venerdì 16 gennaio 2015

Benedetto XVI: la musica e il canto sono più di un abbellimento (magari anche superfluo) del culto; infatti fanno parte dell'attuazione della Liturgia, anzi, sono essi stessi Liturgia (YouTube)




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Il 13 settembre 2006 fu la giornata "privata" del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Baviera. Proprio quel giorno si recò nella Alte Kapelle di Regensburg per la benedizione del nuovo organo alla presenza del fratello, Mons. Georg Ratzinger, grande musicista.
Il Papa tenne uno straordinario discorso "a braccio" (qui il testo integrale) parlando di canto, di musica, di Liturgia e, più ampiamente, della Chiesa.

Grazie a Gemma :-)


In particolare:


"Nella Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II (Sacrosanctum Concilium) si evidenzia che "il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della Liturgia solenne" (n. 112). Questo significa che la musica e il canto sono più di un abbellimento (magari anche superfluo) del culto; infatti fanno parte dell'attuazione della Liturgia, anzi, sono essi stessi Liturgia. Una solenne musica sacra con coro, organo, orchestra e canto del popolo, quindi, non è un'aggiunta che incornicia e rende piacevole la Liturgia, ma un modo importante di partecipazione attiva all'evento cultuale. L'organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e – come poco fa è stato detto – dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino. La grande varietà dei timbri dell'organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell'esistenza umana. Le molteplici possibilità dell'organo ci ricordano in qualche modo l'immensità e la magnificenza di Dio".


"In un organo, le numerose canne e i registri devono formare un'unità. Se qua o là qualcosa si blocca, se una canna è stonata, questo in un primo momento è percettibile forse soltanto da un orecchio esercitato. Ma se più canne non sono più ben intonate, allora si hanno delle stonature e la cosa comincia a divenire insopportabile. Anche le canne di quest'organo sono esposte a cambiamenti di temperatura e a fattori di affaticamento. È questa un'immagine della nostra comunità nella Chiesa. Come nell'organo una mano esperta deve sempre di nuovo riportare le disarmonie alla retta consonanza, così dobbiamo anche nella Chiesa, nella varietà dei doni e dei carismi, trovare mediante la comunione nella fede sempre di nuovo l'accordo nella lode di Dio e nell'amore fraterno. Quanto più, attraverso la Liturgia,  ci lasciamo trasformare in Cristo, tanto più saremo capaci di trasformare anche il mondo, irradiando la bontà, la misericordia e l'amore per gli uomini di Cristo.


I grandi compositori con la loro musica volevano in definitiva, ciascuno a modo suo, glorificare Dio. Johann Sebastian Bach, sul titolo di molte delle sue partiture ha scritto le lettere S. D. G.: Soli Deo Gloria – Solamente alla gloria di Dio. Anche Anton Bruckner metteva all'inizio le parole: "Dedicato al buon Dio". Che tutti i frequentatori di questa magnifica Basilica, mediante la grandiosità dell'edificio e attraverso la liturgia arricchita dall'armonia del nuovo organo e dal canto solenne, siano guidati alla gioia della fede! È il mio augurio nel giorno dell’inaugurazione di questo nuovo organo".

5 commenti:

Arcangela ha detto...

Benedetto con amore e coerenza 1985 "La grandezza della musica è la verifica più immediata e più evidente dell'immagine cristiana dell'uomo e della fede cristiana nella redenzione offertaci dalla storia. Chi ne resta colpito sa che la fede è vera, anche se ha bisogno di fsre ancora molta strada per dare seguito alla comprensione con la ragione e la volontà"
Arcangela

Anonimo ha detto...

OT Raffaella, ieri sera seguivo Agon channel dove Ferilli intervistava Ferrara e gli chiedeva una definizione delle persone in foto che apparivano, quando è apparso BXVI, Ferrara ha detto:'un genio, di assoluta grandezza, girava il mondo e lo illuminava da qualsiasi parte lo si guardasse, un genio della teologia, bisogna leggerlo però, e meditarlo' poi sul vdr :'fa parte di un progetto della chiesa per dare di sé una nuova immagine, ma attenzione, non si può piacere a tutti per sempre, non dura' al che la Ferilli, che stravede per il vdr e detesta Ratzinger, ha cominciato ad agitarsi sulla sedia. Mi fa piacere che ancora qualcuno renda omaggio alla straordinaria grandezza di questo papa che più passa il tempo e più si fa rimpiangere.A.

nonno ha detto...

Quando è importante come tieni la scena, può capitare che a scena occupata da un altro di te ci si dimentichi in fretta. A volte viene da chiedersi che ne è stato in così poco tempo di Giovanni Paolo II, altro grande comunicatore. Metà di quel che ha comunicato non lo si ricorda più, pure il suo ricordo è sbiadito, a volte mi domando cosa è rimasto di lui in chi lo ha acclamava se ora acclamano Boff e sottoscrivono Micromega. Di fatto punti cardine del suo pontificato sono in discussione a poco più di dieci anni dalla sua scomparsa, i principi non negoziabili, la famiglia, la teologia della liberazione, le radici cristiane dell'Europa. È rimasta solo una certa interpretazione di Assisi, ciò su cui alcuni mettevano in guardia

laura ha detto...

Leggete il libro: "introduzione allo spirito della liturgia" di J: ratzinger. definisce la litugia unb "gico" e descrive l'inutilità di essa. Il fine è solo quello di rendere culto a Dio con la bellezza e il lusso, solo per offrirgli le cose più belle. Quando si ama non c'è misura, ma sovrabbondanza e per il signore il don non è mai troppo bello. Questo non significa che papa Benedetto mirasse solo all'esteriorità o al lusso, anzi, non Gliene impoprtsava e no Gliene importa nulla, ma non si può andasre alla Messa con i jeans bucati o gli zoccoli. Andremmo così ad un matrimonio?
I poveri e la Chiesa povera non c'entrano nulla

maura ha detto...

Sentire espresso da Ferrara cio' che sento per Papa Benedetto XVI mi ha commosso . Non ricordo di averlo descritto , nei miei diversi interventi ,così bene come ha fatto lui .
E' vero quanto afferma : " Illuminava il mondo da qualunque parte lo guardasse " , perche' lo vedeva con lo stesso sguardo di Gesu'.
Ed e' quello che dovremmo arrivare a fare anche noi : vedere gli altri così me li vede Gesu'.
Grazie A.