PAPA: NON DOBBIAMO AVERE PAURA DELLA SOLIDARIETA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 30 mag.
"Nella Chiesa, ma anche nella societa', una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura e' solidarieta': una parola malvista dallo spirito mondano".
Papa Francesco ha voluto sottolinearlo nell'omelia della messa del Corpus Domini, celebrata questa sera sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, gremito di fedeli. Dobbiamo, ha spiegato, "saper mettere a disposizione di Dio quello che abbiamo, cioe' le nostre umili capacita', perche' solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sara' feconda, portera' frutto".
In proposito, il Pontefice ha evocato il miracolo delle moltiplicazione dei pani e dei pesci. "Di fronte alla necessita' della folla, ecco - ha ricordato Francesco - la soluzione dei discepoli: ognuno pensi a se stesso; congedare la folla" che era rimasta fino alla sera tardi ad ascoltare Gesu' e che ora non era possibile trattenere perche' mancavano viveri sufficienti: "non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a
comprare viveri per tutta questa gente", dissero al Maestro. "Quante volte noi cristiani - ha esclamato il Papa -abbiamo questa tentazione! Non ci facciamo carico delle necessita' degli altri, congedandoli con un pietoso: 'Che Dio ti aiuti', intanto io non ti vedo". Invece, ha spiegato il Pontefice, "la soluzione di Gesu' va in un'altra direzione, una direzione che sorprende i discepoli: 'Voi stessi date loro da mangiare'. 'Ma come e' possibile che siamo noi a dare da mangiare ad una moltitudine?' replicarono. Gesu' non si scoraggia: chiede ai discepoli di far sedere la gente in comunita' di cinquanta persone, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione,
spezza i pani e li da' ai discepoli perche' li distribuiscano". "E' questo - ha commentato Bergoglio - un momento di profonda comunione: la folla dissetata dalla parola del Signore, e' ora nutrita dal suo pane di vita. E tutti ne furono saziati".
"Questa sera - ha poi sottolineato il Papa - ancora una volta il Signore distribuisce per noi il pane che e' il suo Corpo, si fa dono. E anche noi sperimentiamo la 'solidarieta' di Dio' con l'uomo, una solidarieta' che mai si esaurisce, una solidarieta' che non finisce di stupirci: Dio si fa vicino a noi, nel sacrificio della Croce si abbassa entrando nel buio della morte per darci la sua vita, che vince il male, l'egoismo, la morte".
"Gesu' - ha spiegato - anche questa sera si dona a noi nell'Eucaristia, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fa dura, gli ostacoli rallentano i nostri passi. E nell'Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perche' la potenza di Dio, che e' quella dell'amore, scende nella nostra poverta' per trasformarla".
"Chiediamoci allora questa sera - ha esortato Bergoglio rivolto ai fedeli di piazza San Giovanni - adorando il Cristo presente realmente nell'Eucaristia: mi lascio trasformare da Lui? Lascio che il Signore che si dona a me, mi guidi a uscire sempre di piu' dal mio piccolo recinto per uscire e non aver paura di donare, di condividere, di amare Lui e gli altri?".
"Preghiamo - ha cinvocato - perche' la partecipazione all'Eucaristia ci provochi sempre: a seguire il Signore ogni giorno, ad essere strumenti di comunione, a condividere con Lui e con il nostro prossimo quello che siamo. Allora la nostra esistenza sara' veramente feconda".
© Copyright (AGI)
PAPA: SERVIZIO LITURGICO AFFIDATO A LEGIONARI DI CRISTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 30 mag.
Papa Francesco ha fatto ingresso sul sagrato della Basilica Lateranense portando anche oggi la croce astile di Paolo VI. Lo seguivano i ministranti che sono oggi alcuni chierici dell'Istituto dei Legionari di Cristo (lo scorso 19 marzo alla messa d'inizio del Pontificato tocco' invece ai francescani de La Verna).
Sono migliaia i fedeli che assistono alla messa del Corpus Domini e la prima fila e' tutta per i numerosi cardinali presenti, che hanno preso posto in ordine di precedenza: il primo e' il decano Angelo Sodano, seguito dal prefetto emerito dei vescovi Giovanni Battista Re e dal segretario di Stato Tarcisio Bertone. Tra i vescovi ci sono il prefetto della Casa Pontificia Georg Gaenswein e il presidente del dicatero per la Nuova Evangelizzazione Rino Fisichella.
© Copyright (AGI)
PAPA: IN PROCESSIONE A PIEDI E A CAPO SCOPERTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 30 mag.
A piedi e a capo scoperto, Papa Francesco guida oggi per la prima volta la processione del Corpus Domini, che partita da piazza San Giovanni percorrendo la via Merulana raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il camion altare con l'ostensorio - sul quale prendeva posto Benedetto XVI e che era entrato in servizio negli ultimi anni del Pontificato di Giovanni Paolo II - precede il Pontefice che non vi e' salito, lasciando l'inginocchiatoio a un giovane diacono. Francesco indossa un semplice piviale e sta passando tra due ali di folla, che e' trattenuta dalle transenne. Precedono il Santissimo la Croce astile portata dai ministranti con le candele, e, nell'ordine, le confraternite e i sodalizi, i cavalieri del Santo Sepolcro e quelli di Malta, religiose, religiosi, sacerdoti e diaconi, i parroci di Roma, i canonici lateranensi, cappellani e prelati, vescovi, arcivescovi e cardinali, i bambini della prima comunione, 4 turiferai con due navicelle con l'incenso, e sei ministranti con le torce. Con la sua particolare andatura, ma senza mostrare particolare affaticamento, Francesco procede proprio sulla linea spartitraffico che divide in due corsie la via Merulana. Gli sono accanto il maestro delle cerimonie, monsignor Guido Marini, ed altri cerimonieri. Cardinali e vescovi camminano invece ai lati della strada, ognuno con una candela. Dopo il passaggio del Pontefice le transenne vengono aperte in modo che la gente possa seguirlo verso Santa Maria Maggiore ed e' impressionante l'immagine della folla dei fedeli in marcia dietro al camion altare e a Francesco. Il camion altare ha la targa "Scv 1" che e' quella delle vetture papali.
© Copyright (AGI)
PAPA: BENEDICE LA FOLLA IN PIAZZA S. MARIA MAGGIORE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 30 mag.
Giunto a piedi alla Basilica di Santa Maria Maggiore, Papa Francesco ha impartito la benedizione eucaristica alzando l'Ostensorio che era stato poco prima posato su un altare, all'esterno della chiesa, dal diacono sceso con il Santissimo dal camion altare sul quale il nuovo Pontefice, a differenza dei predecessori, non e' mai salito. La piazza era gremita da una folla impressionante, come tutta via Merulana, dove mano mano, subito dopo il passaggio del Papa, venivano tolte le transenne per consentire alla gente di seguirlo aggiungendosi alla processione partita da piazza San Giovanni al termine della messa del Corpus Domini. Dopo la benedizione Francesco si e' fermato a pregare davanti all'icona di Maria "Salus Populi Romani" che era stata ugualmente posta all'esterno in attesa dell'arrivo della processione.
© Copyright (AGI)
Legionari di Cristo? Beh non dimentuchuamoci che Sodano ha sempre goduto di un potere che nessuno neanche Benedetto è riuscito a togliere ma, almeno si è opposto a quel potere. Ora c'è chi non fa neanche questo.
RispondiEliminaRiguardo alla sottolineatura sulla folla, non succedeva la stessa cosa negli anni precedenti?
RispondiEliminaAvrà problemi alle ginocchia o idiosincrasia ad inginocchiarsi davanti al Santissimo?
Se avesse problemi dovrebbero dirlo.
E ogni cambiamento in gesti che hanno significati profondi, andrebbe accompagnato da adeguate spiegazioni per i fedeli, altrimenti ognuno può dare l'interpretazione che vuole, che può essere positiva, ma può essere anche sempre più desacralizzante...
Il capo scoperto lo aveva pure Benedetto durante la processione del Corpus Domini, a piedi non ce la faceva ad andare, ma stava inginocchiato.
RispondiEliminaBattuta di Boffo: per la prima volta la targa scv1 è sulla macchina col padrone di casa, visto che il Papa va a piedi
Probabilmente Papa Francesco non puo' stare a lungo in ginocchio vista la sua " claudicatio intermittens" . Poiche' si e' optato per la processione a piedi secondo me sarebbe stato piu' bello ripristinare il baldacchino ed eliminare il camioncino . Per quanto riguarda i commenti di Boffo stendiamo un velo pietoso ! maura
RispondiEliminaE' certo che mi viene "la faccia da funerale",e come se mi viene quando leggo certe notizie.
RispondiEliminaConcordi,Eugenia?
Ma perchè sempre questo astio? Cosa vuol dire non vuole inginocchiarsi? Semplicemente papa Francesco ha voluto essere uguale a tutte le altre persone che partecipavano alla processione ed andare a piedi. Benedetto per problemi di salute non poteva, ma io non dico: non voleva mischiarsi agli altri e allora se ne stava sul camion. Ma che problema avete?
RispondiEliminaPenso che Papa Francesco abbia qualche problema che gli impedisce di stare a lungo in ginocchio.
RispondiEliminaNon e' il caso di pensare ad altro.
R.
Davvero non capisco questo clamore attorno al capo scoperto, ricordo perfettamente papa Benedetto sul carro anche lui col capo scoperto, o in processione assume un significato diverso? Lo chiedo perche' non lo so, non per polemica. Riguardo al resto, papa Francesco non mi pare esente da problemi di salute nemmeno lui. ieri l'ho visto piuttosto affaticato durante la processione, sofferente nel mantenere il passo, forse anche col fiato, e il fatto di avere un polmone solo (non lo si dimentichi) farà la sua parte in molte situazioni.
RispondiEliminaA quel che so, Bergoglio ha i piedi piatti e soffre (forte) di mal di schiena. Se a questo si aggiunge che non è proprio un pischello (ragazzino, per i non romani) e che non mi pare si risparmi, credo che sia normale vederlo affaticato. Quanto allo stare in ginocchio, penso che il suo problema sia fisico, e derivi proprio dall'assetto non ottimale della colonna vertebrale. Ammetto che la sua salute un poco mi preoccupa. Ma anche lui, come tutti noi, è nelle mani di Dio...
RispondiEliminaCiao,
Paola