giovedì 30 giugno 2016

Che tristezza gli articoli e i commenti sul 65° anniversario di sacerdozio di Papa Benedetto (Raffaella)

Carissimi Amici,
ieri abbiamo ricordato il 65° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger. E' stata una giornata di gioia consacrata soprattutto alla preghiera. Per questo motivo ho voluto evitare ogni polemica anche se, devo confessarlo, le dita "friggevano" sulla tastiera.
Come avrete notato ho riportato pochissimi articoli sulla commemorazione di martedì scorso. Perché? Semplice! In tutta onestà, e mi rincresce scriverlo, non ho letto nulla che valesse la pena di essere segnalato salvo i testi che trovate sul blog.
In generale i commenti si possono dividere in tre grandi categorie:
1) quelli copia - incolla (letto uno li hai letti tutti). Questi articoli e/o servizi televisivi ignorano completamente il discorso di Papa Benedetto soffermandosi sulle parole di gratitudine pronunciate. Morale della favola: tutto va bene, tutto è perfetto, c'è una continuità perfetta e gli uccellini cantano beati sugli alberi;
2) quelli offensivi verso chi vuole sinceramente bene a Papa Benedetto. Costoro vengono chiamati con disprezzo "ratzingeriani", come se fosse un insulto. Personalmente vado fiera di essere ratzingeriana e non accetto predicozzi soprattutto quando provengono da certi "pulpiti";
3) quelli gravemente offensivi verso Papa Benedetto. Questi articoli e/o editoriali ripropongono fino alla nausea i continui confronti fra Pontefici nel disperato tentativo di dimostrare che il Papa cattivo e superato è quello che si è dimesso. Si presentano come "omaggi" al Papa emerito ma spargono veleno e seminano insinuazioni. Lo scopo è dimostrare che Benedetto XVI merita di essere menzionato solo per un merito, quello di essersi dimesso.

In queste condizioni, cari amici, come si fa a segnalare certi scritti?
Tutta questa ansia di consegnare Papa Benedetto alla storia o, meglio, ad un passato oscuro mi spinge a fare qualche riflessione.
Qualcuno si è permesso di dire che il Pontificato di Joseph Ratzinger va rivalutato. Che cosa? E chi mai l'ha sottovalutato? Saranno stati lorsignori ma non certo chi ha sempre seguito il Papa con affetto e dedizione.
Come mai c'è tutto questo nervosismo? Come mai una persona così mite e gentile come Ratzinger riesce a suscitare tanto risentimento anche ora che si è messo da parte e che non interviene mai nel dibattito ecclesiale?
La verità è che Papa Benedetto dà fastidio ora come ha sempre dato fastidio in passato perché è sempre stato e continua a essere un faro, una luce, una guida al di là degli sforzi dell'universo mondo (ecclesiale e non) di metterlo da parte.
Quella sua insistenza nel ribadire la Verità è irritante, quella sua pretesa di non uniformarsi alla mentalità dominante non è concepibile, quella sua testardaggine di non piacere a tutti i costi alla gente che piace è fastidiosa perché disturba il "manovratore".
Per tutti questi motivi Ratzinger non ha mai goduto della simpatia dei poteri forti, dei grandi giornali, dei potenti del mondo. Avrebbe potuto anche camminare su una fune con la testa rovesciata ma non sarebbe servito a nulla. Tutto era già stato deciso in anticipo.
In quegli otto anni di Pontificato spesso ci siamo chiesti come mai tutto ciò che il Papa faceva e diceva non era mai sufficiente. Ora sappiamo la risposta: c'era una chiara e precisa volontà di distruggere il Pontefice e con lui la chiesa. Certo anche il clero ha fatto la sua parte nel mettere i bastoni fra le ruote al Papa. Oggi non si ode più la voce di questo o quel prelato, questo o quel cardinale. Che bella sinodalità! Tutti tacciono perché acconsentono? Non penso proprio ma non è un problema mio. Chi è causa del suo mal...
In queste ultime settimane abbiamo assistito a tutta una serie di nasi storti, di capelli strappati, di vestiti sgualciti perché si è tornati a parlare del ruolo del Papa emerito. Ma come? Ma che vergogna! Ma quale ruolo?  Deve starsene buono e tranquillo, senza parlare, senza disturbare e senza suscitare entusiasmi nei ratzingeriani. Due Papi? No! Eresia!
In realtà il diritto canonico consente al Papa di rinunciare al suo ministero. In questo caso si convoca un conclave e si elegge un nuovo Papa che quindi è pienamente legittimo. Di conseguenza le dimissioni del Pontefice emerito, se e solo se rassegnante in ASSOLUTA libertà, sono pienamente valide.
Perché allora agitarsi tanto? Perché tutti questi tentativi di sminuire la persona e il Pontificato di Papa Benedetto? Il Papa è uno solo e allora perché si è così ossessionati dalla volontà di convincere il prossimo della normalità della situazione?
Vi confesso che percepisco qualcosa nell'aria ma non so mettere a fuoco la situazione.
Sicuramente la chiesa attuale viaggia ancora con il vento mediatico in poppa ma qualcosa è cambiato. C'è questa sottile e ormai percettibile insicurezza che porta alcuni commentatori a esagerare e a sforare quasi nell'offesa a Papa Benedetto pur di esaltare e di difendere con le unghie e i denti lo status quo che evidentemente scricchiola non a livello mediatico ma a livello della "base", dei fedeli, che si sentono sempre più confusi e che, quindi, guardano a Papa Benedetto per avere conforto non certo perché egli sia stato un carabiniere della fede, ma perché egli incarna la figura del Papa, del vescovo e del cristiano che non retrocede di fronte alla Verità.
Cari signori, preoccupatevi di spiegare quanto sta accadendo nella chiesa e, per favore, lasciate in pace Papa Benedetto.
C'è tanto da scrivere e da analizzare e allora coraggio! Non sono d'aiuto alla chiesa i servizi che mostrano bambini caricati sulla papamobile o commenti basati solo su questa o quella parola a effetto. Dopo più di tre anni gli articoli più "pepati" hanno ancora come protagonista Papa Benedetto. Nessuno si accorge che la cosa è quanto meno bizzarra? :-)
Raffaella

16 commenti:

carmelina ha detto...

amen, raffaella.

AMEN

maura ha detto...

C O N C O R D O con ogni punto e ogni virgola !
Infatti , anche io ho pensato che quei due giorni dovevano essere solo di Ringraziamento , Lode e Gloria a Dio per averci dato questo Apostolo .

Non capisco perche' non si possa nominare , se ne vuol cancellare perfino il ricordo .
L'ho riscontrato io stessa : il 29 Maggio u.s.ho chiesto la celebrazione di una Santa Messa per Lui ma non si e' potuto menzionare l'Innominabile , tant'e' che e' stato messo " per le intenzioni dell'offerente ". Non ho voluto fare questioni perche' tanto il Buon Dio sa tutto , pero' ci sono rimasta male .
Eppoi , se si nomina Benedetto immediatamente subito si deve nominare Francesco , perche' ? Forse offendo Francesco se dedico una S.Messa chesso' a Giovanni Paolo Primo ?
Non capisco perche' non si possa nominare Benedetto , se ne vuol cancellare perfino il ricordo nella preghiera ?
Tornando a noi , popolo di Dio che si e' alimentato della Sapienza di Benedetto , forse ho trovato una cosa moolto interessante... vi faro' sapere...

maura ha detto...

P.S. Ah , Carissimi Amici ho dimenticato di salutarvi : “Eucharistomen”!

https://www.facebook.com/1664598070441782/photos/a.1664604447107811.1073741828.1664598070441782/1786204541614467/?type=3&theater

Anonimo ha detto...

Avevo coltivato la speranza, nei giorni scorsi, grazie a qualcosa letto in internet a cui non riesco a risalire, che il 29 giugno a San Pietro ci sarebbe stato anche Benedetto XVI. Purtroppo non è stato così. Che dispiacere, avrei voluto tanto andare a salutarlo. L'unica cosa concessa a noi fedeli è solo il video della cerimonia con Papa e cardinali. Chissà perché. Cosa temono? Tanto l'amore, se c'è, resta, anzi cresce ancora di più, se ne facciano una ragione. Anche a me ha dato così fastidio sentir dire che il pontificato di Benedetto va rivalutato. Bisognerebbe proprio imparare (finalmente) a misurare le parole. Elisabetta

laura ha detto...

Raffaella carissima,

condiviso in pieno il tuo commento. il disagio che viviamo noi non è solo nostro.
Difficile spiegare, come affermi. c'è qualcosa che sfugge.
Personalmente evito in pubblico di parlare o commentare il papa attuale e il papato. Preferisco il silenio e la preghiera solitaria.
Sono sempre stata nella Chiesa e ho semre amto il papa, ogni papa, ma ora è cambiato tuto e non so perché dobbiamo vivere questo momento di buio. Forse è una prova. Affidiamoci alla Madonna, Mater Ecclesiae e alla preghiera di papa Benedetto che parla a Dio di noi.
Grazie sempre.

PS: Anche io sono fierissima di essere definita "ratzingeriana".

Anonimo ha detto...

@ Maura
Io ho trovato un escamotage per fargli dire una Messa tutta per lui e non in mezzo a tanti cari defunti, ho chiesto una celebrazione per l'anniversario sacerdotale di don Giuseppe Luigi, non hanno battuto ciglio e gliela diranno, fare il nome vero e proprio non si poteva, ma ce l'ho fatta e mai ho speso soldi migliori per una buona causa......di ' sti tempi bisogna inventarsi qualcosa, anche se a molti sacerdoti manca e gli vogliono ancora bene, ma non si può dire .A.

Arcangela ha detto...

Letto l'ultimo articolo di Socci su la lezione che Benedetto ha dato a Bergoglio?
Arcangela

Raffaele ha detto...

Fu condannato "a morte" (ludibrio, impresentabilità in società, cancellazione dalle fotografie, come avveniva in Unione Sovietica) dalla Massoneria laica ed ecclesiastica il 6/8/2000, data in cui (come Cardinale) firmò la dichiarazione "Dominus Iesus" CIRCA L'UNICITÀ E L'UNIVERSALITÀ SALVIFICA DI GESÙ CRISTO E DELLA CHIESA (sottotitolo ufficiale).

Tutto si poteva "sopportare", ma dire che SOLO Gesù Cristo salva... questo no!

Anonimo ha detto...

Ma in compenso è giusto sottolineare le profonde espressioni di gratitudine di Benedetto XVI a Francesco: quello che ha detto non può essere dimenticato. Forse proprio quelle parole di Benedetto hanno dato fastidio ai "ratzingeriani" come altre parole danno fastidio ai "francescani": io mi diverto nel constatare che Benedetto e Francesco sanno andare ben oltre i loro rispettivi sostenitori, e lo fanno con libertà e spontaneità

laura ha detto...

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351332
Comunione per tutti, anche per i protestanti

Raffaele ha detto...

Commento ad Anonimo: uno è, con "libertà e spontaneità", più grande dei Suoi sostenitori. L'altro è più piccolo dei suoi sostenitori

maura ha detto...

Carissimo/a A. ( del 30 Giugno ore 14:32) ,Ti ringrazio per il suggerimento .

maura ha detto...

"Il passaggio alla vita eterna è aperto a tutti, ma è "stretto" perché è esigente, richiede impegno, abnegazione, mortificazione del proprio egoismo...
La salvezza, che Gesù ha operato con la sua morte e risurrezione, è universale. Egli è l'unico Redentore e invita tutti al banchetto della vita immortale. Ma ad un'unica e uguale condizione: quella di sforzarsi di seguirlo ed imitarlo, prendendo su di sé, come Lui ha fatto, la propria croce e dedicando la vita al servizio dei fratelli. Unica e universale, dunque, è questa condizione per entrare nella vita celeste.
Nell'ultimo giorno - ricorda ancora Gesù nel Vangelo - non è in base a presunti privilegi che saremo giudicati, ma secondo le nostre opere. La salvezza, che Gesù ha operato con la sua morte e risurrezione, è universale. Egli è l'unico Redentore e invita tutti al banchetto della vita immortale. Ma ad un'unica e uguale condizione: quella di sforzarsi di seguirlo ed imitarlo, prendendo su di sé, come Lui ha fatto, la propria croce e dedicando la vita al servizio dei fratelli. Unica e universale, dunque, è questa condizione per entrare nella vita celeste.
Nell'ultimo giorno - ricorda ancora Gesù nel Vangelo - non è in base a presunti privilegi che saremo giudicati, ma secondo le nostre opere."
BXVI - 26 agosto 2007

E' per questo che frequento questa camera iperbarica , per condividere l'ossigeno fornito dalla Ditta Ratzinger !

laura ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/?topic=03/04/09/3080386&refresh_ce
Quando Bergoglio diceva no all'intercomunione tra protestanti e cattolici

Anonimo ha detto...

da un intervento anonimo sul blog chiesa e post concilio 29/6/2016 12.50
...

Dal cosiddetto “indirizzo di omaggio” che il Cardinal Sodano ha rivolto a Benedetto XVI è possibile risalire ad alcuni ingredienti molto significativi per la cultura e l’orientamento dello chef e del suo menu.
Il messaggio, che dovrebbe essere un omaggio a Benedetto XVI, inizia i primi due paragrafi rivolgendosi a Francesco e termina con un “intanto” che riporta l’omaggio nell’alveo della “guida suprema” che con “rinnovato vigore”, poco elegantemente contrapposto “all’altra forma” più adatta all’età e alle forze.
Non contento di questa abbondante “speziatura”, lo chef non si è fatto mancare di connotare persino la citazione delle parole pronunciate da Benedetto XVI nel 2006, come “anticipazione del Magistero di Papa Francesco”.
La paludata esperienza dell’esperto maitre cuisinier ha saputo impastare il titolo di “Vescovo di Roma” al curriculum di Benedetto XVI (primo paragrafo) e per ben quattro volte (quattro!) il titolo di Papa a Francesco (rinforzato con un “Santo Padre” aggiuntivo), giusto per smorzare il sapore del “Papa emerito” tre volte rivolto al “caro Festeggiato”.
In pratica nell’indirizzo di omaggio si omaggia più volte Francesco di Benedetto XVI! Così il wurstel ha preso il sapore dell’asado al chimichurri.
Con poche parole assai chiare per ogni buon intenditor, il piemontese doc non ha lesinato una spruzzatina di vino del Reno “Gottes Licht und Gottes Liebe”, ma non ha rinunciato a farne subito uno spot per le Langhe e il Monferrato, anche se i grappoli sono maturati in riva al Rio della Plata: è questo il messaggio, è questo il sapore che si deve gustare.
Dunque, rivolgendosi all’omaggiato, il maitre à penser -desideroso di mettere i puntini sulle i persino alle olive del rinfresco- non ha mancato di ricordare al Papa emerito la promessa fatta. Gliela ha ricordata due volte, a scanso di equivoci: prima chiedendoglielo (ricordo mio: quel mattino del 11 febbraio 2013 Sodano parlò di “fulmine a ciel sereno” e il fulmine in effetti su San Pietro arrivò alle 17,55 della sera stessa…: la natura ha parlato) e poi dicendo (usando il plurale: noi) “lieto di quella promessa”…

Il concetto, oserei dire imbarazzante, è che il Papa Emerito, tuttora Papa, non disturbi (lui o il suo entourage) l’opera del Papa de noantri.

Per quanto sia uno chef d’alto bordo, anche il buon Angelone ha il solito problema dei coperchi sulle pentole. Ha messo i suoi ingredienti nel paiolo, ha fatto bollire l’acqua, ma nel vapore è sta vista spuntare una coda… Che bestia era?

laura ha detto...

http://www.antoniosocci.com/samizdat-2a-puntata-grande-scontro/
SAMIZDAT (2a PUNTATA). IL GRANDE SCONTRO E' SU GESU' EUCARISTIA - Lo Straniero