venerdì 4 ottobre 2013

Una preghiera per i morti, i dispersi ed i feriti della strage di Lampedusa

Non ci sono parole per descrivere quanto e' successo.
Affidiamo alla preghiera i morti, i dispersi ed i feriti vittime della strage di Lampedusa.
Raffaella

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero non ci sono parole. Come non ci sono parole l'odiosa strumentalizzazione di queste ore quando, lo sappiamo benissimo, fra pochi giorni nessuno si ricorderà dei morti, dei feriti e dei dispensi.
Alessia

laura ha detto...

davanti a tanta sofferenza ci si deve solo inginocchiare, per loro e per noi. Non possiamo essere indifferenti.

Anonimo ha detto...

Trovo disgustosa l'ipocrisia di quella che si chiama pomposamente Unione Europea,che si guarda bene anche dal dare notizie in tempo reale,questi morti non interessano a nessuno,sui vivi presto piomberanno sciacalli di ogni genere,le lacrime di coccodrillo non incantano più,il commercio degli schiavi è più vivo e fiorente che mai,purtroppo.Anonymous.

marika ha detto...

quello che mi devasta è il pensiero di tutti i bimbi morti, in questa e in altre tragedie...delle volte non riesco ad incrociare lo sguardo delle mie figlie. Sembra quasi che le preghiere non bastino!

carmelina ha detto...

Ecco alessia, non volevo dirlo ma tu mi hai rubato le parole di bocca. C'è la tendenza a raccontare la realtà della povertà' e della morte per sommi capi legandola agli eventi del giorno. C'è stata la "moda" dei morti per il gas nervino in Siria (ma a quanto pare, dai giornali, sembra che nessuno più muoia in Siria); c'è stata la moda delle morti durante le insurrezioni nell'Egitto della primavera araba (ma, dal silenzio sui giornali, pare che da quelle parti si vada d'amore e d'accordo). Oggi questa assurda carneficina (a cui non do più' di 24 ore per la copertura mediatica massima) e vai con la solfa dei poveri rifugiati incompresi (che di fatto nel cuore della stragrande degli europei nessuno vuole sobbarcarsi). Ecco allora che tocchi con mano come il dolore in senso laico diventa inevitabilmente o una mascherata o una ossessione patologica. Cioè senza senso del sacro il dolore o diventa una pantomima o una fisima. Perché' il dolore possa diventare riflessione e comprensione necessita una celebrazione. Ecco perché il dolore laico da giornali (anche se frutto di una reale tragedia) finisce per ispirare in me, perdonatemi, un delirante senso del ridicolo. Detto questo, quanto successo a Lampedusa e' agghiacciante perché mi immagino che di barche scomparse tra le onde ce ne devono essere state molte altre di cui non abbiamo contezza. In breve quel tratto di mare sta diventando la nuova fossa comune da genocidio in Europa. Spaventoso!!! Che Dio li accolga nella luce.

carmelina ha detto...
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Francesco ha detto...

Carmelina, il tuo commento mi è piaciuto molto, lo quoto dall'inizio alla fine.

Francesco

rosa ha detto...

e' la nuova schiavitu', creata dali stessi che l' han praticate, favorita è sfruttata per secoli: capi tribu' diventati capi di stato che si arricchiscono con i soldi europei senza usarne un centesimo per migliorare lo status delle loro pololazioni, e che favoriscono l' emigrazione di tutti coloro che non sono loro graditi, etnie diverse, rinelli, delinquenti comuni. trafficanti locali, magrebini e possibilmente arabi organizzano il viaggio, finanzieri senza scrupoli ed ideologi del meticciato impediscono che i governi europei, da loro finanziati, organizzino una vera azione di blocco, utile ai loro cittadini ed ai poveri schiavi. e tutti parlano, aprlano, ma senza accusare chi dovrebbe essere accusato , ed informare seriamente la gente
rosa


Anonimo ha detto...

A proposito di sbarchi, è molto interessante l'articolo di Anna Bono su "La Nuova Bussola quotidiana "di oggi. Teresa

mariateresa ha detto...

il cardinale Dolan dice che ci sono delle zecche nell'intervista a Repubblica
http://t.co/x36tbEdo9L

non mi sembra però che questa sia la parte che provoca maggiori preoccupazioni. Certo il modo con il quale è stata rilasciata l'intervista perplette per usare un neologismo

Anonimo ha detto...

Anche la canonizzazione soggettivista della "coscienza morale autonoma" che può risultare dal combinato disposto delle parole dell'intervistatore e dell'intervistato, come trascritte da Scalfari, è una bestialità dottrinale, come sa chiunque legga il Catechismo e magari anche le encicliche Fides et Ratio e Veritatis splendor di GPII.

Se non c'é registrazione e non vi furono neanche appunti diffusi, la trascrizione è frutto integrale della memoria e della sistemazione scalfariana. Il senso complessivo generico sarà pure grosso modo esatto come dice Lombardi, ma le inesattezze particolari e le informazioni farlocche restano tali.
Sbagliando s'impara.
gianni

sam ha detto...

L"eterno riposo dona loro o Signore, risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

Come sembrano lontani i tempi in cui Benedetto XVI scriveva profeticamente che, oggi, più del diritto ad emigrare bisognerebbe affermare il diritto a NON emigrare. Sembra passata una generazione, eppure era il messaggio per la giornata delle migrazioni di quest'anno... Ricordo poi Introvigne sperticarsi nelle lodi della Caritas in Veritate, da lui definita la "magna carta della dotrina sociale della Chiesa per il Terzo Millennio" contro le due aberrazioni opposte del razzismo e dell'immigrazionismo...
La dottrina equilibrata e giusta, realista e non ideologica, vera e non ipocrita, buona e non buonista in materia di migrazioni è un altro pezzo del luminoso magistero di Benedetto oscurato dal nuovo corso... sigh!