venerdì 19 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Venerdì 19 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 12,1-8. 

In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. 
Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato». 
Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? 
Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? 
O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? 
Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. 
Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. 
Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».      

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42. 

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 
Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 
Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 
Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 
ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».    

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro dell’Esodo 11,10.12,1-14. 

Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese. 
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: 
"Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. 
Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 
Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. 
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 
e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. 
Preso un pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. 
In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 
Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. 
Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. 
Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! 
In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore! 
Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. 
Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne. 

Salmi 116(115),12-13.15-16bc.17-18. 

Che cosa renderò al Signore 
per quanto mi ha dato? 
Alzerò il calice della salvezza 
e invocherò il nome del Signore. 

Preziosa agli occhi del Signore 
è la morte dei suoi fedeli. 
Sì, io sono il tuo servo, Signore, 
io sono tuo servo, figlio della tua ancella; 

hai spezzato le mie catene. 
A te offrirò sacrifici di lode 
e invocherò il nome del Signore. 
Adempirò i miei voti al Signore 
e davanti a tutto il suo popolo. 

CALENDARIO AMBROSIANO

Primo libro di Samuele 31,1-13. 

I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe.
I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul.
La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri.
Allora Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a schernirmi". Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui.
Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini.
Quando gli Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si stabilirono.
Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gelboe.
Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo.
Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan.
I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul.
Allora tutti gli uomini valorosi si mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li bruciarono.
Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni. 

Salmi 50(49),1.8.16-17.20-21. 

Salmo. Di Asaf. Parla il Signore, Dio degli dei, convoca la terra da oriente a occidente. 
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti. 
All'empio dice Dio: "Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, 

tu che detesti la disciplina 
e le mie parole te le getti alle spalle? 
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre. 

Hai fatto questo e dovrei tacere? 
forse credevi ch'io fossi come te! 
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati". 

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