Buongiorno Raffaella, davvero interessante questa omelia. La dignità che Dio da ad ogni uomo e donna e' legata al lavoro. Io il lavoro per problemi familiari non lo posso trovare. Cosa sono adesso uno senza dignità. È la prima volta che sento da un Papa certe affermazioni . Fino ad oggi sapevo che ogni uomo era degno difronte a Dio e di fronte al mondo solo per il fatto che tutti siamo creature di Dio e in quanto battezzati siamo suoi figli chiamati ad una vita santa. Io non so più cosa pensare anche rispetto alle parole scritte all'udienza generale di oggi. Spero di riuscire a capire prima o poi il senso delle parole di Papa Francesco, per adesso mi sento turbato da questa omelia. Grazie Raffaella per tutto il tuo "lavoro" anche se non retribuito e complimenti. Alessandro P.
Caro Alessandro, capirai il senso di quelle parole che tanto ti hanno turbato quando leggerai tutto il testo, senza fermarti ad una sola frase. :-) Sì, il lavoro fa parte (cioè contribuisce, non è l'unica cosa) della dignità umana, perché permette "di mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescita della propria Nazione. E qui penso alle difficoltà che, in vari Paesi, incontra oggi il mondo del lavoro e dell’impresa; penso a quanti, e non solo giovani, sono disoccupati, molte volte a causa di una concezione economicista della società, che cerca il profitto egoista, al di fuori dei parametri della giustizia sociale".
Ti sembra che Papa Francesco ti abbia tolto la dignità? No, anzi: richiama chi ha la possibilità di cambiare questo sistema, ad una dimensione più umana e cristiana del lavoro. E chiarisce: " questo significa preoccuparsi per la dignità della persona". Il lavoro è un diritto, che oggi è troppe volte negato: ti sembra comportamento bello e degno, cristiano, ciò che stiamo vivendo in questi anni dal punto di vista lavorativo ed economico? Ecco, contro questa ideologia ha parlato il Papa, esprimendo vicinanza ai disoccupati, non dicendo loro che non hanno dignità. :-)
Ti abbraccio, e spero che tu possa risolvere i tuoi problemi. Ti affido a San Giuseppe di tutto cuore. Ciao! :-)
“Con il lavoro l’uomo si sperimenta come soggetto, partecipe del progetto creatore di Dio. Perciò la mancanza di lavoro e la precarietà minacciano la dignità umana, creando non soltanto situazioni di ingiustizia e di povertà, che sovente degenerano in disperazione, criminalità e violenza, ma anche crisi di identità. È urgente che ovunque siano adottate misure efficaci, approcci seri e ponderati. È necessaria una risoluta e sincera volontà che porti a individuare soluzioni affinché tutti abbiano accesso ad un lavoro degno, stabile e ben remunerato, mediante il quale si santifichino e partecipino attivamente allo sviluppo della società, coniugando un lavoro intenso e responsabile con tempi adeguati per una ricca, proficua e armoniosa vita familiare”
Grazie Ester per il tuo affidamento a San Giuseppe (in questi ultimi mesi mi sono affidato molto a lui) e grazie per avermi aiutato a farmi un quadro più ampio del discorso, infatti quello che stamattina mi ha turbato non sono le parole dell'udienza ma quelle pronunciate durante la messa di questa mattina a Santa Marta : “Il lavoro ci dà la dignità! Chi lavora è degno, ha una dignità speciale, una dignità di persona: l’uomo e la donna che lavorano sono degni. Invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità. Ma tanti sono quelli che vogliono lavorare e non possono. Questo è un peso per la nostra coscienza, perché quando la società è organizzata in tal modo, che non tutti hanno la possibilità di lavorare, di essere unti della dignità del lavoro, quella società non va bene: non è giusta! Va contro lo stesso Dio, che ha voluto che la nostra dignità incominci di qua”. Io penso , sbaglierò forse, ma la dignità che Dio vuole non incomincia dal lavoro (anche se il lavoro contribuisce alla propria dignità) ma da altre cose. Cmq grazie ancora Ester. Per l'anonimo delle 15:21, conosco molto bene le parole di Benedetto XVI queste se non mi sbaglio le pronunciò in Sud America qualche anno fa (non mi ricordo tutto con precisione) e cmq non ha mai messo il lavoro come caratteristica totalizzante per la vita dell'uomo ma come "un elemento fondamentale per la dignità di una persona" (udienza di oggi di Papa Francesco). Un elemento non l'elemento : "Invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità" ... "Dio, che ha voluto che la nostra dignità incominci di qua". E'questo il punto che mi ha toccato, nient'altro che questo. Cmq comprendo anche che quando uno parla a braccio può capitare di non usare termini adeguati rispetto a quando invece si scrive, soprattutto quando l'italiano non è la propria lingua madre (anche se Papa Francesco parla bene italiano). Grazie ancora Ester e grazie a te anonimo delle 15:21 perché mi hai fatto ricordare un discorso di Papa Benedetto che sicuramente oggi cercherò e rileggerò . Alessandro P.
Il grande Papa Benedetto ha lasciato a PF un inestimabile lascito in omelie, encicliche, discorsi ufficiali da cui trarre ispirazione. Per non parlare dell'immensa lezione finale. Mi auguro si dimostri degno di tale dono e sappia trarne esempio ed edificazione. Alessia
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Buongiorno Raffaella, davvero interessante questa omelia. La dignità che Dio da ad ogni uomo e donna e' legata al lavoro. Io il lavoro per problemi familiari non lo posso trovare. Cosa sono adesso uno senza dignità. È la prima volta che sento da un Papa certe affermazioni . Fino ad oggi sapevo che ogni uomo era degno difronte a Dio e di fronte al mondo solo per il fatto che tutti siamo creature di Dio e in quanto battezzati siamo suoi figli chiamati ad una vita santa. Io non so più cosa pensare anche rispetto alle parole scritte all'udienza generale di oggi. Spero di riuscire a capire prima o poi il senso delle parole di Papa Francesco, per adesso mi sento turbato da questa omelia. Grazie Raffaella per tutto il tuo "lavoro" anche se non retribuito e complimenti.
RispondiEliminaAlessandro P.
Caro Alessandro, capirai il senso di quelle parole che tanto ti hanno turbato quando leggerai tutto il testo, senza fermarti ad una sola frase. :-)
RispondiEliminaSì, il lavoro fa parte (cioè contribuisce, non è l'unica cosa) della dignità umana, perché permette "di mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescita della propria Nazione. E qui penso alle difficoltà che, in vari Paesi, incontra oggi il mondo del lavoro e dell’impresa; penso a quanti, e non solo giovani, sono disoccupati, molte volte a causa di una concezione economicista della società, che cerca il profitto egoista, al di fuori dei parametri della giustizia sociale".
Ti sembra che Papa Francesco ti abbia tolto la dignità? No, anzi: richiama chi ha la possibilità di cambiare questo sistema, ad una dimensione più umana e cristiana del lavoro. E chiarisce: " questo significa preoccuparsi per la dignità della persona". Il lavoro è un diritto, che oggi è troppe volte negato: ti sembra comportamento bello e degno, cristiano, ciò che stiamo vivendo in questi anni dal punto di vista lavorativo ed economico? Ecco, contro questa ideologia ha parlato il Papa, esprimendo vicinanza ai disoccupati, non dicendo loro che non hanno dignità. :-)
Ti abbraccio, e spero che tu possa risolvere i tuoi problemi. Ti affido a San Giuseppe di tutto cuore. Ciao! :-)
Ester. :-)
“Con il lavoro l’uomo si sperimenta come soggetto, partecipe del progetto creatore di Dio. Perciò la mancanza di lavoro e la precarietà minacciano la dignità umana, creando non soltanto situazioni di ingiustizia e di povertà, che sovente degenerano in disperazione, criminalità e violenza, ma anche crisi di identità. È urgente che ovunque siano adottate misure efficaci, approcci seri e ponderati. È necessaria una risoluta e sincera volontà che porti a individuare soluzioni affinché tutti abbiano accesso ad un lavoro degno, stabile e ben remunerato, mediante il quale si santifichino e partecipino attivamente allo sviluppo della società, coniugando un lavoro intenso e responsabile con tempi adeguati per una ricca, proficua e armoniosa vita familiare”
RispondiEliminaBenedetto XVI
che ne pensa alessandro?
Grazie Ester per il tuo affidamento a San Giuseppe (in questi ultimi mesi mi sono affidato molto a lui) e grazie per avermi aiutato a farmi un quadro più ampio del discorso, infatti quello che stamattina mi ha turbato non sono le parole dell'udienza ma quelle pronunciate durante la messa di questa mattina a Santa Marta : “Il lavoro ci dà la dignità! Chi lavora è degno, ha una dignità speciale, una dignità di persona: l’uomo e la donna che lavorano sono degni. Invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità. Ma tanti sono quelli che vogliono lavorare e non possono. Questo è un peso per la nostra coscienza, perché quando la società è organizzata in tal modo, che non tutti hanno la possibilità di lavorare, di essere unti della dignità del lavoro, quella società non va bene: non è giusta! Va contro lo stesso Dio, che ha voluto che la nostra dignità incominci di qua”. Io penso , sbaglierò forse, ma la dignità che Dio vuole non incomincia dal lavoro (anche se il lavoro contribuisce alla propria dignità) ma da altre cose. Cmq grazie ancora Ester. Per l'anonimo delle 15:21, conosco molto bene le parole di Benedetto XVI queste se non mi sbaglio le pronunciò in Sud America qualche anno fa (non mi ricordo tutto con precisione) e cmq non ha mai messo il lavoro come caratteristica totalizzante per la vita dell'uomo ma come "un elemento fondamentale per la dignità di una persona" (udienza di oggi di Papa Francesco). Un elemento non l'elemento : "Invece quelli che non lavorano non hanno questa dignità" ... "Dio, che ha voluto che la nostra dignità incominci di qua". E'questo il punto che mi ha toccato, nient'altro che questo. Cmq comprendo anche che quando uno parla a braccio può capitare di non usare termini adeguati rispetto a quando invece si scrive, soprattutto quando l'italiano non è la propria lingua madre (anche se Papa Francesco parla bene italiano). Grazie ancora Ester e grazie a te anonimo delle 15:21 perché mi hai fatto ricordare un discorso di Papa Benedetto che sicuramente oggi cercherò e rileggerò .
RispondiEliminaAlessandro P.
Il grande Papa Benedetto ha lasciato a PF un inestimabile lascito in omelie, encicliche, discorsi ufficiali da cui trarre ispirazione.
RispondiEliminaPer non parlare dell'immensa lezione finale. Mi auguro si dimostri degno di tale dono e sappia trarne esempio ed edificazione.
Alessia