lunedì 10 marzo 2014

Bergoglio, il generale che vuole vincere senza combattere (Magister)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

se arriveranno tutte queste virate sul modello protestante, sarà un vincere facile, non c'è dubbio

medievAle ha detto...

chissà perché i cristiani d'Oriente vengono indicati a modello solo quando c'è da ridiscutere il celibato ecclesiale e non su altre questioni etiche e morali...

un ins. di Religione ha detto...

qualche giorno fa avevo gia letto su vatican insider ( che insieme a radio maria si sta rivelando una gran delusione) l'intervista a questo mons. Fernandez,...pupillo di Bergoglio naturalmente!....
Senza entrare nei particolari di un intervista che x molti aspetti risulta penosa,mi ha colpito l'agressività verbale di quest'uomo che Bergoglio ha voluto come vescovo. Aggressività verbale che si è manifestata però NON verso i nemici della Fede,NON verso le varie lobby o potentati laicisti che vogliono l'annientamento totale della Religione, NON verso i movimenti omosessualisti e depravati che vogliono distruggere la Famiglia,no! l'agressività verbale si è manifestata contro quei cattolici impegnati in prima linea nella promozione e difesa di quei "valori non negoziabili" che ""l'umile"" Bergoglio ha recentemente liquidato con le penose parole dell'ultima intervista mondana rilasciata ad un quotidiano italiano. Fernandez,dimostrando un notevole disprezzo x questi suoi correligionari,arriva a definirli addirittura "eretici"..Chiunque faccia le considerazioni che meglio crede...
Quanto poi alla presunta querelle dell'allora card Bergoglio con il nunzio Adriano Bernardini "colpevole" di bocciargli le nomine vescovili,,si consideri questo caso: un vescovo di nome Fernando Maria Bargallò,appoggiato,si dice,da Bergoglio in persona,ma scoperto tempo dopo in vacanza al mare con una prosperosa gentil donna....

carmelina ha detto...

Non c'era bisogno del libro di don fernandez per capire il modo di pensare di totem Bergoglio. E' fin troppo chiaro. Totem Bergoglio rivuole la Chiesa che un tempo benediva le crociate e le invasioni spagnole e portoghesi del continente americano e oggi benedice il senso comune di quell'occidente da cui tanto, sulla carta, tende a distinguersi. Vuole una Chiesa che di nuovo diventi uno strumento del potere politico (nel senso nobile del termine) ovvero dell'ordine etico-morale dominante nelle consuetudini della massa e delle sue elite sovrane (la società post-moderna occidentale). Non so se avete presente l'omelia di totem Bergoglio sulla "casistica". Se non ci fosse da piangere lacrime di sangue ci sarebbe da scompisciarsi dal ridere. Siamo passati dai valori non negoziabili al "no alla casistica". Totem Bergoglio agisce su un concetto di santità primitivo alla "padre Pio", alla "natuzza evolo". L'uomo di fede chioccia, anche un po' burbero ma di fatto materno, che assorbe su di se il male, le ferite di coloro che vedono in lui un magico guaritore, il quale sta li' a prendere su di se' le confessioni e a rattoppare alla belle e meglio emorragie e fratture dell'anima, a pagare per gli altri in attesa che questi, inondati dalla luce e dall'esempio di tanta ricchezza di spirito e povertà' di mezzi, si convertano alla fede in Cristo........ma per favore!!!!!!Come via evangelizzatrice questo approccio sarebbe andato bene ai tempi in cui ai gesuiti toccava convertire tribù' di tagliatori di teste e aborigeni vari o popolazioni rurali del sud Italia abrutite dalla fatica bestiale e dalla ignoranza nera. Laddove la "casistica" riguardava popolazioni i cui usi e costumi erano semplicemente ammalati di autoreferenzialita' derivata del'isolamento culturale, i padre Pio e i totem Bergoglio sono una mano santa. Ma in un contesto sociale dove l'autoreferenzialita' e' frutto di uno sradicamento antropologico corroborato dall'idiozia (nel senso nobile del termine) innalzata a paradigma etico morale, i padre Pio fanno la fine di fenomeni da baraccone alla moda. La massa (perché' il popolo non esiste più') e' ormai complice del potere: fa parte del suo meccanismo, ne è una vittima consenziente. La massa e' solo una enorme capo'. E a questa piagnucolante, anaffettiva e feroce capo' si sta svendendo misericordia per 4 soldi. O forse sarebbe meglio dire per 30 denari. P.s. Lo so, Raffaella. Non me la pubblichi (e capisco). Ma io se non lo scrivo, schiatto.

Anonimo ha detto...

Sono due i motivi che spingono il papa a chiederci di non parlare "sempre" e "solamente" di certi princìpi morali: per non stancare gli altri, saturandoli e ottenendo un effetto di rifiuto, e, soprattutto, per non distruggere l'armonia del nostro messaggio.


d'accordo su questo, è come quando ad un ragazzo gli si vieta qualcosa, puntualmente è la prima cosa che farà. scagliarsi contro intere categorie di persone (gay, peccatori, divorziati ecc.) porta all'effetto contrario. la verità non si annuncia vietando o condannando senza spiegare il perché, ma partendo dal punto centrale, che è Cristo. il resto viene da sé.

Vera

Anonimo ha detto...

Anche Papa Benedetto prende il bus :-)
Mi sembra che la foto risalga all'incontro di Assisi. Si riconoscono Rowan Williams e il Patriarca Bartoleomeo.
https://twitter.com/Don__Dom/status/442941948786003968/photo/1
Alessia

gemma ha detto...

Io veramente cara Vera più che di Cristo sento continuamente parlare di Bergoglio, Bergoglio, Bergoglio. Prima ci si faceva magari i fatti propri ma almeno in libreria i titoli su Gesù si trovavano, vuoi a firma papale, vuoi dei vari Augias e compagnia, ora le edicole sono piene del mio Papa, del messaggio di Francesco, dei gesti di Francesco, della chiesa di Francesco. Del Fondatore scarsa traccia. A seguire il ragionamento di Fernandez pure l'insistenza sui poveri può finire per stancare, se passa l'idea che la Chiesa sia in fondo una ong come tante. Per la serie, le povertà spirituali si rivolgano altrove, i perseguitati nel nome Suo sono cancellati dal corpo diplomatico e i piccoli del Vangelo sono solo i bambini.
Non si tratta più mi pare di quella morale bigotta che sbirciava dal buco della serratura, ci sono poteri che hanno in mano mezzi, media e denaro che stanno ridisegnando la concezione di vita, uomo, donna, procreazione, famiglia. Che mi si racconti che si sta rinunciando al confronto dialettico per quieto vivere lo trovo deprimente, come essere pensante prima ancora che come cristiana. Un certo tipo di morale c'era anche in tempi pagani, se i primi cristiani hanno scelto un'altra via è perché quella evidentemente gli era stata indicata. Mi viene da immaginare che per quieto vivere avrebbero anche potuto evitare le catacombe, chissà. Speriamo che sia come dici tu, che il resto arrivi da sè, finora mi pare che il resto sia un'escalation, ormai il chi sono io per giudicare impazza pure sulle magliette. E citando quel motto più di un politico cattolico ha scelto di legittimare leggi che si basano sulla morale "nuova". Si farebbe miglior figura ammettendo che di certi principi a questa stagione della chiesa non può fregar di meno.
Ps. E basta co sta propaganda che prima al centro non c'era Cristo, su! Scusate la sincerità, ma a differenza del trend odierno io non sono diplomatica

Anonimo ha detto...

Si vince con le armi della cultura altriment rischiamo di fare la fine di cristiani d'Oriente ridotti a una sparuta minoranza da prefisso telefonico.
Come si fa ad avere fiducia in un papa che a mala pena conosce il latino e tutto il mondo classico che c'è dietro?
E poi questa del bus è tutta da ridere: il papa va dai Paolini e pagano migliaia di lire per ospitarli quando a un chilometro di distanza la villa pontificia di Castelgandolfo è completamente vuota abitata dasi ragni che lui vi ha fatto proliferare!

Anna Maria ha detto...

Si,la rinuncia ad argomentare in quel modo pacato ma stringente e razionale che avevamo imparato a conoscere in nome del quieto vivere è davvero deprimente e non riguarda solo i cd principi non negoziabili: è ciò che in molti sperimentiamo ogni domenica nelle celebrazioni;spesso,infatti,mi sembra che i sacerdoti celebrino in modo sempre più frettoloso e distratto,con omelie superficiali e ripetitive e che la gente,d'altra parte,sia come catatonica,sempre meno partecipe (e sempre meno numerosa).
A qualcuno non è chiaro cosa siano i valori non negoziabili?Ecco,tutto ciò che è stato usato e lo sarà in futuro come moneta di scambio
per ottenere un consenso e-ripeto-non mi riferisco solo ai valori non negoziabili.

Anonimo ha detto...

Forse per la prima volta non sono totalmente d'accordo con Carmelina: soprattutto perchè giustifica il suo ragionamento con clichè carichi di pregiudizi, tipo il sud ignorante che ha trovato in padre Pio il santone guaritore. senza essere una grande sostenitrice di padre Pio (e proprio perchè abituati ai luoghi comuni che lo vogliono rozzo, ignorante e imbonitore di ingenui) debbo però dire che facendosi un giro a San Giovanni Rotondo, a parte il troppo altro che c'è, si riesce comunque a comprendere una forte spiritualità, basata principalmente sulla Parola di Dio e sul magistero della Chiesa. del resto non possiamo ignorare che Padre Pio è Santo e lo è per un regolare e lungo processo canonico, non per acclamazione di popolo, dunque ...
Quanto ai principi non negoziabili, il discorso sui divieti è condivisibile, ma l'esempio non calza: non mi sembra che i predecessori di Bergoglio abbiano vietato tout court aborto, eutanasia e compagnia bella; per l'esattezza affermare la sacralità della vita è un valore positivo e propositivo e, in ogni caso, è sempre stato proposto sulla base delle Sacre Scritture e profondamente motivato con ragioni logiche e, soprattutto scientifiche. inoltre non si parlava di tali valori solo e soltanto, ma in modi e tempi più che appropriati, lasciando poi spazio a tutto l'universo di insegnamenti scaturenti dal Vangelo. a me sembrano molto più monotematici questi ultimi tempi. Maria Pia

Rosa ha detto...

Pr il momento,a giudicare dalle statistiche americane, francesi ed austriache, la guerra la si continua a perdere, solo che ora manco più si combatte.
Attenzione al "vae victis" però
Rosa

laura ha detto...

cara Gemma, son pienamente d'accordo con te e sempre più lontana da queata Chiesa nella quale non mi ritrovo più. Mi sembra tutta una farsa e non riesco a capacitarmi del fatto che il 99% dei cattolici e dell'entourage vaticano abbiano del tutto perso la testa. é solo omologazione di comodo o paura di subire la rimozione per il mancato adeguamento al nuovo corso?

mariateresa ha detto...

questo Fernandez fa venire voglia di passare a qualche altra religione.
Fa pena, e'un modo rinunciatario, ipocrita e conformista di argomentare che mi provoca latte alle ginocchia. Scusate se parlo per sfumature.
Che bella la filastrocchina su "scagliarsi contro intere categorie di persone": si citi una sola frase di discorsi di GPII e BXVI che attacchi le persone: non si troveranno. Ma qualcuno ha dato poesiola da ripetere e loro hanno imparato a memoria e ripetono,tanto direcose imprecise o anche false non costa niente.
Se c'e' uno che attacca interi gruppi di persone e' papa Francesco la mattina a S. Marta, i peperoncini, gli inamidati, i pelagiani, insomma gli sfigati. Ma quelli li' li puo' attaccare per i media, sono solo cattolici.
Ma va la' che certi argomenti sono cosi' leggeri e ridicoli che non li mettono piu' nemmeno dentro al sacchetto delle patatine fritte.
Ho letto a suo tempo che il teologo di riferimento del Papa aveva un altro nome, che ora non ricordo. Perche' se e' questo Fernandez c'e' da fare le valigie.

nonno ha detto...

Piace il cantante, fa incetta di copertine, ma hanno presa solo alcuni ritornelli, che ciascuno fischietta e canta a modo suo. Mi chiedo nel dopo questo momento di popolarità che ne sarà della canzone originaria
Ne ho vissute tante, ma con sincerità non mi piace questa stagione della chiesa, in cui improvvisamente tutti i problemi sono tornati sotto al tappeto solo perché chi pubblica e sponsorizza ha deciso di non parlarne più. Mi sa di libertà a tempo e a condizione

Anonimo ha detto...

non so che succederà, ma di una cosa sono sicura: Benedetto se n'è andato perché si è reso conto che la sua era una battaglia persa, lottare contro la modernità e contro l'evoluzione della società è una battaglia persa. un altro anno così e la chiesa avrebbe chiuso baracca e burattini. e questo l'avevano capito in molti. e sono corsi ai ripari.

Vera

carmelina ha detto...

Maria pia, probabilmente il tono iroso e sarcastico delle mie parole non mi ha permesso di spiegare il mio punto. Proverò' nuovamente. Quando parlo di "santità alla padre pio" non sto parlando di un imbonitore e santone. Premesso di non essere una sua devota, non metto di certo in dubbio la sua santità e, conseguentemente, la devozione di coloro che in passato e nel presente lo pregano e lo beatificano. Ma quello che mi ha sempre colpito e' come a fronte di una vita di fede tanto cristianamente ancestrale (la lotta fisica contro il demonio, la pratica della confessione posta a cardine della sua missione sacerdotale, la povertà di linguaggio e la forza della simbologia del sangue e della carne), Padre Pio attirasse ai suoi tempi l'attenzione, l'ammirazione di gente (uomini di spettacolo, politici e roba simile) dai tratti paganeggianti oltre che di gente originaria di quel profondo sud in cui era nato e cresciuto. Non hai mai notato maria pia come stranamente gli abiti di pezza di Padre Pio riuscissero ad affascinare gente che, di suo, preferisce e preferiva i lustrini e le pailette. Mi sono dunque accorta che il sacrificio , il sangue, il carisma da guaritore (cioè' i cardini della santità evangelica originaria di quella stessa di cui parla e si fa portavoce totem Bergoglio) non spaventava affatto la gente che della fede si è' fatta e continua a farsi beffe. Al contrario, ne è' affascinata, affascinatissima perché' ammirata come di un numero da trapezio circense e come, quando si va al circo, tu stai seduto sugli spalti, applaudi gli artisti, dopo aver pagato il biglietto, e alla fine ti alzi e torni alla tua vita di sempre. L'uomo guaritore carismatico (l'espressione più' ancestrale della santità' evangelica) e' oggi diventato un innocuo personaggio da rivista. Non e' in grado di cambiare il cuore di pietra in uno dj carne (quello che solitamente dovrebbero fare i santi). Al contrario, permette ai cuori di pietra di pascersi nella loro emotività' e convincersi che la pietra sia carne della migliore qualità'. Di più'. Diventa una garanzia della sedicente bontà' di quel cuore di pietra.

medievAle ha detto...

riprendo il commento di laura sul 99% dei cattolici e della corte vaticana. Non credo che abbiano perso la testa da un giorno all'altro, penso che da tempo ormai la maggioranza, base laica+clero, spingesse per realizzare alcuni, radicali mutamenti nella dottrina cristiana e che il pontificato di Giovanni Paolo II (che era molto rigoroso in punto di dottrina, al di là della vulgata che lo ha spesso voluto come un bonaccione viaggiatore e sciatore), oltre a quello vituperatissimo del nostro Benedetto XVI, abbiano rappresentato delle vere e proprie spine nel fianco per i fautori di queste istanze. Per realizzare le quali, se ho capito bene le recenti parole del card. Kasper, è stato precisamente scelto Bergoglio (e forse- aggiungo io, da buon peperone complottista- si è data una mano a Ratzinger affinché, stremato, si facesse da parte).
Di mio posso solo aggiungere che la cosa che mi dà più fastidio è l'alterazione, la manipolazione delle parole, quel dire che non sono questioni di dottrina che, per carità, rimane immutata, ma di disciplina. E quelle citazioni opportunistiche tratte a spizzichi e bocconi dai testi di Ratzinger teologo, tanto per ammantare l'operazione di un sigillo inattaccabile anche dai c.d. nostalgici. Ma su, un po' di coraggio e di coerenza, si è fatto di tutto per propalare la discontinuità dallo scorso 13 marzo, primavera contro inverno, aria fresca contro paludi, fiori contro putridume, adesso si vada fino in fondo e ognuno si assuma le proprie responsabilità.

Anonimo ha detto...

Meglio dare un obolo (non insignificante) ai Paolini ed aprire Castelgandolfo ai turisti, che piace alla massa (dei media). I Paolini pendono sempre da una parte mentre ritornare a Castelgandolfo (dove papa Pacelli ospito' sfollati di tutte le razze) e amatissimo da papa Benedetto significava magari far ricordare incautamente anche questi predecessori. Eufemia

Anonimo ha detto...

Tra le chiacchiere di paese sulla misercordia che ormai riempiono il mondo , il vecchio Ratzinger 20 anni anni fa "rispose" a Bergoglio e a Kasper su cosa davvero spetti alla Chiesa.

http://dottaignoranza.blogspot.it/2014/03/ratzinger-critica-la-chiesa-di-kasper.html

Raffaella ha detto...

Eh si', Vera, probabilmente la pensavano cosi' anche i discepoli di Gesù: ancora qualche settimana cosi' e chiuderemo la baracca.
Per fortuna pero' Gesu' ha parlato chiaro a prezzo della morte piu' atroce possibile.
R.

carmelina ha detto...

Cara vera, non sapevo che i mercanti del tempio avessero fatto pace con Gesù'. Deve essere una parte di vangelo a noi sconosciuta e nota solo a pochi fortunati come il cardinale kasper.

gemma ha detto...

Sicura vera che sia andata così? Raccontaci tutto visto che tanto sai. In quanto all'evoluzione della società , grazie, la lascio a te, ho altri progetti per la mia povera persona che questo genere di evoluzione
Ma noi non eravamo quelli che "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto"? Ora improvvisamente dalle nostre parti si contrappone il vincente al fallito, ci si glorifica di sondaggi, consenso, copertine, premi, applausi da parte della società evoluta, in una domenica delle palme infinita. Buona fortuna

mariateresa ha detto...

ma guarda! "era una battaglia persa".....
E' certo che ci sono quelli che hanno fatto questo "ragionamento". Solo che per un cristiano e' un aborto di ragionamento.
E ha la conseguenza logica che d'ora in poi si faranno "battaglie" che si possono solo vincere. Gia' il Papa regnante ne da' qualche assaggio.
Sono i nobili obiettivi che indicava Gemma.
Tra la'altro questo di evitare le battaglie perse e' lo stesso ragionamento che fece Giuda prima di vendere il suo Maestro; e' pericoloso questo Rabbi che non si impegna nella lotta contro i Romani e non rispetta la tradizione mettendosi contro tutti,attira attenzione ma non vuole la rivoluzione. Questa predicazione e' una battaglia persa, appunto.
Quella battaglia persa li' , Vera, e' la dottrina di sempre che un uomo che e' un gigante d'animo ha generosamente difeso e annunciato da vecchio, da odiato, da umiliato senza risparmio di energia. E che,forse, se n'e'andato, prima di vedere cose che gli ripugnavano, come a dire "Non in mio nome".
Come andra' a finire? Andra' a finire che la Chiesa si spacchera', purtroppo me lo sento nel cuore.
Non si riesce a stare nella stessa casa quando alcuni abitanti ne minano le fondamenta.

Anonimo ha detto...

A me pare che baracca e burattini siano aperti eccome, e non mancano saltimbanchi, attori, spettacoli di piazza e mascherate varie, con giocolieri ed equilibristi in prima fila.....se questa è la chiesa che piace e si compiace, meglio andarsene in silenzio e compiangerla. Anonymous.

Anonimo ha detto...

sono corsi ai ripari, chi? Cara Vera, stai quindi dicendo che Benedetto è stato gentilmente invitato a farsi da parte e che la sua rinuncia non sarebbe spontanea?

pb ha detto...

non credi Vera chese Benedetto avesse pensato che la sua battaglia (che poi non era sua, ma della fede bimillenaria nella Chiesa) fosse stata persa sarebbe andato lui incontro a quella che tu chiami evoluzione della società? era il Papa, con tutti i poteri che ne derivano, cosa gli ci voleva a vincere facile?

sam ha detto...

Vera è troppo falsa e col falsario non si dialoga.
Invece anch'io come Maria Pia mi sento di replicare alla cara Carmelina, la cui analisi - perdonami - questa volta anche a me non pare del tutto condivisibile, a mio parere perchè forse un po' troppo improntata ad una lettura umana, antropologica, psicologica, comunicativa della realtà ecclesiale, prescindendo dal dato spirituale e profondo, che non attiene alla superficie, ma alla verità.
Se usciamo dalla logica dei media, degli intellettuali e dei sondaggisti ed entriamo nella logica di Dio, il paragone tra Padre Pio e Bergoglio diventa del tutto improponibile, oserei dire persino ributtante.
Non sono gli argomenti e i temi in sè, infatti, ma la credibilità (o ipocrisia), la santità (o presunzione), la verità (o mistificazione)con cui gli stessi vengono trattati, a far la differenza!
E' la presenza di Dio, o di uno smodato Io, a fare la differenza!
L'imitazione di Cristo, fino alla conformità a Lui non ha nulla a che fare con lo scimmiottare un'affettata virtù cristiana...
Queste differenze possono sfuggire alle masse secolarizzate, ma non al discernimento degli spiriti e, alla fine - poichè Cristus Veritas è l'unico Signore della Storia - non possono sfuggire neppure al tempo. Basta aspettare.

carmelina ha detto...

Cara sam, il dono della santità perché abbia frutto deve essere accettato da coloro che hanno modo di incontrarlo nella vita. Per esempio a me, a te e a tutti gli ospiti di questo blog e' capitato di incontrare Benedetto e, grazie alla sua opera, abbiamo scoperto nuove strade nella conoscenza di Dio. A fare la differenza dunque, a mio avviso, non e' solo l'autenticità della presenza di Dio (invece di uno smodato io) nel vivere in conformità' a Cristo ma anche la volontà e l'interesse del prossimo (il famoso libero arbitrio) ad "avere orecchie per intendere". Il cristianesimo e' e deve essere relazione fruttuosa senno' diventa un vuoto moralismo. Voglio essere più' chiara. Sia Bergoglio che Benedetto sono santi sacerdoti, integerrimi vescovi che combattono la buona battaglia. La presenza di Dio e' viva ed e' autentica in entrambi. E' indubbio. Ma di fatto a fare la differenza sono " le orecchie per intendere" che scelgono, selezionano interpretano o rifiutano quanto viene comunicato. Avendo imparato dal vangelo che le parole della verità' scatenano fisiologicamente nel prossimo dolore e fastidio io cosa vedo? vedo un Papa, Benedetto, che assumendo toni miti e un argomentare limpido ha scatenato la rabbia ringhiosa di un prossimo che ha sentito le sue parole come un disinfettante su una ferita purulenta aperta. E dall'altra un Papa, totem Bergoglio, che assumendo toni sbrigativi e un argomentare rassicurante ha narcotizzato la rabbia ringhiosa e il dolore di ferite coperte ma comunque ancora aperte a carne viva. Della due espresssioni evangeliche (entrambe autentiche) chi, alla fine dei conti, meglio rivive l'unico paradigma di sicuro frutto cioè' la strada del calvario (ovvero della persecuzione, morte e risurrezione del Cristo)? Chi meglio corrisponde a quel "algoritmo" di sofferenza, morte e vita? questa domanda e' cio' che viene chiesto a noi (a tutti, secolarizzati o meno). A quelle orecchie per intendere che fanno la differenza. Su questa base paragono Padre Pio e Totem Bergoglio. Chiedo comunque profondamente scusa se ho offeso te maria pia, te sam e chiunque altro abbia sentito le mie riflessioni come irrispettose e sacrileghe.