mercoledì 7 settembre 2016

Peter Seewald: Papa Benedetto XVI visse un "grande amore" in gioventù

Clicca qui per leggere l'anticipazione di un'intervista che sarà diffusa domani.

7 commenti:

maura ha detto...

Cara Raffaella , sono tua ospite e devo chiederti il permesso di esprimermi liberamente , con tutto il cuore :

giornalisti , vaticanisti , mestatori a vario titolo......................
ma andate a farvi friggere !!!

laura ha detto...

Papa Benedetto ne aveva già arlato nel libro autobiografico senza soffermarsi troppo sull'argomento. ritengo cò molto intimo per ciascuno ed è bene che non compaia nel libro onde evitare strumentalizzazioni.

Anonimo ha detto...

Qui l'intervista a Seewald in tedesco.
http://www.zeit.de/2016/38/papst-benedikt-peter-seewald-vatikan
Alessia

Anonimo ha detto...

Io non ci trovo niente di male in questo articolo, anzi. Tanti considerano i sacerdoti "mezzi uomini", frustrati o anaffettivi incapaci di sentimento e di amore. Non è così, ed è bene che si sappia. Elisabetta

carmelina ha detto...

allora....

l'intervistatore ha come obiettivo quello di servire un teorema. per fare un esempio pratico, potrebbe essere di segnalare una particolare condizione esistenziale dell'intervistato. sulla base di questo obiettivo, ordina e inquadra le sue domande. e l'intervistato, come ovvio che sia, risponderà sulla base delle domande che gli verranno fatte. e come accade userà le sollecitazioni dell'intervistato per esprimere il suo punto.

raccolta l'intervista, l'intervistatore la metterà per iscritto facendola precedere da una presentazione e in questa presentazione avrà interesse a puntualizzare ciò che ha raccolto sulla base delle SUE ISTANZE delle SUE SOLLECITAZIONI e non su quello della REALTA' DELLA PERSONA.
in breve, l'intervistatore soggettivizzerà i fatti cioè li snaturerà.

la cosa grave è che questo tipo di operazione viene chiamata "libertà di stampa". il libro di seewald, attraverso questa campagna indegna di propaganda , diventerà solo l'ennesimo polverone intorno alla figura di Benedetto.

chi conserva un anticipo di simpatia nei suoi confronti, avrà modo di corroborare quella simpatia e chi invece oppone una antipatia, si sentirà rafforzato nelle sue convinzioni.

le bugie non sono state dette ma la Menzogna trionfa alla grande.

conclusione, la libertà e la democrazia sono solo delle operazioni di maquillage. nulla di più.


Anonimo ha detto...

Che fosse un bell'uomo lo si vedeva e da ragazzo e da professore universitario, non ho il benché minimo dubbio che piacesse, e anche tanto, alle donne, ma io l'ho percepito da subito come un Uomo di Dio cioè un consacrato in toto al Signore per questo mi è sempre piaciuto, sobrio, elegante, serio ed onesto, soprattutto indifferente al piacere o meno alla folla, si concedeva il giusto, con misura ed un certo tratto aristocratico, oltre a tenere omelie che scendevano fino in fondo all'anima.....non credo proprio abbia scritto lui la declaratio in latino, ci sono 2 errori grossolani ,non da lui, che scrisse la bellissima Pro eligendo romano pontifice in un paio di ore in un latino splendido e lo dico da vecchio studente del classico. Quanto mi manchi fa una notevole cifra, non vedo l'ora di leggerlo, in un fiato, e che Dio ce lo lasci ancora per un (bel) po'.......egoismo allo stato puro, ma l'affetto è tantissimo. Grazie Raffaella, poi commenteremo. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Leggendo solo qualche stralcio, mi pare che Carmelina abbia colto nel segno!!!! Teresa