Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 23 giu.
"Oggi, in molte parti del mondo, ci sono martiri: uomini e donne che sono imprigionati, uccisi per il solo motivo del loro essere cristiani. E sono in numero maggiore che nei primi secoli della Chiesa". Lo ha affermato Papa Francesco all'Angelus, commentando il Vangelo di questa domenica, nel quale, ha detto, "risuona una delle parole piu' incisive di Gesu': 'Chi vuole salvare la propria vita, la perdera', ma chi perdera' la propria vita per causa mia, la salvera''". "In duemila anni - ha ricordato - sono una schiera immensa gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per rimanere fedeli a Gesu' Cristo e al suo Vangelo".
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PAPA: C'E' ANCHE IL MARTIRIO DELLA VITA QUOTIDIANA
Salvatore Izzo
Per i cristiani, nel mondo di oggi come in ogni epoca, "c'e' anche il martirio quotidiano, che non comporta la morte ma e' anch'esso un 'perdere la vita' per Cristo, compiendo il proprio dovere con amore, secondo la logica di Gesu', la logica del dono, del sacrificio". Lo ha sottolineato Papa Francesco nel breve discorso prima dell'Angelus. "Quanti papa' e mamme - ha detto - ogni giorno mettono in pratica la loro fede offrendo concretamente la propria vita per il bene della famiglia! E quanti sacerdoti, frati, suore svolgono con generosita' il loro servizio per il regno di Dio! Quanti giovani rinunciano ai propri interessi per dedicarsi ai bambini, ai disabili, agli anziani". "ANch equesti sono martiri, martiri quotidiani, martiri della quotidianeita'".
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PAPA: GIOVANI ANDATE CONTROCORRENTE, RIFIUTATE VALORI AVARIATI
Salvatore Izzo
"Cari giovani, quando vi propongono dei valori avariati, quelli che come un pasto avariato ci fanno male, abbiate il coraggio di andare controcorrente e siate fieri di farlo". Sono parole di Papa Francesco all'Angelus. "Ricordatevi bene - ha insisitito rivolgendosi poi nuovamente ai ragazzi presenti nella folla di piazza San Pietro - non vogliamo mangiare un pasto andato a male".
Il Pontefice commentava le parole di Gesu' sul martirio che attendeva i suoi discepoli, ricordando che "ci sono tante persone, cristiani e non cristiani, che 'perdono la propria vita' per la verita'".
- Lasciando il discorso che era stato preparato, Francesco ha dunque aggiunto alcune frasi molto significative: "Vedo che tra voi ci sono tanti giovani - ha detto rivolto ai circa 80 mila fedeli presenti in piazza San Pietrio - vi dico: non abbiate paura di andare controcorrente, quando ti vogliono rubare la speranza, quando ti propongono questi valori che sono valori avariati, quando un pasto e' andato a male ci fa male". Dovete, ha spiegato, "andare controcorrente e avere questa fierezza di andare proprio controcorrente, avanti, siate coraggiosi, adante controcorrente e siate fieri di farlo''.
Dopo la preghiera mariana e' tornato sul tema per aggiungere: "Siete coraggiosi: cosi', come noi non vogliamo mangiare un pasto andato a male, non portiamo con noi questi valori che sono avariati e che rovinano la vita e tolgono la speranza".
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PAPA: COME IL BATTISTA TANTI PAGANO CON LA VITA PROPRIA COERENZA
Salvatore Izzo
"Quante persone pagano a caro prezzo l'impegno per la verita'! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verita'!". Papa Francesco ha reso loro omaggio - con queste parole - nel discorso di oggi all'Angelus, sottoloinenando che se "Cristo ha detto 'io sono la verita'', chi serve la verita' serve Cristo". "Una di queste persone, che ha dato la vita per la verita' - ha ricordato il Pontefice - e' Giovanni il Battista: proprio domani, 24 giugno, e' la sua festa grande, la solennita' della sua nascita. Giovanni e' stato scelto da Dio per preparare la via davanti a Gesu', e lo ha indicato al popolo d'Israele come il Messia, l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo".
"Giovanni ha consacrato tutto se stesso a Dio e al suo inviato, Gesu'. Ma alla fine e' morto per la causa della verita', quando ha denunciato l'adulterio del re Erode e di Erodiade", ha raccontato il Pontefice agli 80 mila fedeli presenti oggi. "Cari amici - ha poi chiesto alla folla - accogliamo con gioia questa parola di Gesu'. E' una regola di vita proposta a tutti". "San Giovanni Battista - ha poi invocato - ci aiuti a metterla in pratica. Su questa via ci precede, come sempre, la nostra Madre, Maria Santissima: lei ha perduto la sua vita per Gesu', fino alla Croce, e l'ha ricevuta in pienezza, con tutta la luce e la bellezza della Risurrezione. Ci aiuti Maria - ha infine auspicato Francesco - a fare sempre piu' nostra la logica del Vangelo".
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Salvatore Izzo
Papa Francesco e' andato alla Stazione Ferroviaria della Citta' del Vaticano per incontrare i 350 bambini arrivati con il "Treno della bellezza". Si tratta in maggioranza di ragazzi stranieri con problemi di inserimento, ai quali e' stato proposto un percorso di crescita culminato nel viaggio in treno dalle loro citta' (Milano, Bologna, Firenze) per incontrare il Pontefice, iniziativa promossa in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e il Pontificio Consiglio per la cultura.
E Francesco si e' come "immerso" tra la folla dei ragazzi sulla banchina della stazione, salutandoli e abbracciandoli praticamente uno a uno.
"Avete fatto buon viaggio? Non e' stato noioso, vero? Vi auguro una bella giornata. Fara' un po' caldo vete voi paura del caldo?", ha detto Francesco ai ragazzi - che hanno rispostno ovviamente gridando "no!" - prima di salutare anche il presidente del gruppo Fs Lamberto Cardia e l'ad Mauro Moretti, presentatigli dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, e dal cardinale Giuseppe Bertello, "padrone di casa" in quanto presidente del Governatorato dal quale dipende anche la Stazione della Citta' del Vaticano. Infine, il Papa ha salutato e ringraziato gli attori e musicisti che hanno intrattenuto i ragazzi con diverse performance e uno spettacolo di marionette.
Legata al ricordo dei viaggi compiuti in treno da Giovanni XXIII (pellegrino a Assisi e Loreto) Giovanni Paolo II (che se ne servi' per rientrare da Napoli dove era atterrato di ritorno dall'India a causa della neve) e Benedetto XVI che vi ha viaggiato il 27 ottobre 2011 con i capi delle grandi religioni diretti ad Assisi), ed utilizzata in pochissime altre occasioni, la Stazione del Vaticano e' stata riaperta eccezionalmente oggi per accogliere il "Treno della Bellezza" e i suoi 300 bambini di varie nazionalità: cinesi, giapponesi, ivoriani, peruviani,singalesi, albanesi, filippini, serbi, rumeni, ucraini, italiani, tedeschi, accompagnati da 164 fra educatori, familiari e volontari delle case famiglia che li accolgono in diverse citta' italiane.
"Per quasi tutti i bambini - sottolinea il Pontificio Consiglio per la cultura, che ha collaborato all'iniziativa - si e' trattato del primo viaggio in treno, e nei giorni precedenti al viaggio, essi hanno compito anche quella che per molti di loro e' stata la prima visita al Duomo della citta' dove vivono: Milano, da dove ha preso avvio il convoglio, e poi Bologna e Firenze, che sono state le fermate intermedie del treno Frecciargento, interamente messo a disposizione da Ferrovie dello Stato Italiane".
Giunto a Roma, nella stazione di San Pietro il treno e' stato agganciato a una locomotiva disel e da qui trainato fino alla stazione Vaticana. Scopo del "Treno dei bambini, un viaggio attraverso la bellezza" e' anche, spiega una nota del dicastero vaticano, "quello di promuovere l'esperienza diretta della creazione artistica, avvicinare cioe' i bambini alla comunicazione visiva e al linguaggio delle immagini". Un percorso iniziato nei Duomi delle loro citta', "educandoli alla bellezza e alla forza della cooperazione come bene comune". Durante il viaggio da Milano a Roma, sono stati anche proposti altri percorsi educativi ed artistici dedicati ai bambini, forniti dal personale di Ferrovie dello Stato Italiane.
"L'anima dell'iniziativa - ha sottolineato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura - e' la stessa che informa il Cortile dei Gentili", e si rivolge ai bambini "perche' e' li' la radice dalla quale dobbiamo costruire una generazione di giovani che abbiano ancora, da un lato la bellezza della creativita', cioe' che non appaiano gia' vecchi in partenza, che non siano gia' scoraggiati come lo siamo noi".
"Dedicheremo a questi piccoli viaggiatori - aveva promesso nei giorni scorsi da parte sua l'ingegner Mauro Moretti, ad del Gruppo FS Italiane - tutte le migliori attenzioni , come del resto gia' facciamo ogni giorno con i nostri passeggeri. Le donne e gli uomini di FS Italiane faranno tutto quello che serve per assicurare ai bambini un viaggio sereno e lasciare loro un ottimo ricordo della giornata". La promessa e' stata menteunta e il sostegno al "Treno dei bambini" conferma quello che Moretti ha definito "il forte impegno sociale che da
sempre contraddistingue l'azione del Gruppo FS".
All'iniziativa ha collaborato anche l'Ospedale pediatrico Bambino Gesu', di proprieta' della Santa Sede, che ha fornito assistenza e personale specializzato.
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Sdilinquimento su sky per l'incontro con i bambini. La buca data ai poveri concertisti? Un semplice cambio di stile (rispetto ai Predecessori, va da sè). I predecessori non avrebbero snobbato nessuno. Quando penso che tutti questi incontri erano stati preparati per Benedetto, compreso quello con i nunzi, mi viene da strapparmi i capelli.
RispondiEliminaAlessia
Su La Croix il corrispondente da Roma sta in un brodo di giuggiole: PF non va al concerto ma al treno dei bambini, PF ascolta i nunzi che PB snobbava, Roma è diventata un paradiso. Eufemia
RispondiEliminahttp://rome-vatican.blogs.la-croix.com/pourquoi-le-pape-ne-va-pas-au-concert/2013/06/2
I pennivendoli si sono rincretiniti in blocco. Nell'aria gira un virus pericoloso: la bergoglite.
RispondiEliminaAlessia
Di quel che può scrivere il vaticanista del giornale La Croix, progressista come si deve, non bisogna stupirsi, e nemmeno dei commenti che danno il polso di un certo sentire "cattolico" francese.
RispondiEliminaLa bergoglite acuta sta attaccando non solo il cervello ma le coscienze di molti "specialisti" di cose vaticane.
Oggi non aveva la mantellina, tra un po' girerà in camicia e pantaloni neri.
RispondiEliminaTanto va tutto bene!!!
L'incontro con i nunzi era previsto nel calendario degli incontri fissati per Papa Benedetto nell'ambito dell' Anno della fede, mi ripeto. Che fregnacce sta a di' La Croix?.
RispondiEliminaAlessia
Anche il concerto era già previsto, non era in onore di Francesco.
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