domenica 26 gennaio 2014

Mutare la dottrina, si può e si deve. Nelle parole del teologo novatore Mancuso, ecco la posta in gioco (Matzuzzi)

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Leggo: “Ma è inevitabile che ci debba essere un cambiamento di prospettiva, anche clamoroso. Se si è fedeli all’esigenza dei tempi, questo è inevitabile”.
Questo è esattamente il dramma attuale della chiesa. Che cosa accadrà quando le esigenze dei tempi muteranno? La chiesa dovra' rincorrerle? E se queste istanze guarderanno indietro capendo di avere sbagliato prospettiva? Quanto alla misericordia, il Prefetto della Cdf ha ragione: non puo' esistere senza giustizia. O vogliamo giustificare ogni peccato?

32 commenti:

Frank ha detto...

Se la Chiesa diventa un incubo come questo, io mi converto all'Ortodossia! Se la tengano loro, questa chiesucola mondocentrica anziché Cristocentrica!

Anonimo ha detto...

Faccio notare che ieri sera il Papa nel l'omelia dei vespri ha citato l'impegno degli ultimi papi per l'ecumenismo dimenticando totalmente Benedetto XVI nel suo dialogo con tutti e soprattutto con ortodossi e luterani.

Anonimo ha detto...

credo sia indispensabile qualche cambiamento, come del resto è avvenuto in passato. la dottrina è mutata nei secoli, e muterà ancora.

Vera

Fabio ha detto...

I discorsi dell' ex prete cattolico Mancuso sono evidentemente dei sproloqui.
Il deposito della fede è immutabile e il Papa e i vescovi non sono altro che i custodi di questo deposito.


Anonimo ha detto...

Tana libera tutti, a 'sto punto a che serve la chiesa? Cupio dissolvi, non c'è neanche bisogno che la distruggano dall'esterno, lo sta già facendo da sola......Lupus et Agnus

carmelina ha detto...

STREPITOSO!!!!! Bergoglio ha finalmente risolto il problema delle colombe lanciate dalla finestra del palazzo apostolico che poi volando rientravano. Corriere e repubblica hanno puntualizzato che il geniale papa ha finalmente risolto l'"arcano" e ha dettato la scaletta del lancio (il trucco consisteva nel lanciarle verso il basso). L'anno scorso c'era il vorace gabbiano (il medesimo che si era appioppato sul camino sopra la cappella sistina durante il conclave?) che aveva attaccato la colomba. Stavolta non ce n'era nessuno ad aspettare fuori. L'operazione "sgozzamento della colomba bianca" e' perfettamente riuscita e anche il gabbiano (come i corvi e gli avvoltoi) si sarà ritirato, tornando a gozzovigliare nel suo posticino preferito: le discariche di monnezza.

laura ha detto...

Stiamo vivendo un momento difficile per la Chiesa nonostante l'apparente trionfo. E'difficile ritrovare la strada

laura ha detto...

da leggere:http://www.antoniosocci.com/2014/01/i-nuovi-inquisitori-contro-ratzinger-ricomincia-lautodemolizione-della-chiesa/

Arcangela ha detto...

Ma perché ascoltare gli "anticristo" di moda, anziché le parole di Benedetto il quale afferma, con garbo e gentilezza, che scegliere Dio è scegliere la verità su noi stessi, che il mondo è stato creato nell'amore, che noi siamo destinati a un amore eterno che solo può soddisfare gli aneliti del cuore umano.
Arcangela

Anonimo ha detto...

Interessante anche l'articolo di Socci su Libero... Teresa

medievAle ha detto...

“Nel discorso d’apertura del Concilio, Giovanni XXIII distinse tra la dottrina certa e immutabile e il modo per renderla comunicabile all’altezza delle esigenze contemporanee. La pastorale è proprio questo, è il tentativo di rendere comunicabile la dottrina all’uomo contemporaneo”

ecco, è chiaro che Giovanni XXIII aveva in mente la dottrina come qualcosa di immutabile, con discussioni all'interno della Chiesa che dovevano riguardare sempre e solo il modo di comunicarla. Allora, seguendo il discorso di Mancuso, cosa dovrei concludere, se non che anche il Papa che ha indetto il CVII era una "pietra", come più avanti si dice in senso dispregiativo delle cose immutabili... eppure non sarà un caso se lo stesso Gesù nell'individuare tra gli apostoli il reggente della Sua Chiesa lo ha chiamato Pietro e lo ha definito come la roccia.
Ma so già che mi si potrebbe obiettare, come dice Mancuso, che non conosciamo neppure le ipsa verba di Cristo, nei "vari" Vangeli. A proposito, sono sempre i 4 canonici o in una Chiesa sempre meno legalista e canonista anche il loro numero è destinato a cambiare?

Anonimo ha detto...

OT Odifreddi parla del libro con B16 su Rai1 ora chiuso OT

Anonimo ha detto...

Sta venendo al pettine un nodo irrisolto da decenni, che con Benedetto XVI aveva avuto, pur facendo male, un'occasione di essere sciolto con delicatezza, mitezza e sapienza, e che ora invece si avvia all'inevitabile strappo.
Farà male, perchè la chioma verrà strappata, separando ciò che resterà attaccato al capo e ciò che cadrà, ormai morto, sul corpo e dal corpo.
Non vedo più spazi di mediazione: si andrà alla conta. Saranno tempi duri. Alla fine non risolveranno nulla gli uomini, ma lo farà il Signore.
Non ne conosciamo i tempi. Temo che, per un semplice neurone chiamato a misurare il dolore della "pettinata", saranno comunque abbastanza lunghi da costringere, come unica azione, ad offrire questa croce in riparazione dei molti peccati accumulati continuando ad inquinare e modificare geneticamente la genuinità del vangelo. Per troppi il "corpo di Cristo" è diventato una filosofia: il corpo ha le sue stagioni, ma ha un'identità precisa, immutabile. La filosofia invece può dire il contrario di ciò che diceva. La filosofia del Corpo può avere la tentazione e la pretesa di arruolare alle sue "ragioni" persino il Capo.
Vengono al pettine i nodi. Tirati con ruvidezza, anche spargendo sorrisi. Tirando anche mentre il Capo sente male si arriverà allo strappo. Il balsamo c'è già.
Lo "shampoo" ce lo farà Lui, al momento opportuno. C'è solo da attendere, offrendo il male che sentiremo.

carmelina ha detto...

Rettifico. In base a quanto scrive repubblica le colombe del lancio di oggi sarebbero anch'esse state attaccate da un gabbiano e da un corvo. Sono più' tranquilla adesso. I predatori-parassiti continuano ad albergare tranquillamente in Vaticano. A sentire certi discorsi di cardinali, vescovi, presunti teologi, comunque, c'era da sospettarlo.

Anonimo ha detto...

La dottrina è mutata nei secoli? Racconta ai profani come me in cosa, vera

gemma ha detto...

Purtroppo nonostante il miglior volo impresso alle colombe, i rapaci hanno colpito ancora
http://www.ilpost.it/2014/01/26/colombe-corvo-gabbiano-vaticano-san-pietro/

gemma ha detto...

Non concordo sul concetto che Mancuso ha di libertà della mente. Per me libero nella mente è colui che non si lascia influenzare nè dal mondo nè dalla moda dei tempi nè dal " a grande richiesta". I veri innovatori non sono quelli che si adeguano alle usanze dei tempi, perdipiù quando i tempi sono decadenti e degenerati, ma lavorano in libertà dai condizionamenti presenti per cambiare i tempi futuri, spesso con scelte coraggiose proprio perché impopolari. A volte mi chiedo, ma i vescovi critici e dispensatori di ricette, provengono tutti da diocesi floride? Sono stati capaci più di altri di arginare l'emorragia di fedeli?

Anonimo ha detto...

Se c'é un "teologo" non credibile, anzi assolutamente inattendibile, questi è il prete spretato Sig. Vito Mancuso.
Leggere le sue opinioni serve a tutti per sapere esattamente quel che NON accadrà (...e ai giornalisti per riempire le pagine dei quotidiani e guadagnarsi il pane). Penso che tutti dovremmo essere smaliziati a sufficienza per capirlo.
gianni

laura ha detto...

http://www.qelsi.it/2014/corvi-e-rapaci-uccidono-le-colombe-del-papa-presagio-nefasto/
Il palazzo è abbandonato.......

rosa ha detto...

cara gemma,
se un vescovo ha una florida diocesi, e' perche' ci vive attivamente, la frequenta, la cura pastoralmente, e non ha il tempo per scrivere sui giornali della sera, o per apparire in tv, e rinuncia ad incarichi anche prestigiosi che gli arrivano da roma.
SE invece fa tutte queste cose...beh, povera diocesi !
rosa

Anonimo ha detto...

Fabio il deposito della fede e immutabile, ma la Chiesa si è sempre adattata al mutamento dei tempi.
Nel 1800 in Usa i vescovi cattolici possedevano schiavi, e le ragazze di buona famiglia che entravano in convento si portavano la schiava personale. Possedere schiavi era visto come lecito e normale, ora le cose sono cambiate.
Cris

Anonimo ha detto...

Quello che stupisce è che la LAV non sia insorta. Già affacciato non c'era Ratzinger, ma Bergoglio. Con Benedetto la colomba si era salvata dall'assalto. Se non ricordo male il giorno dell'elezione di Bergoglio un gabbiano era appollaiato sul comignolo. Papa colomba o papa gabbiano? Ai posteri ....
Alessia

Anonimo ha detto...

I corvi poi. Questi non hanno mai lasciato il Vaticano, ma continuano a prosperare.
Alessia

carmelina ha detto...

Caro/a cris, un conto sono le consuetudini socio-culturali di ogni epoca, un conto sono i sacramenti. Per consuetudini secoli fa c'era gente che comprava e sfruttava altra gente. Per consuetudine c'erano popoli dominatori che attraverso guerre di conquista assoggettavano o, addirittura, sterminavano altri popoli. In breve, l'etica civica della gente si è' modificata nel tempo ma questo non ha intaccato di una virgola il significato dei sacramenti (ieri i papi erano sanguinari e pervertiti oggi sono santi ma, nell'economia del deposito della fede, non fanno differenza nella sostanza di custodi della fede). Oggi c'è' gente che vuole mandare al macero i sacramenti per far accomodare a forza nella Chiesa la nuova etica civica: una etica civica per la quale Dio deve e può' essere concepito solo come un fantoccio, una marionetta per ventriloqui. La nuova ETICA CIVICA NON HA PIÙ' NIENTE DA SPARTIRE CON IL CRISTIANESIMO. LA CHIESA OGGI AVEVA FINALMENTE LA POSSIBILITÀ' DI SFILARSI DAL RUOLO DI ISTITUTRICE PUBBLICA PROPRIO IN GRAZIA DI QUESTA TOTALE E IRREVERSIBILE IMPERMEABILITÀ RECIPROCA. MA ALLA NUOVA ETICA CIVICA MANCA LA COLONNA VERTEBRALE, UN SISTEMA CIRCOLATORIO E DIGESTIVO: iN BREVE MANCA DI TUTTO, ED È' STRAPIENA SOLO DI VELLEITÀ' VISIONARIE E TRUFFALDINE. HA BISOGNO DI UN CORPO GIÀ' STRUTTURATO DA POTER UTILIZZARE COME BASE D'APPOGGIO E INDOVINA A CHI STA PENSANDO DI SCIPPARNE UNO GIÀ' BEN AVVIATO?!? Ecco, mastro Mancuso e' uno dei tanti idioti (nel senso nobile del termine) che ai lupi li fanno entrare in casa dalla porta principale, gli ammazzano il vitello grasso e, per di più, lasciano detto alle nubili presenti nell'abitazione di dormire sonni tranquilli e di lasciar spente pure le lanterne e le porte aperte nel caso al lupo girasse di far loro visita. Tutto con un bel sorriso ebete (nel senso nobile del termine) stampato sui loro bei faccioni tanto, tanto intelligenti.

Anonimo ha detto...

Carmelina
Se cambia cosa è peccato e cosa no cambia anche l'essere in grazia di Dio per fare la comunione.Avere uno schiavo oggi mi impedirebbe di fare la comunione, avere uno schiavo nel 1800 non era un problema e chi li aveva si considerava in stato di grazia, i vescovi cattolici li facevano pure lavorare nelle piantagioni!
Cris

Anonimo ha detto...

Non so che cosa possa aver fatto qualche vescovo Usa nel 1800. Lo schiavismo, di certo, non è mai stato conforme alla dottrina della Chiesa. Basti pensare, solo per il periodo post-colombiano, alle Bolle papali: dalla Veritas Ipsa di Paolo III (1537), che scomunicava chi riduceva in schiavitù gli indios, a quelle di Gregorio XIV (Cum Sicuti, 1591), di Urbano VIII (Commissum Nobis, 1639), di Benedetto XIV (Immensa Pastorum Principis, 1741) e di Gregorio XVI (In Supremo Apostolus, 1839).
Alberto

Anonimo ha detto...

La dottrina è mutata nei secoli? Racconta ai profani come me in cosa, vera


per esempio una volta era obbligatorio per le coppie fare almeno 15 figli, ora la chiesa accetta anche il figlio unico (che presuppone l'uso di metodi anticoncezionali, l'importante è non dirlo però). era peccato provare piacere, ora non più. una volta le donne e le persone di colore non avevano anima, ora ce l'hanno. era obbligatorio battezzare i figli subito appena nati, se no andavano all'inferno, ora non più. e via dicendo.

Vera.

Raffaella ha detto...

Vera, che cosa pensi del fatto che Benedetto XVI sia l'unico Papa non citato nell'omelia di sabato in materia di ecumenismo?
R.

Anonimo ha detto...

Alberto
teoria e prassi nella chiesa cattolica sono sempre andate a braccetto.Da una parte la Chiesa dichiarava la schiavitù non conforma alla dottrina della chiesa dall'altra permetteva per convenienza politica le vicende narrate nel film Mission, realmente accadute,come pure che i vescovi usa possedessero schiavi.
Cris

carmelina ha detto...

Caro cris, credo che qua non ci stiamo capendo. I sacramenti riguardano il senso del peccato (che non cambia mai). All'epoca la gente metteva al guinzaglio altra gente senza porsi troppi problemi ma possedeva il senso del peccato e della comune paternità: pur vivendo in una società' fortemente classista, patriarcale e violenta, esisteva il concetto di popolo proprio in base a questa consapevolezza. Oggi la gente ha completamente perso il senso del peccato e della comune paternità (e nel perderlo si è trasformata da popolo in massa). Non considera le sue scelte dal punto di vista di figli di Dio e di peccatori; non agisce ponendosi in questa ottica e i sacramenti hanno assunto ai loro occhi solo la funzione di una ritualità associativa e ricreativa. Faccio un esempio, nel matrimonio uno giura davanti ad un altare di amare e onorare per tutta la vita un'altra persona nel bene e nel male. E' chiaro che per te cris, la faccenda degli schiavi ti trova particolarmente suscettibile diversamente, per esempio, da quel giuramento per il quale evidentemente ritieni, "essendo cambiato cosa e' il peccato"(???), che sia possibile in fin dei conti chiudere un occhio: vuoi mettere un comportamento modernamente democratico e egalitario, schifiltoso di qualsiasi violenza fisica, con la capacità di rimanere fedeli ai propri voti (si sa! La gente e le idee cambiano, si modificano col passare del tempo). Ecco vedi, caro amico, essere capaci di affidamento e dunque rimanere fedeli ai propri voti e' una, la più' importante, caratteristica e prerogativa di un cristiano oggi come ai tempi dei vescovi con gli schiavi e pure domani con i vescovi sulle navicelle spaziali. Attarverso quella capacità' di affidamento, le consuetudini passano e tendono a migliorare. Attraverso il senso comune del momento assurto a verità sacramentale, i sacramenti diventano mascherate il senso del peccato avvizzisce e le consuetudini tendono inevitabilmente ad infognarsi miseramente.

medievAle ha detto...

Vera, ci puoi citare cortesemente il magistero che scomunicava le coppie con meno di 15 figli, o il motu proprio con cui qualche Papa avrebbe affermato che le persone di colore non avevano anima? E i poveri neonati portati al battesimo obbligatorio, come ti piace definirlo, nessuno ha mai detto che sarebbero andati all'inferno, se mai nel limbo (credi proprio di avere a che fare con degli analfabeti di dottrina?), ah sì, quel limbo il cui concetto teologico recentemente un Papa ha ritenuto superabile. No, non è Francesco, è stato quel retrogrado Benedetto xvi...

carmelina ha detto...

Cara Vera, ti prego cerca di allargare i confini della tua vista. Il peccato non riguarda i cambiamenti nella sensibilità' civica delle diverse epoche storiche (fare 15 o 1 figlio; essere o meno sessuofobici ecc ecc). Riguarda la capacità di affidamento in Dio e l'accettazione del dolore come forma di remissione della ferita del peccato. E' quello che saremmo andati a confessare ieri (ai tempi dei 15 figli e dei neri senz'anima) e siamo chiamati a confessare oggi e domani. Il fatto che tu continui a fare la lista della spesa di usi e costumi passati mettendoli in rapporto con i tuoi, mi fa capire che per te Chiesa e' solo un luogo dove ti e ci si deve insegnare le "buone maniere", una urbanità' civile aggiornata ai nuovi protocolli infiocchettata con una vaga solidarietà misericordiosa di un Dio-bella statuina. Servire i poveri non ha nulla a che fare con emancipare i poveri. essere fedeli non ha nulla a che fare con essere fedeli a se stessi (che, tra l'altro, non vuol dire assolutamente niente). Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te non ha nulla a che fare con l'idea di uguaglianza. E' un ordine, un pensiero, un arte che sopravanza le utilità' sociali che tu e quelli come te mettete come paradigma di "buono e giusto".