domenica 15 settembre 2013

Mons. Tobin di dice "deluso" da Papa Francesco. L'indignazione di Winters

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa.
Due annotazioni: innanzitutto il coraggio di Mons. Tobin, dote rarissima ormai soprattutto fra i vescovi e piu' in generale fra gli uomini di chiesa.
In secondo luogo mi diverte moltissimo notare come il mondo giri in senso contrario rispetto a sei mesi fa.
Regnante Papa Benedetto, erano i giornalisti ad andare a scovare vescovi e cardinali disposti a criticare il Pontefice. Non era difficile trovarli: visto il "coraggio" di certi personaggi non c'era da stupirsi per il fatto che attaccassero il Vicario di Cristo: la cosa era chic, politicamente e mediaticamente corretta e soprattutto valeva il plauso incondizionato dei salotti buoni.
Ora invece? Se un vescovo, educatamente e con rispetto, osa muovere una critica al Papa regnante, ecco che scatta immediatamente la difesa d'ufficio non solo dell'apparato ecclesiastico ma anche, e soprattutto, dei mass media. Emblematica la frase di Winters sulla risposta potente della gente. Piace molto questo plauso incondizionato del mondo ma siamo proprio sicuri che sia un bene?

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre più l impressione che alcuni elettori americani di Bergoglio pensassero a lui come ad un gesuita stile fr.Fessio .Fessio allievo di ratzinger vive completamente isolato dai gesuiti americani di cui non condivide le posizioni liberali.lo avrebbero già espulso dall ordine ma é allievo e amico di ratzinger e non si può.
Anche father z é caduto in quel tranello. Dopo l elezione di papa Francesco diceva che Bergoglio era detestato dai gesuiti liberali che tengono sulle scrivanie la foto di arrupe e lo considerano un santo. Ora basta fare un giro sul web per vedere come Bergoglio sia da loro amato.é già per due volte Francesco é andato a visitare la tomba di Arrupe e per tre volte ha espresso la sua ammirazione per lui. Ultimamente ha anche definito il card Martini un grande padre di tutta la chiesta.


Unbekannt ha detto...

Una sola annotazione. Bisogna distinguere questo Tobin (Vescovo di Providence):

http://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Joseph_Tobin


dall'altro Tobin (un pò più noto, almeno da noi) .. :

http://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_William_Tobin

Arcivescovo di Indianapolis, e già Segretario della Congregazione per i Religiosi.

rosalia_72 ha detto...

tutti i papi sono stati criticati, Giovanni XXIII è stato massacrato da certi ambienti ai suoi tempi, col plauso di altri ambienti che lo vedevano quasi come un eretico. non parliamo poi di GP2, critiche che ancora sono più vive che mai, nonostante la canonizzazione. e vogliamo parlare di Paolo VI? io lo considero quasi un martire. quindi la cosa non mi tange minimamente, è normale.

Luisa ha detto...

Ho messo in link ieri un articolo di Rodari (tanto per cambiare da vatican insider...), è emblematico del delirio papolatrico che si è impadronito dei commentatori di "cose vaticane".
Chi prima sputava sulla Chiesa e su Benedetto XVI, chi faceva le sue prime pagine con gli scandali della Chiesa, oggi applaude, incensa, ogni parola e gesto del suo successore, sembrerebe quasi che là dove solo sei mesi fa c`erano sporcizia e scandali, oggi c`è pulizia e purezza, chi puntava un dito accusatore reclamando sanzioni e condanne, oggi tace.
Se dovessimo seguire i diktat mediatici, se dovessimo avere un pensiero abbastanza debole per farci influenzare dai loro peana, potremmo credere che da una Chiesa matrigna, lontana, fredda e indifferente verso i poveri e gli ultimi, siamo passati ad una Chiesa madre, chioccia calorosa e vicina, da una Chiesa che non ispira fiducia, chiusa e assediata( Parolin dixit)ad una Chiesa aperta che comunica fiducia(Rodari diixit), insomma da una Chiesa sporca, piena di problemi e antipatica, siamo passati ad una Chiesa clean e simpatica al mondo!

Certo è che se il criterio di valutazione è la simpatia del mondo potremmo dire che la Chiesa scoppia di salute, se invece altri sono i criteri per valutare la salute della Chiesa, allora molto rapidamente, se si è in buona fede e onesti intellettualmente, non potremmo che dire che i problemi della Chiesa sono tutti lì, non sono spariti, non è sparito lo scempio dottrinale e liturgico, non è sparita la ribellione del clero,anche se oggi sperano che papa Bergoglio rivoluzionerà la Chiesa nel senso delle loro rivendicazioni.
Ma chi lo dice?
Chi ha il coraggio di ricordare che tutto quel che brilla non è oro?
Chi osa dire che certe parole o assenza di parole, certi gesti di papa Bergoglio possono, in chi ha una coscienza rettamente formata, porre problema?
Non certo i vescovi troppo felici di approfittare dell`"effetto Bergoglio", non certo i media troppo occupati a tentare di trovare nuove parole per alimentare il loro peana.
E se qualcuno osa rompere l`armonia di quella musica dolce e suadente, se non aderisce al pensiero unico e osa esprimere dubbi e perplessità, subito si fa bacchettare, che egli sia un vescovo o un semplice fedele, così vanno le cose in questa Chiesa così misericordiosa e accogliente, o ti allinei o ti diranno, come minimo, che sei condizionato da pregiudizi nostalgici( dixit un noto vaticanista).
Per rispondere alla domanda che poni, cara Raffaella, no,il plauso incondizionato del mondo non è un bene, è volubile e effimero come lo sono spesso le emozioni, lo è ancor meno quando è orchestrato da chi aspetta, spera, conta sulla "rivoluzione bergogliana", non lo è perchè quel plauso non è incondizionato, è condizionato.

mariateresa ha detto...

mi chiedo come abbiamo fatto a non capire da certi segnali immediati qual era il disegno. Pensate a Vaticaninsider che sembrava Il Gazzettino del dissenso e ora sembra il giornalino gli Amici di padre Lombardi con tanto di veline esplicative che fissano e argomentano la linea. Anche Rodari ebbe una trasformazione simile, parlava solo di dissenso, i lettori glielo fecero notare e lui specificò che non era un apologeta e tolse i commenti poi salutò tutti per Repubblica dove il mestiere dell'apologeta non sembra fargli più tanto schifo.
Se ripenso a certe cose mi meraviglio di essere stata così rinco da non capire. Solo Magister ha resistito e lo accusano del metodo Boffo e di essere una gente della vecchia curia. Parliamoci chiaro, amici: siamo al manicomio sovietico.

mariateresa ha detto...

va da sè che se qualche altro vescovo, prete o sacrestano osasse seguire le orme di Tobin diventerebbe egli stesso ipso facto "un agente della vecchia curia".

Anonimo ha detto...

Beh,almeno non canta nel coro di peana che inonda il mondo da 6 mesi in qua,coraggioso,visti i conmmenti sotto....una news su bergoglio,pare stia male e quindi dovrebbero arrivare dall'argentina medici di sua fiducia,anche un esperto in agopuntura legatissimo a lui,non so se attendibili,ma circolano e tientele per te,non si sa mai.Buona domenica,cara Raffy.GR2

Dante Pastorelli ha detto...

Mons. Tobin ha perfettamente ragione. Meno populismo e più dottrina, che comporta la condanna di ogni legge e prassi immorale, come l'aborto. Facile dare un bacio a bambini sani o malati ma nati, difficile a quanto sembra dar questo bacio spirituale ai bimbi non nati.
Dopo la dottrinalmente disastrosa lettera a Scalfari, aspetto ancora che Francesco parli da Papa.

sam ha detto...

Mah, il Vangelo definisce tutt'altro che "bene" il plauso incondizionato del mondo.
Vediamo che questo Monsignore muove delle critiche rispettose ad alcuni gesti e omissioni del Papa, senza attaccarne giustamente la persona... colpisce, leggendo i commenti, che le difese sperticate di molti, dichiaratamente parte dell'ala "liberal" della Chiesa, si scagliano duramente contro questo Vescovo colpevole di "lesa maestà", al contempo senza lesinare giudizi malevoli nei riguardi di Giovanni Paolo II e Benedetto.
Non si dovrebbe parlare di destra e di
sinistra dentro la Chiesa, ma di fatto queste categorei sono entrate e i sinistri non si smentiscono mai... per loro democrazia è ... la libertà di pensarla come loro.

gemma ha detto...

Si rasegnino, come dice spesso una cara amica, il consenso totale non è stato possibile nemmeno nella Cina di Mao o nella Russia di Stalin e probabilmente non lo è nemmeno in Corea

Anonimo ha detto...

Caro Winters, un papa che oggi non subisse critiche, e papa Bergoglio ne subisce davvero pochine e le pochine sono pure molto miti, fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo. Naturalmente questo non l'ho detto io :-)
Quello che toglie il fiato è la presenza pervasiva del sant'uomo: libri, interviste, articoli in quantità industriale che ne esaltano la figura, in radio, in televisione. Ogni notizia, anche la più normale, si guadagna uno spazio. Spero che i suoi spin doctors tengano presente la saturazione che può cogliere anche il fedele più caldo e coinvolto.
Alessia

gemma ha detto...

Intanto boff è su tutti i nostri giornali, la stampa in primis, due giorni si è uno no. Potevano dirlo prima i nostri vaticanisti che lo amavano così tanto, anche ai tempi di Benedetto.
Ti suggerirei un aggiornamento al decalogo per i giornalisti: qualora si voglia declassare il Papa Emerito, si intervisti boff. Per una cura d'urto, lo si inoculi nelle meningi di chi legge ogni giorno

Cavecanem ha detto...

Ringrazio Unbekannt per la precisazione. Ero caduto anche io nell'equivoco.
Comunque mi paiono condivisibili le critiche del Vescovo.
Quanto all'impressione dell'anonimo del 15 settembre 2013 ore 9,17, purtroppo dovevano essere più accorti in fase di Conclave.