mercoledì 8 ottobre 2014

Quale futuro per la Chiesa di Roma dopo questo sinodo? Interessante riflessione di Corrado Ocone (R.)

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Non condivido tutte le considerazioni dell'Autore ma c'è una parte che sottoscrivo e della cui fondatezza sono stata e sono sempre più convinta:


"Il cristianesimo come religione del tempo storico è inevitabilmente destinato a sciogliersi nella storia, che è e rimane fondamentalmente storia cristiana: irrorata dai valori del cristianesimo.
Per cui il destino della Chiesa cattolica, il suo vero dramma, che non è proprio di nessun'altra religione o chiesa, è di aver generato al suo interno, dai suoi valori cristiani, ciò che oggi tende a renderla inattuale: se il cristianesimo diventa l'orizzonte valoriale accreditato, e se cristianesimo significa anteporre il valore della coscienza personale ad ogni norma esteriore, che senso, se non storico e contingente, possono avere queste ultime e l'istituzione che dovrebbe farsene garante? Certo, la Chiesa di Roma potrebbe sempre riproporsi come un'agenzia etica generale, una sorta di Onu della morale.

E non c'è dubbio che molti aspetti del papato di Bergoglio, quelli che più piacciono ai laici, tendono in questa direzione, fra l'altro popolare e di successo. Soprattutto se strizza l'occhio a quel pensiero 'politicamente corretto' e vagamente progressista che è oggi, a livello di comunicazione, dominante (il main stream) o 'spirito del tempo'.
Ma ha un senso tutto ciò? Non è troppo riduttivo? Non rischia di essere legato a vicessitudini storiche imponderabili'?"


D'accordissimo con queste considerazioni.
Il dramma della chiesa cattolica dei nostri giorni è proprio questo: volere rincorrere a tutti i costi il linguaggio del mondo dimenticandosi che la Chiesa (maiuscolo) è nel mondo ma non è del mondo.
La storia cambia in continuazione: ciò che oggi è attualissimo, domani sarà "passatissimo", come disse Benedetto XVI in una memorabile udienza generale.
Che cosa farà la chiesa? Rincorrerà i tempi per non restare indietro? E se la storia dovesse tornare sui propri passi riconoscendo certi errori?
Il rischio di trasformare la chiesa in una qualunque agenzia etica è sempre più evidente e venerdì la prova potrebbe diventare cosi' evidente da essere, per usare un eufemismo, imbarazzante.
R.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi chiedo: la chiesa non è mai cambiata nel corso dei secoli? se sì, questi cambiamente sono stati tutti un errore? f

nonni ha detto...

Una questione così importante come il toccare un sacramento non era da da affrontare con un concilio mascherato da sinodo ma con un regolare concilio. Questo, l'urgenza di affrontare la questione come se da questo dipendesse tutta la vita dei cristiani (mentre in troppi nel mondo bruciano ma non di passioni amorose) la blindatura, alcuni vescovi che si sono impossessati dei media a scapito di altri di cui non si sa nulla, a me pare tutto molto poco chiaro. Il come finirà era già deciso da tempo, forse ancora prima delle dimissioni di Benedetto XVI. Ci sono cose che dalla chiesa non ti aspetti, per contenuti, tempi e modi.

Anonimo ha detto...

Ci sarebbero un paio di cose da dire, il responso definitivo con tanto di pronunciamento papale cioè il vdr dirà il suo pensiero che renderà operativo quanto emerso dai colloqui ed interventi sinodali, sarà emesso l'anno prossimo, anche se certi spifferi fanno già presagire qualcosa; non sono d'accordo col 'vedere il dramma sul volto di Ratzinger', papa Benedetto è sereno, il suo sguardo è limpido,lui sa, al momento tace, perlomeno finché non usciranno documenti ufficiali tacerà, poi si possono fare tante congetture, ma fino a quando non si hanno i fatti concreti......non concordo né sul sequestro né su altro, come ebbe a dire Pera, 'Ratzinger è l'uomo più libero che abbia mai conosciuto' il problema è che lui vede oltre,noi poveri 'fedeli' no.Lupus et Agnus.

Arcangela ha detto...

Benedetto (1977) "Tutti gli errori compiuti negli ultimi tempi si muovono dal fatto che è stato applicato alla Chiesa un modello profano di statuto e che in questo modo non è stato colto ciò che vi è di unico, ciò che porta con sé dal momento della sua origine divina"
Arcangela

laura ha detto...

Son certa che papa Benedetto vegli sul Sinodo non solo con la preghiera. Forse verrà interpellato da Bergoglio anche se non lo sapremo mai. La posta in gioco è troppo alta ed impensabile che si seguano le mode dei tempi. La Chiesa è guidata dallo Spirito santo che si serve anche di uomini inadatti.

Anonimo ha detto...

Il matrimonio cattolico è un sacramento e stavolta viene messo in discussione un sacramento, insegnamenti del catechismo e la stessa confessione. Nel momento in cui si da l'assoluzione a chi non si ravvede, ci si può assolvere da soli per qualunque altra cosa, a parte forse il mancato pagamento delle tasse, lo spettegolare o il prendere bustarelle, peccati imperdonabili, soprattuto se commessi con sguardo inespressivo

Anonimo ha detto...

OT
Ho comprato il libro di Socci a cui ho dato una rapida scorsa d'insieme e che può essere letto non seguendo l'ordine dei capitoli. E lecito discuterne i presupposti e le tesi, ma cosa certa è, alla facciaccia dei detrattori alla Crippa, che non si tratta di libro pregiudizialmente contro l'attuale pontefice, ma un atto di amore verso la Chiesa, quella con la C maiuscola, non quella dei bergoglisti più o meno interessati, e il papato di un credente che sente che certi conti non tornano e ha voluto, con sofferenza seguire la propria coscienza a costo di un possibile suicidio professionale.
Ho letto le le paoline boicottano il libro, questo è scandaloso se consideriamo che le loro librerie ospitano soloni laicisti che hanno sempre spudoratamente attaccato papi e Chiesa, naturalmente prima del 13/3/2013.
Alessia