Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 mar.
La prima conferma decisa da Papa Francesco e' quella del cardinale vicario Agostino Vallini. L'annuncio e' stato fatto oggi dallo stesso Pontefice con una lettera personale indirizzata al porporato. Tutti i cardinali e arcivescovi capo dicasteri che collaboravano con Benedetto XVI sono stati infatti proorogati nei loro incarichi da Francesco pochi giorni dopo l'elezione, ma con la formula "donec aliter provideatur".
La riconferma del cardinale vicario Agostino Vallini era abbastanza scontata se, come ha raccontato lui stesso all'Osservatore Romano, gia' qualche istante dopo l'elezione, prima di uscire entrambi dal Conclave,il nuovo Pontefice gli ha chiesto di stargli vicino essendo lui il vicario generale della diocesi di Roma della quale Bergoglio era appena stato nominato vescovo. In quel momento Vallini non aveva capito che il Papa eletto lo voleva con lui sulla Loggia delle Benedizioni, quando di li' a pochissimo si sarebbe affacciato davanti a un mare di gente. "Dopo l'elezione - ha raccontato infatti - i cardinali sfilano davanti all'eletto per manifestargli obbedienza. In quel momento mi ha detto: 'Lei e' il cardinale vicario: accetta di starmi vicino?'. Naturalmente gli ho risposto subito di si'. E pensavo fosse finita li'. Poi mi ha fatto chiamare di nuovo e mi ha detto: 'Venga, stia vicino a me'". Vallini e' nato 73 anni fa a Poli, in provincia di Roma, dove prestava servizio suo padre, maresciallo dei carabinieri, di origini toscane, in seguito arrestato dai tedeschi e deportato in Germania. A causa di cio' la famiglia si ritiro' a Vitorchiano, in provincia di Viterbo, paese di origine della mamma.
Ordinato sacerdote per la diocesi di Napoli nel 1964, fu inviato a Roma a specializzarsi in diritto canonico e il rettore della Lateranense, monsignor Pietro Pavan, lo chiamo' a ricoprire l'incarico di docente di Diritto pubblico ecclesiastico, con l'impegno di rivedere l'impostazione e il programma della disciplina secondo gli orientamenti conciliari. Un lavoro di studio e di ricerca che lo appassiono' molto, senza trascurare l'insegnamento a Napoli e, a tempo parziale, una collaborazione alla pastorale parrocchiale nel quartiere popolare di Barra (Napoli), tra gli universitari della Fuci, e come assistente ecclesiastico della sezione napoletana dell'Usmi. Nel 1978 lascio' l'insegnamento al Laterano perche' il cardinale Corrado Ursi lo nomino' rettore del Seminario Maggiore. Dodici anni dopo, nel 1989 Giovanni Paolo II lo nomino' vescovo ausiliare di Napoli e nel 1999 lo trasferi' alla Chiesa suburbicaria di Albano, dove ha esercitato il ministero episcopale per cinque anni. Dal 2004 al 2008 e' stato presidente del Tribunale della Segnatura Apostolica, divenendo cardinale nel 2006. E nel 2008 Papa Ratzinger lo ha voluto suo vicario per la diocesi di Roma al posto del cardinale Camillo Ruini che lasciava per ragioni di eta'.
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PAPA: CON PRESIDENTE SALVADOR RENDE OMAGGIO A MARTIRE ROMERO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 mar.
Papa Francesco e il presidente del Salvador Carlos Mauricio Funes Cartagena hanno reso omaggio insieme alla memoria dell'arcivescovo martire Oscar Arnulfo Romero, sottolineando, ha affermato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, "l'importanza della sua testimonianza per l'intera Nazione".
Il presidente, come e' noto, ha chiesto di essere ricevuto dal nuovo Papa proprio per invocare una rapida conclusione del processo di beatificazione di monsignor Romero, ucciso dagli squadroni della morte il 24 marzo del 1980 mentre celebrava la messa. E ha portato, ha rivelato il portavoce Lombardi, "un dono toccante, un reliquiario a forma di ostensorio, con un frammento macchiato di sangue della veste indossata dal presule in quella celebrazione". Cosa abbia risposto il Papa alla richiesta di Funes Cartagena, padre Lombardi non ha potuto dirlo, essendo un colloquio privato. Ma e' noto che Francesco ritiene Romero martire e santo, tanto che allo scrittore Adolfo Perez Esquival, ricevuto pochi giorni dopo l'elezione al Pontificato, disse di ritenerlo "uno dei profeti e martiri della Chiesa". Il presidente, ha rivelato Lombardi, "e' stato alunno di padre Rutilio Grande, il gesuita ucciso prima di Romero e che ne fu l'ispiratore, per questo tiene moltissimo alla causa dell'arcivescovo".
Lombardi ha sottolineato anche che Bergoglio e il presidente (ricevuto pure dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e dal ministro deglie steri vaticano Dominique Mamberti) hanno espresso "apprezzamento per il contributo che la Chiesa offre per la riconciliazione e per il consolidamento della pace, come pure nei settori della carita', dell'educazione, dello sradicamento della poverta' e della criminalita' organizzata". Nei colloqui di questa mattina, ha chiarito, "si sono anche toccati alcuni temi etici quali la difesa della vita umana, del matrimonio e della famiglia".
Come e' noto, a fine aprile il postulatore della causa, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, ha dichiarato pubblicamente che "la causa di beatificazione si e' sbloccata", ammettendo con cio' implicitamente che in precedenza essa era stata fermata (sembra dalla Congregazione dalla Dottrina della Fede). Tecnicamente a favorire la ripresa (analogamente a quanto accaduto per il processo di beatificazione di don Pugisi) e' stata la testimonianza rilasciata nel 2010 dal diretto responsabile della sua morte: il capitano Alvaro Rafel Saravia, l'unico condannato per l'omicidio, il quale disse che Romero fu "ucciso in odio alla fede". Ma certo la sensibilita' e l'esperienza di Papa Francesco, che in Argentina aveva assistito a uccisioni e rapimenti anche di suoi confratelli a opera della giunta militare di Vileda, hanno rappresentato un fattore determinate. Martire della giustizia, barbaramente assassinato per il suo impegno al fianco dei poveri, ma anche testimone della fede,colpito mentre celebrava la messa, con il suo sangue che si e' anche fisicamente unito al pane e al vino che stava consacrando Corpo e Sangue di Cristo, pochi mesi prima di cadere per mano degli 'squadroni della morte', Romero aveva detto che "il Concilio Vaticano II chiede a tutti i cristiani di essere martiri, cioe' di dare la vita: ad alcuni chiede questo fino al sangue, ma a tutti chiede di dare la vita". E lui, malgrado gli avvertimenti, non smise mai di accusare i militari, i paramilitari e gli squadroni della morte per le uccisioni degli oppositori politici e dei difensori dei deboli, come il gesuita Rutilio Grande. In questa sua ostinazione nella denuncia, ebbe quelle che poi vennero diplomaticamente definite "incomprensioni con la Curia Romana", ma che all'epoca contribuirono a decretarne l'isolamento che gli fu fatale.
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PAPA: IN PELLEGRINAGGIO AD ASSISI IL PROSSIMO 4 OTTOBRE
Salvatore Izzo
(AGI) - Assisi, 23 mag.
Papa Francesco si rechera' in pellegrinaggio ad Assisi il 4 ottobre prossimo. A comunicarlo e' il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino. L'annunico e' stata confermato dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Con lettera del 23 maggio indirizzata al vescovo di Assisi, a firma del sostituto della segreteria di stato monsignor Angelo Becciu - si legge in una nota della Diocesi - accogliendo la richiesta dello stesso Presule, formulata in comunione con i vescovi umbri, il Santo Padre Francesco ha comunicato che il prossimo 4 ottobre intende recarsi pellegrino nella citta' di san Francesco".
"La diocesi del Poverello - afferma ancora la nota - esulta per questa espressione di attenzione e di benevolenza. Insieme con le altre diocesi impegnate nel cammino regionale per l'accensione della lampada votiva al Patrono d'Italia, interpretando i sentimenti dei figli di Francesco dei diversi ordini, come anche delle autorita' cittadine e regionali, diciamo al Santo Padre il nostro grazie e la nostra fervida attesa". "Affidiamo all'intercessione del Santo di Assisi - conclude la diocesi - il ministero del Santo Padre Francesco e il cammino morale e civile della nostra nazione".
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PAPA: DOMENICA A PRIMA PORTA INIZIA VISITE A PARROCCHIE ROMANE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 mag.
Sara' Prima Porta il primo quartiere della Capitale ad accogliere Papa Francesco che inizia dalla parrocchia dei Santi Elisabetta e Zaccaria il suo itinerario tra le comunita' della diocesi di Roma. Il nuovo Pontefice verra' accolto da 44 bambini in veste bianca che poi riceveranno dalle sue mani la prima comunione. Con Francesco celebreranno il cardinale vicario Agostino Vallini, il vescovo ausiliare del settore Nord, monsignor Guerino Di Tora, e il parroco. I malati, i disabili e gli anziani prenderanno posto in chiesa, mentre i 15mila fedeli avranno a disposizione il sagrato e la collinetta antistante. Nei campi sportivi e nel parcheggio di un supermercato saranno posti maxischermi.
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