martedì 25 giugno 2013
Le radici dell'astio nei confronti di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Un articolo di Marco Anselmo del 1987
LE RADICI DELL'ASTIO NEI CONFRONTI DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI. LO SPECIALE DEL BLOG
Cari amici, su segnalazione del nostro Antonio leggeremo un altra pietra miliare nel percorso che stiamo tracciando a proposito delle radici dell'astio nei confronti di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.
Si tratta di un articolo di Marco Anselmo del 15 giugno 1987! Sembra scritto oggi!
Le critiche a Ratzinger erano allora le stesse di oggi: e' un restauratore e un nemico della modernita' abituato a guardare all'indietro. Nulla di piu' falso! Vedremo ancora una volta il ruolo dei mass media e degli intellettuali che li controllano. Scopriremo l'estrema semplicita' dell'appartamento in cui l'allora cardinale viveva con la sorella ed il fatto che imponeva agli editori dei suoi libri di devolvere gli introiti in opere di carita'.
Ma soprattutto capiremo chi e' davvero Joseph Ratzinger che mai si e' difeso dalle critiche quando esse investivano la sua persona ma prese carta e penna quando qualcuno chiamo' in causa Giovanni Paolo II!
Che grande insegnamento per quei cardinali e vescovi che non hanno mosso un dito per sostenere Benedetto XVI e che, fino all'ultimo giorno, non si sono degnati di chiedergli perdono per la loro inadeguatezza!
Non si e' mai perdonato a Ratzinger di essere un uomo sincero che non ha mai avuto paura di dire cose scomode sapendo di esporsi al rischio dell'incomprensione e della calunnia.
Anche questo articolo, come quello di Messori, mette in luce la diversita' se non l'opposizione fra l'opinione pubblica e quella pubblicata.
Siamo alla seconda pietra miliare del nostro percorso...avanti cosi' :-)
Una vera chicca....grazie Antonio!
Raffaella
Lunedi 15 Giugno 1987
«CHIESA, ECUMENISMO E POLITICA»: IN UN LIBRO UN SERRATO CONFRONTO CON LA CULTURA CONTEMPORANEA ROMA
L'ultimo attacco del Panzer-Kardinal
Dopo il «Rapporto sulla fede», Joseph Ratzinger, massima autorità vaticana dopo il Papa, torna in campo - Un intervento destinato ad accendere nuove discussioni e polemiche - Restauratore o difensore dell'ortodossia? - Due pareri opposti: Zizola e Del Noce
Mauro Anselmo
Nessuno squillo di campana, stavolta la macchina pubblicitaria è rimasta silenziosa.
Davanti alle vetrine delle librerie l'occhio si posa distratto sul soliti titoli, eppure in un cantuccio, seminascosto su uno dei tavoli interni o allineato con altri volumi sugli scaffali, c'è un libro destinato a far discutere. "Chiesa, ecumenismo e politica" è il titolo dell'ultimo lavoro di Joseph Ratzinger pubblicato dalle Paoline. Dunque il cardinale prefetto della Sacra Congregazione per la dottrina della fede (ex Sant'Uffizio), massima autorità vaticana dopo il Papa, scende di nuovo in campo. Ma stavolta in punta di piedi, quasi a non voler riaccendere le roventi polemiche che accompagnarono due anni fa l'uscita di un altro libro, "Rapporto sulla fede", prima e robusta sortita di Ratzinger in campo aperto, sul fronte insidioso della battaglia delle idee.
Un confronto a muso duro con la società e la cultura contemporanea, senza balbettii né cedimenti:
"Rapporto sulla fede", la lunga intervista rilasciata a Vittorio Messori, tradotta in 12 lingue e discussa in tutto il mondo fu una confessione schietta e sotto certi aspetti brutale.
Parole chiare
Ratzinger parlò chiaro. I cattolici sono ormai minoranza e non sembrano attrezzati per affrontare la sfida dei tempi. La Chiesa del dopo Concilio è diventata un grande cantiere, "ma un cantiere dove è andato perduto il progetto e ciascuno continua a fabbricare secondo il suo gusto".
Dopo la fase delle "aperture indiscriminate è tempo che il cristiano ritrovi il coraggio dell'anticonformismo, .la capacità di opporsi, di denunciare molte delle tendenze della cultura circostante, rinunciando a certa euforica solidarietà post-conciliare".
E Ratzinger bollò con parole durissime l'ideologia liberal-radicale di stampo individualistico che imperversa nell'Occidente opulento, definì la teologia della liberazione una forma di « imperialismo culturale esportato dall'Occidente verso il Terzo Mondo, pronunciò sul marxismo un De Profundis senza appello: Solo dove il monismo-leninismo non è al potere c'è ancora qualcuno che prende sul serio le sue illusorie verità scientifiche.
All'uscita del volume la teologia progressista inorridì.
E la polemica divampò violenta, dividendo gli intellettuali cattolici.
Dov'erano finiti i fermenti del Vaticano II?
Perché tanti distinguo? Si voleva forse intonare il canto funebre per ogni «apertura.»
Oggi, nel suo ultimo libro, il prefetto dell'ex Sant'Uffizio ritorna sugli stessi temi.
Fede e secolarizzazione, libertà nella Chiesa e impegno politico, marxismo e utopia sono al centro della riflessione. E ancora una volta il confronto con la cultura della modernità è serrato, spesso anche aspro, ma pur sempre sostenuto da un rigor di logica e da una finezza di analisi che rivelano in Ratzinger il teologo di razza.
Anche quest'ultimo lavoro sembra tuttavia destinato a dividere: lineari e fermi i giudizi sulla perdita dei valori e la scristianizzazione della società, serrata la critica alle «forze disgreganti» all'interno del cattolicesimo.
Grande inquisitore, prefetto di ferro, "Panzer-Kardinal'.
Che cosa rappresenta oggi Ratzinger nella Chiesa?
Un grande restauratore o l'ultimo difensore di un'ortodossia assediata fuori dalle mura e vacillante all'interno nelle sue stesse certezze?
L'ultimo crociato' come lo hanno chiamato gli avversari, o il timoniere chiamato a governare la nave nel mare burrascoso di una società ormai post-cristiana?
Ratzinger è un personaggio scomodo, Ratzinger divide.
Lo critica con asprezza un vaticanista come Giancarlo Zizola autore del volume La restaurazione di Papa Wojtyla.
E lo difende con fermezza un filosofo come Augusto Del Noce, autore di libri importanti come II problema dell'ateismo e II suicidio della rivoluzione.
Zizola: "A vedere le cose con gli occhi di un laico credente, senza preconcetti e senza schemi mentali, credo che Ratzinger sia un restauratore e che una conferma piena venga anche dal suo ultimo libro. Nel suo percorso intellettuale il cardinale ha spostato progressivamente il suo pensiero: la sua lettura della realtà è passata da un polo teologico francescano-bonaventuriano a un polo teologico agostiniano, che consiste in una ricostruzione della metafisica classica all'interno di una società, — questa società segnata dalla modernità e dalla secolarizzazione —, che il cardinale non accetta. Ratzinger è un 'pessimista che vede il mondo in maniera duale, il bene da una parte e il male dall'altra. E' un pessimista secondo il quale l'unica possibilità di ricostruire una società sana, che sappia garantirsi il futuro, è quella di ritornare alla metafisica classica: in questo senso è "religioso", nel senso della "religio", del legame all'indietro".
L'eredità
Ratzinger guarda all'eredità dei secoli. Ma non è questo l'unico modo per difendere la cittadella cattolica assediata? Per attrezzarla ad affrontare la durissima sfida lanciata da una cultura profana sempre più forte e aggressiva?
Tutti gli scritti di Ratzinger anche quelli piu' recenti rivelalo una notevolissima capacita' di intendere i fatti. Ma questa percezione, secondo me, non è accompagnata da un sufficiente senso della storia. Ratzinger pensa che per affrontare la crisi della modernità l'unica chiave sia quella religiosa.
E questo è il suo limite. La storia non è negatività assoluta: ci sono certo nella crisi dei terribili dati negativi, però ci sono anche dei valori immanenti, parziali, frammentari, che possono essere completati. Non esiste una storia sacra e una profana: esiste una unità della storia come luogo di salvezza. Non si può pensare che la storia non abbia una capacità di ripresa etica.
In questo senso è anacronistico, oggi, che la Chiesa riproponga la validità della propria dottrina in termini manicheistici: tutto il bene di qua, tutto il mate di là...
Del Noce: Nessuna restaurazione. Se per il pensiero di Ratzinger vogliamo usare questo termine, dobbiamo intenderlo nel significato di restaurazione della novità del cristianesimo che è andata perduta.
A vent'anni dalla fine del Concilio un dato è incontestabile: il periodo non è stato favorevole alla Chiesa.
Tut'altro. E tuttavia ciò non è avvenuto per un'accresciuta potenza ideologica dei suoi avversari: è avvenuto per un progressivo processo di decadenza, che si è sviluppato proprio sotto il segno di un richiamo al Concilio. Perché questa decadenza? Si diceva che l'aggiornamento della Chiesa doveva consistere in un'accresciuta capacità di parlare all'uomo d'oggi. Niente di più giusto.
Occorreva pero' che l'interpretazione del mondo contemporaneo non fosse mutuata come certezza indiscutibile, dagli avversari del cattolicesimo.
Abbracci
E proprio questo è avvenuto. "Modernizzazione" e "rivoluzione" sono state le parole d'ordine, positivismo e marxismo i punti di riferimento per il grande abbraccio. Un abbraccio che ha finito di scaricare sul cristianesimo la crisi che travagliava queste forme di pensiero, fino a oscurare la novità del messaggio cristiano. Oggi il marxismo non è più di moda, né credo che il consumismo e l'indifferenza ai valori che contraddistinguono le società occidentali offrano risposte soddisfacenti.
E allora? Per Ratzinger la ragione che sì sottrae allo spazio vitale della fede è destinata a farsi ragione strumentale o funzionale, è destinata a cadere nella sua umiliazione. Quello che il cardinale rivendica è la Novità cristiana contro processi che nell'apparenza del progresso segnano, come egli dice, "una svolta a rovescio nella scala della storia".
Il rinnovamento proposto dal Concilio non può stare nel tentativo di un'impossibile composizione con forme di pensiero sorte in opposizione al cattolicesimo stesso. Altro che "restaurazione": è alla Novità cristiana che dobbiamo ritornare: E il cardinale indica la strada.
Ma che tipo d'uomo é Ratzinger?
Un intransigente, un duro, una volpe? Vittorio Messori, che gli è stato a fianco per alcuni giorni nel seminario di Bressanone dove il cardinale si reca in vacanza, ne parla cosi: Credo che sia un uomo sofferente, nel senso che ha accettato di fare per puro spirito di servizio un lavoro che certamente gli è molto ingrato.
Lui è un professore nato, uno studioso che ama stare con i giovani: quando per spirito di obbedienza ha detto sì prima a Paolo VI che lo aveva nominato arcivescovo di Monaco di Baviera e poi a Giovanni Paolo II che lo aveva chiamato a dirigere l'ex Sant'Uffizio, deve avere indubbiamente sofferto.
Ratzinger è un uomo di scuola, non un uomo da Sant'Uffizio. Un uomo da Sant'Uffizio poteva esserlo Ottaviani, ma Ratzinger no.
E' un religioso che con lealtà tutta tedesca ha accettato di svolgere questo servizio, ma che ammette anche di avere nostalgia per lo studio e l'insegnamento.
Una lealtà di ferro verso Wojtyla.
Dopo la pubblicazione del Rapporto sulla fede, il cardinale è stato sommerso da una valanga di critiche e di attacchi alla sua persona, anche pesanti.
Ha accettato critiche e veleni, ma non é mai sceso nell'arena a replicare, se non in un'occasione. Un illustre professore universitario e cattolico dichiarò a un giornale che i rapporti fra Ratzinger e il Papa sono i soliti rapporti fra un tedesco e un polacco: è sempre il tedesco che comanda. Ratzinger si senti in dovere di intervenire. Prese carta e penna, si sedette a tavolino e spedì una lettera al professore.
Disse che non gli importava che fosse stata chiamata in causa la sua persona, ma che considerava offensiva quell'affermazione verso il Pontefice.
Uomo di humor
Se gli si chiede se non si sia mai pentito di avere dato l'intervista che è poi diventata il Rapporto sulla fede, il prefetto risponde che gli strilli più acuti sono venuti soprattutto fra gli intellettuali che controllano i mass media.
Il nuovo potere del Principe, cioè dello Stato, è quello del mass-media, giornali e tv, dominati da una minoranza che dice di rappresentare l'opinione pubblica, ma che in realtà non la rappresenta.
E Ratzinger spiega: da quando è uscito il Rapporto sulla fede, la posta che arriva all'ex Sant'Uffizio si è più che quintuplicata: migliaia di messaggi dal mondo intero, dalla base ecclesiale, dai fedeli, dai non intellettuali, che esprimono gratitudine perché finalmente nella Chiesa si è fatta chiarezza.
E' un uomo di humor — aggiunge Messori — che ama i giochi di parole, gli aneddoti spiritosi, le battute intelligenti: è un uomo che sa ridere, e ridere di cuore.
La definizione di "grande inquisitore" è del tutto fuori posto'.
Vive come un parroco di campagna e il suo alloggio non ha niente di principesco.
La sorella gli fa da governante e a volte lo si incontra per le strade di Roma come un prete qualunque: il basco in testa, una cartella sdrucita piena di documenti. I libri che pubblica gli rendono decine di milioni l'anno in diritti d'autore, ma Ratzinger non li ritira. L'editore ha ricevuto un ordine: li consegni pure a opere di carità.
© Copyright La Stampa, 15 giugno 1987
ormai vi dedicate all'archeologia, vedo....ma a parte voi a chi interessano ste cose???
RispondiEliminaE tu chi sei?
RispondiEliminaA chi interessano queste cose?
A tanti...tantissimi!
Credimi sulla parola :-)
Tu, per esempio, sei uno/a al quale o alla quale interessano.
Tutti a criticare ma poi sempre qui a leggere?
La "ditta" sentitamente ringrazia :-)
R.
Credo che vi interessi un elenco di difficoltà non da poco che avevo redatto all'epoca delle dimissioni del Papa:
RispondiEliminaMi pare giunto il momento di esaminare, anche da semplici fedeli, il nutrito elenco delle imposizioni subite da Benedetto XVI, di cui abbiamo avuto chiara e documentata percezione. E sono quelle che ci risultano evidenti. Non possiamo conoscere le sotterranee...Gli elementi da esse estraibili sono tanti. Anche se non fossero entrati in gioco i poteri che ci sono dietro, il clima e l'ingovernabilità da essi determinata, ha certamente giocato a favore della rinuncia. Basti ricordare (non mi sembrano pochi né di poco conto):
1. la rimozione della tiara ricamata sull'arazzo che scende dalla sua finestra per l'Angelus (usato domenica 10 ottobre 2010), da Benedetto XVI accettata e presto rimossa non certo di sua iniziativa. Così come la sostituzione della tiara con la mitra dalle vesti liturgiche regalategli nello stesso contesto e da lui in un primo momento indossate com'erano.
2. l'impossibilità di nominare Giovanni Maria Vianney patrono dei parroci a conclusione dell'Anno Sacerdotale (come aveva ricordato anche pochi giorni prima e durante l'intero anno). Ovviamente un vero santificatore, dedito all'adorazione e all'amministrazione dei sacramenti (penitenza ed Eucaristia) è considerato troppo superato: l'efficienza vince sulla concreta essenzialità del ministero.
3. la pressoché totale inapplicazione del Summorum Pontificum, purtroppo accompagnata anche dal disprezzo e dal pregiudizio di molti vescovi e sacerdoti;
4. le resistenze ad applicare le sue indicazioni sul pro multis nel rispetto del dettato evangelico recepito dalla tradizione liturgica;
5. le resistenze riguardanti il nuovo messale inglese;
6. il terribile scandalo fatto scoppiare a tempo, proprio in occasione della rimozione delle scomuniche ai 4 vescovi che probabilmente, se non fosse stata fatta con un blitz, sarebbe stata stoppata.
7. le dure opposizioni alla sua volontà di ricomposizione della questione lefebvriana, alle quali, sembra addirittura essersi dovuto piegare (inasprimento delle condizioni del preambolo operato il 13 giugno)
8. le note vicende della sua autorizzazione all'unica abbazia trappista in Germania di ritornare alla Messa tridentina e di poter riprendere la Regola e le Costituzioni anteriori al Vaticano II. Il Papa aveva dato l’autorizzazione ed esentato questa abbazia dalla giurisdizione della Congregazione dei Benedettini, che segue le regole moderne, così da permettere ai monaci di seguire l’uso antico di prima del Vaticano II. E dunque aveva posto questa abbazia direttamente sotto la sua autorità. Ma qualcuno aveva collocato la lettera del Sommo Pontefice in un cassetto della Segreteria di Stato. Il nuovo “concesso” del Papa è stato apposto direttamente sulla lettera di richiesta successiva aggirando la Segreteria di Stato.
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RispondiElimina9. la chiusura del Seminario di Takamatsu [il link è al documento più recente, ma vi si trovano i link ai precedenti] su indicazione della Conferenza Episcopale giapponese, vanificata alla vigilia da Bertone (!?), che ne sancisce il trasferimento a Roma e successivi bracci di ferro con i vescovi giapponesi convocati in Curia (!?). Non è bastata la primitiva decisione del Santo Padre; ma ha vinto il braccio di ferro con i neocat che non demordono mai. Come del resto l'atto finale incompiuto con la loro sincretistica liturgia.
10. la "riforma della riforma" da lui voluta e presto insabbiata per essere sostituita dal "nuovo movimento liturgico dal basso (!?)" (Cañizares)
11. la sacralizzazione della S. Messa col Crocifisso sull'Altare e la comunione in ginocchio da nessuno seguita;
12. le bordate ricevute dalla lobby omosessuale così ben delineata da Ariel S. Levi di Gualdo ed altri;
13. gli intrighi e i sordidi intrecci di potere pressoché ingovernabili messi in luce da Vatileaks;
14. il tentativo di approvare, alle sue spalle, un'anomala liturgia tuttora in sospeso, (che rivela paurose storture sia di insegnamenti che di prassi) della setta neocatecumenale, che ancora può invocare l'Arcano: come può un comportamento settario e non solo per l'"arcano" esser previsto nella Chiesa cattolica, cioè universale!? È un fatto tuttora anomalo la rifiutata pubblicazione delle sue catechesi! Ci risulta che proprio nei giorni scorsi sarebbe dovuta intervenire la decisione della Feria IV e forse è stata scritta una lettera che richiede l'adeguamento ai libri liturgici subito secretata. E ci sono diversi papabili che sono loro potenti sponsor! http://neocatecumenali.blogspot.it/2012/06/card-burke-anche-dopo-la-correzione-la.html
15. la visita alla moschea blu che secondo Magdi Allam fu né più né meno imposta al papa;
16. l'evento Assisi3 che a detta del papa "si sarebbe fatto comunque con o senza lui", quindi gli fu imposto; http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/10/echi-del-convegno-pellegrini-della.html
17. l'inquietante dichiarazione del card. Romeo in Cina giusto un anno fa, che lo dava per "morto" nel giro di un anno ( guarda caso proprio un anno preciso dopo è accaduto che si è dimesso); http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/
18. l'invadenza dei "fratelli maggiori" che si sono insinuati come cuneo potente nella ricomposizione con i Lefebvriani (e non solo. Basta ricordare le preghiera del venerdì santo e l'imposizione della shoà - evento terribile ed esecrabilissimo ma fatto storico - come nuovo dogma di fede al quale bisogna aderire per considerarsi cattolici. Invadenza peraltro da nessuno arginata, pur essendo una evidente intromissione negli affari interni della Chiesa cui loro non appartengono ma pretendono dettar legge e c'è da chiedersi con quale autorità;http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/01/continua-il-gioco-delle-parti-e-la.html
19. i venti di fronda e modernismo che non solo serpeggiano, ma si evidenziano con sempre maggiore intensità negli episcopati del nord Europa, in paesi già colpiti da una drammatica scristianizzazione;
20. il fatto che Benedetto XVI abbia esplicitamente riconosciuto il "per sempre" del mandato petrino, pur se spinto (ingravescentem aetatem?) alla drammatica decisione, esercitato ora nella preghiera e nel nascondimento;
L'elenco faceva parte del seguente articolo
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/03/oltre-al-concilio-dei-media-abbiamo.html
Caro anonimo delle 16.56, prova un po' di pietá cristiana per noi povere vedove ancora in gramaglie di lutto, nonché neo principesse rinascimentali. Lasciaci almeno questo attimo di gloria archeologica. Cordialmente.
RispondiEliminaho letto solo il titolo, il resto non mi interessa, tranquilla, non perdo tempo.Vengo sul sito solo per le omelie e i resoconti dell'udienza di PF, è comodo venir qui per quello.
RispondiEliminaAltro che archeologia! Tutto questo fa parte della storia della Chiesa e dobbiamo vigilare che non insabbino e non deformino ciò che stiamo documentando da anni.
RispondiEliminaStrano!
RispondiEliminaCome mai commenti qui se ti interessano altri post?
Vedi come sono utili le vedove inconsolabili?
Lavorano gratis per poi prendersi un calcio sui denti.
Coraggio...leggi i post che ti interessano e salta gli altri.
Sopportaci (magari in silenzio) e accetta un consiglio: crea un blog tutto tuo cosi' sarai liberissimo di scegliere gli argomenti.
Qui, purtroppo, li scelgo io :-))
Ciao ciao
Grazie, Mic :-)
RispondiEliminaR.
x anonimo 1659, interessano a noi a quelli a cui non interessa, pero' vengono nel blog, a leggere cose non interessanti.
RispondiEliminaPS. A te che interessa? non rispondere, ma vai sui blog che ti interessano, ce ne sono milioni, e non rompere gli zebedei algi altri.
Grazie
Max
Non è archeologia caro anonimo ore 16.56. Questi articoli sono attualissimi anche perchè sono quasi trentacinque anni che questa immagine del restauratore è cucita addosso a Joseph Ratzinger.Io un tempo questi articoli dei giornali li tenevo tutti, ne avevo un cassetto pieno, poi un bel giorno li ho buttati via, erano tutti uguali!!! La persecuzione di Ratzinger secondo me, è iniziata nel 1983 quando coraggiosamente ha dato il benservito alla massoneria.
RispondiEliminaSilvia
Molto cristiano sfruttare il lavoro degli altri vero, anonimo delle 17.28?
RispondiEliminaMagari potrà durare ancora per poco, considera l'idea di farti un tuo blog dove noi verremo a leggere le famose comode udienze e omelie e a postare i commenti dell'anonimo delle ore 16.56, 17.28 e tutti i minuti in cui passa per la testa di disprezzare gli altri sotto anonimato. Grazie per il suggerimento :)
Osservate la differenza fra coloro che sono cresciuti alla scuola di Ratzinger e i novelli papisti.
RispondiEliminaI primi si sono fatti un mazzo così, perdonate la volgarità, per anni senza pretendere nulla in cambio.
I secondi arrivano ora freschi freschi e non solo sfruttano il lavoro altrui ma pretendono anche che non si parli più di Ratzinger.
Mi auguro che l'Anonimo provocatore si renda conto della figuraccia che ha fatto fare a tutta la sua categoria.
ma per le omelie e i resoconti dell'udienza generale non si fa prima ad andare sul sito del Vaticano o su Radio Vaticana? Scommetto che, in fondo in fondo, un giretto sul blog lo fai perché, alla fine, e specie nell'attuale panorama, è un luogo con commenti interessanti, non necessariamente condivisibili, ma comunque interessanti.
RispondiEliminaAntonio
Pensa te ancora adesso quanto dà fastidio solo che se ne parli, di quel cardinale. La dice lunga
RispondiEliminaAttenta Raffaella che finisce che anche tu devi chiuderti in un monastero
Ehi amigos che non ci mette la faccia, si chiama memoria storica, andare alle radici di ciò che interessa. Se non interessa a te pazienza, questo non è servizio pubblico, non paghi il canone, vieni qui a sbafo, almeno non sputare dove mangi, io sono un ateo cattivo ma a te le udienze e le omelie di cui sei avido dovrebbero avertelo insegnato che non si fa
Caro Anonimo sfruttatore, sono stata cosi' gentile da mettere due tuoi commenti ma il terzo no perche' le offese personali non sono accettabili ed il disprezzo per il lavoro che viene fatto qui (ed e' stato fatto su altri blog) e la derisione di un affetto sincero che tutti noi proviamo si commentano da soli.
RispondiEliminaNon essere invidioso/a perche' ti dispiace constatare che non ci siamo dissolti.
R.
Mio Dio, è impressionante anche l'articolo di Anselmo come quello di Messori sembra scritto oggi. Vedo che si è fatta viva l'ennesima zanzara sfruttarice e succhiasangue.
RispondiEliminaRaffy, dovresti rendere difficile l'accesso ai discorsi e alle omelie di Bergoglio. Che muovano le chiappe se vogliono leggerle.
Alessia
No, stavolta mettilo il commento, giusto per capire cosa ha significato in questi anni occuparsi di Papa Benedetto, anche ad opera di chi oggi viene qui per leggere solo Francesco, tanto qui abbiamo stomaco buono
RispondiElimina"Tutte le cose sono in travaglio
RispondiEliminae nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Guarda, questa è una novità"?
Proprio questa è già stata nei secoli
che ci hanno preceduto."
Qo, 1, 8-10
Vabbè che per Dio "mille anni sono come il giorno di ieri che è passato", ma sembra davvero che i detrattori di Jospeh Ratzinger non abbiano mai fatto mezzo passo avanti. :-)
Pace.
La semina del Card. Ratzinger Papa Benedetto ha ancora da produrre molti frutti... quelli di una lettura ideologica del Concilio stanno già marcendo.
Ultimi colpi di coda... ma il vero permane, l'apparenza sfiorisce.
Perseveriamo, perseveriamo.
Grazie Raffaella e grazie Antonio!
Ovviamente non metto il commento pieno di insulti ma ne pubblico altri due in modo che sappiate con chi abbiamo a che fare.
RispondiEliminaR.
ma per carità stiletto parlate pure di Ratzinger... E' solo buffa l'archeologia, ma se vi fa star meglio.. Questo blog sembra un gruppo di auto aiuto, come quello degli anonimi alcolisti:
RispondiEliminaSono Raffaella e da 8 anni amo papa benedetto e gli altri : ciao Raffaella...
Sono Stiletto e da 6 anni amo papa benedetto e gli altri: ciao Stiletto...
non sono invidioso, fatte un buon lavoro, spero che non vi dissolviate, tanto ormai non ha più senso, b16 è una cosa del passato e sul sito vaticano è più noioso cercare. Buona giornata
RispondiEliminaIo comunque non penso proprio che "anonimo" venga qui per leggere discorsi ed omelie...no...non penso proprio!
RispondiEliminaR.
...archeologia...che parola grossa, ma soprattutto strimpellata!
RispondiEliminaio piuttosto direi VERITA'!
è la Verità che ci interessa!! è la VERITA' che vogliamo contribuire a diffondere!..e questi articoli sono un enorme contributo per smascherare finalmente tutti quei "galantuomini e gentildonne" radical chik con l'onestà adoperata come zerbino per pulire le proprie scarpe, che per anni e decenni hanno sparato a zero su Ratzinger cardinale prima e Ratzinger Papa poi. e anche oggi che non è più Pontefice continuano a calunniarlo,a denigrarlo,a contrapporlo al suo successore con gli argomenti più vari e fantasiosi.( qui si potrebbe in verità aprire un altro filone di discussione ma non è questo il momento).
Questi articoli,scritti parecchi anni fa,sono un enorme gioiello,una perla preziosa che indica ancora una volta la straordinaria levatura umana,morale e spirituale di un autentico uomo di Dio che il mondo,e con esso una parte di "Chiesa", ha letteralmente crocifisso! questi articoli smontano una x una,con precisione,obiettività e concretezza, tutte le calunnie e le menzogne di cui è stato accusato ingiustamente Ratzinger anche nel recentissimo passato,persìno dopo il 28 febbraio! quindi altro che archeologia!!,questa è la Verità che viene a galla!!..e come sempre la Verità ai promotori della Menzogna fa tanta,tanta paura!..e in preda alla paura, i galantuomini e gentildonne di cui sopra sono avvezzi a tirar fuori dal loro vocabolario sempre gli stessi vecchi(questi sì archeologici) paroloni: "archeologia,restaurazione,anacronismo,arretratezza" ecc ecc.. Questo è un chiaro ed evidente segno di DEBOLEZZA!! debolezza di chi,messo con le spalle al muro e senza più argomenti validi x controbattere al proprio interlocutore,ricorre a questi metodi farisaici per interloquire!
Un grande grazie quindi a Raffaella che continua instancabilmente il suo quotidiano lavoro in favore del Bene e soprattutto della Verità! la quale Verità interessa a moltissimi,sempre di più..e alla fine trionferà,checchè se ne dica,secondo la promessa di Qualcuno che se la memoria non mi inganna verso i farisei ha adoperato una espressione niente male che suona pressapoco così: "sepolcri imbiancati"!! ...Continua a fare l'archeologa Raffaella,te ne siamo grati!
Ma quale archeologia? Non esisterebbe nemmeno la storia, se nessuno si occupasse di ciò che non è più in essere. Se tu non puoi soffrire Ratzinger il problema è tuo, non di chi volentieri lo ricorda.
RispondiEliminaAltro che alcolisti anonimi, a me pare che si è alla fobia, se disturba pure l'unico angolo in cui si ricorda l'unico Papa per cui pare scattata la rimozione
Comunque, qui si parrà da gruppo auto aiuto, a me tu pari tanto da noi eravamo chiesa e oggi siamo papi, quelli che appena nominavi Ratzinger dovevano andare dal callista. O forse uno di quelli che grazie Raffaella per il tuo lavoro finché mi va bene, poi ti sputo alle spalle. Vedi anonimo, se tu ti firmassi e ti presentassi per chi sei potremmo anche litigare lealmente se non la pensiamo allo stesso modo, ma temo sia uno di quelli che fanno la toccata e fuga e poi magari vanno a commentare quel che diciamo da un'altra parte. Se ritieni sia etico, continua pure
Comunque, il post che Raffaella non ha voluto pubblicare, dava a noi delle prostitute frustrate e a Ratzinger del nazista, tanto per cambiare
RispondiEliminaQuesto mi pare in linea con il titolo di questo post
Singolare che nonostante postino diversi uomini in questo blog e lo stesso che ha segnalato questo articolo sia Antonio, l'offesa arrivi sempre alle donne. Magari da parte di chi in ogni sede auspica apertura della chiesa alle donne e al sacerdozio e accusi Ratzinger di averla frenata
Di gruppi di auto aiuto non credo siamo noi ad aver bisogno, onestamente
L`anonimo mi ricorda tanto qualcuno...
RispondiEliminaQuel che è spassoso (la crassa ignoranza non lo è visto i danni al cervello e alla fede che provoca)è che chi usa il parolone "archeologia" per schernire altrui, spesso fa parte di quei gruppi che pretendono riscoprire il cristianesimo nella "purezza" delle origini, sono esperti in insano archeologismo.
O quando l`ignoranza va a braccetto con la volgarità e l`arroganza.
Brutta, pessima figura.
Anonimuccio caro, parlaci un po' di te. Sembra che tu sia molto interessato alle omelie di Papa Bergoglio. E' il puro interesse antropologico di uno studioso delle religioni? O anche tu ti stai avviando ad una forma di alcolismo anonimo papista? Ma bada, noi abbiamo avuto il vantaggio di limitare naturalmente al minimo le nostre dosi giornaliere di apologia ratzingeriana. Difatti riuscire, in questi 8 anni, a trovare articoli di lode e ammirazione sulla sua figura era tanto facile quanto scovare un ago in un pagliaio. Nel tuo caso, l'overdose e' assicurata e anche il rischio di aggravare il tuo fabbisogno giornaliero di anedottica bergogliana. Ahia!!! Già mi vedo la scena. Ciao sono anonimo ed e' tutto iniziato sfottendo di tanto in tanto i frequentatori di un blog di Archeozoici ratzingeriani.....''
RispondiEliminaForse, cara Raffa, può interessarti anche un’inchiesta del 7.11.1986 dell'allora vaticanista del Los Angeles Times (!)Russell Chandler, che già definiva Ratzinger "il parafulmine"
RispondiEliminahttp://articles.latimes.com/1986-11-07/news/mn-15599_1_congregation
e sottolineava come l’inflessibilità dottrinale fosse tutt’uno con la dolcezza e la frugalità, opposte all’immagine pubblica che gli era stata appiccicata addosso.
http://articles.latimes.com/1986-11-07/news/mn-15656_1_ratzinger-report
Da ricordare anche il noto caso Hunthausen, vescovo di Seattle poi rimosso nel 1991, a cui Ratzinger aveva inviato già nel 1985 una relazione a seguito di Visita Apostolica, in cui prendeva posizione “politicamente scorretta” su tutte le questioni dottrinali per cui sarebbe poi stato costantemente aggredito anche durante il Pontificato.
http://www.seattlecatholic.com/misc_20040105.html
Alberto il vecchio
Grazie Alberto :-)
RispondiEliminaRaffaella
Se non interessa, perchè legge, scrive e non si firma? Che stuoidaggine parlare di arheologia!
RispondiEliminaL'articolo èmolto attuale, a parte i riferimenti alla condizone di allora e all'austemo modus vivendi del Prefetto della CDF. Non condivdo la frase di Zizola (ormai nelle braccia del padre) che definiva Ratzinger pessimista. In ogni caso, grazie per la segnalazione
Il linguaggio che lei usa ( ore 16:56 ), le sue espressioni , qualificano ampiamente la sua persona !!!! Non ho altro da aggiungere . P.S. davvero grazie Mic !
RispondiEliminaPersoncine come l'anonimo hanno ancora paura di Benedetto XVI:gli esseri delle tenebre (dell'ignoranza)fuggono la luce.
RispondiEliminaCaro anonimo,la tua reazione dimostra che non è affatto archeologia.
E, poi, cosa c'è che non va nell'archeologia?L'ho studiata per anni e mi ha insegnato che le cose veramente valide durano per sempre e sono più vive e vitali delle mode effimere e degli entusiasmi del momento.
Coraggio,amici del blog:la nostra presenza non è inutile.Se diamo fastidio(e facciamo arrabbiare qualcuno),vuol dire che cogliamo nel segno.
GRAZIE,RAFFAELLA.
Ok ,Raffaella ,va bene la piccola revisione!
RispondiEliminaSmile!!
Raffaella, l'anonimo viene qui perché ha visto che è pieno di principesse di buon gusto, che amano la buona musica, l'arte...altro che cercare le omelie di Papa Francesco... :-)
RispondiElimina...diciamo che ognuno si consola come può "contro il logorio della vita moderna"! ;-)
Tornando all'articolo, è di una bellezza disarmante. Grazie per averlo postato!
Ester. :-)
La cosa che a me è sempre sembrata inspiegabile è come in questa era archeologica di cui ci stiamo occupando si sia potuto ragionare come se il Papa non ci fosse e non fosse in pieno accordo col suo prefetto della Cdf e magari non fosse lui stesso a chiedergli un determinato orientamento teologico. E dire che Giovanni Paolo era famoso per essere piuttosto deciso e autoritario, uno di carattere, però in tanti ancora si illudono che senza Ratzinger la scomunica non gli sarebbe arrivata. In quanto a voi, non lasciatevi declassare dalle provocazioni, restate principesse, noi omacci non ci attaccano perché siamo marginali
RispondiEliminae te pareva, come ho scritto stamattina, le reazioni scomposte contro Ratzinger seguono naturaliter, come nei principi della dinamica, e ancora una volta eccone la riprova. Ci si potrebbe discutere una tesi di laurea.
RispondiEliminaHo fatto un giretto e mi sono fatto un'idea, anche su certi anonimi che vengono qui a fare i bulli, anche sull'identità, a dire il vero. A conti fatti, penso che se su blog autorevoli vige libertà di insulto neanche tanto velato al Papa emerito, nessuno si possa permettere alcun appunto ad un blog di anonimi cittadini che non hanno mai goduto di accesso ai sacri palazzi, nè di accreditamenti in sala stampa come questo, gente che col Vaticano non ci ha mai mangiato
RispondiEliminaFiera di essere principessa medievale e far parte di una certo periodo archeologico. Certi post si commentano da soli e dimostrano che Benedetto da ancora fastidio come lo da questo blog. Bene Raffaella continui a percorrere la giusta strada NON MOLLARE! Guai quando tutti parleranno bene di voi tieni a mente sempre questa frase.
RispondiEliminaLa mia solidarietà a Raffaella ed alla gente che è stata offesa qua!
RispondiEliminaQuanto fastidio da ancora Ratzinger! Alcuni pensano che la data del 28 febbraio 2013 mette punto finale all' "incubo" Ratzinger. E no, caro anonimo nemico dell'archeologia! Ti sbagli di grosso! Questo tempo è appropriato per dedicarsi all'approfondimento, alle cause che l'hanno portato al sacrificio del suo pontificato! A chi interessa, ti chiedi? Beh, noi siamo "controcorrente"!
l'anonimo disgraziato per me è riconoscibile. Vivono in altri blog ma come parassiti per campare devono andare a visitare gli altri.
RispondiEliminaPoveraccio.
Breve commento x ribadire che sono convinta dell'incomprensione che ha circondato J.Ratzger durante la maggior parte della Sua Missione,sia da Cardinale che successivamente da Pontefice.
RispondiEliminaLa VERITA' non è mai stata accettata,del resto nessuna profonda meraviglia se ci pensiamo bene,la VERITA'ASSOLUTA GESU' CRISTO è stato crocifisso dagli uomini e mai capito e accettato.
Le dimissioni di un papa sono cosa gravissima! Eppure la CC ha fatto di tutto per cancellare non solo il suo Pontificato, ma la persona, l'uomo Joseph Ratzinger!
RispondiEliminaSono indignata! Ma perché deve sparire? Che cosa c'è dietro un complotto? E perché ha dovuto pagare un prezzo così alto dopo un'intera vita al servizio della CC e in difesa della fede? Sono queste le domande che mi perseguitano dall'11 febbraio. Mi hanno detto che devo accettare tutto questo perché è un disegno divino. Mi sono sentita presa in giro! Si illudono di poterlo cancellare, dimenticarlo è impossibile.
Silvia
Non è archeologia, questa è Storia Contemporanea! E' documentazione storica attualissima che spetterà agli studiosi approfondire - e vale che si raccolga! - quando, tra qualche decennio, si studierà la genesi e la parabola della crisi post-conciliare e come la Chiesa ne sia uscita irrobustita, libera e sempre nuova.
RispondiEliminaIo l'ho vissuta nella mia carne, e siccome, per di più, sono un temerario mi faccio storico anzitempo e faccio ora la datazione della parabola conclamata e truce: 25.07.1968 (HV) - 11.02.2013 (Renunciatio): 45 anni di "battaglia nel buio", sino a che un uomo timido e ubbidiente, posto "contro-voglia" a SERVIRE con tutta la sua vita, ne ha fatto la sintesi per dissolverla dal Trono più alto sulla terra, ha consegnato al Padrone il campo arato e i frutti del servizio. E ha spento i riflettori perché cominciasse a risplendere l'immagine soleggiata della Vigna.
Se ora fate questo lavoro di ricerca e documentazione - sì: "Le radici dell'astio..." o come lo si chiamerà - che nessuno fa, è fantastico, lavorate per il futuro, altro che archeologia!
Forse solo un intuito pratico femminile - per vie tutte sue - poteva afferrarne l'attualità e mettersi all'opera. E semmai avessi involontariamente, senza saperlo, dato una piccola "spintarella" ne sono fiero.
Saranno sei o sette volte che vi saluto :) è vero, ma diamine TROPPO mi ha dato J. Ratzinger perché potessi tenermi fuori dai suoi "Amici" (rari).
Ratzinger non fu padre conciliare, era "solo" un perito-teologo. Ma è l'anima teologica del Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II, la levatrice del suo autentico "spirito" (insieme ali altri Santi contemporanei), e così infine l'inteprete autentico, umanamente stabilito dalla Provvidenza, di quel Magistero solenne senza etichette attraverso il quale lo Spirito ha provveduto la Chiesa di ciò che era necessario e sufficiente perché potesse sempre di nuovo incamminarsi nella storia, negli ultimi tempi che sono iniziati due millenni fa, per recare la Salvezza.
Gli "Amici" si sono fatti poi ancora più rari (quelli veri sono amici anche di Bergoglio, anche se ancora non lo sanno: lo sapranno) a causa di un groviglio post-traumatico di sentimenti e forse anche di un certo tasso di confusione nell'attualità e sue correnti.
Dice Coda che la storia nuova che inizia con Francesco è il Concilio spezzato, non più a parole, non più disputato. C'azzecca.
Ma io non sono più all'altezza; ho capito che devo lasciare, senza più esitare, quando ho appena percepito il rischio remoto, a pelle, a sensazione (e questo non mi piace affatto!) di "detestare" Ratzinger a causa di certi equivoci del commentario... forse intrinseci... forse indotti... non mi interessa, è un limite che avverto con chiarezza e non c'é posto per me, sono scaduto. Conosco troppo bene J. Ratzinger per immaginare, neanche lontanamente, di poter correre questo rischio. Guardatevi da certe "amicizie"... e perdonatemi!
Voglio solo salutarvi bene tutti/e, non in quel malo modo che mi lascerebbe l'amaro in bocca.
Buon lavoro e buona fortuna, amiche.
gianni
Storie, altro che omelie e discorsi di Bergoglio, 'sto imbecille è venuto qui per offendere e ferire. Noi prostitute, Benedetto nazista.
RispondiEliminaGrazie per l'aiuto, Mic :-)
Alessia
Caro gianni, prendo atto del tuo desiderio di ritirarti dal blog. Ti inviterei comunque a rimanere nei paraggi perche' nel prossimo futuro ci saranno sicuramente un sacco di nuovi colpi di scena e sarebbe utile conoscere il tuo punto di vista. Alla prossima
RispondiEliminagianni è straordinario, veramente!
RispondiEliminaViene, e fa bene, e poi se ne va sbattendo la porta, ma ritorna, resta un pò, e se ne va risbattendo la porta, ancora una volta e ancor più forte, l`ultima volta dicendoci che la nostra ciffra, quella di noi al femminile, era l`insulto, altre volte aveva proiettato su altri blogger i suoi meccanismi, ma è un fenomeno molto umano.
Se n`era andato ma ritorna oggi, per di nuovo farci la lezione, anzi, per offrirci benevolmente e gratuitamente la sua la diagnosi( groviglio postraumatico...) dopo analisi approfondita dei commenti, e premurandsi di darci un avvertimento!
Ah, en passant, la fortuna, che ci augura così gentilmente, c`entra come i cavoli a merenda.
Alla prossima!
No comment!
RispondiEliminaGianni è persona adulta, consapevole e responsabile per cui rispetto la sua decisione e lo saluto. Sarà rispettato e salutato anche eventuale ripensamento :-)
Per il momento, adieu.
Alessia
Segnalazione: Un magistero parallelo ha impedito di amare i Papi
RispondiEliminadi Gabriele Mangiarotti*
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-un-magistero-paralleloha-impeditodi-amare-i-papi-6746.htm
Antonio V.
Segnalo un recentissimo editoriale di "The Tablet" ostile a papa Benedetto XVI, tradotto su "Incontri di fine settimana":
RispondiEliminahttp://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201306/130625editorialetablet.pdf
Antonio V.
Antonio V.
RispondiEliminaRaffaella ha già pubblicato quell'articolo.
http://ilblogdiraffaella.blogspot.it/2013/06/un-magistero-parallelo-ha-impedito-di.html
Ma Pepinster & Soci hanno colpito ancora, Antonio. Il Tablet sin dal primo giorno di pontificato di Benedetto si è augurato in una velocissima fine del medesimo con trasloco di Benedetto nelle grotte vaticane.
RispondiEliminaQualcosa mi dice che a stretto giro di posta Damian Thompson, o qualcuno del Catholic Herald, risponderà.
Alessia
Secondo l`articolo del Tablet papa Bergoglio chiaramente non è preoccupato dal relativismo religioso.
RispondiEliminaLo deduce dopo 100 giorni, vedremo se il futuro darà ragione a quell`"analisi".
Mamma mia, Antonio V.
RispondiEliminaquell'editoriale che hai segnalato è terribile, di una violenza inaudita!!!
Io mi sento colpita al cuore e mi prendono istinti violenti!
La cosa terribile è che chi ha tradotto... ho imparato a conoscere "finesettimana.org" in questi giorni... condivide quelle tesi.
Qui si manifesta la precisa volontà di rimuovere completamente il Pontificato di Benedetto XVI (e, pur se non lo dicono, anche quello di Giovanni Paolo II), considerandolo una parentesi erronea della storia della Chiesa e vedendo in Papa Francesco l'incarnazione stessa di questa discontinuità, il sol dell'avvenire di tutte le speranze progressiste.
E' qui palese e palesato quanto questo blog va denunciando da mesi e mesi, tra gli insulti di tutti.
Bene, ora giochiamo a carte scoperte.
Che i superprogressisti, quelli dell'ermeneutica della rottura, vogliano questo ormai è chiaro e professato apertamente senza alcuna vergogna.
A questo punto si esprimano gli altri... provino a rispondere all'articolo di Tablet tutti quei bravi cattolici perbene che dicono di amare Papa Benedetto come Papa Francesco e passano la vita a farci prediche!!!
chissà perché, al femminile, sempre di intuito si parla, e di pura e semplice intelligenza quasi mai
RispondiEliminaRaffaella, perdonami se mi permetto di dare un consiglio non richiesto, senza pretese di essere accolto... Non sarebbe utile pubblicare quell'articolo vergognoso pieno di insulti e mistificazioni (sembra che il primo ad incontrare Bartolomeo sia PF x esempio), con una delle tue belle riflessioni, chiedendo a tutti cosa ne pensano dell'utilizzo di Papa Franceco per bollare come reazionario e ormai del tutto archiviato il Pontificato e il Magistero di Benedetto? Scusa e grazie in ogni caso per l'attenzione.
RispondiEliminaScusami gianni, ma forse cominciamo ad essere stanche di tutti questi analisti in cattedra. Analisti di quel che facciamo in un modesto blog amatoriale, analisti del modo in cui crediamo o non crediamo, di ogni cosa che scriviamo, addirittura talvolta presa qui e commentata altrove, come si fa con gli amici in osteria per farsi quattro risate. Ci prendiamo pure delle p...one frustrate, dai nemici, e di quelle che vanno fuori strada dagli amici.
RispondiEliminaUn po' siamo perfide e lamentose, un po' siamo manovrabili, un po' ci vedi intuitive (magari vediamo pure un po' lontano, chissà...), magari continuerai a cliccare sul blog senza partecipare (lo fanno tanti) ma ci sono sentimenti che non si possono scaricare sugli altri. Se sei quasi arrivato a "detestare" Ratzinger, è un problema tuo, che non puoi scaricare sul commentario di questo blog. Se lo fai, avvalori chi in questo luogo ormai da tre mesi lancia l'allarme sul fatto che contrapporre primavere ad autunno, bombole d'ossigeno ad aria putrida, ad alcuni come noi avrebbe solo fatto del male, in primis nei sentimenti per Francesco. Siamo state le prime a chiedere continuità, completamente inascoltate, all'inizio quasi implorando, ora almeno per quanto riguarda me la rottura è evidente, e ci vorrà tempo a vederla sanata. Che ci vuoi fare? Siamo strane noi donne, non conosciamo mezze misure, soprattutto quando amiamo qualcosa o qualcuno, siamo anche un pò testarde, lunatiche (ma pure tu non scherzi, mi pare, con tutti questi andirivieni, anche se mi pare che stavolta ci lasci per sempre :)), ma spesso vediamo prima e lontano. Buona fortuna anche a te, non insistiamo a trattenenti, non sia mai ci accusi poi di stalking
"Forse solo un intuito pratico femminile -per vie tutte sue - poteva afferrarne l'attualità e mettersi all'opera. E semmai avessi involontariamente, senza saperlo, dato una piccola "spintarella" ne sono fiero."
RispondiEliminaOh, caro Gianni, come hai colto nel segno!! :)
Personalmente sarebbe piuttosto il coro totalmente acritico dei laudatores a farmi correre il rischio non di "detestare" papa Francesco ma di prenderne le distanze.
RispondiEliminaNon se ne rendono conto ma quel continuo assenso, qualsiasi cosa il papa faccia o dica, sta diventando stucchevole e sospetto.
P.
Grazie, Raffaella, per tutto quanto
RispondiEliminastai riscoprendo e soprattutto ci
fai riscoprire. A chi scrive "a chi
interessano 'ste cose" si può rispondere che può risparmiarsi di
leggerle, ma che a tanti altri fa
invece molto piacere leggerle, anche perchè magari non si conoscevano neppure. Sapevo ad es.
che dava in benefic. i diritti dei
libri, ma non che - non curandosi
quando veniva attaccato lui - si era premurato di difendere l'allora
Santo Padre...grazie ancora e continua così, ti seguo sempre