venerdì 27 ottobre 2017

Una preghiera per una cara amica del blog volata prematuramente in Cielo

Cari amici,
purtroppo oggi è un giorno molto triste per tutti.
Una nostra carissima amica, Mariateresa, che per tanti anni è stata con noi sul blog e che ha sempre nutrito una stima e un affetto profondissimi per Papa Benedetto, è prematuramente scomparsa.
Non ci sono molte parole da dire in queste circostanze. Conta solo la preghiera e il nostro abbraccio virtuale alla famiglia.
Recitiamo quindi tutti una preghiera per Mariateresa ricordando la sua grande intelligenza e la carica di ironia e di simpatia che per tanto tempo ci ha regalato.
Riposa in pace, amica carissima!
Il blog

lunedì 23 ottobre 2017

Benedetto XVI a Verona: In un mondo che cambia, il Vangelo non muta. La Buona Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la nostra salvezza (YouTube)



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Il 19 ottobre 2006, in occasione del IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia, Benedetto XVI si recò a Verona. Celebrò la Santa Messa davanti a migliaia di fedeli e tenne un'omelia straordinaria, una delle pietre miliari del suo Pontificato. Riletta oggi, ha una portata profetica eccezionale anche in considerazione della confusione attuale.
Grazie come sempre a Gemma per il lavoro :-)
Il testo è consultabile qui.

In particolare:

"Dal giorno della Pentecoste, infatti, la luce del Signore risorto ha trasfigurato la vita degli Apostoli. 
Essi ormai avevano la chiara percezione di non essere semplicemente discepoli di una dottrina nuova ed interessante, ma testimoni prescelti e responsabili di una rivelazione a cui era legata la salvezza dei loro contemporanei e di tutte le future generazioni. 
La fede pasquale riempiva il loro cuore di un ardore e di uno zelo straordinario, che li rendeva pronti ad affrontare ogni difficoltà e persino la morte, ed imprimeva alle loro parole un'irresistibile energia di persuasione. E così, un manipolo di persone, sprovviste di umane risorse e forti soltanto della loro fede, affrontò senza paura dure persecuzioni e il martirio. Scrive l'apostolo Giovanni: "Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede" (1 Gv 5, 4b). La verità di quest'affermazione è documentata anche in Italia da quasi due millenni di storia cristiana, con innumerevoli testimonianze di martiri, di santi e beati, che hanno lasciato tracce indelebili in ogni angolo della bella Penisola nella quale viviamo. Alcuni di loro sono stati evocati all'inizio del Convegno e i loro volti ne accompagnano i lavori.
Noi oggi siamo gli eredi di quei testimoni vittoriosi! Ma proprio da questa costatazione nasce la domanda: che ne è della nostra fede? In che misura sappiamo noi oggi comunicarla? 
La certezza che Cristo è risorto ci assicura che nessuna forza avversa potrà mai distruggere la Chiesa. Ci anima anche la consapevolezza che soltanto Cristo può pienamente soddisfare le attese profonde di ogni cuore umano e rispondere agli interrogativi più inquietanti sul dolore, l'ingiustizia e il male, sulla morte e l'aldilà. 
Dunque, la nostra fede è fondata, ma occorre che questa fede diventi vita in ciascuno di noi. C'è allora un vasto e capillare sforzo da compiere perché ogni cristiano si trasformi in "testimone" capace e pronto ad assumere l'impegno di rendere conto a tutti e sempre della speranza che lo anima (cfr 1 Pt 3, 15). Per questo occorre tornare ad annunciare con vigore e gioia l'evento della morte e risurrezione di Cristo, cuore del Cristianesimo, fulcro portante della nostra fede, leva potente delle nostre certezze, vento impetuoso che spazza ogni paura e indecisione, ogni dubbio e calcolo umano. Solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo. Soltanto a partire dalla Risurrezione si comprende la vera natura della Chiesa e della sua testimonianza, che non è qualcosa di staccato dal mistero pasquale, bensì ne è frutto, manifestazione e attuazione da parte di quanti, ricevendo lo Spirito Santo, sono inviati da Cristo a proseguire la sua stessa missione (cfr Gv 20, 21-23).
"Testimoni di Gesù risorto": questa definizione dei cristiani deriva direttamente dal brano del Vangelo di Luca oggi proclamato, ma anche dagli Atti degli Apostoli (cfr At 1, 8.22). Testimoni di Gesù risorto. Quel "di" va capito bene! Vuol dire che il testimone è "di" Gesù risorto, cioè appartiene a Lui, e proprio in quanto tale può rendergli valida testimonianza, può parlare di Lui, farLo conoscere, condurre a Lui, trasmettere la sua presenza. È esattamente il contrario di quello che avviene per l'altra espressione: "speranza del mondo". 
Qui la preposizione "del" non indica affatto appartenenza, perché Cristo non è del mondo, come pure i cristiani non devono essere del mondo. La speranza, che è Cristo, è nel mondo, è per il mondo, ma lo è proprio perché Cristo è Dio, è "il Santo" (in ebraico Qadosh). Cristo è speranza per il mondo perché è risorto, ed è risorto perché è Dio
Anche i cristiani possono portare al mondo la speranza, perché sono di Cristo e di Dio nella misura in cui muoiono con Lui al peccato e risorgono con Lui alla vita nuova dell'amore, del perdono, del servizio, della non-violenza. Come dice sant'Agostino: "Hai creduto, sei stato battezzato: è morta la vita vecchia, è stata uccisa sulla croce, sepolta nel battesimo. È stata sepolta la vecchia, nella quale malamente sei vissuto: risorga la nuova" (Sermone Guelf. IX, in M. Pellegrino, Vox Patrum, 177). Solo se, come Cristo, non sono del mondo, i cristiani possono essere speranza nel mondo e per il mondo.
Cari fratelli e sorelle, il mio augurio, che sicuramente voi tutti condividete, è che la Chiesa in Italia possa ripartire da questo Convegno come sospinta dalla parola del Signore risorto che ripete a tutti e a ciascuno: siate nel mondo di oggi testimoni della mia passione e della mia risurrezione (cfr Lc 24, 48). 
In un mondo che cambia, il Vangelo non muta. La Buona Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la nostra salvezza! Nel suo nome recate a tutti l'annuncio della conversione e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza di una vita convertita e perdonata. Sappiamo bene che questo non è possibile senza essere "rivestiti di potenza dall'alto" (Lc 24, 49), cioè senza la forza interiore dello Spirito del Risorto. 
Per riceverla occorre, come disse Gesù ai discepoli, non allontanarsi da Gerusalemme, rimanere nella "città" dove si è consumato il mistero della salvezza, il supremo Atto d'amore di Dio per l'umanità. Occorre rimanere in preghiera con Maria, la Madre che Cristo ci ha donato dalla Croce. Per i cristiani, cittadini del mondo, restare in Gerusalemme non può che significare rimanere nella Chiesa, la "città di Dio", dove attingere dai Sacramenti l'"unzione" dello Spirito Santo.

Un abbraccio filiale al card. Robert Sarah

Cari amici,
non servono molte parole: solo la preghiera e un abbraccio filiale al card. Sarah.
Per me valgono le parole espresse da Benedetto XVI nei confronti del porporato a proposito della liturgia che con lui è (era?) in buone mani.
Intensifichiamo la preghiera in questo momento di grande confusione. Ciò che trovo veramente indegna è la soddisfazione di tanti che sui social godono del linciaggio mediatico contro il cardinale. Visto che non siamo cambiati noi ma sono cambiati gli altri, possiamo serenamente affermare di conoscere bene quel tipo di linciaggio (perpetrato per tanti anni nei confronti di Ratzinger) e non possiamo né potremo mai unirci al coro degli araldi soddisfatti. Pensiamo solo a che cosa sarebbe accaduto se Papa Benedetto avesse richiamato all'ordine uno dei tanti vescovi e cardinali che si opponevano al suo Magistero...
R.

LA VICENDA

venerdì 20 ottobre 2017

Benedetto XVI a Verona per il IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia (19 ottobre 2006)



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Un video che raccoglie alcune delle immagini più belle della visita di Benedetto XVI a Verona in occasione del IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia (19 ottobre 2006).
Particolarmente intensi i saluti finali che il Papa riservò ai tantissimi fedeli accorsi.
Grazie come sempre a Gemma.
Prestissimo potremmo rivedere e riascoltare una pietra miliare del Pontificato di Benedetto: l'omelia di Verona :-)
R.

martedì 10 ottobre 2017

Il Vangelo secondo Scalfari a cui dovremmo aderire in nome del dialogo?

Clicca qui per leggere la lettera di "pezzo grosso" a Marco Tosatti.
A forza di scuotere la testa mi verrà un bel torcicollo.
Ai vangeli vari dei fondatori, ai portavoce che tacciono e, in generale, a chi preferisce gli applausi alla Verità, io antepongo il Rosario recitato dai nostri fratelli polacchi.
R.

lunedì 9 ottobre 2017

Benedetto XVI in preghiera e adorazione al Santuario di Altötting (11.09.2006). La preghiera del blog per il Santo Padre



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In occasione del suo Viaggio Apostolico in Baviera, nel settembre del 2006, Benedetto XVI si recò nel "cuore pulsante" della sua terra, presso il Santuario di Altötting, a lui particolarmente caro.
Dopo avere celebrato la Santa Messa, il Papa si soffermò in adorazione del Santissimo Sacramento.
Grazie come sempre a Gemma per il video.
Come il Papa, anche noi, ci poniamo in ginocchio davanti al Santissimo Sacramente e rivolgiamo una preghiera a Dio affinché protegga e preservi Papa Benedetto.
Un abbraccio di cuore
Il blog.

venerdì 6 ottobre 2017

Trento e Lutero per me pari sono. Un'indagine choc su cattolici e protestanti (Magister)

Clicca qui per leggere l'articolo.
Voglio essere sincera: queste notizie, gravissime, non mi sorprendono più e di certo non me la prendo come un tempo. Quando passerò alla totale indifferenza, dovrò pormi due o tre domande...
R.