Ratzinger ritorna in Vaticano
I due Papi saranno vicini di casa
Da Castel Gandolfo al monastero: il trasferimento giovedi'
Donatella Barbetta
TORNA da «pellegrino», come aveva detto detto nel saluto ai cardinali il 28 febbraio, poche ore prima di lasciare il Vaticano in elicottero diretto a Castel Gandolfo. Eppure tra pochi giorni due vescovi entrambi vestiti di bianco, Joseph Ratzinger, il papa emerito Benedetto XVI, e Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco, potranno incontrarsi, perché no, a passeggio negli splendidi giardini vaticani o a pregare la Madonna davanti alla riproduzione della grotta di Lordes. E abitando a poche decine di metri l'uno dall'altro, il più anziano nel monastero Mater Ecclesiae, il più giovame nella residenza Casa Santa Marta, si può ipotizzare che i contatti potranno essere frequenti e discreti.
ANCHE SE, dopo le storiche dimissioni dell'11 febbraio, Ratzinger aveva precisato che d'ora in poi la sua condizione sarà «nascosta al mondo». Rientrerà in Vaticano, ha precisato ieri padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, «questa settimana, molto probabilmente nel pomeriggio di giovedì».
Insomma, ormai è una questione di ore, poi ci sarà il trasferimento nel monastero Mater Ecclesiae, dove sono terminati i lavori di ristrutturazione. Qui vivrà Ratzinger, dedicandosi alla preghiera, allo studio, al pianoforte. L'edificio, che si sviluppa su quattro piani ma che ha una superficie totale di circa 200 metri quadrati, aveva bisogno di un restyling, perché il tetto non era più impermeabile, tanto che le monache visitandine erano state costrette a lasciarlo prima dell'inizio dello scorso inverno. L'idea di avere suore di clausura dentro le mura del Vaticano era venuta a Giovanni Paolo II e il 13 maggio 1994 otto clarisse entrarono nel nuovo monastero perché accompagnassero il Papa e la Chiesa con la preghiera. L'ingresso in una data simbolica: anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, anno 1917, e dell'attentato a Wojtyla, nel 1981.
NELL'EX CONVENTO seguiranno il Papa emerito monsignor Georg Gaenswein, il suo storico segretario ora prefetto della Casa Pontificia - ponte con Bergoglio - le Memores Domini che già erano negli appartamenti pontifici e un diacono fiammingo presente nella ‘famiglia' da qualche settimana. E sarà sempre il benvenuto anche il fratello più anziano di Benedetto, monsignor Georg Ratzinger. Il monastero, infatti, assieme ad alcuni modesti ambienti comuni, era diviso in dodici cellette, alcune delle quali sono state però unite per avere più spazio per i libri e il tavolo di lavoro di Benedetto XVI. Accanto al monastero si trova un orto dove vengono coltivate frutta e verdure con metodi biologici.
© Copyright La Nazione, 30 aprile 2013
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento sarà pubblicato al più presto. Non sono ammessi messaggi contenenti parolacce, insulti, accuse senza fondamento o provocazioni gratuite.