sabato 1 giugno 2013

Papa Francesco: il Demonio vuole che la Chiesa sia un'organizzazione sociale. Ci tendono trappole perché vediamo Cristo nei poveri (Izzo)

PAPA: DEMONIO VUOLE CHE LA CHIESA SIA UN'ORGANIZZAZIONE SOCIALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 giu. 

"Quelli che negano che il Verbo e' venuto nella carne sono dell'Anticristo, sono l'Anticristo", mentre "soltanto quelli che dicono che il Verbo e' venuto nella carne sono dello Spirito Santo". Papa Francesco cita queste parole della prima lettera di Giovanni per ammonire a non fare della Chiesa qualcosa di diverso da cio' che le ha chiesto di essere il suo Fondatore. "La Chiesa - ricorda - non e' un'organizzazione di cultura, anche di religione, anche sociale. La Chiesa e' la famiglia di Gesu'" e "confessa che Gesu' e' il Figlio di Dio venuto nella carne: quello e' lo scandalo, e per questo perseguitavano Gesu'".
"Se noi diventiamo cristiani ragionevoli, cristiani sociali, cristiani di beneficenza soltanto, quale sara' la conseguenza?", chiede Francesco ai fedeli presenti oggi alla messa celebrata nella Cappella della Domus Santa Marta. "Che non avremo mai martiri: quella sara' la conseguenza", risponde il Pontefice. "Quando invece noi cristiani diciamo questa verita', che il Figlio di Dio e' venuto e si e' fatto carne", quando noi "predichiamo lo scandalo della Croce, verranno le persecuzioni, verra' la Croce" e cio' - conclude - "sara' buono", perche' "cosi' e' la nostra vita".
"Ci ha aperto la testa", ha detto il presidente. "Ci aiuto' a pensare", ha risposto il Papa che ha sempre stimato l'intellettuale uruguayano scomparso nel 2009, difensore degli oppressi dopo essere stato un alto funzionario del Porto di Montevideo, promotore entusiasta del rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II ma critico verso la Teologia della Liberazione. Per rendere onore in Vaticano a questa figura che tanto ha dato lustro all'Uruguay nel mondo, Mujica ha portato in dono a Francesco un libro scritto da Methol Ferre' con Alver Metalli (scrittore e collaboratore di Radio Rai da Buenos Aires, a sua volta amico di Bergoglio): "L'America Latina del XXI secolo". Francesco ha donato un quadro con una litografia antica che raffigura la fontana di Santa Marta, poco lontana dall'omonimo pensionato che in Vaticano ospita il Papa e Mujica ha commentato: "dovrei fare una casa nuova per appenderlo, ora nella mia non ho posto". "Sua moglie trovera' la maniera", gli ha replicato Bergoglio (la signora, senatrice Lucia Topolansk, non era in Vaticano con il marito in quanto fa da "presidente supplente" nella sua qualita' di parlamentare eletto con il maggior numero di voti). Il presidente ha mostrato pero' di aver gradito di piu' il documento del Celam approvato ad Aparecida nel 2007, dove il cardinale Bergoglio era relatore e dunque estensore del testo approvato dall'Assemblea dei vescovi latino-americani. "Tu puoi controllare l'indice e trovare quello che ti interessa, ha suggerito il Papa consegnandolo al suo ospite. 

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PAPA: CI TENDONO TRAPPOLE PERCHE' VEDIAMO CRISTO NEI POVERI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 giu. 

"Ci tendono trappole" perche' vediamo Cristo nel sofferente e nel povero. Papa Francesco spiega le persecuzioni dei cristiani con questa diversita' del cristianesimo. "Noi - sottolinea - possiamo fare tutte le opere sociali che vogliamo, e diranno: 'Ma che brava, la Chiesa, che buona l'opera sociale che fa la Chiesa'. Ma se noi diciamo che noi facciamo questo perche' quelle persone sono la carne di Cristo, viene lo scandalo. E quella e' la verita', quella e' la rivelazione di Gesu': quella presenza di Gesu' incarnato". "Cio' che scandalizza della Chiesa - ripete - e' il mistero dell'Incarnazione del Verbo". E "questo non si tollera, questo il Demonio non lo tollera".
"La Chiesa non e' un'organizzazione di cultura", ma e' "la famiglia di Gesu'", ricorda Francesco nell'omelia della messa celebrata questa mattina a Santa Marta insieme al cardinale arcivescovo dell'Avana, Jaime Lucas Ortega y Alamino, mentre tra i fedeli c'era un gruppo di Gentiluomini della Famiglia Pontificia, gli alti dignitari laici che sono presenti alle visite dei capi di stato. "I cristiani - ricorda il Papa - non devono avere vergogna di vivere con lo scandalo della Croce e li ha esortati a non lasciarsi "intrappolare dallo spirito del mondo". La riflessione del Pontefice prende spunto dalla "trappola" che scribi e farisei tendono a Gesu' con la domanda sull'autorita' con cui egli scacciava i demoni, cercando di portarlo "all'angolo" di farlo sbagliare. Ma qual e', si chiede il Papa, il problema che questa gente aveva con Gesu'? Sono forse i miracoli che faceva? No, non e' questo. In realta', ha affermato, "il problema che scandalizzava questa gente era quello che i demoni gridavano a Gesu': 'Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Santo!". Questo "e' il centro", questo scandalizza di Gesu': "Lui e' Dio che si e' incarnato".
"Quante volte - continua Francesco - si sente dire: 'Ma, voi cristiani, siate un po' piu' normali, come le altre persone, ragionevoli!'. Questo e' un discorso da incantatori di serpenti, proprio: 'Ma, siate cosi', no?, un po' piu' normali, non siate tanto rigidi ?'. Ma dietro a questo c'e': 'Ma, non venite con storie, che Dio s'e' fatto uomo'! L'Incarnazione del Verbo, quello e' lo scandalo che c'e' dietro! Secondo il Pontefice e' "questo e' il punto: sempre ci sara' la seduzione di fare cose buone senza lo scandalo del Verbo Incarnato, senza lo scandalo della Croce". Dobbiamo invece "essere coerenti con questo scandalo, con questa realta' che fa scandalizzare". Per Francesco, "e' meglio cosi': la coerenza della fede". "Chiediamo al Signore - esorta infine - di non avere vergogna di vivere con questo scandalo della Croce. E anche la saggezza: chiediamo la saggezza di non lasciarci intrappolare dallo spirito del mondo, che sempre ci fara' proposte educate, proposte civili, proposte buone ma dietro a quelle c'e' proprio la negazione del fatto che il Verbo e' venuto nella carne, dell'Incarnazione del Verbo. Che alla fine e' quello che scandalizza quelli che perseguitano Gesu', e' quello che distrugge l'opera del diavolo". 

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