giovedì 3 ottobre 2013

Rispetto ai Papi che l'hanno preceduto il distacco di Francesco appare sempre più netto (Magister)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa.

24 commenti:

Luisa ha detto...

In barba a chi vorrebbe farci ingoiare la barzelletta della continuità.
La discontinuità è palese in tante parole e anche nei fatti, e siamo solo agli inizi.
Siamo in ansiosa attesa (...)delle grandi novità che papa Bergoglio annuncerà a Assisi, almeno di questo son certi i suoi più zelanti ammiratori.
Magister è uno dei pochi a non essersi preso una sbornia il 13 marzo, non teme di essere ogni tanto una voce molto rispettosamente fuori dal coro plaudente.
Altri, invece, sembrano essere un pò imbarazzati dall`ultima performance di papa Bergoglio, c`è anche chi ( seguite il mio sguardo) per difendere l`indifendibile non può che far passare l`idea che il Papa non può aver detto certe parole, che Scalfari inventa e mente, peccato per quei difensori a prescindere che quell`intervista è stata pubblicata da Vatican-va senza nessuna modifica, non penso che papa Bergoglio accetterebbe che figuri sul sito del Vaticano un testo che gli fa dire quel che non ha detto.

Anonimo ha detto...

Mi pare che si evinca che i rapporti fra papa regnante e Papa emerito non siano poi così idilliaci come qualcuno tende a spacciare. Del resto non bisogna dimenticare la reazione dell'allora cardinale di Buenos Aires alla lectio di Ratisbona
Alessia

Eugenia ha detto...

Che scoperta........... alla fine qualcuno si è tolto le fette di salame dagli occhi!

Anonimo ha detto...

Speravo di non aver capito. Invece avevo ragione, porca miseria! Credo che sia stato un bene "provvidenziale" a questo punto il mancato ritorno della FSSPX. Se una fiammella continuerà ad ardere sarà grazie a loro.

Anonimo ha detto...

Intervista al teologo Coda: “Il principale tema su cui siamo chiamati a scegliere è il senso e il destino definitivo del proprio esistere”

http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/coda-chiesa-vaticano-28257/

mariateresa ha detto...

Voilà

http://t.co/GTRRAReOXW
secondo Matzuzzi e anche Tornielli ci sono elementi farlocchi nell'intervista che, d'altra parte, è stata pubblicata intonsa su Osservatore romano e Vatica.va
COSA DOBBIAMO PENSARE?

mariateresa ha detto...

non è che qualcuno ha disponibilità dell'articolo di Ferrara di oggi?

Anonimo ha detto...

Non mi permetto di giudicare i messaggi del nuovo Papa.
Ritengo di poter peraltro osservare, dal mio punto di vista, che forse sono ottimi oltre che per gli atei ed agnostici che non vogliono cercare Dio e che trovano nelle Sue parole un rassicurante avallo per il loro sentire, per i cristiani illuminati, così certi della loro fede da potersi sentire rinfrancati anche dalle scialbe omelie di tanti pretuncoli d’assalto e dalle schitarrate fuori moda dei più fantasiosi animatori ed animatrici liturgici.
Ma per chi, come me, non ha sentito nessuna voce e non ha visto nessuna luce e deve fare uno sforzo costante per non perdere di vista il Dio dei suoi vecchi, le Sue parole creano il dubbio atroce che gli sforzi fatti siano stati inutili. Se tutto fa brodo, infatti, perchè sforzarsi?
Perchè non si pone il problema di rinfrancare anche quelli come me, quelli che purtroppo hanno bisogno anche di segni esteriori, oltre che blandire i frequentatori dell'oratorio?

Anonimo ha detto...

Bellissimo l'articolo.

Dispiace vedere che l'approccio alla liturgia cambi radicalmente.

Da cardinale Papa Benedetto XVI aveva scritto che in alcuni casi, durante la messa, capita di vedere l'assemblea che celebra se stessa.

Ora tutte le considerazioni sulla essenza della liturgia svaniscono per venire incontro all'uomo moderno.

La mondanizzazione e democratizzazione della messa hanno prodotto effetti devastanti: ora però nessuno avrà più il coraggio di dirlo.

Con sommo rispetto credo che il rischio sia di arrivare ad una religione dell'uomo.

mic ha detto...

Raffa,
ho risposto a Langone

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/langone-oppure-fuoco-amicoche-non-esce.html

mariateresa ha detto...

qui Mercier, La Vie su errori di comunicazione e imbarazzi

http://t.co/SgALri4TTc
curiosa l'ipotesi che la Francescomania sia perseguita dal Papa (e quindi si ammette che la si cerchi in tutti i modi) per tutelarlo nel caso la situazione in curia esploda con l'esposizione in pubblico dei panni sporchi e marci magari per vendette trasversali.
Un'ipotesi interessante ma un po' cerebrale e anche inadatta a un papa, dico io.

laura ha detto...

per mariateresa: effettivamente il modo di fare di parlare si prestano a certe ipotesi rischiose, ma non improbabili e non so quanto dare crdito alle voci e quanto ascoltare la mia coscienza che mi pon in uno stato di grande perplessità e preoccupazione su quanto sta accadendo. Il consenso e le grandi folle non significano nulla. L'emozione è diversa dalla fede.

Anonimo ha detto...

cara Raffaella ti faccio solo notare un bellissimo articolo trovato qui:http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV621_Lettera_a_Papa_Francesco.html
E' la traduzione italiana di una lettera di di Lucrecia Rego de Planas, ex direttore del Catholic.net
Vale la pena veramente inserirla come articolo principale. La trovo stupenda (e anche molto rispettosa). Mi sembra un ulteriore aiuto alla riflessione. Vedi come fare. Salutoni!! Don Marco

Luisa ha detto...


Ecco che cosa passa nei media di casa mia (Tribune de Genève di oggi) come messaggio del Papa, chiamato papa della comunicazione (rispetto a "Benedetto XVI poco carismatico e piuttosto dogmatico"....!):
"da una parte picchia sui cortigiani, la lebbra del papato" / seguono le diverse categorie che ormai in Italia conoscete molto bene/, "dall`altra concede che non c`è nessuna verità assoluta(!) , che l`essenziale è vivere in pace con la propria coscienza e che ognuno ha la sua visione del bene e del male".
Questo è il messaggio relativista che arriva ai cattolici e che finora nessuno è venuto a correggere, che il Papa stesso non ha corretto, se non dice niente, significa solo una cosa : che assume interamente la responsabilità di quelle parole.
Ma ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di dirgli che, visto il suo nuovo ministero, dovrebbe riflettere meglio prima di parlare, che se gli sfuggono parole che poi a riflessione fatta si rende conto non corrispondono alla Dottrina, al suo pensiero( ha detto che spesso quello che dice e fa in un primo getto deve poi correggerli) e sono foriere di confusione e incomprensione, sarebbe necessario e giusto che ritornasse sull`argomento per precisare quel che deve esserlo?
Ieri ho letto un`altra delle perle della corte plaudente, è il card. Betori che afferma che "Servono categorie nuove per interpretare questo Papa: le categorie vecchie non funzionano più"
!?!
Adesso noi cattolici siamo nell`obbligo non solo di dover interpretare le parole del Papa ma anche di dover trovare nuove categorie per interpretare il Papa stesso!

Luisa ha detto...


Un discorso che sta prendendo piede è il seguente: sopratutto non togliamo al Papa la sua libertà e spontaneità, spetta ai sacerdoti spiegare ai fedeli quel che il Papa ha voluto veramente dire!
C`est le monde à l`envers.
En passant sulla retta formazione dei sacerdoti, si arriva al paradosso che non sarebbe più il Papa a DOVER confermare i fedeli nella Fede, quel suo compito fondamentale non sarebbe più al centro delle sue preoccupazioni (e qui penso a Benedetto XVI che, consapevole dell`ignoranza dei cattolici da subito ha ripreso l`insegnamento e trasmissione dei fondamenti della nostra Fede), altre sarebbero le sue priorità.
Il Papa darebbe( ma a questo punto credo di poter dire "dà") per scontato che i cattolici sono correttamente istruiti (o allora per lui la retta formazione non è necessaria e ancor meno fondamentale), dunque può orientare il suo sguardo e la sua volontà su altri obiettivi più prioritari nel suo progetto di edificare la sua chiesa, la chiesa povera, la chiesa dei poveri e per i poveri, una chiesa in cui la retta dottrina, l`ortodossia teologica e liturgica non sarebbero più prioritarie.
Misericordia prima del giudizio e della giustizia, misericordia prima della dottrina,
ok, d`accordo, ma prima o poi si dovrà pur parlare della Giustizia divina, prima o poi si dovrà pur ricordare quel che fa di un cattolico un cattolico e non un protestante, un evangelico, un pentecostale, un membro di una delle innumerevoli sette della galassia protestante, o no?

laura ha detto...

Per Anonimo delle 15,25. Ho letto la lettera a papa Francesco. Condivido i sentimenti della signora Lucrecia, ma non credo che le sue perlessità potranno essere dissipate e che non riceverà alcune chiarificazione. Siamo in molti ad avere i suoi sentimenti.

Garabandal ha detto...

ll Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) parlano di "prova finale" della chiesa e, in questo contesto,n.675-677.

675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti (Luca 21,12); Giovanni 15,19-20). La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne (2 Tessalonicesi 2,4-12; 1 Tessalonicesi 5,2-3; 2 Giovanni 7; 1 Giovanni 2,18-22).



676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo (cfr. Denzinger-Schön. 3839), soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato « intrinsecamente perverso » (cfr. il rifiuto del falso misticismo, la forma errata della salvezza dei poveri nella Enciclica "Divini Redemptoris" di Pio XI.; cfr. anche la Gaudium et spes 20-2).



677 La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione (cfr. Gaudium et Spes 20-21). Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente (Apocalisse 19, 1-9), ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male (Apocalisse 2,18) che farà discendere dal cielo la sua Sposa (Apocaliise 20, 7-10). Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell'ultimo giudizio dopo l'ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa (2 Pietro 3, 12-13).

Benedetto XVI due temperamenti diversi la stessa testimonianza

http://www.tempi.it/blog/benedetto-xvi-e-giovanni-paolo-ii-due-temperamenti-diversi-la-stessa-testimonianza#.UknkIn9h4eo

Garabandal ha detto...


Disattenzione;
Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.....


sam ha detto...

Grazie Garabandal per averci ricordato questi passi del Catechismo.

E pensare che l'Anno della Fede, di cui nessuno più parla, doveva essere anche l'anno della riscoperta del catechismo.

Ma oggi queste sono cose superate, come il concetto stesso di verità.... appunto!

L'"apostasia della verità" sta assumendo la forma dell'umanitarismo filantropico e relativista. Benson ha proprio indovinato!

Luisa ha detto...

Le voci di cattolici fuori dal coro cominciano a farsi sentire, pongono domande e esprimono uno sconcerto che il Papa potrebbe almeno prendere in conto, un esempio:

http://mi-chael.blogspot.it/2013/10/semplicemente-sconcertato.html?m=1

sam ha detto...

Errata corrige: non "della", bensì "apostasia dalla verità".

Buona Domenica a tutti.
Faccio notare che neppure nell'Angelus odierno con il commento di letture tutte incentrate sulla fede, è stato ricordato che la Chiesa è nell'Anno della Fede.
Non mi si parli di continuità....

medievAle ha detto...

davvero grazie, sam, per averlo ricordato! Ci pensavo proprio ieri all'Anno della Fede e volevo scrivere qualcosa qui, ora vedo che tu lo hai già fatto per me.

Buona domenica a tutti

Anonimo ha detto...

Anche sul le monde inizia ad emergere un certo fastidio.
http://fr.toknok.com/2013/10/04/le-pape-francois-en-fait-il-trop/
Alessia

Garabandal ha detto...

Christoph Rhein dice;(25.09)

Se solo qualcuno dei cardinali elettori evesse letto ""Sobre el cielo y la terra", sarebbero eventualmente giunti alla stessa decisione, come nel 2005 di non scegliere il Cardinal Martini come papa.Questo sarebbe il caso piú favorevole,la non conoscenzs e la spontaneitá della scelta.A causa di questo libro il Cardinale Jorge Bergoglio non poteva essere eletto papa.Se cosí fosse papa Francesco si puó considerare come un test per
la Chiesa.Ma se essi conoscevano il libro....Pregate Dio che essi hanno agito nell'ignoranza.Sarebbe necessario,ai cardinali elettori, chiedere se conoscevano il libro di José Maria Bergoglio "Sopra il cielo e la terra".Se si raggiunge la maggioranz di 2/3 +1 voto, cosi´ per papa F.sarebbe ancora valida l'elezione,ma se questa maggioranza dovesse mancare si puo´ parlare di una formale sedevacante.
Se si mostrasse che una maggioranza qualificata conosceva il libro dobbiamo propio parlare di una "caduta"(precipitare) di Benedetto XVI e si é avverata la profezia di "la Salette".In entrambi i casi spetta a Francesco a professare la fede intera una Chiesa una Santa Cattolice e Apostolica.E´inutile ,qualcosa sembra accadere e risvegliare, con molti cambiamenti in Vaticano, ma non vogliono preservare la fede stessa.
No papa Francesco deve rimanere in Visiera,non si puó perdere di vista,egli ha la piena autoritá e il magistero supremo.Segue e professa Pietro, bene, altrimenti dobbiamo comportarici come fece San Paolo.
ROMA, ROMA, CONVERTERE AD DOMINUM DEUM TUUM!

http://katholisches.info/2013/09/20/und-er-weinte-ueber-seinen-papst-papst-franziskus-schweigt-zu-abtreibung-und-homosexualitaet-und-findet-das-gut-so/
qui si trova il commento.

il lettore adotta il verbo" Stürzen", per il vocabolo di "caduta" di Benedetto XVI, generalmete questo vocabolo nella lingua tedesca si applica quando per es.un aereo precipita.