Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 apr.
"Abbiamo rivisto un caro amico". Monsignor Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla in Messico e presidente del Consiglio Episcopale Latino-americano, ha commentato cosi' l'incontro con Papa Francesco che lo ha ricevuto insieme a tutti i membri della presidenza del Celam. "Il Papa - ha detto il presule alla Radio Vaticana - e' ben consapevole della missione che Dio gli ha affidato e guarda con fiducia al nostro lavoro nella convinzione che lo sguardo della Chiesa Universale sia arricchito dalla esperienza della Chiesa in America Latina e nei Caraibi".
Al centro dell'incontro di ieri della presidenza del Celam con Papa Francesco anche la Gmg di Rio de Janeiro. Nel prossimo luglio, ha spiegato monsignor Aguiar, i cattolici del Continente "lo aspettano a braccia aperte" per un'occasione che servira' "a rafforzare i legami spirituali e la visione pastorale, che deve essere 'riformata' in America Latina". Il riferimento del presidente dei vescovi latino-americani e' al documento di Aparecida, il cui estensore era stato il relatore dell'Assemblea Generale del Celam del 2007, e cioe' proprio l'allora cardinale Bergogio (con la collaborazione di monsignor Filippo Santoro, all'epoca vescovo di Petropolis in Brasile e oggi arcivescovo di Taranto). Quel testo, che il nuovo Papa ritiene molto attuale, e la cui pubblicazione fu approvata da Benedetto XVI (che nel 2007 aveva aperto personalmente l'Assemblea del Celam) e' strutturato secondo il metodo "vedere, giudicare, agire", e si apre con una preghiera di lode e di ringraziamento per la gioia della fede cattolica dei popoli latino-americani. L'osservazione della realta' sociale ed economica e' svolta a partire dalla fede e costituisce un'ampia descrizione di questo Continente, focalizzata prevalentemente sui molteplici riflessi latinoamericani della globalizzazione (che in alcune situazioni e' causa di nuove ingiustizie sociali); ma contiene anche "un'analisi della realta' ecclesiale, descritta con le sue luci e le sue ombre", gli aspetti cioe' da correggere.
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PAPA: FRANCESCO CONTINUA PULIZIA, COMMISSARIAMENTO IN SUDAFRICA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 apr.
Papa Francesco continua l'opera di "pulizia" nella Chiesa attraverso il prepensionamento dei vescovi e il commissariamento delle loro diocesi avviata da Benedetto XVI. Ratzinger ne ha rimossi circa 80 nei suoi 8 anni di Pontificato, Bergoglio gia' un paio e in particolare oggi ha sostituito il vescovo di Klerkesdorp in Sud Africa, monsignor Zithuele Patrick Mvemve, 73enne, dimessosi con due anni di anticipo "per ragioni di salute e personali", con un amministratore apostolico. A guidare la diocesi sara' infatti - su mandato del Papa - l'arcivescovo di Johannesburg Buti Joseph Thagale.
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PAPA: 15 MINUTI DI COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE DEL MADAGASCAR
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 apr.
"E' stato bello poterle affidare tutto quello che avevo nel cuore". Con queste parole il presidente del Madagascar, Andry Nirina Rajoelina, ha ringraziato Papa Francesco dopo il colloquio di un quarto d'ora nella Biblioteca della Seconda Loggia del Palazzo Apostolico. Il Pontefice - hanno detto i presenti - era sereno, rilassato, molto di buon umore.
Ricevuto da Francesco come "presidente dell'Alta Autorita' della Transizione della Repubblica del Madagascar", Nirina Rajoelina ha successivamente incontrato anche il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, accompagnato damonsignor Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati. "Nel corso dei cordiali colloqui - ha fatto sapere il portavoce delal Santa Sede, padre Federico Lombardi - ci si e' soffermati sulle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica del Madagascar, e sono stati presi in esame alcuni aspetti della situazione del Paese". In particolare, "e' stato ricordato lo sforzo che il Madagascar sta compiendo nella ricerca della stabilita' e della democrazia, di un maggiore sviluppo economico e della ricostruzione dei rapporti internazionali. Sono stati sottolineati l'importante contributo della Chiesa Cattolica malgascia nel sostegno al dialogo nazionale ed il suo indispensabile impegno capillare nei settori della sanita' e dell'educazione".
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D. Gibson, antiratzingheriano da sempre, accusa PB di aver cercato. di beatificare Pio XII insieme a GPII. Però elogia PF per santificare sia GPII che Romero che, ovviamente, non è ancora santo per colpa di PB. Mi sa che Paglia ha troppi incarichi visto che solo adesso ha dato la risposta su Romero che aspettava PB. Eufemia
RispondiEliminaPer Pacelli, in Vaticano, salvo rare eccezioni come lo stesso Benedetto, è stata "postulata" solo la non-canonizzabilità...
RispondiElimina(Che poi, detto fra noi: che Pontefice ha beatificato assieme Pionono e Papabuono?
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/documents/hf_jp-ii_hom_20000903_beatification_it.html )
Possiamo parlarci chiaramente?
RispondiEliminaOrmai le beatificazioni e le canonizzazioni non sono piu' decise dalla Chiesa ma da gruppi di fedeli organizzati e dai mass media.
Spesso dicono la loro persino esponenti di altre religioni...
Per questo Pio XII non verra' mai canonizzato.
Per questo non sara' mai santo nemmeno Benedetto XVI.
R.
Per me lo è anche senza riconoscimento ufficiale!
RispondiEliminaIn pratica dai movimenti ecclesiali più influenti legati ai mass media anche quando sembrano ai ferri corti.
RispondiEliminaRicordo ancora l'organizzatissimo "santo subito". Ferma restando la santità del beato Wojtyla.
Sai la faccia di Nostro Signore quando si vede comparire davanti alcuni "santi" su questa terra di cui si suppone, con una certa presunzione, che debbano esserlo anche per lui.