giovedì 12 settembre 2013

Qual era l'obiettivo del segretario di stato Bertone? (Gagliarducci)

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La strenua opposizione di una buona parte della curia romana (e di molti vescovi diocesani) al progetto di riforma di Benedetto XVI e del card. Bertone e' sempre stato sotto gli occhi di tutti come, tuttavia, sono sempre stati evidenti gli errori di gestione e di comunicazione della segreteria di stato che spesso non ha fatto scudo al Papa ma si e' fatta scudo del Papa. In questo senso vorrei ascoltare un bel "mea culpa".
Credo che nessuno di noi abbia dimenticato quanto accaduto nel 2009 e soprattutto nel 2010. Si poteva e si doveva fare meglio. C'erano tutti gli strumenti a disposizione. Mi fa francamente ridere vedere oggi certi personaggi uscire allo scoperto per prendere gli applausi che il pubblico riserva a Papa Francesco quando quegli stessi soggetti, fino a qualche mese fa, si nascondevano dietro la veste bianca, sempre piu' larga, di Benedetto XVI.
La chiesa nel senso istituzionale del termine ha davanti a se una montagna da scalare alta il doppio del Monte Bianco se vuole riconquistare la mia fiducia.

5 commenti:

Luisa ha detto...

Le famose cordate, i gruppi di pressione, le lobby, spariti come per miracolo dalle pagine dei media, sono ancora tutti lì, alcune delle nomine fatte da Papa Bergoglio, se fosse stato Benedetto XVI ad averle fatte, avrebbero provocato il loro sdegno, ed invece oggi tutto tace, la luna di miele con il suo successore continua.
Il cattivo Bertone è saltato, il geniale Parolin è arrivato e già, compiaciuti, i media ci dicono che apre al celibato e alle riforme che vuole il Papa che cambierà la Chiesa ma che in realtà non farebbe che applicare quel che è stato detto durante le Congregazioni ante Conclave.
È effettivamente interessante osservare come la gerarchia approffitta dell`onda del successo di Papa Bergoglio per tentare (e sì, solo tentare, mica ci siamo tutti e tutte bevuti il cervello) di dare l`immagine di una nuova Chiesa, pura, trasparente, immersa in una supenda e gioiosa primavera, dopo il gelido inverno...ratzingeriano.
Bertone non è stato perfetto, Parolin non lo è e non lo sarà, ma possiamo prevedere che la stampa assolverà a prescindere il secondo, o tacerà, come ha sempre attaccato e condannato il primo.
Il card. Bertone ha avuto la fiducia di Benedetto XVI, se Papa Benedetto lo ha voluto vicino a lui, lui che conosceva a memoria la Curia, era perchè sapeva che di lui poteva fidarsi.
Questo solo dato dovrebbe far riflettere.

Anonimo ha detto...

mi chiedo perchè questi personaggi non sono stati rimossi o spostati... nessuno sapeva chi fossero? il papa dovrebbe essere un "sovrano assoluto" e avere il potere di farlo. forse non sapeva neanche lui i nomi?

Anonimo ha detto...

BXVI si fidava di bertone,che penso,nonostante i suoi limiti ed alcuni errori,sia sostanzialmente stato corretto nei suoi confronti,GP2 definì solo Ratzinger amico fidato,l'unico da lui nominato,una ragione ci doveva pure essere,per tutto il resto aspettiamo 'sti cambiamenti epocali,al momento la mia fiducia nella gerarchia in scala da 1 a 10 è -100,fate voi,en attendant Godot....GR2

rosalia_72 ha detto...

adesso pretendete cambiamenti epocali in curia nel giro di 4 mesi e non vi siete mai lamentati che in 8 anni in curia non sia cambiato nulla... curioso.

gemma ha detto...

Guardi Rosalia che se lei avesse partecipato a questo blog anche in altri tempi più bui, quando per il Papa non tutto era applausi, saprebbe che qui la curia è sempre stata molto poco amata. Sono proverbiali i post in cui Raffaella invitava il Papa ad usare la ramazza, e anche allora c'era chi la criticava. Curioso davvero ora sentirsi dire che in 8 anni non ci si è mai lamentati