mercoledì 17 aprile 2013

Il 17 aprile 2008 Benedetto XVI incontra un gruppo di vittime di abusi a Washington. E' la prima volta nella storia della Chiesa

Cari amici, oggi ricorre un altro importante anniversario: esattamente cinque anni, il 17 aprile 2008, in occasione del Viaggio Apostolico negli Usa, Benedetto XVI incontrava un gruppo di vittime di abusi sessuali dei preti. Era la prima volta nella storia che un Pontefice incontrava le vittime di questo odioso crimine.
Clicca qui per accedere allo speciale del blog su questo evento storico.
Benedetto XVI, primo Pontefice a compiere questo passo decisivo, accetto' di confrontarsi con gli abusati anche in altre cinque occasioni (a Sydney, a Malta, in Vaticano, nel Regno Unito ed in Germania).
Ecco l'articolo riassuntivo che poi riproporro' per esteso.

GLI SPECIALI

La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: le parole dette ed i gesti fatti negli Usa 

La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: le parole dette ed i gesti fatti a Sydney 

La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: l'incontro con un gruppo di Aborigeni canadesi in Vaticano

INCONTRO DEL SANTO PADRE CON ALCUNE VITTIME DI ABUSI SESSUALI A LONDRA


INCONTRO DEL SANTO PADRE CON ALCUNE VITTIME DI ABUSI SESSUALI A MALTA 

INCONTRO DEL SANTO PADRE CON ALCUNE VITTIME DI ABUSI SESSUALI AD ERFURT

LE DECISIONI E L'ESEMPIO DI PAPA BENEDETTO XVI NEL COMBATTERE LA PIAGA DELLA PEDOFILIA NELLA CHIESA. CRONOLOGIA

4 commenti:

  1. Io ne so qualcosa di abusi non da parte di preti ma in famigia.Purtroppo il risutato per quanto riguarda la famiglia è forse peggio che per la chiesa Il risultato per aver denunciato pubblicamente in famiglia è stata l'emarginazione totale da parte di tutti i copmponenti della famiglia .E così si passa da vittime a colpevoli.Non smetterà mai la mia rabbia per questo sono daccordo che prima occorre ottenere giustizia da parte degli abusati poi il pentimento (vero da parte dell'abusatore) poi il perdono ..In genere tranne qualche eccezione non chiedono perdono anzi attaccano la vita facendola passare per colpevole .Questo modo di vivere è il frutto di una cultura che non protegge i deboli sicuramente ha origini che si perdono nel tempo .Preferisco non firmarmi

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  2. Mi dispiace molto...ti sono vicina.
    R.

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  3. Grazie Raffaella ,per la comprensione.Mi sono resa conto di aver fatto molti errori nello scrivere evidentemente l'emotività dell'argomento ha pesato nell'esposizione.Volevo dire attaccano la vittima e non la vita .Buona giornata Raffaella e voglio darti un bel messaggio .Io combatterò fino alla fine dei miei giorni contro la violenza.

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  4. Grazie a te per il messaggio di coraggio e di speranza!!!
    Non ci conosciamo ma hai il mio appoggio incondizionato :-)
    Un abbraccio
    Raffaella

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