martedì 10 febbraio 2015

L'ultimo Angelus prima dell'annuncio della rinuncia. Benedetto XVI: L’uomo non è autore della propria vocazione, ma dà risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far paura se Dio chiama (YouTube)




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Grazie al lavoro della nostra Gemma ritorniamo esattamente a due anni fa riascoltando la riflessione di Benedetto XVI all'Angelus del 10 febbraio 2013 alla vigilia dell'annuncio della rinuncia al Pontificato.


Significative le parole sulla vocazione e il richiamo alla Giornata Mondiale del Malato celebrata nel 2013 nel Santuario mariano di Altötting, in Baviera particolarmente caro al Santo Padre.


In particolare:


"L’immagine della pesca rimanda alla missione della Chiesa. Commenta al riguardo sant’Agostino: «Due volte i discepoli si misero a pescare dietro comando del Signore: una volta prima della passione e un’altra dopo la risurrezione. Nelle due pesche è raffigurata l’intera Chiesa: la Chiesa come è adesso e come sarà dopo la risurrezione dei morti. Adesso accoglie una moltitudine impossibile a enumerarsi, comprendente i buoni e i cattivi; dopo la risurrezione comprenderà solo i buoni» (Discorso 248,1). L’esperienza di Pietro, certamente singolare, è anche rappresentativa della chiamata di ogni apostolo del Vangelo, che non deve mai scoraggiarsi nell’annunciare Cristo a tutti gli uomini, fino ai confini del mondo. Tuttavia, il testo odierno fa riflettere sulla vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata. Essa è opera di Dio. L’uomo non è autore della propria vocazione, ma dà risposta alla proposta divina; e la debolezza umana non deve far paura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nella sua forza che agisce proprio nella nostra povertà; bisogna confidare sempre più nella potenza della sua misericordia, che trasforma e rinnova.


Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio ravvivi anche in noi e nelle nostre comunità cristiane il coraggio, la fiducia e lo slancio nell’annunciare e testimoniare il Vangelo. Gli insuccessi e le difficoltà non inducano allo scoraggiamento: a noi spetta gettare le reti con fede, il Signore fa il resto. Confidiamo anche nell’intercessione della Vergine Maria, Regina degli Apostoli. Alla chiamata del Signore, Ella, ben consapevole della sua piccolezza, rispose con totale affidamento: «Eccomi». Col suo materno aiuto, rinnoviamo la nostra disponibilità a seguire Gesù, Maestro e Signore.


Dopo l'Angelus


"Domani, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorrerà la Giornata Mondiale del Malato. La celebrazione solenne avrà luogo nel Santuario mariano di Altötting, in Baviera. Con la preghiera e con l’affetto sono vicino a tutti i malati e mi unisco spiritualmente a quanti si raduneranno in quel Santuario, a me particolarmente caro"."

4 commenti:

Arcangela ha detto...

Fu un saluto commovente e doloroso! A proposito di vocazione in CARITAS IN VERITATE n.17 (ormai dimenticata) " La vocazione è un appello che richiede una risposta libera e responsabile. Lo sviluppo umano integrale suppone la libertà responsabile della persona

e dei popoli: nessuna struttura può garantire tale sviluppo al di sopra e al di fuori della
responsabilita umana"
Arcangela

Anonimo ha detto...

che dire?

Sono ricordi struggenti. Provo ancora tanta commozione e tristezza. Chissà come sta? Chissà se è sereno?
Chissà cosa pensa di quanto stra accadendo nella Chiesa?
Forse non si pone queste domande. Prega e affida tutto al Signore.
Se potessi risentire la Sua voce!

laura ha detto...

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/125496/blog/due-anni-dopo-la-salita-sul-monte-di-bxvi.htm#.VNs-DZrkMSd.twitter

laura ha detto...

http://www.korazym.org/20043/benedetto-due-anni-dopo/