mercoledì 26 febbraio 2014

Benedetto XVI: «Non c'è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino»

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59 commenti:

Anonimo ha detto...

Papa Benedetto ha fatto bene a sgomberare ufficialmente il campo dalle illazioni, ma contemporaneamente conferma che lui c'e' e non e' smemorato.
Forse papa Francesco non si fida tanto delle folle oceaniche e di Scalfari e co. e preferisce non avere nemici a "destra" (che fra l'altro non solo solo vedovelle inconsolabili). E dove la gerarchia non l'appoggia e lo stato non da l'ottopermille ci si organizza anche meglio, come in Francia. Eufemia

carmelina ha detto...

Quel "semplicemente assurdo" e "in modo chiaro e sufficiente" e' tutto un programma. Parla di ironica esasperazione. Parla di chi non ha interesse a difendere la propria persona e umilmente abbassa la testa ma nel momento in cui a essere toccata e' la Chiesa e il suo pontefice si erge con furore e indignazione. Parla di chi continua ancora a essere perseguitato e tormentato senza sosta. Parla di Benedetto xvi.

Anonimo ha detto...

una bella tegola per il gospa club

cogito ergo sum ha detto...

Proprio questo articolo mi rafforza nelle mie convinzioni sulla invalidità della rinuncia.
Immagino che nessuno di noi abbia mai creduto a una pistola puntata sulla tempia di Ratzinger per costringerlo a firmare la rinuncia al Ministero di Vescovo di Roma.
Ma Tornielli ha snocciolato tutte le nefandezze fatte a Benedetto XVI negli anni da gente interna alla Chiesa Cattolica con la complicità di molti giornalisti e della quasi totalità della stampa internazionale e delle televisioni.
Per non parlare dei siti internet.
E' tutto il clima che ha portato Ratzinger alla rinuncia. Il Pontefice è stato lasciato solo e in balia di attacchi vergognosi,interni ed esterni.
Possiamo dire con tutta onestà che la rinuncia è stata libera?
E' chiaro che Ratzinger dice di sì ma il diritto,e la rinuncia è un atto di diritto canononico,prescinde anche dalle spiegazioni del soggetto.

Anonimo ha detto...

bene, almeno qui non leggerò altri commenti che mettono in dubbio l'elezione di PF e tutto quanto è successo. forse qualcuno ci sperava, in modo da rifare tutto daccapo.

Anonimo ha detto...

@cogito ergo sum
quindi Ratzinger sta mentendo? e non sarebbe la prima volta allora, vedi le motivazioni della rinuncia.

Anonimo ha detto...

Scusate, non è per mettere sempre in dubbio qualsiasi cosa, ma non posso credere che Benedetto XVI dica cose tanto banali come la giustificazione addotta per il vestito: "Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti."

Socci ha esagerato nelle sue speculazioni, ma credo che se Papa B. ha deciso che il suo titolo doveva continuare ad essere "Sua Santità", vestirsi di bianco e non cambiare lo stemma ci deve essere un motivo molto più valido e ragionevole che non la semplice e non credibile mancanza di alternative.

S.

Comunque, la maniera migliore

Anonimo ha detto...

Scusa "cogito ergo sum" ma allora tutto può essere considerato costrizione, anche l'anzianità. Non cadiamo in questi giochetti. Volergli bene significa anche credergli!

Luisa ha detto...

E chi altri se non l`"addetto stampa privato", che esalta e magnifica ogni parola e gesto di papa Bergoglio, poteva prendere l`iniziativa di rivolgersi direttamente a Benedetto XVI per sgombrare, o tentare di farlo, il cielo limpido del pontificato del suo successore da ogni dubbio, da ogni nuvola o ombra?
Non conosciamo i retroscena di quell`iniziativa privata, il contenuto della lettera di Tornielli e le sue domande, delle risposte di Benedetto XVI abbiamo il suo resoconto, ma lo scopo di quella lettera è più che evidente, immagino che Tornielli e chi per lui, saranno soddisfatti delle "risposte" di Benedetto XVI.
Benedetto XVI ha perfettamente risposto alle loro attese, ma forse che chi ha preso quell`iniziativa ne dubitava?

Anonimo ha detto...

Va bene, noi che amiamo e stimiamo profondamente Benedetto XVI non riusciamo a farci una ragione della sua rinuncia. per noi è il meglio che la Chiesa possa avere e non vediamo "il bene della Chiesa" nel suo gesto. però, se davvero lo amiamo e lo stimiamo, come possiamo solo pensare che si sia abbassato a squallidi giochi di potere, da qualsiasi forza e potere potessero provenire? piuttosto ci avrebbe rimesso la vita: non è stato sempre trasparente e luminoso in ciò che ha detto e fatto? la sua intransigenza non l'ha chiesta prima di tutto a sè stesso? Come avrebbe potuto tirare in ballo la volontà di Dio, se solo in fondo in fondo la sua decisione fosse stata determinata da altro? Insomma nei giorni più tristi, per noi, ci rimane solo di fidarci ancora di lui e rimanere uniti nella preghiera, come ci aveva chiesto. Per il resto la Chiesa è di Cristo e non cadrà nelle mani del nemico. Maria Pia

Anonimo ha detto...

a me la cosa che colpisce, anche aihmé in papa Benedetto, é la completa mancanza referenza per questo episodio al Vangelo. Si cita sempre un articolo del codice canonico, ma Papa Francesco l'ha mostrato, il codice canonico altro non é che la volontà momentanea di un papa, che viene fissata fino a quando un suo successore ha voglia di cambiarla o la pensa esattamente all'opposto. Anche sulla pedofilia Ratzinger giustamente ha cambiato delel norme canoniche. Quindi il fatto che esistesse una norma canonica che prevedeva la rinuncia, non é tanto diverso dal fatto che magari 2 anni fa Ratzinger si faceva una norma sulla sua possibile rinuncia e l'anno dopo rinunciava dicendo che c'era una norma. Solo le parole di Cristo non cambiano, e come disse lo sesso BXI quando chiama , chiama per sempre. E a pietro che si preoccupava della sua vecchiaia, rispose chiaramente che altri lo avrebbero vestito e lo avrebbero addirittura portato dove non voleva, eppure sarebe stato ancora "pietro", cioé papa. Mi sembra che BXVI sia ancora lucidissimo, e per quanto riguarda la salute molto meglio degli ultimi anni di GPII, ma anche di PXII, PX, GXXIII. Con tutto l'amore che ho per Benedetto, ma "emerito"non é una parola che conosce Cristo, né a nessuno domanda mai di essere emerito. Cristo ci vuoel responsabili attivi fino all'ultimo , fino all'estremo consumo di sé, della messe che ci ha affidato. Papa Benedetto é arrivato a parlare di ministero attivo e passivo, orantte e esecutivo, mancava la divisione dei 3 poteri giacobini del papato. Crisot chiama un solo pietro e a lui affida tutto. Quando questi vede che occupazioni secondarie prendono dominio sul suo ministero principale(andare dalle vedove , occuparsi della carità)"assume" diaconi per far lavoro el lui continua la sua missione che é quella di annunciare e confermare(per le quali non ci vogliono grandi forze fisiche). E come se pietro avesse detto, inizio a essere vecchio per fare il giro di tutte le vedove e gli ammalati e rinuncio al ministero. MA Gesù non gli ha mai chiesto di andare dalle vedove o alle GMG a Rio, ma "solo" di confermare i fratelli.
Per me la norma canonicca sulle dimissioni é semplicemente antievangelica, é un invenzione umana(che aveva poca fiducia nella provvidenza) e che serviva a preparare il campo qualora un pontefice diventasse slerotico per l'età o semplicemente se ne andasse.

Max

Unknown ha detto...

"Non erano disponibili altri vestiti"????

carmelina ha detto...

Anche la questione dell'abito e nome tenuti "per questioni pratiche" e' tutto un programma. L'uomo "delle scarpe rosse e stole di ermellino" si è' semplicemente rifiutato di rifarsi il guardaroba, che ormai constava solo di abiti bianchi, e di tenersi fino alla fine quelli che ha a disposizione. L'uomo delle "cerimonie faraoniche" e' quello che non vuole scomodare il personale vaticano per inutili piaggerie araldiche (Ratzinger o Benedetto, comunque Lui continua ad avere il titolo di vescovo di Roma e Papa seppure emerito). A tal proposito, faccio una previsione che spero (ma non credo) sia smentita dai fatti: vedrete quanto sarcasmo ispirerà' questa lettera di Benedetto, specie nella parte dedicata agli abiti e al nome. Vedrete. Vedrete. P.s. Segnalo di aver letto un interessante articolo su Benedetto di David Gibson. Praticamente il tipo sostiene che Benedetto se da una parte vive nell'assoluto e sacro rispetto della figura dell'attuale pontefice dall'altra, con il suo patrimonio di libri e opere di teologia, in qualche maniera rappresenta un impedimento, un inciampo alla presunta "opera di rivoluzione" messa in atto da totem Bergoglio. Benedetto, per questo, praticamente fa più' paura da emerito che da regnante. Una curiosità': Nell'articolo il tipo riporta una frase di un cardinale che quando ha visto entrare Benedetto nella basilica di San Pietro si è' "startled" = colto di sorpresa, spaventato. Ihihihihihihi!!!!! Chissà' quanti di quei corvi curiali si sono "startled" ogniqualvolta vedono comparire sullo sfondo il papa emerito. Buffo come un papa rivoluzionario non faccia manco una inticchia di paura all'interno di un ambiente chiuso e imbalsamato come la curia vaticana e Benedetto, il mite e fragile nonnino e uomo d'altri tempi della iconografia propagandata ultimamente sulla sua figura, scateni così' tanto nervosismo. Ihihihihihihihi

Luisa ha detto...

Dopo aver detto che è per lo meno sconcertante far giungere ai fedeli cattolici le parole che Benedetto XVI avrebbe detto attraverso un giornalista e la Stampa, e che a questo punto mi sembrerebbe doveroso pubblicare non un reso conto ma le DUE lettere, mi permetto di aggiungere che trovo il tempismo molto significativo: domenica Benedetto XVI, in modo inatteso, è presente in San Pietro e abbraccia il suo successore( togliendosi il zucchetto...), tre giorni dopo viene pubblicato questo resoconto.
Diventa difficile non pensare che presenza e lettera siano legate e funzionali non solo a sgombrare, almeno così si spera, ogni dubbio sulla validità della rinuncia e sulle condizioni in cui è avvenuta, ma anche a dire quanto grande sia la comunione fra i "due Papi", su quanto Benedetto XVI sia in comunione con papa Bergoglio e approvi tutto quel che dice e fa.

Anonimo ha detto...

Eheheheheh, le lettere di Benedetto sono dei capolavori. Tutti ne vorrebbero una di queste perle luminose :-)
Ma questa era necessaria?
Era davvero necessario sollecitare questa lettera chiarificatrice a firma del Papa emerito che ribadisce concetti già noti e acquisiti, compreso quello, un tantino ridicolo per dirla tutta, dell'abbigliamento consono dopo la rinuncia al ministero petrino? Suvvia, gli abbracci di sabato, la papalina tolta in segno di rispetto, l'espressione dei volti di Bergoglio e di Ratzinger mi sono parsi eloquenti della limpidezza dei rapporti che legano i due. Il risultato, il commento del'amico "cogito ergo sum" docet, rischia di essere opposto a quello desiderato. Abbiamo disperatamente bisogno di normalità, di ritrovare una fede in alcuni (in me!) veramente scossa alle fondamenta e amareggiata, veramente all'ultima panca, e il bombardamento mediatico non aiuta.
Alessia

Anonimo ha detto...

Scusate, ma dire che veste di bianco perchè in Vaticano non c'erano altri vestiti...!!! Da un anno a questa parte non hanno trovato un sarto per confezionare altri abiti? Teresa

carmelina ha detto...

Poche righe e già mi sento rinascere. Mi sembra come quando nel deserto ci sono veloci sprazzi di pioggia e dal nulla fioriscono d'improvviso fili d'erba e fiori. In quelle parole di Benedetto, ravviso l'essenza stessa dell'essere cristiano: una pietra pomice nel mare; il vivere senza l'idea di possesso, di appartenenza a chicchessia che non sia In Cristo; essere nudi di fronte al dolore senza alibi, senza evasioni, senza pretesti, senza nessun tipo di scudo di protezione. Ripenso alle immagini dentro la basilica di San Pietro e alla faccia di sodano che guardava verso Benedetto. Aveva uno sguardo che esprimeva una smarrita perplessità. gliel'ho letto in faccia l'enigma che gli attraversava il cervello: ma questo chi è?? Che vuole? Che cerca? Ecco, credo che un cristiano sia fondamentalmente una persona che debba far sorgere permanentemente negli occhi dei suoi interlocutori quello sguardo interrogativo: ma chi e' costui???

A.R. ha detto...

Cogito ergo sum: nemmeno se un morto risuscitasse alcuni si convincerebbero della risurrezione. Se Papa Benedetto ti dice una cosa così chiara e senza dubbi, come fai ancora a dubitare?
Ti rendi conto che è costretto a scrivere questa lettera perché non può nemmeno immaginare che si dubiti della valida elezione del suo successore? Non è preoccupato per sé e per i motivi del suo gesto ecc. ecc. E' unicamente preoccupato (e in questo sta la sua ulteriore grandezza) dell'unità della Chiesa intorno al Successore di Pietro. Che adesso per tutti, anche e soprattutto per Ratzinger, è Francesco. Punto

Anonimo ha detto...

I due sinodi, quello vero e quello dei media

Si sta replicando per il prossimo sinodo sulla famiglia lo stesso fenomeno che condizionò il Vaticano II. Ma questa volta il raddoppio - appare voluto -, con tutti i rischi che comporta
di Sandro Magister

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726

Due papi in San Pietro. A. Socci
http://www.antoniosocci.com/2014/02/due-papi-in-san-pietro-i-perche-di-un-evento-mai-visto-in-duemila-anni/
m

carmelina ha detto...

Lo so oggi sono una scocciatura ma la lettera di Benedetto e' fonte di riflessioni a sfascio. Nei giorni successivi alla sua partecipazione alla cerimonia in San Pietro, Benedetto avrà' ricevuto di certo una mitragliata violenta di commenti bisbigliati e ha toccato con mano come la sua persona continui ad essere, ad un anno dalla sua rinuncia e malgrado la presenza di un papa popolarissimo come totem Bergoglio, la "pietra dello scandalo". Fino a quando il veleno toccava la sua persona e figura non era importante reagire ma nel momento in cui si tenta, in buona e malafede, di azzannare il ministero petrino, e' stato costretto ad alzare gli scudi. I lupi continuano ad annusare il suo sangue e a prediligere la sua carne.

Anonimo ha detto...

Mi sarei aspettato altro da tornielli, ma tant'è la lettera è in prima pagina e prima o poi si recupererà , come al solito il senso del dovere e la correttezza e la fedeltà alla CC lo hanno spinto a chiarire , ne prendiamo atto della sua classe, umiltà e distaccata eleganza nel far sembrare normale ciò che non lo sarà mai. Non ho avuto dubbi sulla validità, sui perché tanti, ora lui taglia la testa al toro; il dispiacere resta, l'ultima frase è in un certo senso lapalissiana e ratzingeriana allo stesso tempo :l'abito bianco, le insegne ed il nome sono per 'praticità'.....lì BXVI spiega in modo criptico tutto , per me sempre l'unico papa, il più grande in tutti i sensi. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Cogito ergo sum: il diritto prescinde anche dalle speculazioni ed ipotesi di soggetti come te! Menum malem!!! ;-)

Anonimo ha detto...

cogito ergo sum dovresti cambiarti il nick... continuare a ritenerti più intelligente di benedetto non è cosa buona.
Paola

Dante Pastorelli ha detto...

Benedetto con questa lettera taglia la testa a tutte le illazioni. Il Papa è Francesco. L'avevo scritto tempo fa e l'ho riscritto altrove di recente. E qui lo ribadisco. Una volta che pubblicamente ha abdicato, B. non è più Papa. Per me avrebbe anche dovuto rinunciare ad esser Papa emerito, titolo privo di razionale giustificazione. Anche se costretto con la pistola alla testa - in tal caso avrebbe dovuto subire il martirio, ma così non è stato - ha pubblicamente dichiarato la sua rinuncia. La Chiesa ne ha preso atto ed ha eletto un nuovo pontefice. In foro interno la Chiesa non è in grado di giudicare e quindi deve giudicare in foro esterno: e qui Benedetto è stato chiarissimo e a Tornielli lo conferma.
La situazione, drammatica, non v'è dubbio, è questa, piaccia o non piaccia. Bisogna darsi pace, pur nella sofferenza.

Fabiola ha detto...

Io mi chiedo se fosse proprio necessario sottoporgli la questione, come ha fatto Vatican Insider, alias Tornielli. Dato che la sua è stata una risposta a dei quesiti.
In ogni caso, l'evidenza ci dice che Giovanni Paolo II ha avuto bisogno del sostegno e del parafulmine di Ratzinger, Bergoglio ha bisogno del sostegno e del parafulmine di Ratzinger. La chiesa cattolica ha bisogno di Ratzinger. E quando l'ha avuto ha fatto di tutto per liberarsene.
Lasciarlo in pace, no?

Luisa ha detto...

Qui la reazione di Béatrice del blog Benoît et moi, reazione che condivido:

http://benoit-et-moi.fr/2014-I/actualites/ratzinger-repond-a-tornielli.html

Luisa ha detto...


A quel che ho già detto, vorrei aggiungere che probabilmente papa Bergoglio cominciava ad essere assai infastidito dai vari commenti attorno alla rinuncia di Benedetto XVI e siccome quando gli girano gli girano fortemente il "problema" doveva essere risolto al più presto, e grazie a chi se non al vaticanista suo amico e grande ammiratore che non teme di "disturbare" Benedetto XVI, ponendogli certe domande, fra le quali quella, aberrante, su Küng, o quella sull`abito bianco che è al limite dell`irrispetto?

Ma siamo così ingenui e creduloni da immaginare che Benedetto XVI avrebbe dato delle risposte diverse da quelle che ha dato?

E siamo così ingenui da non osservare il tempismo assai significativo, presenza in San Pietro e risposta alla lettera di Tornielli ( siamo in attesa che ENTRAMBE vengano PUBBLICATE)?

Il tutto, aveva un solo scopo, zittire rumori, soffocare dubbi, screditare chi li esprime, e spianare la strada trionfante di papa Bergoglio che non ammette pietre d`inciampo, semafori gialli o rossi.
Comunque non son così sicura che Tornielli, e amici non meglio definiti( usa il plurale nella sua lettera), raggiungano lo scopo che si son prefissi con quell`operazione implicante Benedetto XVI, anzi, a leggere le reazioni, temo che raccolgano l`esatto contrario e contribuiscano ad aumentare una confusione già abbastanza sconfortante.

PS: scrivo molto liberamente perchè non sono fra coloro che hanno dubbi sulla validità della rinuncia di Benedetto XVI, quel che Benedetto XVI voleva e poteva dirci lo ha detto, il resto, forse l`essenziale, appartiene al sacrario della sua coscienza.

gemma ha detto...

Qualcuno sa se è stata pubblicata la lettera per intero?

cogito ergo sum ha detto...

Io non ho detto che Ratzinger ha mentito.
Ma che altro poteva dire?

Anonimo ha detto...

Sulla Stampa non ho visto la lettera ma solo foto della firma e dell'intestazione.

nonno ha detto...

Ma davvero Francesco ha bisogno che vengano fatte tutte queste rassicurazioni? Popolarità bulgara, pare non abbia mai avuto altri predecessori a parte Giovanni XXIII, davvero non posso crederci che quattro commenti dissidenti sul web stiano mandando in tilt il sistema. Che il Papa fosse Francesco lo abbiamo capito, chi non lo riconosce forse era sedevacantista pure prima, non si può pretendere però che tutti siamo in estasi dalla mattina alla sera, la nostalgia penso faccia parte dei sentimenti umani, non ce la può togliere con un ordine nemmeno Benedetto in persona . Se poi vogliono che nessuno più fiati, la smettano di farsi grandi con l'evangelizzazione, il messaggio in rete, la cyberteologia e tutto il resto. Se ci si butta sul web, non lo si può fare solo per contare il numero dei followers da divulgare in segno di trionfo. Non sono uno che cerca lo scisma ma io Francesco fatico a seguirlo e certe cose sui papi le si è sempre dette, chi per uno chi per l'altro. Si cita continuamente kung e poi ci si inalbera per la minima critica, ma kung era proprio quello che voleva abolire l'infallibilità papale. Viviamo tempi strani, davvero da Papa re se non si riesce ad accettare nemmeno l'ombra bianca di un novantenne chiuso in monastero. Non vorrei sbagliarmi ma dopo lo zucchetto in mano e il vestito bianco per praticità non vorrei arrivasse il dono di un abito rosso o il consiglio di una bella vacanza via da Roma. Sono disposto a tacere per i prossimi vent'anni purché non accada

Anonimo ha detto...

Parrebbe completa, in caso contrario Tornielli lo avrebbe segnalato. Un testo molto stringato, secco e attraversato dalla tipica ironia ratzingeriana. La risposta sull'abbigliamento post rinuncia era, giustamente, sarcastica. Ha risposto ai quesiti postigli Tornielli, con quale diritto mi sfugge, e al termine ha espresso la speranza di essere stato esauriente. Come dire: ora basta!
Il mio più intenso desiderio è che lo lascino in santa pace, ritirato sul monte, a pregare.
Alessia

carmelina ha detto...

E son due. Due lettere di Benedetto che vengono prima pubblicate a pezzetti e poi, a data da destinarsi, tutte intere. Non si capisce il perché.
Per chi ha qualche problema con le vesti e il nome di Benedetto e la motivazione riguardante la praticità da lui addotta, non mi pare complicato comprendere. Partendo dal presupposto che il suo guardaroba constava solo di abiti bianchi, ha ritenuto inutile e poco pratico rifarsi un guardaroba per "fa vede'" che cosa? Che non e' più' Papa?! Lo è, seppure emerito. Di non urtare la sensibilità' di quelli che non sopportano l'idea di due persone vestite di bianco in vaticano? Non e' da Benedetto agire sulla base di convenzioni e arbitrarie suscettibilità personali altrui. Quanto al nome, c'è' già' il parente di Montezemolo che di tanto in tanto lo tormenta con 'sta storia dell'araldica e titoli vari e sono già' due volte che Benedetto ha fatto capire che non vede il motivo di scomodarsi per simboleggiare la sua nuova condizione. Il nome di Benedetto xvi e' legato alla sua irrevocabile elezione a vescovo di Roma e pontefice, l'aggiunta di emerito e' sufficiente e pratico per rendere appieno la sua nuova posizione. Ma dico io: ancora non lo avete capito di che stoffa e' Benedetto??? Limitiamoci ad ascoltarlo perché' tutto quello che c'è' da sapere lui lo dice chiaro e tondo. Con Lui, non c'è' trucco e non c'è' inganno.

carmelina ha detto...

Per Luisa,
Ti ricordi quando Benedetto nella famosa lettera a odifreddi scrisse di non aver mai nascosto o insabbiato gli scandalo del clero pedofilo? Ti ricordi la caterva di insulti e sarcasmo a commento di questa dichiarazione su i siti di tutto il mondo? Ti ricordi quando qualche mese dopo ci fu la notizia dei 400 spretati e il fatto venne riportato in maniera telegrafica dai medesimi siti nel totale silenzio generale? Ti ricordi che è' bastata la notizia della condanna della commissione ONU per far ripartire la litania di "Benedetto insabbiatore" come se nulla fosse ? Ebbene cara Luisa, nulla di quello che dice, scrive, ha detto e scritto Benedetto e' stato mai creduto. Come diceva Gesù': chi ha orecchie per intendere. Oggi di orecchie che hanno interesse ad intendere le parole di Benedetto ce ne sono ben poche. lui lo sa ma questo non lo esime dal dovere di rendere testimonianza alla verità' e alla propria coscienza.

vighi ha detto...

Non lo so, certamente mi fido di Benedetto, credo alle sue parole, alle sue spiegazioni sul perché della rinuncia ma certamente i perché veri sono ancora dentro di me e mai avranno risposta. Quello che mi infastidisce è che ancora si usa e si abusa della sua buona fede e del suo amore per la Chiesa di Cristo. Concordo con il fatto che fino a che tutte le illazioni toccavano la sua persona se ne è stato come sempre zitto subendo ogni sparlare, ma nel momento in cui è stato messo in discussione il ministero petrino è subito intervenuto. Ha subito agito di fatto ( partecipazione al concistoro ) e per iscritto. Trovo la mossa del Sig. Tornielli davvero poco elegante, perché mandare delle domande su un tema di questo tipo, perché costringere il Papa emerito a scrivere quelle cose, perché altro non poteva rispondere no!! Perché un conto è un’intervista o una lettera con domande che spaziano su tanti temi e fra questi ci potevano stare queste domande, un altro è mandare apposta queste sole domande per sollecitare una risposta che non poteva che essere solo una. Ma davvero crede il Sig. Tornielli in questo modo di aver fatto uno scoop? O un servizio alla Chiesa ? forse certamente un servizio alla Chiesa di Papa Francesco senza però tenere conto della persona di Benedetto come sempre d’altronde, lui anche se si denigra o comunque si mette in cattiva luce la sua persona poco importa. Perché riportare quelle parole sul perché porta la veste bianca, ( anche se fossero vere e sinceramente ne dubito che sia state scritte in questi termini) è stato davvero poco corretto, e di una grettezza inutile.
La situazione non è certo delle più facili ma mi sembra che ognuno voglia tirare per la giacchetta Benedetto e come sempre per portarlo sulla pubblica piazza per far meglio risplendere altre figure; il problema e che lui se si tratta di far risplendere la figura del Papa e della Chiesa è disposto a tutto anche ad umiliare se stesso. Vighi

Anonimo ha detto...

Padre Georg si è fatto intervistare dal WP. Non so davvero cosa dire. Giudicate voi.
http://america24.com/news/padre-georg-due-papi-diversi-ma-benedetto-stima-francesco
qui l'originale
http://www.washingtonpost.com/world/a-former-pope-watches-his-successor-soar/2014/02/24/c121a3c6-9da3-11e3-878c-65222df220eb_story.html
Alessia

Unknown ha detto...

Perdonate se lascio un secondo commento, ma é un pensiero e convinzione che ho maturato oggi.
Che sia emerito o regnante, vestito di bianco, rosso, nero, viola, che sia effettivamente in pensione o no, BenedettoXVI- Joseph Ratzingerera é e sarà semplicemente il numero uno!!!!

Anna Maria ha detto...

Bellissime le riflessioni di Carmelina(e non solo queste:ne ho lette altre nei giorni scorsi assolutamente da condividere).
Quanto alla risposta sugli abiti,l'ho trovata di un'ironia fulminante,non so se voluta o no e non mi permetto di giudicare ma a me fa fatto questo effetto.

gemma ha detto...

dopo questa davvero mi verrebbe davvero da dire “ma anche basta”. Ammetto di non aver letto nel dettaglio l’articolo, legittima difesa della propria fede, tutela della propria salute personale, rispetto per una parte importante della propria vita interiore, la si chiami come si vuole, ma d’altronde non avevo letto nemmeno l’articolo di Socci. Così come lo stesso istinto di difesa mi impedisce di leggere i Boaff, i Kung e tutti i menagrami sulla permanenza in vita dei papi sofferenti a loro non graditi, oggi tutti in gran spolvero nelle pagine dei vaticanisti, tra l’altro. Queste cose non mi interessano più, è un distogliere l’interesse dalla luna fossilizzandosi sul dito. C’è stata una rinuncia, per noi qui dolorosa (altri hanno presto sostituito le lacrime che inondavano il blog ieri con frustate di oggi altrove), un’elezione, un Papa sul soglio. Davvero si pensava che una rinuncia dopo otto anni di attacchi feroci, noncuranza da parte di chi doveva vigilare, dossier arrivati ai media grazie anche a manine interne, nidi di corvi, tutte questioni non chiarite, passasse così, come se non fosse stato il successore di Pietro a dimettersi dopo una trama per nulla normale? Eppure le discussioni intorno a Pietro ci sono sempre state, anche feroci. Oggi nulla è tollerabile, pena la scomunica o il correttore sempre meno fraterno pronto a correre in soccorso del tuo errore, ne prendiamo atto. Con Raffaella e altre amiche ricordiamo insulti, critiche, lo stesso Benedetto dovette scrivere una lettera ai vescovi dopo la revoca della scomunica ai lefebvriani, spiegandosi da solo. A suo tempo ho difeso strenuamente quel gesto di Benedetto, ma come allora ci trovammo a leggere critiche feroci dalla sedicente parte progressista oggi ci troviamo a leggere altrettanto da parte tradizionalista, incuranti del fatto che proprio quel gesto forse a Benedetto è costato tanto, così come altre questioni, irrisolte per decenni che parevano aspettare la sua elezione per divenire pressanti . Non ha più le forze, umilmente si è accasciato. Perché ora non lo si lascia in pace? Cosa si vuol fare? Strappargli l’abito bianco, lo stemma, chiuderlo in una cella di un convento in Baviera buttando via la chiave? Iniziò tutto così l’altra volta, con allusioni, notizie su presunte dimissioni, e poi un’escalation continua, fino alle dimissioni. Ora mi pare di vedere un brutto film speculare fatto di allusioni su rinuncia non valida, paventate divisioni in una chiesa che disunita non lo è certo diventata dopo la sua rinuncia, che lo sarebbe meno se molti non avessero giocato con la discontinuità, tentativo di togliergli lo stemma, squallide considerazioni sulla ripresa del suo stato di salute, e lui che appare in San Pietro seduto su una normale sedia come gli altri, riverente con lo zucchetto in mano e portato al punto di dover smentire coi gesti e con lettera, e tutto questo forse perché qualcuno sta riuscendo a far apparire la sua permanenza a Roma come un problema. Spero che l’orrendo sapore amaro che provo sia solo un retrogusto di tutti questi anni di sofferenza ma spero anche non ci si illuda che ridurre Benedetto a monaco recluso nessuno sappia dove, sia un modo per pacificare animi e scongiurare divisioni. Al contrario, potrebbe solo amplificarle, generarne altre, perché a chi piange sulla banalizzazione del papato (e probabilmente lo fa non da oggi ma dal concilio vaticano II) non basterà mai, chi lo ritiene un nemico delle riforme non si accontenterà della sua testa sul piatto, sarà sazio solo quando vedrà la dottrina secondo proprio modello, mentre quelli come me non capirebbero. E altri se ne potrebbero aggiungere che non capiscono. Ha detto, per sempre, nel recinto di Pietro in modo diverso, mi chiedo che senso ha porsi il problema dell'abito quando Francesco è il primo a non dare importanza all'abito

Anonimo ha detto...

Voglio un bene dell'anima a Benedetto XVI, ma il fatto che uno come lui, cosi' attento alla liturgia, all'araldica, dove anche una dalmatica fa la differenza, mi dice che continua a vestirsi di bianco e a chiamarsi Benedetto XVI per praticità mi sembra un po' grottesco. Ok é stato papa per 8 anni, ma per 75 ha vestito tonache nere, quindi non penso ne fosse sguarnito....e anche la questione del nome e del simbolo é lui che ha rifiutato di cambairlo in realtà eran già pronto. A me sembra quasi che Benedetto si sia reso conto dell'infondatezza teologica di un "papa emerito", non a caso né prima né dopo ha dato una definizione teologica del suo ruolo. L'unica rinuncia possibile era quella fatta da Pietro da Morrone...NOn lo dico perché lo voglio fuori dal vaticano ecc, anzi se avessi votato in conclave lo avrei rieletto, ma visto che ha fatto una scelta, appunto libera, dovrebbe accettarne tutte le conseguenze.

Max

Anna Maria ha detto...

Bellissime le riflessioni di Gemma e Carmelina,da condividere e sottoscrivere in pieno.
Quanto alla risposta sugli abiti,l'ho trovata di un'ironia fulminante(non so se voluta o meno e non mi permetto di giudicare)nei confronti di chi ha posto la domanda.Anch'io leggo e seguo sempre meno i panegirici e le elucubrazioni mentali di tanti personaggi che riempono le pagine dei giornali:preferisco affidarmi a Nostro Signore e chiederGli quotidianamente la forza di non allontanarmi di nuovo anche dalla pratica religiosa.
Voglio fare,però, una piccola ultima considerazione:forse ad avere un problema di percezione nei confronti del pontefice regnante come papa non siamo noi "nostalgici"ma i suoi più entusiasti sostenitori e adulatori sia mediatici(nei tg e nei titoli di gionali si sentono esaltare cose che...va be'lasciamo perdere)sia fra la cd gente comune e semplici fedeli: a chi di voi sarebbe mai venuto in mente di mascherare il proprio pargolo da papa per il carnevale?

Luisa ha detto...

"perché a chi piange sulla banalizzazione del papato (e probabilmente lo fa non da oggi ma dal concilio vaticano II) "

Io, cara gemma, sono fra coloro che non piangono sulla banalizzazione del papato ma constatano quel che non è solo un rischio ma una realtà e poco importa che la si chiami banalizzazione, "snaturazione", svuotamento, relativizzazione, del Papato, basta leggere e ascoltare quel che media, "pensatori" e chierici vari stanno diffondendo, in un subdolo goccia a goccia, nelle menti dei cattolici.
Che lo si voglia o no, la situazione NON è banale, può essere fonte di disorientamento, di incomprensione, di confusione, il peana, a tratti delirante, attorno a papa Bergoglio non è riuscito a tacitare certe domande, a seppellirle sotto tonnellate di panegirici mirabolanti.
Per questo non possiamo stupirci se in un clima già abbastanza confuso, in una situazione mai vista prima nella Chiesa, nascono e persistano domande, dovremmo ancor meno essere sorpresi se c`è chi non ha perso l`uso del suo cervello, resiste, e non crede alla favola di chi vorrebbe farci credere che tutto è perfetto, meraviglioso, che viviamo nel modo dei balocchi.
Quel che non approvo e non sottoscrivo sono le dispute attorno alla validità della rinuncia di Benedetto XVI .
Come ho già detto, quel che Benedetto voleva e poteva dirci lo ha detto, il resto, forse l`essenziale, appartiene al sacrario della sua coscienza.
Ma pretendere che tutto è normale, che Benedetto XVI si starebbe avviando verso la "normalità"(!), e farlo per non oscurare il cielo azzurro del suo successore, anzi per renderlo ancor più luminoso, coinvolgerlo con lettere in cui parla di abiti (e chi conosce l`ironia di cui è capace Benedetto XVI sa leggere fra le righe) sono tentativi-mosse inqualificabili.
Benedetto XVI ha fatto una scelta, vive ritirato, che lo si lasci in pace, che non lo si strumentalizzi, anche con inviti e presenze che ha finito per accettare dopo aver a lungo esitato ( vedi intervista di Gänswein), del resto restano ben pochi dubbi sul motivo di quella presenza, grazie al tempismo straordinario della lettera, che non abbiamo ancora visto, cosiccome non abbiamo letto quella della Stampa.

carmelina ha detto...

"Non ha più le forze, umilmente si è accasciato. Perché ora non lo si lascia in pace? Cosa si vuol fare? Strappargli l’abito bianco, lo stemma, chiuderlo in una cella di un convento in Baviera buttando via la chiave? "
Non lo si lascerà' in pace ne' da "monaco" ne' da morto, cara Gemma. Benedetto e' una eterna spina nel fianco per parecchia gente nella Chiesa. Da vivo e da morto, da regnante, e da emerito.

vighi ha detto...

Gemma devo dire che non avevo pensato l’accaduto di questi giorni nei termini in cui lo hai descritto tu. Non si pensa mai al male maggiore, non si crede mai che si possa arrivare ad essere così cattivi. Però quando ho letto il tuo commento ci ho visto del vero. E’ cominciato l’attacco e le pressioni per mandare via Benedetto da San Pietro relegandolo in uno sperduto convento. Sanno il suo punto debole, l’amore per la Chiesa di Cristo e su quello battono, cominciano con le voci sul fatto che la sua presenza porta divisioni e continueranno fino a quando lui cederà per il bene della Chiesa. Probabilmente non si aspettavano che vivesse a lungo ridotto come era, hanno accettato la sua presenza in Vaticano perché erano convinti morisse velocemente ma poi Benedetto si è ripreso e sono cominciati i guai. Ho la sensazione che gli articoli scritti sulla sua salute in ripresa siano impostati quasi come se questo fosse una colpa. Inoltre ad ottobre c’è un sinodo che si preannuncia molto problematico e lor signori non voglio certo tra i piedi una figura scomoda come Benedetto, una pietra di inciampo sui loro progetti di “modernizzare” la Chiesa buttando a mare la dottrina. Non ci resta che pregare per il nostro Benedetto perché se il progetto è questo non ci sono Santi che tengano ci riusciranno temo, l’ultima parola credo spetterà a Papa Francesco se lui tiene davvero a Benedetto, se lo vorrà davvero accanto a lui e se riuscirà a proteggerlo dagli attacchi. Certo sempre che gli interessi. Saluti Vighi

sam ha detto...

Nessuno vuole dubitare di Tornielli e dei suoi riassunti di lettere di un Papa, per carità!
Non ci si poteva permettere di dubitare di Scalfari, figuriamoci di lui!
Ma ho sempre riconosciuto Joseph Ratzinger in ogni suo scritto prima di conoscerne la firma, mentre qui ho sentito la firma, ma non ho riconosciuto lo scritto, nè lo stile di Ratzinger/Benedetto.
In ogni caso è inutile infierire ancora su Benedetto chiedendogli altri pronunciamenti, perché chiunque abbia avuto argomenti tanto potenti e gravi da indurlo ad abdicare per il bene della Chiesa, li avrebbe anche per fargli fare o smentire qualunque cosa.
In tal caso l'utilizzo di uno stile sgraziato non suo e l'introduzione di spiegazioni assurde o irrazionali come quella della mancanza di vesti cardinalizie in Vaticano, potrebbero essere un segnale per i posteri come la sigla che il Card. Joszef Mindszenty apponeva alla firma delle dichiarazioni che gli venivano estorte in prigionia.
Perché possa emergere la verità, bisognerà attendere almeno qualche decennio, a meno che qualcuno dei nemici di Benedetto non si converta prima e non decida di svelare ogni cosa per salvarsi l'anima.
A noi non è dato altro che pregare con Benedetto, per lui e per la Santa Chiesa di Cristo. Amen.

Anonimo ha detto...

@Sebastiano Busani ore 19.37
Ha ragione, condivido il suo pensiero, Benedetto XVI-Joseph Ratzinger è il numero uno, gli altri sono solo ombre!!!! Sono felice di avere incontrato nella mia vita un uomo straordinario, un gigante della fede, non lo dimenticherò mai.
Neri

Anonimo ha detto...

@vighi
leggi sulla Stampa di oggi, tutto è successo per rispondere ai "ratzingeriani irriducibili" che mettevano in dubbio la validità dell'elezione di Francesco.

Anonimo ha detto...

Intanto della lettera manco l'ombra, solo la carta intestata e la fine , poi mi sembra talmente terraterra da costituire un'offesa ad una intelligenza straordinaria come la sua......verba volant facta manent....sì , magari si aspettavano che lo dimenticassero in fretta.....mal gliene incolse , tantissimi lo amano semplicemente per quello che è sempre stato, un grandissimo uomo di Dio con un amore incondizionato per la Chiesa , della chiesa gli è mai importato nulla. Lupus et Agnus.

gemma ha detto...

Allora noi non siamo irriducibili, almeno questo, perché la validità non l'abbiamo mai messa in discussione. Io questo discorso della non validità l'ho letto soprattuto in qualche sito tradizionalista laddove non si lesinano insulti a Francesco ma ultimamente ben feroci anche nei confronti di Benedetto. Andare a leggere per credere. Se questi invalidanti sono ratzingeriani io sono Teodolinda. Comunque, qualunque cosa succede è sempre colpa dei ratzingeriani. Piove? Aumentano le tasse? Ratzingeriano ladro

un passante ha detto...

Attenzione, perché Benedetto con la sua persistenza in Vaticano è apparso ingombrante fin dall'inizio a molti, certamente non ratzingeriani. Ricordo bene un riferimento del Papa durante l'intervista in aereo, quando ne parló come di un nonno saggio, e disse anche: tanti mi dicono ma non ti fa sgombro (ingombro, presumo) Benedetto? Chissà quante volte glielo hanno ripetuto e glielo ripetono

carmelina ha detto...

Anonimo delle 16:33 ma chi sarebbero questi fantomatici "ratzingeriani irriducibili che mettevano in dubbio ecc ecc"?? Ma qua siamo alla follia!!!! 8 anni di corvi e topi di fogna che razzolavano liberamente per il sacro cortile e a nessuno che venisse in mente di chiedersi: ma chi sono questi "anti-ratzingeriani irriducibili che mettono in dubbio l'autorità' di Benedetto?". E adesso in questa ola permanente per totem Bergoglio, si va a cercare col lanternino quelli che non partecipano alla festa individuandoli come il mefitico lazzaretto nel giardin di rose e di viole in cui il Vaticano si sarebbe trasformato magicamente con la sola presenza primaveril-rivoluzionaria di totem Bergoglio. MA PER FAVOREEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

vighi ha detto...

Anonimo delle 16,33 io non leggo la Stampa ma altri giornali, non sono fra quelli che mettono in dubbio l’abdicazione di Benedetto XVI, cerco di usare la ragione che il buon Dio mi ha dato e questa ragione mi dice che se è pur vero ( ?! ) che tutto questo come dice Lei è successo per rispondere ai “ratzingeriani irriducibili “, penso anche che ci sarebbero stati vari modi più corretti nei confronti del Papa emerito per affrontare la situazione ed avere le risposte che si desideravano. Ma il metodo è stato questo, grezzo e irrispettoso almeno per come la penso io, che certo conto pochissimo. Il Papa emerito ha risposto in modo molto scarno e già questo dice tutto per me. Non mi sembra che in passato ci si sia preoccupati molto di smentire voci che mettevano in pericolo il pontificato di Benedetto, ma adesso la musica è cambiata, io dico bene, spero sempre che si sia imparato dagli errori del passato e mi fa piacere che ora si protegga il Papa regnante. Vorrei solo non lo si facesse sulla pelle del Papa emerito. Tutto qua.
Saluti Vighi una delle irriducibili ratzingeriane che non si riconoscono nella definizione che ne da Lei.

rosa ha detto...

Non sono una ratzingeriana irriducibile, nè una tradizionalista fanatica, tuttavia la mia mente ed il mio cuore,la mia "fede e ragione", m'impediscono di non pormi domande su quel che sta succedendo nella Chiesa da PRIMA dell'11 febbraio a poi. Siamo passati da un valanga di accuse, insulti, mancanze gravi di rispetto, denunce penali (!) ad un'idolatria senza quasi limiti, paorle su parole, immagini su immagini, dalle 8 di mattina alle 11 di sera, migliaia a Piazza S.Pietro, milioni su Twitter e prossimamente su Facebook. . . Prima Benedetto ci ricordava ogni giorno Gesù ed i suoi insegnamenti, cercando fi farceli capire in modo chirao, razionale ed affettuoso, ora ogni giorno bisogna consultare un interprete per capire che cos'è stato detto, e che cosa vuol significare, vedi l'ultima sul matrimonio.
E tutte le volte che le critiche si fan più pubbliche, qualcuno perde il posto, e si predica che il gossip è un grave peccato (le critiche non sono gossip) ed infine appena qualcuno più letto di un professor di teologia o di un blogger, si è posto il dubbio sulla presenza di 2 papi e su cosa ciò può significare per la Chiesa, visto che non si è mai visto prima, e questo alla vigilia di un sinodo che si dice potrebbe essere un vaticano III, ecco che Benedetto viene invitato, o piuttosto "summoned",a comparire in pubblico, e lui si leva la berretta (mai visto fare prima) ed poi oplà compare una lettera scritta a macchina, firmata (?), nella quala chiunque abbia letto un po' di Ratzinger, fatica a riconoscerlo.
Ancora una volta, come già scritto in passato, sarà il futuro a chiarirci le cose. So solo che quando ci si è lamentati della mozzetta e delle scarpe rosse, si era vedove, poi sono arrivati i casi dei Francescani dell' Immacolata, dell'intervista a Scalfari e alla Civiltà cattolica, anzi prima il Giovedì Santo coi musulmani, poi Lampedusa, ecc.ecc.
E le vedove ed i vedovi sono auemntati.
Rosa

maura ha detto...

Mi viene da dire : " Che vergogna "! Due giornalisti vaticanisti che si definiscono cattolici mettono in scena tutto questo teatrino per i loro intenti personali
e con il risultato di arrecare ad un Pontefice l'ennesima , ulteriore coronazione di spine e relativi sghignazzi e sberleffi !!!
Anche io faccio parte del gregge "Ratzingeriano" e non ho mai messo in dubbio la validita' della elezione di Papa Francesco . Concordo appieno con Gemma ore 17:29 e a riprova di cio' che dice su Cordialiter del 25.02.2014 ( sito tradizionalista ) , sono state fatte le stesse identiche osservazioni . Il titolo e' : " I migliori alleati dei modernisti " . Vi invito a leggere l'articolo . Tornando a "bomba", ovvero a Tornielli e Socci : ora vi sentite appagati ? Qual'e' il vostro fine ? Forse di far sloggiare finalmente il Santo Padre BXVI dal Vaticano? O vogliamo ripristinare l'uso della vergine di norimberga ? Ma davvero lei , Tornielli , si e' permesso di umiliare il Santo Padre facendogli dichiarare di non aver detto bugie ? Incredibile! Ma l'avrebbe fatta una azione del genere con GPII? Col binocolo ! Lì si sarebbe dovuto scontrare con quel molosso del Card. Dziwisch.....e ha visto che manone tiene !

Sapete che vi dico ? Rimpiango Giuseppe De Carli !

Anonimo ha detto...

Vedo che ci sono moltissime persone che credono a tutte queste "versioni ufficiali" sulla rinuncia di Papa Benedetto che, anche se sono fatte dallo stesso Papa (o almeno così ci viene detto)asciano il tempo che trovano.Sono innanzitutto cose che "si devono dire"(a meno che non si voglia scatenare un vero e proprio scisma) ma, chi ci convince che siano state scritte liberamente? Secondo me, parafrasando il Duca di Wellington:"se lei crede a questa cosa può credere a qualsiasi cosa". Temo però che, se Papa Bergoglio continua su questa strada lo scisma sarà inevitabile da parte di chi non vuole "morire protestante". Il Cattolicesimo non deve cadere in generico movimento ecumenico pacifista e buonista che, addirittura, non vuol fare proselitismo (infischiandosi delle stesse parole di Cristo).Infine un Papa non può fare omelie di assoluta banalità, era più profondo il mio defunto Parroco.

gemma ha detto...

no, cara Maura, c'è da rimpiangere la Wanda (Poltawska). Sai che pantofole che tirava..:)

gemma ha detto...

dici molto di condivisibile cara Rosa, e ogni tanto ti leggo altrove, forse un pò più tranchant di quanto non sei qui, ma la terapia da te proposta pochi di noi la condividono. Non so se siamo ratzingeriani irriducibili, mi reputo una cristiana cattolica che si è sentita molto vicina al Papa in uno dei momenti più difficili per il papato degli ultimi tempi, e tutto questo faccio molta fatica a dimenticarlo. Diciamo che il lutto non è ancora bene elaborato per quanto mi riguarda, e non sono pronta a partecipare alla festa. Sono inconsolabile proprio perchè troppo razionale per far finta che tutto sia finito in modo normale e perchè "è cosi e basta" o "perchè si o perchè no" è cosa di cui non mi accontentavo nemmeno da bambina. "Ohh quanto sei impertinente, mi diceva mia nonna ogni tanto, sconsolata..":). Mi spiace, non è mancanza di rispetto per Francesco, se qualcuno la legge così almeno per quanto mi riguarda è sbagliata, ho solo bisogno di tempo e la rottura vantata e propagandata, così come il ruolo messianico attribuito al nuovo pontificato appena iniziato non mi hanno aiutato. Forse orfani e vedovi meriterebbero sempre un pò di rispetto.
La terapia per te mi pare di capire che sia Benedetto completamento recluso, vestito di nero, mai più in San Pietro, mai più a scrivere, mai più in pubblico insieme a Francesco. Mai più non è vocabolo che mi appartiene, non ho visto banalizzazione del papato nel gesto di Benedetto ma la sua croce, anche se alcuni osano dire che l'ha abbandonata, la rinuncia a se per un bene più grande. Lui sa e noi non sappiamo tante cose e come otto anni fa quando ho scelto di affidarmi e fidarmi di lui ora faccio altrettanto, anche se sono stata una di quelle proprio qui, che per il dolore faticarono ad accettare il bene della sua scelta. Io voglio continuare a vederlo Benedetto, vestito di bianco, che prega, che accoglie la statua della Madonna, che incontra Francesco, non importa dove tiene lo zucchetto o dove si sied. Dio sa e anche Francesco sa. Vorrei sapere che sta ancora scrivendo e sperare che un giorno potrò leggerlo ancora non perchè ne ho fatto un idolo ma perchè sperare questo mi accompagna nel distacco. Quando dico che vorrei fosse lasciato in pace mi riferisco a quelli che lo importunano per acquietare chi si scandalizza o chi vuol farne una bandiera per uno scisma che non guiderà mai. Ha quasi rimesso la vita per ricucire gli strappi nella rete di Pietro, non sarà lui a provocarne altri, anzi..

Gia ha detto...

Sulla Stampa di oggi , un articolo di Francesco Garelli- Il doppio papa per le due anime della Chiesa- si chiede se la presenza di Papa Benedetto diventi col passare dei mesi una presenza ingombrante e se la sua persona susciti più attenzione e tenerezza ora che da pontefice regnante.Si preoccupa, il nostro autore, che si possano nutrire dubbi sullo stile e sul programma di un pontificato ( quello odierno )che ha rotto col passato. Pur riconoscendo i meriti di Papa Benedetto,la sua statura teologica e la sua grande cultura, viene evidenziato come da un pò di tempo "sembra aver difficoltà a restare chiuso nel suo eremo di elezione", per cui" di tanto in tanto fa capolino sulla scena pubblica , o dialogando con qualche intelletuale, o rispondendo ad alcuni giornalisti"L'autore si domanda se tutto questo non favorisce l'emergere di un alter ego nell'immaginario cattolico.
Ma cosa vogliono da Papa Benedetto? Tutto quello che fa o dice è sempre a gloria della Chiesa. Perchè ogni suo gesto deve essere strumentalizzato? Perchè dà così fastidio? La finiscano con questa persecuzione,con la contrapposizione tra i due papi e con i processi alle intenzioni.Addosso a papa Benedetto si è buttato di tutto, è semplicemente vergognoso.

carmelina ha detto...

Gentile Gia, se Benedetto dovesse scomparire improvvisamente dalla circolazione, ci sarebbe un qualche "garelli" pronto a leggere in quella "sparizione" l'nvisibile e inquietante onnipresenza di uno spettrale convitato di pietra, diversamente detto, "alter ego nell'immaginario cattolico". Deve essere chiaro che Benedetto, nella Chiesa e fuori, e' e sarà' sempre considerato una spina nel fianco, una pietra dello scandalo per il solo fatto di ESSERE ANCORA VIVO (visibile o invisibile). E' imbarazzante nella comunità' ecclesiale perché ha buttato all'aria l'idea della Chiesa come strumento politico e dunque, indifferente a qualunque modello di ordine e di utilitarismo, ha attaccato dall'interno gli equilibri degli apparati di potere curiale. E' imbarazzante dall'esterno perché, a differenza di Totem Bergoglio, e' un uomo e sacerdote realmente imprevedibile: non si riesce a catalogarlo (se non a forza, con caricature esplicitamente risicate), collocarlo, definirlo, ridurlo in una realtà' mediatica che necessita di eroi e anti-eroi per alimentare il teatrino di marionette delle fantasie nevrotiche di una massa alla continua bulimica ricerca di sollecitazioni sessuali. E' una figura tenuta volutamente ai margini, che si punzecchia malignamente di tanto in tanto o si snobba apertamente, e verso la quale si butta uno sguardo perplesso, curioso, inquieto (oserei dire atterrito) di sottecchi senza farsene accorgere. Benedetto per tutti questi può' vivere compiutamente "nascosto dal mondo" solo ed esclusivamente in una forma: da cadavere. Quando accadrà, cara Già, ci sarà' gente all'interno della Chiesa e fuori che festeggerà come fosse capodanno.