficaci. Non arrovelliamoci, dunque, per le sorti della Chiesa: facciamo fino in fondo il nostro dovere, al resto deve pensare Lui»

Francesco ha detto...

Carissima Luisa, il Papato oggi è più forte che mai perchè le parole del Papa non risuonano più solo tra le volte della Basilica di san Pietro, ma grazie ai mezzi di comunicazione si riverberano in tutto l'orbe cattolico. Volente o nolente, oggi anche il parroco della più sperduta parrochia non può non prestare attenzione a quello che fa e dice il Papa. Grazie ai media l'influenza del Papato raggiunge immediatamente tutta la Chiesa.
La forza del Papato dunque, secondo me, consiste nel fatto che oggi il Papa si rende in un certo qual modo presente anche nella vita della Chiesa locale. Al semplice fedele basta accendere il computer o la tv per sapere le ultimissime da Roma; considerando il fatto che una volta a stento si sapeva il nome del Papa, questo è un fatto di non poco conto.
Lei forse obietterà il fatto che una volta il Papato era forte perchè rispettato e obbedito dal clero, facendone una questione di disciplina. Ma non è così, ci sono sempre stati vescovi e preti disubbidienti (mai sentito parlare, ad esempio, del gallicanesimo?), e sempre ci saranno.
Perchè il Papa non regna attraverso la coercizione (ci provò Bonifacio VIII, e finì schiaffeggiato, e dopo la sua morte iniziò la cattività avignonese); il Papa regna in gran parte grazie alla persuasione, grazie al prestigio e all'influenza derivanti dalla sua altissima carica, e in questo senso i moderni mezzi di comunicazione offrono al Papa potenti strumenti impensabili solo un secolo fa.

Anonimo ha detto...

Peccato che questi potenti strumenti siano serviti a distruggere e a passare sotto silenzio quando non a strumentalizzare negativamente insegnamenti profondi di un fine teologo qual è Benedetto XVI, e ora invece servano ad amplificare il cristianesimo in pillole frammentario e suscettibile di interpretazioni plurime del parroco di santa Martaw.
Io non ho preconcetti, non conoscevo Bergoglio, ma fi dai suoi primi atti e detti è stato per me un enigma sotto certi aspetti e fonte di interrogativi e di timori sotto altri, che ancora attendono risposte definitive.
Mi chiedo cosa resti alla gente dellamelassa mediatica imperversante se non una "immagine" in qualche modo costruita, anziché la "potenza del papato", banalizzato e diluito non solo dal rifiuto dei simboli, che non è cosa insignificante, ma dalla quotidiana banalizzazione di una funzione e di un primato di ordine teologale che Cristo Signore ha affidato a Pietro e non a una struttura democratico-amministrativa.

Luisa ha detto...

Scrive Francesco:

"Al semplice fedele basta accendere il computer o la tv per sapere le ultimissime da Roma; considerando il fatto che una volta a stento si sapeva il nome del Papa, questo è un fatto di non poco conto."

"Volente o nolente, oggi anche il parroco della più sperduta parrochia non può non prestare attenzione a quello che fa e dice il Papa. Grazie ai media l'influenza del Papato raggiunge immediatamente tutta la Chiesa."


!?!

Dunque per lei la forza del papato è la forza mediatica?
A parte che non ho bisogno di ricordarle come i media hanno trattato Benedetto XVI e come stanno esaltando Papa Bergoglio, così, giusto per dire la loro onestà e integrità,
a parte dirle che fuori dall`Italia del Papa non se ne parla ogni giorno come da voi in Italia,
a parte che se i sacerdoti, i parroci, i vescovi e ancor più sù, obbedissero al Papa e subissero la sua influenza lo sapremmo, e che è invece l`esatto contrario che succede, sanno, per sapere sanno, ma fanno di testa loro,
come si può pretendere che il Papato è forte e che la sua l'influenza raggiunge immediatamente tutta la Chiesa. perchè i media ne parlerebbero e che la rete dà accesso alle "ultimissime di Roma"!
Che forza è quella che resta in superficie, che scivola come l`acqua sulle piume di un`oca, che forza è quella di un Papato se non conferma, se non rinforza la Fede dei cattolici?
Quale deve essere la potenza del Papato?
Da quando i media fanno circolare a grande velocità le info lei ha osservato un rinforzamento della Fede o, malgrado quella diffusione, assistiamo ad una drammatica apostasia della Fede?

Quel che è vero è che un cattolico che non vive in Italia e VUOLE essere al corrente dell`attività del Papa, del suo Magistero, può farlo grazie alla rete, è quel che ho fatto con Benedetto XVI perchè dalle mie parti quel che viene da Roma è occultato o contestato, perfino dal clero.
Dunque è malgrado i media, malgrado la disobbedienza del clero, sovente grazie all`iniziativa di giovani blogger cattolici impegnati, che all`estero possiamo avere accesso ad un`informazione corretta.
E quando l`abbiamo, non è che riusciamo a farla passare a chi della "forza del Papato", della sua "influenza", che lei Francesco sembra dar per certe, non sa che farsene, anzi le rigetta.

Francesco ha detto...

Ultimamente si sta registrando un ritorno a quel tradizionalissimo sacramento che è la confessione. Certo in molti sono tornati al confessionale regnante Benedetto XVI, ma molti altri ci sono tornati perché colpiti dalle parole di Francesco (arrivate a loro attraverso i mezzi di comunicazione).
Questo mi sembra già un buon inizio...

Poi, se proprio volete saperlo, anche a me certe cose che fa l'attuale Papa mi lasciano perplesso, ma non per questo mi arrovello e mi lascio andare alla disperazione.
È il Signore che s'è scelto questo vicario, e allora che ci pensi Lui.

Anonimo ha detto...

grazie sam per le indicazioni del blog di mic! L'argomento m'interessa, cosi potrò approfondire un po'...

Anonimo ha detto...

@Francesco,sono l'anonimo delle 17.48,ho un nick,forse non l'ha notato,Upside down,che riflette il mio sentirmi in questa chiesa cattolica in cui ero tornato dopo lunghi anni grazie all'incontro con una persona,un uomo ed un papa straordinario per me,Benedetto XVI,da lui ho appreso tantissimo e la sua rinuncia mi ha spiazzato e sbalzato via dall'idea che mi ero fatto,con tanta fatica, della mia nuova realtà,ora,non vi tedierò col raccontare che questo papa francesco oltre a non suscitare in me alcun entusiasmo,mi lascia assai perplesso per certe sue uscite,sia dialogiche che comportamentali,mi fa piacere che altri tornino grazie a lui e ne siano gratificati,ma non io,mi spiace,sarò pessimista,ma ho espresso il mio pensiero, opinabile,ma credo non offensivo nei riguardi di alcuno.Upside down.

Francesco ha detto...

Carissimo UpsideDown, il problema non è avere fede in un Papa, che può piacere o non piacere; il problema è avere fede in Cristo. Mi fa molto piacere che tu ti sia riavvicinato alla Chiesa grazie a Papa Benedetto, ma essere cristiani cattolici non significa essere "fan" di un Papa, ma credere in Cristo, e vivere pertanto nella sua Chiesa.
La grandezza di Ratzinger è proprio la sua fede incrollabile nel suo Signore. Ne è esempio proprio quella sua citazione che ti ho riportato più su.


"Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l'uomo a tu per tu, in un rapporto d'amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c'è l'evento dell'incontro tra l'uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un'etica, è avvenimento dell'amore, è l'accogliere la persona di Gesù. Per questo, il cristiano e le comunità cristiane devono anzitutto guardare e far guardare a Cristo, vera Via che conduce a Dio."
Benedetto XVI

gemma ha detto...

Giustissimo quel che dici Francesco ma un po' ti contraddici, fai la morale ad upside down e alla sua fede e poi cadi anche tu nell'errore dei confessionali pieni o dei ritorni alla fede per le parole di Francesco. Anche quest'ultima, peraltro cosi media dipendente, non è detto che sia proprio fede in Cristo.

Anonimo ha detto...

Ringrazio Gemma per il supporto,vede,Francesco,la fede: o ci si nasce con una fede incrollabile,come BXVI,o la si scopre attraverso una persona che ti trasmette quel quid che ti fa venire la voglia di approfondire la conoscenza di Cristo,la ragionevolezza di qualche cosa di inspiegabile razionalmente,credo ut intellegam,ora io nel mio doloroso e non facile percorso di ritorno, avevo Ratzinger e le sue parole che mi davano un punto di riferimento,un qualchecosa con cui confrontarmi a muso duro,limando l'orgoglio ed altre imperfezioni caratteriali,tutto questo con francesco non c'è,non è questione di essere'fan'(che brutto termine!)di un papa o di un altro,è che le parole di uno ti scendono dentro,quelle di un altro ti scivolano addosso,tutto qua,se avessi la fede granitica di BXVI,non starei qui a macerarmi,la fede o è un dono innato,o è una conquista difficilissima.Upside down.

Francesco ha detto...

Carissimo UpsideDown, prima o poi, il pontificato di Benedetto XVI sarebbe dovuto finire. Ma sono convinto che tutto ciò che aveva da dirci, ce l'ha detto.
Benedetto XVI ha lasciato alla Chiesa una grande e preziosa eredità spirituale, che sarà sempre a disposizione di tutti.
Continua pure ad approfondire la figura e le opere di Papa Ratzinger, e non crucciarti più di tanto se l'attuale Papa non ti entusiasma come vorresti.
La Chiesa offre come modello ai suoi figli una mole sterminata di santi, ma non è obbligatorio entusiasmarsi ed appasionarsi ad ogni santo: c'è chi è più devoto a santa Rita, chi a sant'Antonio, chi a san Domenico, chi a san Francesco, e così via. Ed è perfettamente legittimo. Così come è perfettamente legittimo sentirsi "più in sintonia" con un Papa rispetto ad un altro. Non c'è nulla di male.
L'importante è che alla fine tutto e tutti convergano a Cristo.

Anonimo ha detto...

Grazie,Francesco,il mio santo di riferimento è Thomas More.Upside down.

Francesco ha detto...

Io ho diversi santi cui faccio riferimento, tanto per citarne due, san Tommaso d'Aquino e santa Caterina da Siena. Li conobbi per la prima volta attraverso i romanzi di Louis de Wohl, che già che ci siamo ti consiglio caldamente: sono romanzi assai piacevoli da leggere, ed anche corroboranti per la fede.